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05/05/2017
L’intelligenza intuitiva
07/05/2017Le premonizioni sono percezioni di ciò che avverrà.
Pur trattandosi di un argomento “paranormale”, diversi studi scientifici si sono addentrati in questo territorio ignoto delle premonizioni, nel tentativo di provarne l’esistenza dal punto di vista scientifico. Dai risultati emersi sembrerebbe proprio che premonizioni e sesto senso non siano affatto fantascienza.
Perlomeno secondo la specialista in neuroscienze Julia Mossbridge della Northwestern University, e gli altri ricercatori che l’hanno accompagnata in un peculiare studio pubblicato su Frontiers in Perception Science.
Un senso premonitore
Il team ha individuato un sesto senso capace di avvertire gli eventi futuri, quindi legato, nel caso specifico, alla premonizione in grado di preparare inconsciamente l’organismo al confronto con essi.
L’origine di questo senso delle premonizioni è ancora ignota ma ciò non toglie validità alla teoria, che è stata dimostrata prendendo in esame numerosi soggetti sottoposti a stimoli di vario genere. Poco prima dello stimolo i pazienti manifestavano variazioni nel battito cardiaco e nell’attività cerebrale, come consapevoli di quello che sarebbe accaduto di lì a breve.
E questa ricerca non è la sola a confermare la veridicità delle teorie parascientifiche, anche gli studiosi del Coma Science Group dell’Università di Liegi sono giunti a conclusioni simili, scoprendo che il cervello umano è in grado di anticipare la percezione del mondo esterno.
Se gli scienziati in questione avessero ragione, le premonizioni dal campo del paranormale passerebbero di diritto alla scienza e allora, probabilmente, nessuno oserebbe più metterla in discussione. Per ora dobbiamo accontentarci dell’intuito (tutti abbiamo un’intelligenza intuitiva) e decidere, in base alle nostre percezioni, se crederci o meno.
Sta di fatto che gli episodi di premonizione capitano a molti di noi, magari piccole cose che passano presto inosservate ma non per questo di minor valore.
Cosa sono le premonizioni
Come premesso, le premonizioni vengono descritte come la capacità di percepire informazioni su eventi futuri prima che essi accadano; mentre il dizionario del mistero di Paola Giovetti la definisce “precognizione che si presenta col carattere di avvertimento“.
Le premonizioni possono manifestarsi in diverse modalità, per esempio attraverso i sogni premonitori, tramite visioni, sensazioni o segni ricorrenti. In tutto questo svolge un ruolo di primo piano il famoso sesto senso.
C’è chi sostiene appartenga a pochi eletti ma non credo affatto a questa tesi. E’ molto più probabile, e lo confermano in molti, che esso appartenga a tutti gli esseri umani sebbene ci sia chi lo usa e chi no.
Una mente molto razionale potrebbe tendenzialmente escludere le premonizioni, non riuscendo a trovare una spiegazione logica ma, in realtà, persino i razionali si affidano alle sensazioni intuitive, consapevoli o meno di farlo.
Il problema è che spesso ignoriamo i segnali delle premonizioni, i quali, è bene precisarlo, non appartengono necessariamente alla categoria delle “premonizioni”, ma anche alla chiaroveggenza, ovvero alla capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente, e alla telepatia, la capacità di comunicare con il pensiero.
E’ pur vero però che la premonizione può combinare diverse facoltà extrasensoriali, comprese telepatia e chiaroveggenza.
Un altro studio particolare è stato condotto da W. E. Cox, psicologo e parapsicologo statunitense, che negli anni ’50 ha cercato di dimostrare come gli uomini potessero prevedere situazioni rischiose o pericolose.
Cox riuscì a dimostrare, ad esempio, che sui treni che hanno avuto un incidente di media o grave entità solitamente viaggiano meno utenti del normale. E visto che gli incidenti ferroviari non sono prevedibili, Cox concluse che molte persone, consciamente o inconsciamente, evitano di prendere il treno il giorno dell’incidente.
Nella sua ricerca ottenne dati da varie compagnie ferroviarie e arrivò alla conclusione che nei giorni in cui i treni hanno avuto un incidente in modo del tutto inaspettato le presenze dei viaggiatori erano inferiori anche del 84% rispetto a tutti gli altri giorni.
Sogni premonitori
Una delle forme di premonizione più conosciute è quella che si manifesta attraverso i sogni simbolici. In parole semplici si tratta di sogni che ci permettono di prevedere eventi reali, che si tratti di catastrofi o di piccolezze, per esempio l’arrivo di un parente che non vedevamo da tempo.
