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17/06/2017Il bullismo è l’abuso di una qualunque forma di potere e forza.
É una particolare manifestazione di aggressività con caratteristiche specifiche che lo contraddistinguono da generici atti di prepotenza: l’intenzionalità, la sistematicità, l’asimmetria di potere tra i soggetti coinvolti.
Con cyberbullismo intendiamo la stessa forma di aggressività ma condotto attraverso varie forme di contatto elettronico.
Bullismo e cyberbullismo rappresentano due tra le principali problematiche con le quali bambini e ragazzi si trovano a far fronte nei loro contesti di vita quotidiani.
Recenti studi hanno dimostrato che negli Stati Uniti circa il 20% dei giovani ha subito atti di bullismo, mentre il 16% di cyberbullismo.
Definizione di bullismo
Questa forma di prevaricazione si può definire come una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta e nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone (i “bulli”) nei confronti di un’altra (la “vittima”), al fine di prevaricare e arrecare danno (Guarino et al., 2011).
É un comportamento intenzionale, ripetuto nel tempo e basato su un rapporto di forza sbilanciato, in cui una o più persone esercitano il potere in modo malintenzionato su altre persone, causando loro danni fisici o psicologici.
Può assumere diverse forme di violenza, come quella fisica (ad esempio, colpi, spintoni, aggressioni), quella verbale (ad esempio, insulti, minacce, derisione) e quella online (ad esempio, cyberbullismo, diffusione di informazioni false o imbarazzanti sui social media).
Il termine viene utilizzato principalmente in ambito scolastico, e viene in genere utilizzato per descrivere forme di violenza e prevaricazione tra soggetti giovani. Il termine “bullismo” deriva dall’inglese “bull” che significa “toro”, e dal verbo “to bully” che significa “intimidare, opprimere, prevaricare qualcuno”.
Il CDC degli Stati Uniti ha dato la seguente definizione: “qualsiasi comportamento aggressivo non desiderato da parte di un giovane o gruppo di giovani che non siano fratelli o amici, che coinvolgono uno squilibrio di potere percepito o osservato e che è ripetuto più volte o è probabile che venga ripetuto.
L’atto di bullismo può causare un danno o uno stato di angoscia a un soggetto. Il danno può essere di tipo fisico, psicologico, sociale o educativo” (Gladden et al., 2014).
Caratteristiche del bullismo
I principali aspetti che permettono di definire un episodio di violenza come bullismo sono:
- intenzionalità: gli atti aggressivi sono finalizzati ad arrecare un danno alla vittima;
- persistenza: gli atti dei bulli perdurano per settimane, mesi o anni, non è quindi un singolo atto di violenza comparso durante un episodio di rabbia o di conflitto tra bullo e vittima;
- asimmetria nella relazione: vi è uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce, la vittima non è in grado di difendersi e teme vendette o ritorsioni nel caso denunciasse gli episodi di tale azione.
Il fenomeno va oltre la dinamica della diade bullo-vittima, si possono infatti individuare altri attori coinvolti: gli aiutanti del bullo e gli spettatori che assistono alle vicende di violenza che con il loro comportamento possono incentivarne o frenarne la messa in atto; per questo si può definire il bullismo come un fenomeno di gruppo.
Tipologie di intenti
Le azioni bulliche possono assumere diverse forme, a seconda del modo in cui viene esercitato il potere e delle conseguenze che causa alla vittima. Ecco alcune delle principali tipologie.
- Bullismo fisico
- Bullismo verbale
- Bullismo online
È importante notare che la prevaricazione può assumere diverse forme e può essere combinato tra loro, ad esempio la prevaricazione verbale può essere supportato dalla prevaricazione online, o la prevaricazione fisica può essere accompagnato da minacce verbali.
Bullismo fisico
É il tipo di comportamento che implica l’uso della forza fisica per ferire o danneggiare la vittima. Può includere colpi, spintoni, aggressioni, rapine, danneggiamento di cose o persone.
