cremaschinicremaschinicremaschinicremaschini
  • CHI SONO
  • SERVIZI
  • CORSI & FORMAZIONE
  • PUBBLICAZIONI
  • RICERCA
  • BLOG
  • ANGOLO MALEDETTO
  • CONTATTAMI

Disgrafia: 3 consigli

  • Home
  • Blog
  • Pillole di saggezza
  • Disgrafia: 3 consigli
Roland Laing antipsichiatria
Ronald Laing e l’antipsichiatria
02/09/2016
ascolto
Ascolto positivo e attivo
02/10/2016
Pubblicato da Marilena Cremaschini il 29/09/2016
Categorie
  • Pillole di saggezza
Tag
  • analisi
  • grafologia
  • scrittura

Disgrafia: 3 consigli 

 

La Disgrafia è un disturbo neurologico che può rientrare, se non ha origini diverse, nella categoria del  DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento e si manifesta con delle difficoltà nel vergare le lettere del linguaggio scritto.

Se non è connessa ad una particolare patologia neurologica la Disgrafia è un problema su cui si può lavorare e che può col tempo ridimensionarsi se non sparire del tutto.

Non è la brutta scrittura il suo sintomo (in realtà non esistono brutte scritture ma solo scritture personali e personalizzate), nemmeno é la difficoltà motoria specifica dell’arto compromesso geneticamente o per un trauma, essa, quella del DSA, è proprio la difficoltà a riprodurre in modo sciolto, fluente, lineare, chiaro e leggibile le lettere di cui è composto l’alfabeto, di conseguenza le parole ed il testo scritto di una composizione letterale.

Vi espongo alcuni accorgimenti per correggere la grafia scorretta e scomposta di un bambino, di un ragazzo ma anche di un adulto, non c’è limite alla possibilità di migliorare sempre.

Anche se con l’età la scrittura diventa un movimento acquisito, si può comunque correggere anche nell’età avanzata, soprattutto se dallo scrivere nascono dolori al braccio ed alla schiena.

 

Disgrafia: 1° consiglio

 

Che si tratti dello scrivere di un bambino o di un adulto spesso la correzione di una disgrafia, che non sia il deficit di DSA, può essere corretta semplicemente facendo attenzione a come stiamo seduti sulla seggiola ed al modo corretto di impugnare la matita o la penna.

Per correggere la Disgrafia va prima di tutto corretta la tenuta del corpo durante l’esercizio dello scrivere o del disegnare.

Per quando riguarda la postura ecco alcuni consigli.

La seduta deve essere comoda ma dritta verticalmente con entrambi gli avambracci appoggiati sul tavolo, che, pertanto, per far creare al corpo un giusto angolo retto, deve arrivare all’altezza dei gomiti.

Un tavolo più basso costringerà la schiena a curvarsi in maniera innaturale (col tempo si possono anche formare delle scogliosi), un tavolo troppo alto costringerà gli avambracci a stare in una posizione troppo alta, alzando l’angolo del braccio ed incurvando la schiena in senso opposto.

Anche se si scrive con una mano sola occorre valutare l’angolo e la postura di tutte e due le braccia, perché propendere per una parte a danno dell’altra significa piegare la schiena da una parte forzando la posizione eretta.

Infine, importantissimo, i piedi vanno tenuti piantati sul pavimento o sul gradino orizzontalmente e col la pianta del piede completamente appoggiata a terra.

Tale posizione consente al corpo di trovare il giusto baricentro e simmetria nelle articolazioni, in tal modo tutte le articolazioni lavoreranno più facilmente e senza costrizioni, tensione o dolore.

Puntare soltanto i talloni o la punta compromette sempre la postura dritta e la posizione corretta della schiena.

 

Disgrafia: 2° consiglio

 

Altro elemento fondamentale è l’impugnatura della matita o della penna. Questo gesto deve essere fatto in modo corretto. Per capire meglio quali sono le impugnature sbagliate vai a questo articolo.

Ritengo che non vi sia alcuna preferenza per l’uso della mano destra o sinistra, perché è il nostro cervello che sceglie quale parte fornire di tale dote.

Certamente, rispetto al destrorso, il mancino deve superare determinate difficoltà derivanti dal procedere di una scrittura che va da sinistra a destra, difficoltà che consistono soprattutto nella scarsa facilità della buona visione del foglio e di scorrimento della penna sul foglio, proprio a causa del diverso movimento fatto dal mancino nello scrivere.

