
Il disagio nei bambini
29/01/2017
L’analfabetismo funzionale
29/01/2017Il disturbo specifico dell’apprendimento, o DSA, coinvolge diverse capacità.
Sono dette “difficoltà specifiche dell’apprendimento” quelle difficoltà connesse ad una serie di problematiche inerenti lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento scolastico e che riguardano le tre sole abilità che sono connesse con la lettura, la scrittura ed il calcolo.
Tale deficit del DSA, se non associato ad altra anomalia del sistema sensoriale o neurologico, può passare inosservato nei primi anni di vita e nei primi periodi scolastici in quanto il bambino presenta delle capacità normali se non addirittura alcuna abilità oltre la media.
Deficit di apprendimento
Nelle Raccomandazioni elaborate dal Consensus Conference del 2007 si evidenzia come la principale caratteristica delle di difficoltà definite “disturbo specifico dell’apprendimento” consiste nella “specificità” del deficit, cioè nel fatto che il disturbo interessa soltanto uno o più aspetti delle capacità scolastiche delle abilità di ascolto, espressione orale, di lettura, di ragionamento o calcolo matematico, e che hanno carattere ed incidenza significativa.
Questo significa che il disturbo specifico dell’apprendimento incide in maniera rilevante ma anche determinante nell’apprendimento scolastico, nonostante non si riscontrino sul soggetto alcuni deficit biologici, neurologici o disfunzionalità del sistema generale.
La diagnosi del DSA nasce, dunque, da una rilevante “discrepanza” tra le capacità intellettive del soggetto, riscontrate come normali e adeguate rispetto all’età, alla sua maturità ed al generale rendimento scolastico, rispetto a determinate incapacità o difficoltà nell’affrontare determinati specifici compiti quali la lettura, la scrittura ed il calcolo matematico, o semplici attività quotidiane.
Tali difficoltà possono essere rilevate con metodi statistici e scientifici attraverso dei test attitudinali e standardizzati che misurano le capacità di rendimento del soggetto e del suo livello intellettivo e di maturità evolutiva.
Possono, quindi, definirsi come disturbo specifico dell’apprendimento soltanto quelle difficoltà specifiche di lettura, scrittura o calcolo nonostante le rimanenti condizioni cliniche del soggetto siano nella norma ed adeguate al contesto scolastico e sociale.
Diversi deficit del DSA
Nel gruppo del disturbo specifico dell’apprendimento le diverse difficoltà assumono una definizione specifica.
Si parla di DISLESSIA nel caso in cui il soggetto presenti delle incapacità nella sola lettura del testo.
Pur potendo comprendere il significato delle parole e potendo eseguire una lettura mentale, ma non ad alta voce (proprio perché i due tipi di lettura attivano due diversi punti del cervello), la lettura si manifesta con stentatezza, errori fonetici, scambi di lettere, troncamenti delle parole.
Se il deficit è connesso a fattori dello sviluppo in generale si parla di Dislessia Evolutiva.
La DISGRAFIA è la difficoltà espressa nella capacità di scrittura oggettiva.
Per scrittura oggettiva si intende proprio la capacità di scrivere, di vergare correttamente i grafemi che formano la parola, di gestire l’andamento delle parole sulle righe ed organizzare il testo sul foglio o sul quaderno.
É l’incapacità a riprodurre correttamente le lettere della parola, nel mantenere uno stile ed una forma adeguata nello scritto, nell’incapacità a mantenere il rigo ed a rispettare margini, punteggiatura, ed investe l’intero contesto spaziale dello scritto.
La DISORTOGRAFIA è una variante della disgrafia e riguarda l’errore nella associazione dei fonemi con i corretti simboli grafici, si manifesta quindi più facilmente quando le lettere si assomigliano sia graficamente che foneticamente.
Il bambino tenderà a sostituire le lettere simili come la d invece della b, m al posto della n o della r, ecc., oppure vengono omesse delle lettere, solitamente le stesse, all’interno della parola o non vengono rispettate le doppie quando prescritte.
La DISCALCULIA è l’incapacità di procedere al calcolo e alle operazioni numeriche, al mancato rispetto dell’allineamento e gestione dei soli codici numerici, pur rimando intatte le altre abilità di lettura e scrittura delle lettere.
La diagnosi del DSA
La diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento è riscontrabile quanto sussistono fattori di specificità (una particolare difficoltà) e discrepanza con le capacità generali intellettive nella norma (tenuto conto dell’età e della fascia scolastica di riferimento e che riguarda maggiormente la scuola primaria).