Il bullismo fisico comprende azioni violente verso la vittima e verso suoi oggetti di proprietà e comprende:
- rubare oggetti di proprietà della vittima
- spingere e strattonare la vittima
- colpirla in modo più o meno violento
- distruggere intenzionalmente oggetti di proprietà della vittima
La prevaricazione fisica non è generalmente la prima forma di bullismo che una vittima sperimenta.
Bullismo verbale
É il tipo di comportamento che si basa sull’uso delle parole per ferire o umiliare la vittima. Può includere insulti, minacce, derisione, ostracismo, esclusione dal gruppo.
Il bullismo verbale è una delle più comuni forme di tale prevaricazione e comprende:
- Sparlare di qualcuno diffondendo voci false sul suo conto
- Urlare verso qualcuno o parlare con tono scortese
- Prendere qualcuno in giro
- Minacciare
- Insultare
La prevaricazione verbale è comune sia tra i maschi che le femmine anche se più frequente in queste ultime.
Bullismo online
Negli ultimi anni, con il diffondersi delle tecnologie e degli strumenti informatici, si è sviluppata una diversa forma di prevaricazione, denominato cyberbullismo o bullismo online.
Esso identifica tutti quegli atti di molestia effettuati tramite i mezzi elettronici (e-mail, social, chat, blog o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile al web).
Tale fenomeno è pericoloso tanto quanto il bullismo “classico”, se non di più, in quanto le tracce lasciate in rete difficilmente possono venire completamente rimosse e cancellate, pertanto pubblicare, per esempio, contenuti ingiuriosi o di foto private non autorizzate, perdura nel tempo e nel modo del web anche a distanza di molti chilometri e di molti anni, ciò fa sì che la vittima sia maggiormente esposta a umiliazioni e ingiurie da parte dei bulli e dei loro aiutanti.
I soggetti partecipanti
Questo tipo di prevaricazione si può realizzare solo se ad esso partecipano 3 tipi di persone con un loro ruolo ben preciso: il bullo o i bulli se in gruppo, la vittima o le vittime, coloro che sono prese di mira, e gli spettatori.
Senza questa triade si avrebbe solo una missione punitiva che può non essere un comportamento bullico.
Vediamo insieme di analizzare questi tre tipi di partecipanti.
I bulli
I bulli sono i soggetti che mettono in pratica tale comportamento, ovvero che esercitano il potere in modo malintenzionato su altre persone. I bulli possono essere di entrambi i sessi e possono agire singolarmente o in gruppo.
Spesso, i bulli hanno difficoltà a gestire le emozioni e a risolvere i conflitti in modo pacifico, hanno scarsa empatia verso le vittime e un alto livello di aggressività.
In alcuni casi, i bulli possono essere vittime di bullismo a loro volta, e potrebbero agire in modo bullistico per sfogare la loro sofferenza o per sentirsi più potenti.
Le vittime
Le vittime sono i soggetti che subiscono tale comportamento, ovvero che sono oggetto delle azioni malintenzionate dei bulli. Le vittime possono essere di entrambi i sessi e di qualsiasi età, anche se il bullismo è più comune durante l’infanzia e l’adolescenza.
Le vittime della prevaricazione possono avere diverse caratteristiche, ma spesso sono percepite come “diverse” dai bulli o dal gruppo, ad esempio per il loro aspetto fisico, il loro modo di vestire, le loro abilità o le loro inclinazioni personali.
Le vittime possono sperimentare una serie di conseguenze negative, come il danneggiamento dell’autostima, della salute mentale e della qualità della vita.
I testimoni
I testimoni sono i soggetti che assistono al comportamento deviato, senza essere direttamente coinvolti come bulli o vittime. I testimoni possono avere un ruolo importante nella prevenzione e nell’interruzione del bullismo, se decidono di denunciare il fenomeno o di sostenere le vittime.