Le premonizioni in sogno sarebbero favorite dall’illogicità dell’attività onirica che sfugge, per sua natura, alle leggi della logica e ai concetti di spazio e tempo per come li intendiamo comunemente.
In ambito psicologico e psicoanalitico c’è chi li ritiene semplici coincidenze, come Freud, e chi al contrario, vedi Jung, li interpreta come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo.
Difatti i sogni premonitori, rispetto agli altri, nascerebbero nella cosiddetta zona ipotalamo-ipofisiaria, ovvero nel centro del cervello, e in quanto tali sarebbero correlati all’identità di specie, quella connessa all’energia degli archetipi collettivi.
A supportare la teoria di Freud che i sogni non possano prevedere alcunché e siano solo coincidenze c’è anche il filosofo Statunitense Robert Todd Carroll, noto per il suo scetticismo.
Carroll sosteneva che per la legge dei grandi numeri se su quasi 7 miliardi di persone durante una notte una di queste sogna una catastrofe, e questa si avvera, è solo una pura casualità, dovuta magari a emozioni pre-generate dai mass media o dall’informazione generale condivisa.
Come i nostri pensieri coscienti, anche l’inconscio e i sogni che ne scaturiscono si volgono al futuro e alle sue possibilità; e per molto tempo si è creduto in tutto il mondo che la funzione principale dei sogni fosse quella di pronosticare il futuro.
Nell’antichità e fin nel Medioevo i sogni contribuivano alla formulazione di una prognosi medica sostiene Jung in “Archetipi e inconscio collettivo”, fermamente convinto che l’attività onirica celi molto più che semplici coincidenze o forme compensatorie, essendo strettamente collegata all’inconscio collettivo.
Premonizioni e déjà-vu
Avere la sensazione di aver già visto qualcosa o vissuto qualche momento. Una sensazione strana che è accaduta almeno una volta nella vita a tutti, si tratta del déjà-vu.
A ricreare ‘artificialmente’ queste sensazioni è stata Anne Cleary, psicologa cognitiva della Colorado State University, che ha trascorso gli ultimi anni a studiare il déjà-vu. Secondo l’esperta vite passate e reincarnazione non c’entrano nulla: si tratta in realtà di un fenomeno della memoria, un trucco del cervello simile a quando una parola è sulla punta della lingua, ma non si riesce proprio a ricordare.
Basandosi su esperimenti precedenti, Cleary ha dimostrato che la sensazione di premonizione che a volte accompagna il déjà vu è proprio questo: una sensazione. Ma anche che sembra davvero reale a chi la sperimenta.
Docente del Dipartimento di Psicologia della Csu, Cleary descrive la sua ricerca su ‘Psychological Science’ insieme ad Alexander Claxton. Il lavoro spiega come il déjà vu è stato ricreato in un gruppo di soggetti umani per esaminare la sensazione di premonizione.
L’esperimento è stato condotto creando una serie di scenari simili con il gioco di realtà virtuale ‘The Sims’. Secondo i risultati, i partecipanti di solito non erano inclini a pensare di poter prevedere il futuro, ma durante il déjà vu ‘innescato’ dai ricercatori con l’aiuto di uno scenario simile a un altro già visto in precedenza, si sentivano come se potessero farlo. Proprio come spesso accade nella realtà.
Le informazioni che ci arrivano dai nostri sensi, insomma, ci fanno sentire come se fossimo stati già in quello stesso luogo, anche se non ricordiamo quando o perché. Nei loro ultimi esperimenti, i ricercatori hanno potuto notare che il 50% dei volontari durante un déjà vu sentiva una forte premonizione.
Ma poi, se messi alla prova, non riuscivano a prevedere la risposta corretta: insomma avevano la sensazione chiara di poter prevedere qualcosa con certezza, solo che poi non era così. Secondo i ricercatori, purtroppo il déja vu non ci aiuta a predire il futuro. Ma può manifestarsi come un sentimento davvero forte, tanto da convincerci del contrario.
Sviluppare le premonizioni
Esistono numerosi testi e guide che ci insegnano a sviluppare le capacità extrasensoriali fra cui la premonizione, ne è un esempio “Sviluppare i poteri interiori per massimizzare il proprio rendimento” di Del Pe, ma credo che il miglior modo per addentrarsi in questo mondo simbolico, da principianti, sia la meditazione.
A meno che le premonizioni non siano spontanee e molto lucide, cosa che ci induce a prenderle in maggiore considerazione anziché tacciarle come allucinazioni mentali, la meditazione rappresenta senz’altro uno strumento efficace per acquietare la razionalità dell’emisfero cerebrale sinistro, quello predisposto per le premonizioni.
