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12/12/2016Nel Complesso di Messalina la donna è ossessionata dal sesso.
La leggenda di Messalina sopravvive oggi, oltre che nelle fonti antiche, anche attraverso numerosi film, serie tv, opere teatrali e letterarie, opere liriche e persino un fumetto erotico italiano degli anni Settanta, a riprova del fascino controverso di quella che ancora oggi è considerata un’icona del vizio e della sregolatezza.
Nella casistica possiamo definirlo una ipersessualità della donna, che la spinge ad avere molti rapporti sessuali, non per piacere personale ma per pura passione.
La donna assume comportamenti sensuali al solo scopo di sedurre, affascinare, ammaliare, conquistare un uomo, ma limitando le esternazioni amorose alla fase del corteggiamento e dei preliminari, senza andare oltre.
L’esigenza non è quella di fare sesso, ma quella del piacere della conquista, soddisfare il senso della capacità d’attrazione, esercitando la propria sensualità.
Quanto più, questa donna, è estroversa o anche assertiva, più manifesto sarà il suo comportamento; comportamento profondamente intimo ed istintivo, proprio perché non sollecitato da desiderio di piacere sessuale.
Il piacere di questa donna è appagato solo dalla fascinazione e dalla conquista dell’uomo
Il Complesso di Messalina è la versione al femminile del Complesso del Don Giovanni, per la sua particolarità val la pena di conoscere la sua storia.
Chi era Messalina
Valeria Messalina nasce nel 25 d.C. in una famiglia patrizia imparentata con la casa Giulio-Claudia. Quando Caligola salì al trono, Messalina aveva solo 12 anni ma era già una delle donne più desiderate di Roma per la sua bellezza.
Nel 38 D.C., quando era ancora quattordicenne, divenne la terza moglie dell’imperatore Claudio, un uomo più anziano di lei di trent’anni, balbuziente, zoppo e sicuramente non in grado di soddisfare le esigenze carnali di una giovanissima moglie.
Di lei si raccontano le storie più squallide, come, ad esempio, che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse nei bordelli di Roma sotto il falso nome di Licisca, che nel gergo di allora significava “cagnetta” o “lupetta”.
La scelta di usare uno pseudonimo per prostituirsi rappresentano il modo di rompere le regole ed il desiderio di sfida e di rabbia assopita della giovane Messalina.
Tali vicende vanno valutate tenendo conto del contesto storico in cui questa leggenda si è creata. Il comportamento di Messalina era tutt’altro che inusuale nella Roma Imperiale, le infedeltà coniugali, anche per fini politici, erano molto frequenti e tollerate.
Probabilmente l’accanimento popolare contro la figura di Messalina deriva dal fatto che era piuttosto in vista come moglie dell’imperatore ed esponente della prestigiosa “Gens Iulia”.
Le sue storie della sua atrocità nascono dal desiderio di assicurare al figlio il trono del padre imperatore, anche questo atteggiamento era usuale all’epoca.
Ma più della crudeltà è stata la depravazione sessuale di Messalina a renderla celebre sino ai giorni nostri e renderla oggetto di miti e leggende.
Considerata come la “prostituta imperiale” è stata descritta da molti come una donna impudica e ninfomane, con un desiderio sessuale smisurato.
Secondo Plinio il Vecchio (Libro X della Storia Naturale) Messalina un giorno avrebbe vinto addirittura una sorta di gara con una celebre prostituta, per avere avuto rapporti con 25 uomini in 24 ore.
Per lei il sesso era gioco, svago e provocazione.
Ciò che segnò la fine dell’esistenza trasgressiva di Messalina fu la sua relazione con Gaio Silio, il quale, per amore dell’imperatrice, giunse a ripudiare la moglie Giulia Silana.
Con Gaio Silio, uomo bello, affascinante e intelligente (secondo le fonti dell’epoca) Messalina parve trovare finalmente pace, abbandonando il suo turbolento stile di vita, i due amanti arrivarono addirittura a celebrare un “matrimonio” durante una festa dionisiaca.
L’amante insaziabile diventa una donna innamorata del suo uomo ed abbandona per lui tutti i vizi, desiderando un matrimonio che era la conferma ufficiale del suo amore.
Nessuno le aveva concesso il divorzio o la possibilità di scegliersi uno sposo, a quella notizia, per questioni di prestigio e di reputazione, l’imperatore Claudio condannò a morte entrambi gli amanti, Messalina fu uccisa per mano del marito per strangolamento.
Aveva poco più di vent’anni.
La Messalina in psicologia
La donna-Messalina assume un atteggiamento tipicamente sensuale, con molti ammiccamenti sensuali, che però rimane limitato solamente alla fase iniziale del rapporto in quanto, di regola, attua le proprie manifestazioni seduttive al solo corteggiamento senza spingersi oltre.
In pratica, quindi, essa rappresenta l’omologo del Don Giovanni maschile; con la sola variante che, mentre Don Giovanni non limita la propria attività alla sfera seduttività ma la conduce a termine anche nel rapporto sessuale, ella desidera solo far “cadere” l’uomo-preda sotto i colpi della propria sensualità per poi scappare dalla relazione avendo così soddisfatto la propria esigenza.
Occorre però precisare che i comportamenti di Messalina non sono sempre uniformi ma dipendono dal complesso delle diverse personalità delle singole donne.
