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I manipolatori li possiamo trovare ovunque. Infatti, è probabile che anche noi, in alcune occasioni, abbiamo fatto ricorso a tattiche di manipolazione emotiva, inavvertitamente o consapevolmente.
Ma i manipolatori fanno di questo “gioco emozionale” il loro modo di relazionarsi con gli altri, per approfittare costantemente della situazione a scapito dell’equilibrio psicologico delle loro vittime.
Ecco perché tutti i rapporti dei manipolatori, sentimentali, professionali o amicali, sono tutti disfunzionali e tossici.
La manipolazione emotiva consiste nel controllare qualcuno giocando con i suoi sentimenti ed emozioni, spesso danneggiando la sua autostima e la fiducia in se stesso.
La tattica comune dei manipolatori è quella di fare in modo che la vittima dubiti di se stessa, per prendere il controllo e approfittare della situazione.
Tuttavia, è difficile difendersi dai manipolatori e riconoscere le persone manipolatrici perché di solito si tratta di persone vicine a noi con le quali abbiamo un profondo legame emotivo.
D’altra parte, spesso usano tecniche di manipolazione emotiva molto sofisticate e sottili che ci fanno dubitare di noi stessi portandoci addirittura a pensare di essere noi i “cattivi”, quindi non partiremo mai da un pensiero contrario.
Tipi di manipolatori
Esistono diverse tipologie di manipolatori, per le quali è necessario stare molto attenti, tutte riconoscibili da determinate loro caratteristiche che mettono in atto per attuare la manipolazione.
Vediamo insieme quali sono i vari tipi di manipolatori che potete incontrare.
1) Il fanfarone mascherato
La tattica di questo manipolatore è quella di farci sentire male di fronte a lui o inferiori in modo velato.
Questi manipolatori capiscono che non verrebbero visti di buon occhio se si vantassero delle proprie realizzazioni, perché gli altri li accuserebbero immediatamente di essere presuntuosi ed arroganti.
Così adotta una strategia più sottile: si lamenta dei suoi successi, come se fossero stressanti o limitanti, facendovi sentire male perché siete molto al di sotto del suo livello.
Ad esempio, i fanfaroni mascherati non ci diranno mai direttamente che abbiamo qualche chilo in più, ma si lamenteranno che non può indossare una taglia “M” quando noi indossiamo una “L” o addirittura una “XL”.
È la persona che si lamenta perché non riesce a correre più di 30 chilometri quando sa perfettamente che noi possiamo correre solo 5 chilometri prima di cadere esausti.
Lo spaccone mascherato userà la sua tecnica segreta in tutte le sfere della vita, si paragonerà in modo sottile a noi per renderci ben chiaro che non siamo alla sua altezza e che dovremmo sentirci in colpa per questo.
In questo modo si presenta anche come una sorta di idolo da imitare, perché tutti si mettono a sua disposizione per soddisfiamo i suoi desideri egoistici.
2) Il seminatore di idee
Questi manipolatori usano una tattica molto sottile: ci pressano con idee socialmente accettate e ben viste perché così non possiamo che dichiararci d’accordo con le loro opinioni e decisioni.
Di solito iniziano il loro discorso con frasi del tipo: “Sono sicuro che sarai d’accordo con…” o “Non si può negare che… È ovvio che… Tutti pensano che…”.
Queste sono tutte generalizzazioni che riflettono valori positivi, ma senza dubbio hanno molte sfumature e possono variare da un caso all’altro. Ma presentandole in questo modo costringono gli altri a dargli ragione e a confermare il suo pensiero, ottenendo così il suo scopo, quello di avere delle conferme esterne.
In realtà, questa tattica di manipolazione consiste nel presentare queste idee come valori socialmente accettati, quindi se noi non li condividiamo, ci trasformiamo automaticamente in persone cattive, e non ci verrà nemmeno concesso il tempo per argomentare la nostra opinione.
Così riescono a farci sentire male e ci manipolano, se non troviamo la forza di negare le loro affermazioni.
3) Il deluso permanente
Quando amiamo qualcuno, ci sentiamo meglio se facciamo qualcosa che lo fa arrabbiare piuttosto che se lo deludiamo.
La delusione è un peso difficile da portare, ci sentiamo molto male quando sappiamo di aver deluso qualcuno importante per noi e ci sentiamo cattive persone per averlo fatto.
Questo tipo di manipolatori lo sanno e giocano la carta a loro favore. Pertanto, saranno costantemente delusi da tutti e da tutto.
Ogni volta che facciamo qualcosa che non gli piace o non soddisfiamo le sue esigenze, quella persona non esiterà a farci sapere quanto è delusa da noi così come lo è da tutti gli altri, facendoci sentire come tutti gli altri cattivi.