Partendo dal presupposto che tutti noi possediamo il sesto senso, e forse anche la capacità di prevedere alcuni eventi, per attivarli, o perlomeno iniziare a coglierne i messaggi, è fondamentale rilassare la mente, aprirla a una dimensione altra che trascende il linguaggio della logica.
Ma in realtà questo consiglio è valido in via generale per chiunque intenda approcciarsi al mondo dell’invisibile.
Riconoscere i sogni premonitori
Nel caso avesse ragione Jung, e le premonizioni attraverso i sogni premonitori esistessero veramente, come si possono riconoscere?
Secondo alcuni psicoanalisti è anche possibile, ma queste per essere considerate delle premonizioni in sogno devono avere due caratteristiche ben precise:
- Essere ricorrenti
- Essere emotivamente coinvolgenti
In poche parole, quando uno stesso sogno viene ripetuto frequentemente e al risveglio lo avete ben impresso in memoria a causa della sua carica emotiva, allora potrebbe anche trattarsi di un sogno premonitore.
Ovviamente è chiaro che nessuno potrà mai dirlo con certezza, anche perché un sogno ricorrente e carico emotivamente è probabilmente dovuto ad un momento della nostra vita ricco di emozioni, stressante a causa di problemi o speranze, e nei sogni si manifestano come possibili scenari che la nostra mente elabora.
Esistono poi persone che hanno premonizioni ricorrenti in sogno: sognano numeri, e per tal motivo li giocano al lotto, ma anche qui siamo più nel campo della superstizione e della cabala più che della psicologia dei sogni.
Ci son persone più predisposte a fare sogni premonitori, ma non perché siano dei medium. Sono solo persone con una capacità maggiore di cogliere dei segnali dalle vicende familiari, lavorative, o ambientali, che poi l’inconscio elabora permettendogli di vedere qualcosa che sta palesemente per succedere ma che a volte non vogliamo vedere.
Ad esempio, se sogniamo che il partner ci lasci e poi succede davvero non è una premonizione, ma solo una questione di sincerità dell’inconscio che ci indica che in fondo qualche segnale dall’altro l’avevamo ricevuto, che le cose non andavano affatto bene, ma che negavamo a noi stessi l’evidenza.
Insomma, i sogni premonitori a volte accadono, ma perché si tratta di messe in scena delle nostre paure e speranze. Per il resto, quando si tratta di tragedie imprevedibili, come i terremoti o morti improvvise di cari per incidenti, o vincite di grandi somme, la statistica spiega che si tratta di puro caso.
Facciamo tutte le notti dei sogni di ogni tipo, poco dopo il risveglio non ci pensiamo più. Ma se casualmente accade qualcosa che si avvicina molto a quel sogno, lo ricordiamo subito e pensiamo “lo avevo previsto!”. No, niente di magico. Solo la voglia di crederci.
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23 Comments
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Marilena
Salve. Vorrei descrivere un fenomeno che mi accade da moltissimi anni ed avere qualche indicazione in merito. Mi accade spesso di vedere una persona che conosco in un determinato contesto ad un’ora x mentre svolgo le mie abituali faccende. Preciso che la persona che mi appare non e’ legata in nessun modo a situazioni in essere che la coinvolgono e l’avvistamento e’ pura casualita’. A questo punto pero’ dopo un tempo di circa 4/5 minuti in un contesto spaziale che puo’ essere il medesimo o un altro ,mi appare la persona che ritenevo di aver visto prima e che evidentemente era un ‘immagine di individuo che mi aveva indotto a pensare che fosse colui che poi ho incontrato concretamente. Come e’ possibile?
Quello che lei descrive caro Antonio è un fenomeno della memoria acquisita che per qualche motivo riaffiora, tipico ad esempio del deja-vu che descrivo nel mio articolo e che può leggere cliccando sul link, interessante sarebbe comprendere la connessione tra la persona e il momento in cui le appare, il contesto ambientale o emotivo che permette tale visione.
Se vuole scrivermi privatamente via mail e raccontarmi con maggiori dettagli la vicenda posso cercare di darle una risposta.
Marilena
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See you soon. Marilena
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Traduzione:
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Mia risposta:
Non sono un’esperta dell’argomento, credo che si possano trovare in rete dei trattati anche di stampo scientifico.
Grazie del comment
Traduzione:
I am not an expert on the subject, I believe that treaties can also be found on the internet, even if they are scientific.