Inoltre, i disagi e le difficoltà coinvolgono unicamente solo alcune abilità e capacità ma non altre, che appaiono nella norma, infatti il disturbo specifico dell’apprendimento implica deficit nel compito specifico della sola lettura, o della sola scrittura o del solo semplice calcolo numerico.
Il disturbo specifico dell’apprendimento è solitamente abbastanza recuperabile attraverso modalità di insegnamento che si avvalgono di metodiche alternative alla semplice scrittura o lettura dei testi, per esempio attraverso l’utilizzo di schede sinottiche, di immagini o simboli per associare concetti o nozioni, così comportando il superamento della difficoltà deficitaria con modalità compensative ed alternative.
Utile può essere anche la didattica metacognitiva.
Non essendo coinvolta la capacità intellettiva del soggetto, il percorso trattamentale compensativo risolve positivamente il problema ed il suo superamento, senza compromettere la resa scolastica, la socializzazione e le capacità lavorative e professionali.
Si riscontrano casi in cui sia lo stesso alunno a scoprire delle facoltà compensative che lo aiutano a superare la difficoltà, come per esempio fare esami orali piuttosto che scritti se soffre di una forma di dislessia.
Diversamente, se sottovalutato o accantonato, il deficit può portare a forme di disadattamento, asocialità e difficoltà sia nell’ambito personale che ambientale.
I grandi dislessici
Anche se la dislessia crea difficoltà in certi campi, è frequente nei dislessici una buona coordinazione, infatti molti scolari sanno compensare da soli le loro difficoltà, un’empatia e uno spirito artistico al di sopra della media.
Con un aiuto adeguato una persona dislessica può vivere una vita e una carriera molto soddisfacente anche in aree come la scrittura o la recitazione.
Di seguito riportiamo una lista dei più famosi dislessici (o presunti tali) della storia di tutti i tempi:
- Hans Christian Andersen – scrittore e poeta danese;
- Ludwig van Beethoven – pianista e compositore tedesco;
- Alexander Graham Bell – inventore e scienziato;
- Orlando Bloom – attore;
- Napoleone Bonaparte – politico e militare francese, fondatore del primo Impero di Francia;
- Marlon Brando – attore e regista statunitense;
- Richard Branson – imprenditore;
- Erin Brockovich – impiegata legale, attivista socio ambientale;
- Michelangelo Buonarroti – scultore, pittore, architetto e poeta italiano;
- Lewis Carroll – autore e matematico;
- Enrico Caruso – tenore italiano;
- Winston Churchill – politico, storico e giornalista britannico;
- Cher – cantante e attrice;
- Agatha Christie – scrittrice britannica;
- Tom Cruise – attore;
- Pierre Curie – scienziata;
- Charles Darwin – biologo e naturalista britannico;
- Leonardo Da Vinci – pittore, inventore, personaggio poliedrico;
- Walt Disney – imprenditore, produttore cinematografico, regista e animatore statunitense;
- Albert Einstein – fisico e filosofo tedesco;
- Harrison Ford – attore;
- Noel Gallagher – musicista;
- Whoopi Goldberg – attrice, comica, personaggio televisivo;
- Steve Jobs – co-fondatore di Apple Inc.;
- Guglielmo Marconi – fisico, inventore, imprenditore e politico italiano;
- Steve McQueen – artista e regista cinematografo;
- Amadeus Mozart – musicista e compositore;
- Louis Pasteur – chimico, biologo e microbiologo francese;
- Pablo Picasso – pittore, scultore e artista;
- Steven Spielberg – regista;
- Nikola Tesla – scienziato e ingegnere;
- George Washington – politico, presidente e militare statunitense;
- Emile Zola – scrittore, giornalista, saggista, critico letterario e fotografo francese.
Se vuoi rimanere aggiornato seguimi sulla mia pagina Facebook.
2 Comments
Buongiorno, io ho 2 figli uno 9 anni l’altra 3
, la piccolina ha iniziato la mAterna ma nn gli piace proprio andare dice che si annoia e che le maestre la chiamano pecorella (a quanto dice la maestra non è vero) e che la lasciAno sola in bagno. Il punto è che da un mesetto circa la bambina quando va in bagno vuole essere asciugato più volte dicendo che è bagnata cosa nn vera.. anche le maestre mi hanno detto che a scuola succede la stessa cosa è magari di mettere qualche crema. Ma col mettere la crema nn capisco cosa vuole intendere la bambina non ha rossori o bruciori io la vedo più come un dispetto e nn so più come comportarmi.
Le consiglio di portare la bambina al consultorio dove potrà fare dei colloqui con le psicologhe a disposizione
Marilena