Narcisismo e sessualità
18/06/2024Stare con un partner anaffettivo può essere difficile.
Non è facile comprendere le reali intenzioni ed i veri sentimenti di una persona che non manifesta le sue emozioni, che non dice quello che prova e che non riesce a creare una connessione a livello emotivo. Il rapporto con una persona anaffettiva induce inevitabilmente a percepirsi come inadeguate, trascurate e poco amate.
Anaffettivo e innamorato
Per anaffettività si intende «l’incapacità da parte dell’individuo di provare o produrre affetto». Si tratta di una persona a cui manca la capacità di processare e valutare gli aspetti emotivi, non è in grado di riconoscere e di esprimere i sentimenti, non per timidezza o diffidenza, ma proprio perché non è in grado di provarli.
Dal momento che l’anaffettività è qualcosa che riguarda il coinvolgimento (o la sua assenza) con le altre persone, un partner anaffettivo si rivela tale solo con le persone con cui si relaziona in senso stretto, come il partner ed i familiari.
La freddezza, la tendenza alla razionalità sempre e comunque, il distacco emotivo sono segnali di un partner anaffettivo, ma possono essere individuati anche in un narcisista.
In comune, oltre a queste caratteristiche, c’è anche una certa autoreferenzialità (parla principalmente di sé) e particolare dedizione al lavoro (che antepone alla vita privata e affettiva).
Il confine è certo labile, anche se la correlazione non è ambivalente: una persona anaffettiva potrebbe essere un po’ narcisista (in misura variabile); al contrario, un narcisista è sicuramente anaffettivo.
Riconoscere un anaffettivo
Gli anaffettivi mostrano determinate caratteristiche e tendenze comportamentali che sono più o meno sempre le stesse e che danno contezza del grado di anaffettività.
Ecco le dominanti:
- Totale dedizione al lavoro e un’eccessiva importanza data agli aspetti materiali e narcisistici dell’esistenza.
- Sentimenti cronici di vuoto, la persona anaffettiva molto spesso soffre anche della sindrome dell’abbandono.
- Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore(una persona in grado di passare da un umore all’altro molto velocemente, dalla rabbia all’apatia, dallo stress all’ansia).
- Tendenza a non credere alle dichiarazioni di affetto ricevute da altre persone.
- Tendenza a fuggire dalle relazioni sentimentali, non solo di tipo amoroso, alla prima occasione possibile, un tipo di comportamento che molto spesso fa il paio con la paura e l’angoscia dell’abbandono.
- L’anaffettivo molto spesso ha un comportamento che tende a regolarizzarsi con quello che gli altri apprezzano o sembrano apprezzare; una sorta di totale mancanza di empatia che non permette di valutare le situazioni in modo autonomo, ma solo attraverso la risposta degli altri.
- L’incapacità di riuscire a processare e analizzare le proprie esperienze, in particolar modo quelle che possono creare dolore. Molto spesso questo tipo di incapacità si allunga fino ai traumi subiti nel corso dell’infanzia o della adolescenza.
- L’uomo anaffettivo è molto spesso anche un narcisista. Ha un apprezzamento smodato per l’estetica e per l’immagine di cose e persone. Non trovando soddisfazione nei sentimenti, l’anaffettivo rivolge tutta la sua attenzione sull’aspetto materiale delle cose e delle persone.
- Il disperato tentativo di difendersi da un’esperienza dolorosa provata in passata porta a una risposta di totale freddezza e di ripiegamento emotivo. L’individuo per non soffrire più organizza un distacco emotivo difensivo.
- Un’incapacità di provare emozioni che si tramuta nella totale impossibilità o comunque in una forte riduzione della capacità di godere della propria vita e delle persone che ci circondano.
Possibili cause
L’anaffettività è il sintomo di un vissuto frustrante, privo di affetto e di amore, anche molto lontano nel tempo, che impedisce di vivere serenamente la propria emotività da adulti: subire un trauma da piccoli o crescere con una madre o un padre anaffettivi sono tutte condizioni che possono portare a chiudersi, a “congelare” le proprie emozioni e a imparare a non esprimerle per non soffrire.
Queste esperienze dolorose fanno sì che chi le vive diventi incapace di nutrire sentimenti, perché non li ha acquisiti, non li ha sentiti, oppure che, pur provandoli, non riesca a manifestarli per paura di restare ferito.
L’anaffettività, dunque, è un meccanismo di difesa inconscio che la persona mette in atto, in modo automatico e inconsapevole, per proteggersi dal dolore che il contatto con la sua emotività gli procurerebbe.