Infatti, molto importante risulta essere, nell’ambito di questo complesso, l’aspetto estroversione o introversione dell’individuo. Risulta che più il soggetto è estroverso, tanto più eclatanti e manifeste saranno le sue condotte seduttive.
All’opposto invece, quando è l’introversione a prevalere, si noterà un comportamento seduttivo meno evidente e quindi più mascherato ma certamente altrettanto orientato a far sì che l’uomo sia sempre una preda.
Il perchè del disturbo
Il vero motivo del comportamento della donna-Messalina sfugge alla volontà, non è, come molti pensano, determinato dalla ricerca del piacere sessuale.
I comportamenti seduttivi sono orientati a “stregare” il maschio per vederlo soccombere ai propri voluttuosi ammaliamenti. La “caccia” è rivolta indifferentemente sia al maschio di bell’aspetto che a quello non propriamente gradevole.
Le Messaline gettano l’amo alfine di far sì che il maschio abbocchi. In questo si rivelano i tratti narcisistici della donna affetta da tale complesso.
E’ assai difficile che tale tipo di donna coltivi amicizie con altre donne, per la competizione che essa impone nella relazione amicale rispetto alla ricerca ossessiva della conquista dei partner anche delle amiche.
Se è occupata in lavori di gruppo in cui vi sia la presenza di elementi maschili, cerca in tutti i modi di sedurli portando scompiglio all’interno del gruppo stesso.
E’ fuori dubbio che le caratteristiche personologiche delle Messaline sono di tipo istrionico narcisistico.
In genere si tratta di una donna insoddisfatta delle proprie relazioni sessuali pur potendo avere regolari reazioni orgasmiche, anche se alcuni studiosi la descrivano come frigida e/o anorgasmica.
Psicologicamente sono state ipotizzate diverse cause per l’insorgenza di tale sindrome.
Principalmente sembra che sia da attribuirsi al cosiddetto “padre assente”, che ha fatto mancare la sua presenza oltre che funzione, e ad una madre piuttosto energica ed autoritaria, da qui la principale genesi della patologia.
Soprattutto è dalla competizione tra madre e figlia che nasce un conflitto aperto.
Secondo Bergmann nelle Messaline coesisterebbero sia la ricerca dell’oggetto edipico perduto, sia il desiderio di ristrutturazione con un nuovo oggetto col quale fondersi onde ripetere la relazione simbolica originaria.
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9 Comments
38 (1) Allora per la prima volta Messalina intravvide la sua sorte; prese la spada e la avvicinò invano, tremando, alla gola e al petto, finché fu trafitta dal colpo del tribuno. Dagli “Annales” di Tacito. Si può anche parlare di femminicidio ma non da parte dell’Imperatore Claudio.
Grazie per la precisazione ma non ha nulla a che vedere con l’argmento trattato nell’articolo.
Marlena
Ho conosciuto molte prostitute e devo dire che la maggior parte sono donne simpatiche, sanno ascoltarti, sanno bene cosa vuole unì uomo nel sesso, sono anche molto religiose. Probabilmente sono più vicine a Dio delle cosiddette “donne oneste” in quanto perdono superbia e cattivera mentre acquistano in umiltà e generosità
Diciamo che è anche il loro lavoro rendere felice, in tutti i modi i loro clienti, poi ovvimente i motivi che spingono a fare tale scelta di vita a volte può essere il denaro ed a volte la necessità di scappare da qualcosa di brutto.
Per nessun lavoro e per nessun ruolo mai fare di tutta l’erba uno stesso fascio: conosco professionisti e alti dirigenti che si vendono peggio di loro… tanto per farmi capire e non escludere nessuno.
Marilena
mai sopportato la dietrologia sui comportamenti di una donna dagli appetiti sessuali incontenibili … è stata una gran zoccola … anzi L augusta meretrix, solo che non aveva capito bene di chi era moglie . Anzi lo aveva capito benissimo , a scelto i soldi e gli agi del suo rango ma non gli obblighi e impegni che ne conseguono . Poteva scappare e lasciare tutto e andare a fare la contadina . Se si tiene un piede in due scarpe , è una e quella sbagliata è facile che si fa una brutta fine . Plinio docet!
Mi dispiace per la sua storia, si legge tra le righe che lei ha ancora del risentimento mai assopito, condizione comprensibilissima.
Se volesse un aiuto per superarlo mi ricontatti via mail.
Marilena
Che idiozia! Pensi che lei abbia avuto anche solo una possibilità di scegliere nella vita? Pensi che abbia scelto lei di sposarsi a quattordici anni con un cinquantenne? Avrebbe potuto scegliere di fare la contadina? Ma che enormità vai dicendo?
DONNE VOGLIONO ESSER UOMINI PER USARE IL FALLO COME UN MANGANELLO E UOMINI CHE VORREBBERO ESSER DONNE PER NAVIGARE NEGLI UMORI.. ED ESSERE INVASI IN OGNI PERTUGIO BY FUZZUKA!
E’ un punto di vista che non vale per tutti
non siamo tutti uguali e non reagiamo nello stesso modo
ti auguro di trovare una serenità che ti permetta di avere anche un giudizio più positivo sulle persone che incontri
saluti
Marilena