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05/05/2017Nel sadismo la persona prova piacere infliggendo dolore e umiliazione.
Il sadismo può essere inteso in termini di tendenza, tratto di personalità o come disturbo mentale: in tutti i casi la persona sperimenta piacere nell’infliggere dolore all’altro, adottando un atteggiamento caratterizzato da una più o meno grave carenza di empatia e dal mancato riconoscimento dell’interagente in termini di diritti umani e sofferenza altrui.
Aspetti del sadismo
Una personalità sadica è un tipo di funzionamento del carattere con gravi distorsioni. Si pone a un livello di funzionamento borderline e si organizza intorno al tema del dominare.
Il vissuto interiore di queste persone è spesso caratterizzato da un senso di vuoto e di morte unito a una sensazione di aridità affettiva, che viene controllato infiggendo dolore e umiliazioni ad altre persone o animali, e ciò può avvenire a livello di fantasia oppure, come spesso accade, anche nella realtà.
Gli individui sadici sono infatti osservati per lo più in contesti giudiziari perché, come è possibile immaginare, la tendenza a danneggiare gli altri ha spesso l’effetto di indurli a violare la legge.
Chi è entrato in contatto con questa tipologia di persone ha descritto pazienti le cui motivazioni fondamentali hanno a che fare con il controllare, il soggiogare, l’infliggere dolore e umiliazione alle altre persone.
Gli individui che tendono ad aggredire gli altri quando si sentono provocate o minacciate sono molte, ma soltanto le persone con personalità sadica infligge le sue torture con una calma glaciale, cioè senza rimorso o passione.
Un aspetto che colpisce di questi soggetti è il distacco con cui preparano lo scenario sadico, sono in grado di ordire passo dopo passo ogni particolare del loro progetto spietato senza alcuna colpa o partecipazione per la sofferenza prodotta: la scelta della vittima, le azioni per farla cadere nella rete, le modalità per allungare quanto più possibile l’atto di sottomissione e di controllo dell’altro avviene nella totale indifferenza.
Questo disturbo implica una disumanizzazione della vittima, che è vista come un oggetto che può dare piacere percependo la sua sofferenza e non come una persona.
Nel DSM questo funzionamento di personalità è definito disturbo antisociale di personalità o usando una definizione più datata si parla anche di psicopatia o di narcisismo maligno
Per quanto riguarda le relazioni tra personalità sadica e sadismo sessuale, si può dire che, normalmente, i soggetti con disturbo sadico di personalità sono anche sadiche nelle manifestazioni della propria sessualità.
Detto questo, non si può però dire il contrario: cioè, molti soggetti con fantasie sadiche o che attuano pratiche sessuali implicanti temi sadici, non sono in genere sadiche nei loro comportamenti non sessuali.
Le cause del sadismo
Ad oggi, le cause del sadismo sembrano essere ancora ignote. I comportamenti di una persona presumibilmente affetta da sadismo possono riguardare alcune pratiche di manipolazione della realtà, fino ad arrivare alla manipolazione degli altri, inducendo terrore e paura nelle persone.
Le prime avvisaglie di sadismo sono spesso nei confronti di oggetti o animali e si manifestano nell’età adolescenziale.
È possibile che il sadismo insorga insieme ad altri tipi di disturbi della personalità, quali ad esempio il disturbo bipolare, magari anche associato ai disturbi di panico.
Il sadico può manifestare depressione, disturbi ossessivo compulsivi autolesionisti, comportamenti aggressivi, disturbi borderline della personalità e molto altro ancora.
È ovvio come il sadismo si possa collegare anche alla sfera sessuale, con tanto di comportamenti ai limiti della legalità, che non prendono spesso in considerazione il consenso dell’altra persona.
Nell’ambito sessuale, il sadismo è considerata una forma di perversione, una parafilia, assieme al masochismo o al sadomasochismo, un termine utilizzato spesso per indicare la fusione di questi due aspetti.
Uno studio critico sulle opere del marchese de Sade (padre del sadismo) evidenzia che la forma del suo sadismo poggiava su quattro caratteristiche fondamentali: odio per l’altro sesso; odio-amore per il proprio sesso; paura del coito e paura ed evitamento di eventuali discendenti
Alla base di queste caratteristiche c’è quindi una paura della responsabilità. In un certo senso, il sadismo rifiuta la reciprocità, caratteristica dell’amore; il sadico non vuole che la vittima gli offra la sua dedizione, al contrario vuole che essa gli opponga resistenza in modo da poterla spezzare. Quindi il suo interesse poggia sulla costrizione (Simonelli et al., 2000).
Criteri distintivi
I due criteri diagnostici principali, per classificare il sadismo, sono quindi i seguenti:
- durante un periodo di almeno 6 mesi, sono presenti fantasie, impulsi sessuali, o altri comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente che comportano azioni in cui la sofferenza psicologica o fisica della vittima è sessualmente eccitante per il soggetto;
- le fantasie, gli impulsi sessuali o i comportamenti causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre importanti aree del funzionamento (Simonelli et al., 2000).
Il sadismo, in generale, può presentarsi sotto diverse forme:
- sadismo non sessuale: è un tipo di mentalità che si esplica nel maltrattare familiari, nel provare gioia delle sconfitte altrui. Il soggetto ignora che il suo atteggiamento sia legato alla sfera sessuale. All’interno della vita familiare questi soggetti pretendono la completa obbedienza da parte degli altri membri; hanno un senso fanatico dell’autorità, della condanna e puniscono ogni minimo errore;
- sadismo sessuale: indica il bisogno di vedere soffrire il proprio partner per il dolore fisico e per l’umiliazione prima e durante il rapporto sessuale; spesso i sadici provano un elevato piacere nel percuotere il partner (Simonelli et al., 2000).
Il rapporto con un sadico
Nel rapporto con un soggetto sadico, si tende a vivere sentimenti di malessere viscerale, un senso di disagio, di intimidazione, di paura. Può capitare di avere la pelle d’oca, i capelli che si rizzano in testa o altre ancestrali reazioni che hanno a che fare con situazioni predatore/preda.
Alcune persone alternano atteggiamenti e comportamenti sadici e masochistici. In questi casi si può parlare di un disturbo sadomasochistico di personalità.
I pazienti con funzionamento sado-masochistico sono emotivamente molto più in grado di manifestare attaccamento di quelli con una personalità sadica. Le loro relazioni tendono però ad essere molto intense e turbolente. Si tratta di soggetti che possono, alternativamente, farsi dominare, ma anche attaccare sadicamente la persona alla quale si erano fin lì sottomessi.
Tendono a vedersi come vittime dell’aggressività altrui, senza altra scelta che capitolare del tutto o contrattaccare bellicosamente. Si tratta di persone in cui c’è un continuo altalenare tra il ruolo di vittima e quello di carnefice. Un esempio sono le persone che si lamentano perché vengono rifiutate e maltrattate e che allo stesso tempo non fanno che maltrattare e rifiutare chi hanno accanto.
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