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Disturbo borderline di personalità
02/09/2023Nel disturbo dipendente la persona non riesce ad essere autonoma.
Il disturbo dipendente di personalità si manifesta con una necessità eccessiva di essere accuditi, che determina un comportamento di sottomissione e accondiscendenza per timore della separazione.
Il comportamento dipendente e sottomesso è finalizzato a suscitare protezione e nasce da una percezione di sé come incapace di funzionare adeguatamente da solo. Questo disturbo colpisce con maggiore frequenza il sesso femminile e soggetti con un’età media superiore ai 40 anni.
Come si manifesta
Gli individui con disturbo dipendente di personalità hanno una grande difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza una eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni da parte degli altri.
Questi individui tendono a essere passivi e a permettere ad altre persone di prendere l’iniziativa e di assumersi la responsabilità per la maggior parte dei settori della vita.
Poiché temono di perdere il supporto o l’approvazione, hanno spesso difficoltà a esprimere il disaccordo verso gli altri, specialmente verso coloro da cui sono dipendenti. Mancano di sicurezza in se stessi, quindi si presentano spesso come inetti e bisognosi di assistenza costante ed evitano di iniziare lavori o compiti da soli.
Quando ricevono una critica o una disapprovazione, la considerano come una prova della loro mancanza di valore e perdono fiducia in se stessi.
Pur di ottenere l’accudimento e il supporto degli altri, i soggetti che soffrono di disturbo dipendente di personalità si offrono anche per fare compiti spiacevoli.
Sono in molti casi dei vampiri emotivi o patiscono la sindrome della crocerossina.
Quando termina una relazione (intima o di amicizia) gli individui con disturbo dipendente di personalità possono cercare subito di entrare in un’altra relazione simile che fornisca il supporto o l’accudimento di cui sentono di avere bisogno.
Quando le aspettative dell’altro non sono compatibili con le proprie, avvertono un senso di obbligo a conformarsi ai desideri dell’altro, al quale si ribellano emotivamente con sensazioni di costrizione e di rabbia. La rabbia e il disappunto verso l’altro, a volte, inducono la sensazione che la relazione vacilli.
Quest’idea di solito è insostenibile perché le persone con disturbo dipendente di personalità la interpretano come un precursore dell’abbandono. Questo le porta a ristabilire velocemente la vicinanza, cercando di assimilare e assecondare i desideri del proprio partner.
Differenza con altri disturbi
Il disturbo dipendente di personalità va distinto dal disturbo borderline di personalità con cui ha in comune il timore dell’abbandono da parte delle figure significative, il vuoto e l’idea di essere sbagliato; il disturbo dipendente di personalità, tuttavia, non presenta né la caoticità nelle relazioni, né l’instabilità emotiva tipiche delle persone con disturbo borderline di personalità.
Un altro disturbo con cui potrebbe essere confuso è il disturbo istrionico di personalità. In entrambi i disturbi, infatti, si può avere una rappresentazione di sé come di una persona incapace di vivere da sola e di provvedere a se stessa autonomamente, e non in grado di affrontare gli eventi.
Nel disturbo dipendente di personalità, tuttavia, manca il constante bisogno di stare al centro dell’attenzione che tipicamente presentano le persone con disturbo istrionico di personalità; nel disturbo di personalità dipendente il bisogno predominante è invece il desiderio di accettazione.
Possibili cause
Alcuni studi condotti sulle interazioni parentali tra madre/padre e bambino sostengono che comportamenti di dipendenza in età adulta sono associati a uno stile genitoriale che determina e mantiene le rappresentazioni di sé come vulnerabile e inefficace.
I bambini sembrano costruire e interiorizzare tali rappresentazioni di sé sperimentando relazioni genitoriali ambivalenti e intermittenti nella capacità di fornire aiuto e accadimento.
Tale atteggiamento induce il bambino a mettere in atto strategie per assicurarsi la vicinanza della figura di riferimento, sviluppando dinamiche di dipendenza, e a temere l’abbandono in qualsiasi momento.
Altri studi condotti in ambito evolutivo sottolineano, invece, come le dinamiche dipendenti, pur sviluppandosi nelle relazioni genitoriali, devono trovare conferma e rinforzo nelle relazioni sociali successive.
Sembra che questi bambini, nel mettere in atto modalità dipendenti per assicurarsi presenza e vicinanza, siano premiati e rinforzati in alcuni casi, mentre in altri sembrano essere allontanati proprio a causa di questa modalità di richiesta di vicinanza.
Il bisogno del dipendente
I soggetti con disturbo della personalità dipendente non pensano di potersi prendere cura di sé ed usano la sottomissione per cercare di far sì che gli altri li accudiscano.
I soggetti con questo disturbo di solito richiedono molti consigli e rassicurazioni quando devono prendere decisioni. Spesso fanno in modo che gli altri, spesso una singola persona, si assumano la responsabilità per molti aspetti della loro vita.
Ad esempio, possono dipendere dal coniuge che dica loro cosa indossare, quale tipo di lavoro cercare e a chi associarsi.
I soggetti con disturbo della personalità dipendente tendono a interagire socialmente solo con le poche persone da cui dipendono. Quando un rapporto stretto si conclude, i soggetti con questo disturbo tentano di trovare un rimpiazzo. A causa del loro disperato desiderio di essere accuditi, possono scegliere un rimpiazzo indiscriminatamente.
I soggetti con disturbo della personalità dipendente hanno una paura eccessiva di essere abbandonati da coloro da cui dipendono, anche laddove non ve ne sia alcun motivo.
Eccessiva sottomissione
Dal momento che i soggetti con disturbo della personalità dipendente temono di perdere supporto o approvazione, hanno difficoltà di esprimere il proprio dissenso con gli altri. Possono accettare qualcosa che sanno essere sbagliata piuttosto che rischiare di perdere l’aiuto degli altri.
Anche laddove sia lecito adirarsi, non si arrabbiano con amici e colleghi per paura di perdere il loro sostegno.
I soggetti con disturbo della personalità dipendente fanno tutto il possibile per ottenere cure e sostegno. Ad esempio, possono svolgere compiti sgradevoli, sottomettersi a richieste irragionevoli e perfino tollerare l’abuso fisico, sessuale, o emotivo.
Stare da soli li fa sentire estremamente a disagio o impauriti perché temono di non poter prendersi cura di sé.
Mancanza di fiducia in sé
I soggetti con disturbo della personalità dipendente si considerano inferiori e tendono a sminuire le loro capacità. Interpretano qualsiasi critica o disapprovazione come una prova della loro incompetenza, il che mina ulteriormente la loro sicurezza.
Per paura di una qualsiasi tipo di fallimento evitano di agire e di attivarsi in qualsiasi campo preferendo rimanere in uno stato di limbo in cui vivono la loro frustrazione da passivi aggressivi, anche da invidiosi.
Mancanza di indipendenza
Dal momento che i soggetti con disturbo della personalità dipendente sono certi di non poter fare nulla da soli, hanno difficoltà a iniziare un nuovo compito e a lavorare in modo indipendente.
Evitano le mansioni che richiedano di assumersi delle responsabilità. Si presentano come incompetenti e hanno bisogno costantemente di aiuto e rassicurazioni.
Quando vengono rassicurati del fatto che una persona competente li sta supervisionando e li approva, i soggetti con disturbo della personalità dipendente tendono ad avere un rendimento adeguato. Tuttavia, non vogliono sembrare troppo competenti per paura di essere abbandonati.
Di conseguenza, la loro carriera ne può risentire. Alimentano la loro dipendenza perché tendono a non apprendere le capacità per vivere in modo indipendente.
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