Ma non fatene una condanna, se vostro figlio è mancino non forzatelo ad avere una scrittura diversa e destrorsa.

L’impugnazione della matita deve essere fatta a mo’ di pinza, facendo in maniera che le due dita che reggono la parte quasi terminale della matita mostrino allo scrivente ciò che sta tracciando sul foglio.

Impugnature più chiuse costringono lo scrittore ad abbassare la testa e a rotearla di lato piegando il collo e la schiena da un parte per poter vedere lo scritto.

Quindi è preferibile impugnare in modo che la parte del foglio che andiamo ad occupare sia ben visibile rimanendo dritti.

Vi sono in commercio dei coloratissimi ed economici gommini che, una volta infilati sulla penna, aiutano lo scrivente a tenere lo strumento in modo corretto, tali gommini ormai si trovano facilmente in tutte le cartolerie e librerie.

Nel caso della Disgrafia come deficit la correzione della scrittura diventa un po’ più complicata perché a livello neurologico è compromessa la capacità di redigere, scrivere, mettere su foglio delle forme piccole come le lettere, incapacità che di solito si esprime anche nella difficoltà di tenere una linea diritta seguendo il rigo e rendendo la grafia armoniosa e lineare.

 

Disgrafia: 3° consiglio

 

La correzione, in tali casi, deve essere seguita da un esperto che aiuti il bambino a recuperare una visione delle immagini scritte e tracciabili oltre che l’uso corretto dell’articolazione.

In tal caso può essere utile chiedere aiuto ad un rieducatore del Gesto Grafico, è un tipo d’intervento impegnativo, soprattutto duraturo se fatto in età adulto proprio per l’abitudine ormai rafforzata nel tempo, ma se fatto correttamente può veramente dare ottimi risultati, visibili anche dopo qualche mese.

Nel frattempo il bambino non deve essere né forzato, né sgridato (non ha nessuna colpa del suo deficit), né deve essere emarginato dagli insegnanti perché quello di insegnare e leggere è il loro lavoro e la scuola è l’unico luogo in cui deve essere effettuato tale compito, troppo facile e sbrigativo sbolognare la questione ai genitori sulla necessità di chiedere un sostegno esterno di solito a carico della famiglia.

Sono dell’idea che la scuola e gli insegnati dovrebbero soprattutto avere la pazienza e la disponibilità nel rendere un insegnamento reale, efficace, e la scuole è obbligata a fornire gli strumenti per il sostegno di tutte quelle situazioni critiche.

Che poi di fatto l’insegnamento sia una grande lacuna, soprattutto del sistema, questo non significa che tutti sono esentati dal rendersi efficienti.

Per quanto riguarda la disgrafia come deficit, consiglio caldamente di chiedere ad esperti qualificati nella correzione della grafia, perché l’intervento di persone inadeguate non solo non porta ad alcun risultato, ma compromette anche la fiducia del bambino nel riuscire nel compito in cui tutti gli altri coetanei riescono facilmente e senza tanti sforzi.

Genitori, non sottovalutate mai le difficoltà e i disagi psichici del vostro bambino, che per tale banalità può sentirsi un diverso ed un incapace per tutta la vita.

Liberiamo la mente da inutili preconcetti e pregiudizi, ogni cosa si può migliorare e ad ogni problema c’è il giusto rimedio.

Siamo gli esseri più speciali sulla terra, sempre, anche con qualche disabilità, che ci rende ancora più unici e speciali.

Se hai bisogno di capire se la tua scrittura è una scrittura disgrafica contattami ed inviami un saggio da esaminare.


Se vuoi rimanere aggiornato seguimi sulla mia pagina Facebook.

Condividi
31
Marilena Cremaschini

Articoli correlati

09/03/2023

La gentilezza è l’arma dei più forti


Leggi tutto
20/02/2023

Il significato dello Spazio Tra le Lettere


Leggi tutto
17/02/2023

Significato dello Spazio Tra Parole


Leggi tutto

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Link utili

Servizi
Blog
Informativa cookie
Informativa privacy

Contatti

Contattami senza impegno per informazioni o richiedere un preventivo gratuito, puoi utilizzare il form di contatto oppure contattarmi al numero +393293043027

© Marilena Cremaschini | T. +393293043027 | info@marilenacremaschini.it | P.IVA 03843610985