Thanks for the comment
Marilena
Salve Marilena, il suo articolo è davvero interessante. Mi piacerebbe condividere con lei alcuni episodi che mi sono accaduti nella mia vita per cercare di capire come potrebbero essere classificati. Non ho mai avuto interesse a diffondere questi episodi perché non lo reputavo necessario.. o forse xchè un po’ ero spaventata. Ma ora mi rendo conto che se c’è qualcuno in grado di spiegarmi perché si realizzano degli eventi che io ho previsto riuscirei a sentirmi meglio. Grazie
Maria
Contattami privatamente via mail: info@marilenacremaschini.it.
Ti assicuro che tutti noi abbiamo un cervello predisposto a captare determinati messaggi, ma soltanto poche persone sono tanto sensibili da riuscirci, se vuoi darmi la possibilità di parlarne ti assicuro che l’argomento mi interessa moltissimo.
Spero a presto
Marilena
Salve Marilena, davvero interessante l’argomento . Potrò anch’io raccontare le mie esperienze ma ciò che mi lascia più stupita è che , per farti capire, è come se “leggessi il pensiero”. Che mi succeda soprattutto con il compagno posso imputarlo al suo status, anche se devo dire che in una sfida a un gioco di parole questa capacità diventa un bell’ aiuto. No questo mi succede con estranei aumentando questa percezione particolarmente in situazione di tensione. Non mi spaventa però, perché?
Credo, cara Daniela, che tu sia fortemente empatica, leggere le emozioni e percepire i pensieri (che è la stessa sensazione di leggere cosa passa nella mente dell’altro) sono aspetti tipici dell’empatia e danno proprio le sensazioni che hai descritto.
Non spaventarti di questa tua grande virtù, che non è da tutti, e magari mettila a frutto con un lavoro o una passione che possa esprimerla al meglio, ti aiuterà a gestirla e comprendere in modo più dominante questa tua particolare capacità.
Buone feste.
Marilena
Ho bisogno di capire perché vedo cose che puntualmente accadono, per lo più sono flash nei sogni, sono diversi anni che ho sogni premonitori, in principio non gli davo peso o non ci pensavo, li catalogato come de javu, ma nell’ultimo periodo ho visto cose da fare accapponare la pelle soprattutto per chi come me non crede in certe cose e giuro che non sono piacevoli, posso sognare di tutto, da risultati sportivi a incidenti stradali ma gli ultimi periodi sono più intensi e catastrofici come i tre aerei caduti e quello che si è sventrato in Turchia oltre al treno freccia rossa deragliato a Lodi, poi rapine a porta valori ecc…
Uno mi mette angoscia perché al contrario di altri perché questo prevede la morte di un mio conoscente ma al momento di scoprire chi sia mi sveglio..
Non so come far smettere questa dannazione e a chi rivolgermi perché non voglio sembrare matto e non riesco a rispondere a comando…
Ci sono persone che hanno una maggiore sensibilità rispetto ad altri, ed è una cosa che non si cancella con una medicina ….
certo dispiace avertire delle notizie negative, ma purtroppo sono quelle che solleticano di più la nostra attenzione, quindi mettono ansia, agitazione e rimangono più impresse nella mente e nel ricordo.
Tenga conto che questo suo dono non lo può eliminare, può solo imparare a conviverci e magari sfruttarlo per aiutare gli altri
Spero di averla aiutata comunque anche se non le ho risolto il “problema”
Marilena
Adesso sono convinto che il conoscente sia morto sul serio, magari a causa Covid-19.
In quanto ai pronostici sportivi, quasi quasi la invidio, specialmente se poi si rivelano essere esatti…
Anche con tutto il rancore la morte non si augura a nessuno.
GRazie per la sua testimonianza.
Marilena
Ciao, l’articolo sembra un analisi delle varie situazioni che ci possono accadere.
Fino a poco tempo fa pensavo anch’io tutto ciò…ma adesso mi sono trovato a vedere chi, cosa, come, ha fatto una determinata azione, anche se non lo conosco…e si tratta di un fatto pubblico, dei giorni nostri …e mi vien da piangere sapere la risposta perchè nessuno mi crederebbe…come mi spiega questo?…Non so più cosa fare, come Giovanni non so più cosa fare.
Caro Mario
per avere un suggerimento o consiglio dovrebbe precisare meglio quello che sta vivendo
Da quello che scrive non si comprende bene quale sia la sua difficoltà e quindi mi è impossibile trovare una risposta a questo commento
In attesa di sentirla le auguro una buona giornata
saluti
Marilena