Il problema è che il senso di colpa che proviamo è così grande che gli diamo ragione e ci mettiamo alla sua mercé.
Non ci rendiamo conto che deludere qualcuno significa solo che non siamo stati all’altezza delle aspettative che questa persona aveva nei nostri riguardi. Ma le aspettative degli altri devono per noi essere delle semplici aspettative, quello che conta sempre è quello che noi vogliamo o desideriamo.
Deludere qualcuno significa che questa persona aveva tracciato un cammino per noi al nostro posto e noi non lo abbiamo seguito. In realtà, abbiamo tutto il diritto del mondo di seguire il percorso che abbiamo scelto, e non dovremmo sentirci male per questo.
Ma nonostante questo, tali manipolatori riusciranno a farci sentire male ed in colpa.
4) Il vittimista cronico
Questo tipo di manipolatori ci fanno sentire in debito con lui.
Non si stanca mai di sottolineare tutte le disgrazie che ha sofferto nella vita, così riteniamo che per qualche strana ragione, che non riusciamo nemmeno a capire, che gli dobbiamo qualcosa.
Perché ogni volta che lo incontriamo ha una nuova disgrazia da aggiungere alla sua lunga lista, non ci sentiamo abbastanza forti da diventare il “mostro” che aggiungerà un nuovo problema alla sua vita mentre sta attraversando un brutto momento.
Il problema è che quella persona approfitterà di quella sensazione per chiederci un favore e fare in modo che soddisfiamo le sue esigenze, anche a scapito delle nostre.
Ma se ci mettiamo ai suoi piedi, non esiterà a calpestarci per continuare a raccontare le sue disgrazie ad altri, lasciandoci con i nostri problemi da risolvere.
5) L’ascoltatore selettivo
Quando siamo impegnati in una discussione, possiamo perdere la pazienza e dire cose che in realtà non sentiamo o di cui ci pentiremo in un secondo momento. Capita a tutti.
Tuttavia, questo tipo di manipolatori si aggrapperanno a quella frase o atteggiamento, e ce la rinfaccerà fino alla fine dei tempi.
Non importa ciò che abbiamo detto prima o dopo. Non importa il contesto in cui lo abbiamo detto o se cerchiamo di scusarci, questa persona utilizzerà il nostro errore per sottometterci alla sua volontà, facendoci notare quanto sbagliamo e siamo cattivi
La strategia di questi manipolatori è quella di aspettare che facciamo un errore, estrapolarlo completamente dal contesto e usarlo per manipolarci emotivamente.
Questo tipo di manipolatori sanno di essere inferiori e per detronizzare gli altri usano dei banali errori e li ingigantiscono fino a svalutare l’altro per sentirsi migliori.
Questa persona si concentrerà solo sui nostri errori, perché sono quelli che gli consentono di raggiungere il suo obiettivo, e tutto il bene che facciamo o tutte le qualità che abbiamo semplicemente le cancellerà.
6) Il martire
Si tratta di uno dei peggiori tipi di manipolatori perché giustifica le sue malefatte e l’egoismo con qualche causa superiore. Potrebbe essere una causa religiosa o qualcosa di più banale, come essere stato un buon padre o una buona madre.
La sua frase preferita è: “Lo faccio per il tuo bene” o “Sto solo cercando di aiutarti”, quando sappiamo che non è così e che il principale beneficiario sarà lui stesso.
Tuttavia, se glielo facciamo notare, queste persone sostengono che non provano alcun piacere a comportarsi in quel modo, ma lo fanno perché è giusto o che lo fanno per il nostro bene.
Infatti, possono arrivare a dirci che la decisione gli fa male e li fa soffrire, quindi, assumono il ruolo di martiri.
E la cosa peggiore è che ci fanno sentire persone orribili perché non siamo capaci di apprezzare il loro “sacrificio”.
7) L’inquisitore
Questi manipolatori utilizzano la critica diretta come arma principale.
La sua tattica è quella di farci sentire che non siamo in grado di prendere le redini della nostra vita, non siamo all’altezza della situazione e abbiamo bisogno di fare affidamento su di lui perché tutto funzioni.
All’inizio le critiche sono sottili e indirette, ma con il tempo diventeranno più acide e mineranno in profondità la nostra autostima.
In questo modo ci impone la sua visione della realtà, le sue regole e valori, fino al punto che terminiamo vedendoci attraverso i suoi occhi.
L’inquisitore è un vero maestro di manipolazione emotiva e assolutamente tutto ciò che facciamo o diciamo sarà usato contro di noi perché lo userà per giudicarci e metterci in una posizione scomoda.
In ogni caso, bisogna non lasciare che questi manipolatori prendano il controllo della tua vita.