Tuttavia, spesso i testimoni preferiscono non intervenire per paura delle ripercussioni o per non perdere la popolarità o il gruppo di appartenenza. I testimoni possono essere anche vittime di pressioni o di minacce da parte dei bulli, per impedire loro di parlare o di agire.
Come riconoscerlo
Questo tipo di prevaricazione può avere conseguenze devastanti per le vittime, sia a livello psicologico che fisico, ma spesso è difficile riconoscere se un bambino o un adolescente è vittima di tali atti, soprattutto se non parla dell’accaduto.
Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare che un bambino o un adolescente è vittima di azioni di questo tipo:
- Cambiamenti nell’umore o nella personalità: il bambino o l’adolescente diventa triste, ansioso, irritabile o introverso, o perde interesse per le attività che prima gli piacevano.
- Difficoltà a dormire o a concentrarsi: il bambino o l’adolescente ha incubi, ha problemi a prendere sonno o a rimanere sveglio, o ha difficoltà a seguire le lezioni o a fare i compiti.
- Cambiamenti nell’appetito o nel peso: il bambino o l’adolescente perde o guadagna peso in modo insolito, o ha cambiamenti nell’appetito (ad esempio, diventa molto goloso o non ha più fame).
- Cambiamenti nell’aspetto fisico: il bambino o l’adolescente ha lividi, ferite, tagli o altre lesioni fisiche senza una spiegazione plausibile.
- Rifiuto di andare a scuola o di partecipare a determinate attività: il bambino o l’adolescente fa resistenza a recarsi a scuola o a partecipare a determinate attività, ad esempio il doposcuola o gli sport, senza una motivazione valida.
- Perdita di oggetti o soldi: il bambino o l’adolescente perde oggetti di valore, come il cellulare, il portafoglio o i libri, o denaro, senza una spiegazione plausibile.
- Cambiamenti nei comportamenti sociali: il bambino o l’adolescente evita di frequentare determinate persone o luoghi, o ha difficoltà a instaurare o mantenere relazioni positive.
Conseguenze sulla vittima
Le conseguenze di questo tipo di azioni per le vittime possono essere devastanti e durature nel tempo.
Ecco alcune delle principali conseguenze che le vittime possono sperimentare:
- Danneggiamento dell’autostima: le vittime del bullismo possono sviluppare una bassa autostima, ovvero una scarsa fiducia in se stesse e nelle loro capacità. Questo può portare a una dipendenza emotiva dagli altri, a una scarsa assertività o a una maggiore vulnerabilità alle pressioni esterne.
- Problemi di salute mentale: le vittime del bullismo possono soffrire di disturbi come la depressione, l’ansia, il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) o il disturbo alimentare. Questi disturbi possono interferire con la capacità di godere della vita, di affrontare le sfide e di relazionarsi con gli altri in modo positivo.
- Problemi di salute fisica: le vittime del bullismo possono subire danni fisici diretti, come lividi, ferite, tagli o altre lesioni, o indiretti, come il mal di testa, il mal di stomaco, il mal di schiena o altri sintomi fisici.
- Isolamento sociale: le vittime del bullismo possono sentirsi escluse o emarginate dal gruppo o dalla comunità, e possono avere difficoltà a instaurare o mantenere relazioni positive. Questo può portare a un senso di solitudine e di esclusione che può avere effetti duraturi sulla salute mentale e sulla qualità della vita.
- Difficoltà scolastiche: le vittime del bullismo possono avere difficoltà a concentrarsi o a apprendere, a causa delle preoccupazioni o delle emozioni negative generate dall’esperienza del bullismo. Ciò può portare a un calo del rendimento scolastico o a una perdita di interesse per lo studio.
È importante notare che le conseguenze di questo tipo di prevaricazione possono variare da persona a persona, a seconda della tipologia di azione messa in atto, della frequenza e della durata dell’esposizione, e delle caratteristiche personali della vittima.
Tuttavia, è fondamentale intervenire tempestivamente per proteggere le vittime e prevenire i danni causati da questo tipo di comportamento deviato.
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