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23/11/2016Con il termine blocco emotivo ci si riferisce ad una condizione psichica in cui le emozioni sono congelate.
Quando una situazione colpisce molto a livello emotivo, la nostra mente mette in moto un meccanismo di difesa che ci permette di sopravvivere al problema ed al dolore che esso comporta, e questo è ciò che si conosce come blocco emotivo.
Da questo punto di vista, il blocco emotivo è una cosa positiva perché ci protegge da una situazione che il nostro organismo considera potenzialmente pericolosa per tutti i problemi, fisici e psichici, che esso comporta.
Meccanismo di difesa
Come tutti i meccanismi di difesa, ci impedisce di andare avanti e di farci del male o addirittura di essere vittime di uno stress particolarmente intenso che può generare un trauma.
L’esempio classico di un blocco emotivo difensivo è quando muore improvvisamente una persona cara o quando finisce un rapporto sentimentale importante e molto coinvolgente sentimentalmente.
Quando la persona riceve la notizia o ne apprende il fatto, non l’accetta ma continua con la sua vita normale, perché la sua mente ha bloccato automaticamente l’informazione.
Nel frattempo, il suo subconscio sta elaborando, la persona passa attraverso un periodo di adattamento emotivo e, solo quando si è pronti, inizia il vero e proprio duello di emozioni.
In questo caso, il blocco emotivo è uno strumento che aiuta ad adattarsi alla nuova realtà, la persona mette da parte i suoi sentimenti per incontrarli più tardi, quando sarà in grado di affrontarli.
Ovviamente i blocchi emotivi si verificano non solo quando ci troviamo di fronte a delle situazioni negative, ma sono anche una risposta a notizie talmente buone da sembrare incredibili.
In questi casi, la persona ha bisogno di un periodo di tempo per assimilare l’idea e nel frattempo, è come se non l’avesse percepita, può sentirsi paralizzata o continuare con la sua vita normale, come se nulla fosse accaduto.
Non tutti reagiamo nello stesso modo, alcune persone sono più resistenti rispetto ad altre, il che significa che hanno maggiori risorse psicologiche a disposizione per affrontare queste situazioni.
Pertanto, un fatto che in alcuni può generare un blocco emotivo, in altri può venire assunto con maggiore naturalezza dato che non genera lo stesso impatto.
Da blocco a barriera
La persona non è sempre in grado di superare il blocco emotivo, a volte questo diventa un ostacolo che impedisce di proseguire sulla strada che aveva tracciato; diventa una convinzione limitante e si esprime attraverso il dolore, il senso di colpa, la rabbia, la paura e la tristezza.
L’esempio classico è quello di una persona che è stata abbandonata dal suo partner e non accettando la rottura impedisce a se stessa di ricostruire la propria vita sentimentale.
In molti casi la persona preferisce rimanere nella sua zona di comfort; per esempio, sceglie di restare ancorata al passato, anche quando questo è doloroso, perché ha paura di affrontare il futuro.
Tuttavia, la verità è che non possiamo crescere fino a quando non affrontiamo i blocchi emotivi, perché agiscono come delle barriere che ci limitano emotivamente e cognitivamente.
I risentimenti, le ferite non rimarginate, le cose mai dette, e, in generale, tutto ciò che viene immagazzinato e rappresenta in qualche modo un carico emotivo, ci fa molto male.
A volte questo danno si traduce in problemi di salute, ma altre volte si esprime nei problemi per relazionarsi con gli altri o mediante la frustrazione e la mancanza di autostima.
Pensate al blocco emotivo come ad un pesante fardello da portare in salita che vi impedisce di camminare liberamente. A volte, questo macigno vi costringe a fermarvi lungo la strada, per riflettere e ricaricare le batterie. Tuttavia, arriva un momento in cui se si vuole progredire è necessario sbarazzarsi della pesante pietra.
È importante capire che scollegarci momentaneamente dal problema è utile per proteggerci, ma entro un tempo ragionevole ci dobbiamo adattare per tornare alla normalità.
Sintomi più diffusi
I sintomi più diffusi di espressione di un blocco emotivo:
- Difficoltà di attenzione e concentrazione, confusione mentale;
- Sensazione di vuoto, scarsa autodirezionalità (vale a dire la difficoltà a porsi e a seguire direzioni e obiettivi);
- Evitamento di diverse situazioni sulla base della paura (di sbagliare, di essere giudicato, rifiutato, abbandonato);
- Sintomi psicosomatici aspecifici come dolori, nervosismo e tensione muscolare;
- Astenia, cioè stanchezza o facile faticabilità sia fisica che mentale.
I blocchi emotivi hanno origine da un’esperienza che hai vissuto nel passato, da ferite e traumi che si sono stagnati nella tua mente logica e inconscia, che si manifestano quando meno te lo aspetti.
Ovviamente nessun essere umano piace soffrire per questo motivo la psiche adotta dei meccanismi in cui tenderà a bloccare quel dolore evitando di viverlo e di soffrire nuovamente nello stesso modo.
La strategia della mente è quella di far sopravvivere a quel trauma in modo meno traumatico.
Tipologie di blocchi
I blocchi emotivi più diffusi sono:
- Blocco dello studente. Capita quando si sta frequentando l’università, quando si ha difficoltà a superare gli esami e il sol pensiero di aprire un libro fa stare male. Ci si impone di continuare ma facendo molta fatica a preparare un esame, in tal caso è la paura della bocciatura che frena.
- Blocco dello sportivo. Si è bravi nell’essere costanti, nel seguire una dieta e nell’allenarsi ma quando arriva il momento di esibirsi nella gara qualcosa blocca e si evita di affrontare la situazione.
- Blocco emotivo. Non si riesce ad esprimere le emozioni soprattutto con il tuo partner. Si ha difficoltà a lasciarsi andare nel rapporto sessuale e sentimentale, non si riesce ad esprimere ciò che si prova e si evita di avvicinarsi o frequentare le persone che realmente piacciono.
- Blocco del perfezionista. L’immagine che si ha di sè è quella di una persona perfetta, non si crede di sbagliare e si aspetta il momento giusto, che tutto sia secondo le aspettative affinché non si faccia un passo falso. Ma l’attesa diventa eterna. Questo atteggiamento porta a non completare i percorsi o i lavori che sono stati commissionati per paura di un fallimento magari già subito in passato.
- Blocco del timido. Questo è un blocco che non permette di parlare in pubblico sentendosi sempre inadeguati all’occasione. Ci si blocca a livello sia fisico che mentale.
L’evento traumatico alla base di questi blocchi è sconosciuto alla mente logica.
La causa di questo trauma è stata rimossa in maniera automatica, inconsapevole, così da non ripetere quella brutta esperienza che ha portato solo una grande sofferenza.
La psiche ha bisogno di tempo per elaborare e metabolizzare questi eventi, infatti, dà la possibilità alla persona di adattarsi ad una nuova realtà mentre le emozioni vengono represse.
Le emozioni represse però rimangono lì nell’ inconscio e si manifestano sotto altre forme come ansia, panico, insonnia, disturbi digestivi, insicurezza, mal di testa ecc… creando quello che ha il nome di blocco.
Sono emozioni irrisolte quelle che condizioneranno scelte, modo di essere e che non si sa come giustificare né con te stesso né con gli altri, i quali, non capiranno il perché della difficoltà a proseguire nella vita.
Solo nel momento in cui si riuscirà ad interiorizzare, metabolizzare il dolore passato e questa situazione di blocco in cui ci si trova si potrà accettare l’accaduto; proseguire il cammino costruendo la serenità che si desidera.
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