Al giorno d’oggi esistono leggi speciali contro la crudeltà e gli abusi verso i bambini, norme in grado di proteggere i loro diritti e che garantiscono loro un posto sicuro dove poter vivere, in case-famiglia o affidati a genitori adottivi che si prendono cura dei loro bisogni.
Ma purtroppo non è sempre stato così.
In America la New York Society for the Prevention of Cruelty to Children fu fondata solo nel 1874, dopo che il caso di Mary Ellen Wilson venne alla luce scioccando l’America.
Si ritiene che sia stata la prima organizzazione creata nel mondo per la tutela dei diritti dei bambini.
Ma leggete di seguito grazie a quale incredibile e straziante caso.[1]
La fotografia di copertina fu scattata a Mary Ellen Wilson nel 1874, quando (apparentemente) aveva solo 5 o 6 anni. In realtà la bambina quando venne trovata ne aveva ben 10!
Foto di Mary Ellen nel momento in cui venne salvata.
Particolare del viso.
La bimba fu portata via ai genitori adottivi grazie a una particolare legge, quella sul maltrattamento degli animali, già entrata a far parte del sistema giudiziario statunitense.
Quando venne recuperata Mary Ellen portava sul proprio corpo i segni della malnutrizione, delle sevizie e delle violenze che subiva tutti i giorni da parte della madre e del padre adottivo, Mary e Francis Connelly.
La sua storia divenne il caso che sensibilizzò l’opinione pubblica statunitense sui diritti dei minori, e grazie al quale prese vita la prima associazione a tutela dei bambini del mondo, la “New York Society for the Prevention of Cruelty to Children” appunto.
Mary Ellen nasce a New York nel Marzo 1864, figlia di Tomas e Fanny Wilson. Poco dopo la nascita il padre muore nella Seconda Battaglia di Cold Harbor, durante la Guerra Civile statunitense.
La madre lavora giorno e notte per mantenere se stessa e la piccola figlia, sino a quando rimane disoccupata, ed è obbligata ad affidarla a un orfanotrofio.
All’età di due anni Mary Ellen viene adottata da un uomo di nome Thomas McCormack, sposato con Mary. L’uomo muore dopo poco, circa un anno, e la bambina rimane sola con la madre adottiva e futura aguzzina, Mrs McCormack.
La donna detestava la bambina.
La vedova McCormack convola a nozze con Francis Connolly, e i due tengono con sé la piccola.
Mary Ellen ha circa 3 anni, e non può neanche immaginare cosa subirà nel corso dei successivi 7 anni.
La nuova famiglia si sposta nell’appartamento dell’uomo, sulla 41esima strada di Manhattan.
Picchiata, maltrattata e chiusa per ore all’interno di un armadio, non le viene permesso di uscire di casa né affacciarsi alla finestra per i successivi anni fino al giorno della sua liberazione.
Le torture che subisce dai suoi aguzzini sono innumerevoli, e verranno elencate più tardi dalla stessa Mary Ellen:
Nel processo che seguì i vicini testimoniarono che, quando al mattino il signor Connolly andava al lavoro, la donna percuoteva sistematicamente la bambina fino a quindici minuti per ogni volta fino a quando non la stremava.
Vi assicuro che 15 minuti di calci, pugni, schiaffi e botte sono tanti.
Sebbene tutti i membri dell’edificio sapessero dell’abuso, nessuno intervenne.
Più tardi fu trovata una mazza da treccia intrecciata, utilizzata come strumento di tortura usato quotidianamente su Mary Ellen.
Alla bimba non era permesso uscire e nemmeno guardare fuori dalla finestra.
Durante questo periodo, la famiglia si trasferì in un altro condominio. Tuttavia, l’abuso era stato così orribile che un ex vicino rimase in pensiero per la piccola.
Grazie al suo aiuto fu chiesto a Etta Angell Wheeler, missionaria della Chiesa metodista, di controllare come stesse la bambina.
Il vicino di casa fece in modo di allontanare la signora Conolly con uno stratagemma per permettere alla Wheeler di constatare personalmente le terrificanti condizioni di vita di Mary Ellen.
Qui sotto la foto della missionaria.
La ragazzina girava scalza a dicembre ed aveva numerosi tagli e ustioni su tutto il corpo.
Quando se ne andò, la Wheeler era sconvolta ma anche determinata a far uscire la ragazza da lì.
Per questo si recò dalle autorità a denunciare gli abusi subiti da Mary Ellen, ma nulla accadde.
Le autorità locali non sono propense a intervenire, in particolar modo perché le sevizie sui bambini non sono ancora entrate nello stato di diritto.
La Wheeler allora ha un colpo di genio, si rivolge all’avvocato Henry Bergh, specializzato nella prevenzione contro le crudeltà sugli animali.
Nel processo grazie alla propria testimonianza e a quella dei vicini, la Wheeler e Bergh ottengono l’allontanamento dai Connolly di Mary Ellen
Sotto, l’avvocato Bergh.
I vicini testimoniano dei continui e disperati pianti della povera Mary Ellen, e la signora Mary Connolly.
Al processo, la testimonianza di Mary Ellen è straziante, queste sono le sue parole rispondendo alle domande dell’avvocato:
“Mio padre e mia madre sono entrambi morti. Non so quanti anni ho. Non ho ricordi di un tempo in cui non vivessi con i Connolly.
La mamma ha l’abitudine di frustarmi e picchiarmi quasi tutti i giorni. E’ solita frustarmi con una frusta attorcigliata di pelle grezza. La frusta lascia sempre dei segni neri e blu sul mio corpo.
Oggi ho dei segni neri e blu sulla testa fatti da mia mamma, e anche un taglio sul lato sinistro della fronte che mi ha fatto con un paio di forbici.
Non ricordo di esser mai stata baciata da nessuno, e non sono mai stata baciata dalla mamma.
Non sono mai stata presa sulle ginocchia di mia mamma o da lei accarezzata.
Non ho mai avuto il coraggio di parlare con nessuno, perché se lo avessi fatto sarei stata frustata.
Non so perché mia mamma mi frusta, lei non mi dice nulla quando lo fa. Non voglio tornare a vivere con la mamma, perché mi picchia. Non ricordo di esser mai stata per strada in tutta la mia vita.”
Durante le udienze, celebrate nel 1874, la signora Connolly viene dichiarata colpevole e condannata a un anno di reclusione (bisogna pensare che è la prima sentenza in assoluto per abusi su minori), e Mary Ellen viene affidata alle cure di un istituto.
Grazie al clamore suscitato dalle sevizie su Mary Ellen, nel 1874 viene fondata la “New York Society for the Prevention of Cruelty to Children”, la prima società al mondo di prevenzione per gli abusi sui minori, attiva ancor oggi.
Nonostante le sevizie subite, la vita della bambina riuscì a riprendere in modo apparentemente normale.
Qui sotto l’immagine del suo ritrovamento e l’immagine di dopo, degli anni successivi.
A 24 anni si sposò con Louis Schutt e la coppia ebbe due figli naturali, con Mary Ellen che crebbe anche i 3 figli avuti dall’uomo da una precedente unione.
Oltre ai 5 figli la coppia adottò anche una bambina rimasta orfana
Mary Ellen morì nel 1956, alla veneranda età di 92 anni.
Le torture da lei subite furono il “caso” che consentì a milioni di bambini, nei decenni seguenti, di ricevere adeguata tutela giudiziaria da parte delle istituzioni di tutto il mondo.
[1] Tratta dal sito: https://www.vanillamagazine.it/7-anni-di-torture-per-mary-ellen-il-caso-che-avvio-la-tutela-sui-minori-a/