Non permettere che ti facciano sentire in colpa o ti giudichino per le tue decisioni basandosi solo del loro metro di giudizio.
Perché le persone manipolano
La manipolazione è un comportamento complesso alla cui base si nascondono diverse motivazioni, le più accreditate sono che molte persone manipolano gli altri perché:
- Desiderano sentirsi potenti e sperimentare un certo grado di superiorità nelle relazioni.
- Vogliono avere il controllo della relazione e del processo decisionale degli altri.
- Desiderano così intensamente raggiungere i loro obiettivi che non gli importa farlo a spese degli altri.
Tuttavia, dietro questi motivi c’è un quadro psicologico ancora più complesso. In realtà, molte persone manipolano perché provano paura.
Hanno paura che, se non intervengono manipolando il campo di gioco a loro favore, non otterranno i risultati desiderati. Questi manipolatori non si sentono all’altezza delle circostanze, non si sentono perfetti e devono pertanto manipolare gli altri per ridimensionarli.
La madre che manipola il bambino fingendo di essere indisposta o malata per tenerlo al suo fianco ha in realtà un profondo timore che il figlio l’abbandoni.
Il lavoratore che cerca di manipolare il suo superiore parlando male dei suoi colleghi ha in realtà paura di perdere il lavoro o di non essere promosso.
La persona che manipola il partner facendogli credere che non vale nulla, lo fa perché vuole tenerlo al suo fianco, anche se ciò danneggia la sua autostima.
Questo significa che, nel fondo, i manipolatori sono profondamente insicuri, non si fidano delle loro capacità di raggiungere ciò che desiderano per merito proprio e ricorrono alla manipolazione.
Pertanto, la manipolazione non è altro che l’espressione di un “bambino” spaventato che non dispone di strategie mature per raggiungere i suoi obiettivi nella vita.
La manipolazione è una sorta di scorciatoia relazionale e comunicativa in cui la persona raggiunge rapidamente ciò che desidera ma, a lungo termine, di solito porta a risultati opposti perché, quando qualcuno si rende conto di essere manipolato, la relazione che si pretendeva mantenere, termina compromessa.
Pertanto, manipolare non è mai la soluzione.
Combattere i manipolatori
Per combattere efficacemente i manipolatori dobbiamo capire quali sono i nostri punti ciechi psicologici, quei tasti che preme il manipolatore e con i quali ci tiene intrappolati nella sua rete.
Per riuscirci, è importante capire che i manipolatori spesso si scontrano con alcune delle seguenti vulnerabilità:
- Il desiderio innato di piacere agli altri, anche a costo di sacrificare i nostri desideri.
- Dipendenza dall’approvazione e accettazione degli altri, tanto da finire per accettare sempre quello che dicono.
- Locus di controllo esterno, che implica che pensiamo di non avere alcun controllo sulla nostra vita, in modo che avremo maggiori probabilità di lasciare le decisioni nelle mani degli altri.
- Concetto d’identità offuscato, che ci porta a stabilire pochi limiti che gli altri superano continuamente.
- Mancanza di assertività e incapacità di dire “no” quando qualcuno cerca di farci pressione.
- Emotofobia, cioè la paura di provare emozioni negative come frustrazione, tristezza o disapprovazione, che ci porta a cercare di evitare i conflitti a tutti i costi, anche a spese della nostra stessa libertà.
- Ingenuità, per cui è troppo difficile accettare l’idea che alcune persone siano astute e manipolatrici.
- Dipendenza emotiva, caratteristica delle persone insicure che hanno una tendenza più sottomessa, perciò abbiamo maggiori probabilità di essere manipolati e sfruttati.
- Bassa autostima, che di solito è legata a sentimenti di scarsa autosufficienza e scarsa fiducia in noi stessi, così tendiamo a fidarci degli altri con maggiore facilità.
- Senso del dovere e responsabilità eccessivi, che impediscono alla persona di tagliare i legami con il manipolatore o di fissare dei limiti, perché pensiamo che in realtà sia solo colpa sua.
Identificando i sentimenti sui quali la persona manipolatrice fa leva, i segnali della manipolazione, i livelli in cui viene espressa, sarai in grado di liberarti più facilmente dalla sua rete perché improvvisamente la situazione di manipolazione sarà molto più evidente ai tuoi occhi.
In ogni caso, ricorda che nessuno ha il diritto di prendere il controllo della tua vita. Non permettere che ti facciano sentire in colpa o che giudichino le tue decisioni usando il loro metro.
È probabile che tu non sia perfetto e che abbia commesso degli errori, come tutti gli altri, ma non significa che devi vivere lasciando che qualcun altro muova i tuoi fili.
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