
L’amore nel poliamore
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Complesso di Achille
16/11/2016Il Complesso di Re Marco rappresenta un desiderio sessuale mai soddisfatto.
Questo complesso viene definito “del terzo escluso” in quanto indica l’atteggiamento di una persona che teme di essere tradito e che per la sua ossessione spinge la partner a tradire.
In questo particolare disturbo viene evidenziato l’atteggiamento di colui che desiderando di tradire al tempo stesso teme il tradimento come atto in sè, o perchè gli è impossibile compierlo o perchè se ne vergogna, in questo calvario di desiderio irrisolto il soggetto lo provoca per mezzo di un’altra persona in quanto mosso dal desiderio masochistico inconscio di essere punito.
Chi era Re Marco
Tristano era rimasto orfano e viene cresciuto dal Re Marco, suo zio, il quale però, vistolo uomo piacente e valoroso condottiero, se ne innamora di un amore che però non può attuare in quanto rifiuta l’idea di vivere un amore omossessuale, così il Re Marco cerca di sedare il desiderio mandando il nipote tra le braccia della moglie Isotta.
Per comprendere meglio la particolarità di tale complesso occorre conoscere meglio determinati aspetti della storia di questo mito.
La vicenda si svolge nella Cornovaglia del V° secolo, il Re Marco voleva riportare a casa la moglie Isotta e così invierà il nipote Tristano, senza sapere che tra i due ci sono tutti i presupposti per far nascere un grande amore clandestino.
Isotta aveva in precedenza conosciuto Tristano per averlo curato dalle ferite di guerra, ed era stata attratta da questo guerriero, probabilmente il Re era già a conoscenza dell’attrazione tra loro, ciononostante manda proprio il nipote ad incontrare la moglie consentendo ai due amanti di ritrovarsi.
In questo modo da modo a quell’amore rimasto inconcluso di diventare una relazione vera e propria che porterà però alla morte di entrambi.
Il mito in psicologia
Il mito narra dunque di un Re che, consapevole delle condizioni che predispongono il tradimento, consente ai due amanti di incontrarsi e di consumare il loro amore, tormentandosi poi per il tradimento subito.
Sapendo dell’attrazione dei due, fa in modo che gli amanti si rincontrino per dar modo di concretizzare solo ciò che era rimasto a livello platonico.
Il Re Marco rappresenta quella predisposizione psichica di coloro che diventano ossessivamente angosciati e distratti dalla paura del tradimento del partner o del coniuge.
Temono a tal punto l’idea di essere traditi da fare di tale pensiero una vera e propria idea assillante e costante, pur consapevoli che le loro angosce non sono supportate da fatti concreti, reali, ma da meri sospetti, spesso inconsistenti, che non riescono a frenare.
Secondo la psicologia tradizionale Re Marco patisce l’ambivalenza di un timore che rappresenta al tempo stesso il desiderio di un qualcosa e la realizzazione di tale desiderio attraverso modalità indirette, è al tempo stesso paura ed espiazione del tormento, la punizione dell’animo per ciò che si teme e desidera al tempo stesso.
Il tradimento, in realtà, celerebbe un desiderio omosessuale (non nel puro senso che lo intendiamo noi) verso un rappresentante del proprio sesso, il desiderio che non può essere consumato e dunque viene perpetrato per mezzo di un’altra persona.
La terza persona è la mera estensione della volontà di colui che patisce il complesso, un mero agente in rappresentanza, colui che consuma “al posto di”, colui al quale è data la possibilità di amare al posto di un altro che così riesce ad amare indirettamente.
Non necessariamente deve esistere un divieto di tipo legale o morale, la castrazione del desiderio può essere anche soltanto psichica, autoindotta dalla persona stessa, non potendo essere soddisfatta seguendo le naturali aspirazioni od inclinazioni.
Attraverso Tristano il re ottiene la possibilità di concludere e vedere realizzato ciò che l’etica, la morale o l’educazione gli ha negato ed impedito.
Al tempo stesso però il Re Marco sa di aver violato una norma, scritta o meno ha poca importanza, quindi si autopunisce per aver assecondato un desiderio impuro, illegittimo, sconveniente.
Una perversione sessuale
Seguendo questa visione, il complesso di re Marco rappresenta una vera e propria perversione sessuale, una parafilia, nel senso che da seguito ad una smania che non può essere assecondata alla luce del sole, ma viene realizzata per vie traversali, interponendo un’altra persona, e lontano dagli occhi di chi sublima tale volontà irrealizzabile.
Rappresenta anche l’atteggiamento opposto di chi per il timore, eccessivo, ingiustificato, intollerabile di essere tradito, fa si che si realizzino le circostanze del tradimento, di fatto attuandolo, così come fa lo stesso Re che invia l’aspirante amante Tristano nelle mani della moglie Isotta, sapendo che tra i due c’era già stato qualcosa.
Questo complesso esprime l’ossessione di un’idea che da semplice timore diventa fissazione, mania, costringendo colui che la sente, in modo invadente e persistente, a dargli voce ed assecondarla per vedere le conseguenze, sentire il sapore del disagio che innesca ed espiarne il senso di colpa ed il tormento.
Tristano ed Isotta non smetteranno mai di essere amanti clandestini, sarà solo il destino e la guerra a ferire mortalmente Tristano e a far morire di crepacuore Isotta, ma in nessun momento, nonostante le maldicenze, i sussurri e le voci di corte, i consigli della corte a fare giustizia e riparare tale torto, il Re Marco non porrà mai fine a questo idillio.
E non avrebbe mai fatto nulla per fermare la relazione in quanto esso la viveva attraverso di loro.
Perché in realtà è proprio dall’amore truffaldino dei due amanti che il terzo incomodo (il Re Marco) seda ed appaga il suo impossibile amore verso Tristano, che non può amare personalmente ma che ama di fatto attraverso la moglie.
La bramosia e l’attrazione del Re non potevano rimanere puramente plateali, il Re doveva soddisfare il suo desiderio che viene vissuto per il tramite di un’altra persona che agisce come il re non potrebbe mai.
In tale vicenda il desiderio non viene represso ma soddisfatto, continuamente per tutta la lunga storia degli amanti clandestini, sino a quando saranno gli eventi esterni a porre fine all’esistenza di Tristano ferito in battaglia, e di Isotta che, per il mito, patirà pene d’amore fino alla morte, come prescrivono le favole sui miti.
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