Determinate modalità relazionali dei narcisisti, per esempio, sono simili a quelle degli anaffettivi ma,
Il narcisismo provoca una chiusura e determina una mancanza di empatia che impedisce qualsiasi manifestazione affettiva alla pari, con un’oscillazione fra iper-valutazione di sé e sensazioni di inadeguatezza, rabbia e aggressività.
Gli anaffettivi sono, invece, degli ‘avari’ di attenzioni verso l’altro in quanto si proteggono dal vivere le emozioni profonde per il timore di provare dispiacere, frustrazione o rifiuto.
Altro elemento che differenzia gli anaffettivi dai narcisisti è la mancanza della manipolazione: un anaffettivo non manipola l’altro per ottenere qualcosa, non è un bugiardo patologico e di solito non tradisce (almeno non rientra nel suo schema comportamentale), semplicemente ha difficoltà a manifestare i suoi sentimenti, ma non significa che non ne provi.
Cosa fare in queste situazioni
Quando si ha a che fare con un anaffettivo ci sono due possibili situazioni da considerare:
- Riconoscere la presenza di un partner anaffettivo nella relazione: Una volta compreso ciò, è essenziale evitare di giustificare il comportamento con un semplice “è fatto così” e prendere consapevolezza della relazione con una persona anaffettiva
- Riflettere sulla propria felicità e sui compromessi: Se si è in una relazione con un partner anaffettivo da diversi anni, è necessario sincerarsi di quanto si è disposti a sacrificare, a quanti compromessi si è ancora disposti a scendere e fino a quando si desidera ignorare i propri bisogni emotivi.
A questo punto, si delineano due strade possibili:
- Accettare la situazione così com’è, senza illudersi che possa cambiare, sia lui che la dinamica relazionale. In tal caso, è cruciale abbandonare l’illusione di un cambiamento.
- Intraprendere un percorso individuale, focalizzandosi sui propri bisogni ed emozioni. Ascoltandosi attentamente, è possibile rendersi conto se si sta vivendo una relazione insoddisfacente che non può più perdurare così
Gestire un partner anaffettivo
Prima di addentrarci nelle strategie pratiche per gestire una relazione con un partner anaffettivo, è fondamentale comprendere la natura di questa dinamica.
Una persona anaffettiva, incline a razionalizzare le emozioni, può creare sfide nella comunicazione affettiva. Tuttavia, affrontare la situazione con consapevolezza e concretezza può portare a miglioramenti significativi.
- Comprendere il Contesto
Immagina di avere un partner che evita manifestazioni di affetto e preferisce la razionalità. Invece di reagire con frustrazione, cerca di capire il suo punto di vista. Ad esempio, potrebbe considerare dimostrazioni affettuose come una forma di vulnerabilità che preferisce evitare.
- Comunicazione Calma ed Empatica
Pratica la comunicazione aperta con il tuo partner anaffettivo. Scegli un momento tranquillo ed esprimi i tuoi sentimenti senza accusare. Ad esempio, invece di dire “Non dimostri mai affetto”, potresti dire “Mi sento triste quando non ricevo dimostrazioni di affetto, possiamo parlarne insieme?”.
- Riflessione Individuale
Fai un esercizio di auto-riflessione sulle tue aspettative nella relazione. Chiediti quali sono i tuoi bisogni emotivi e se sono realistici. A volte, comprendere meglio se stessi può portare a una comunicazione più chiara con il partner.
- Accettazione e Gestione delle Aspettative
Scrivi una lista delle tue aspettative nella relazione e rifletti su quali di esse sono ragionevoli. Ad esempio, potresti desiderare un maggiore coinvolgimento emotivo, ma è importante accettare che il tuo partner potrebbe esprimere affetto in modi diversi.
- Esci dalla Zona di Confort
Sperimenta nuovi modi di comunicare l’affetto che potrebbero essere più in linea con il partner anaffettivo. Potresti provare a scrivere lettere o condividere sentimenti attraverso gesti di gentilezza. L’obiettivo è trovare modalità di espressione emotiva che funzionino per entrambi.
- Decisioni Cruciali
Rifletti su quanto sei disposto a comprometterti nella relazione. Stabilisci confini chiari sulle tue esigenze emotive e valuta se il partner è aperto a un cambiamento graduale. Questo ti aiuterà a prendere decisioni più informate.
- Ripartire da Sé Stessi
Investi tempo nelle tue passioni e interessi personali. Mantenere una vita individuale appagante può alleggerire la pressione sulla relazione e permetterti di affrontare meglio eventuali difficoltà emotive.
Integrare queste strategie nella tua relazione può contribuire a creare un ambiente più comprensivo e soddisfacente, favorendo una comunicazione più aperta e una crescita personale reciproca.
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