
Disturbo Oppositivo Provocatorio
07/04/2017
Disturbo antisociale di personalità
09/04/2017Il Disturbo della Condotta inficia particolarmente le relazioni sociali.
La caratteristica clinica principale del Disturbo della Condotta è la sistematica e persistente violazione dei diritti dell’altro, del rispetto alla sua persona e delle norme sociali, delle regole comportamentali, civiche e della buona educazione con conseguenze molto gravi sul piano relazionale di qualunque tipo esso sia.
Vengono compromessi non soltanto i rapporti famigliari, amicali, scolastici e dei gruppi di frequentazione, ma qualunque tipo di contatto o rapporto umano.
I bambini e gli adolescenti col Disturbo della Condotta mostrano un comportamento prepotente, minaccioso o intimidatorio, cercano volutamente la rissa e le aggressioni, rubano, danneggiano, in pratica sono dei veri bulli.
Il comportamento è molto simile a quello del Disturbo Oppositivo Provocatorio per quanto riguarda l’uso dell’aggressività e della violenza.
Violazioni della condotta
I comportamenti sintomatici più importanti e gravi consistono in aggressioni perpetrate a danno di persone o animali, aggressioni che nei casi più gravi si traducono in episodi di stupro, violenza e omicidio, quel che è peggio è che tali azioni non sono accompagnate da alcun senso di colpa.
Vediamo ora con che atti si esprime chi ha il Disturbo della Condotta:
- spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri;
- spesso dà inizio a colluttazioni fisiche;
- ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es., un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola)
- è stato fisicamente crudele con le persone;
- è stato fisicamente crudele con gli animali;
- ha rubato affrontando la vittima (per es.: aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata)
- ha forzato qualcuno ad attività sessuali.
Con quali atti agiscono deliberatamente per distruggere o danneggiare l’altrui proprietà:
- ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni;
- ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall’appiccare il fuoco).
Con quali azioni ha commesso atti volontari di frode, asportazioni o furto:
- è penetrato in un edificio, un domicilio, o un’automobile altrui;
- spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè, raggira gli altri);
- ha rubato articoli di valore senza affrontare la vittima (per es., furto nei negozi, ma senza scasso; falsificazioni).
In cosa consistono le gravi violazioni di regole e delle norme:
- spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni di età;
- è fuggito da casa di notte almeno due volte mentre viveva a casa dei genitori o di chi ne faceva le veci (o una volta senza ritornare per un lungo periodo);
- marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni di età.
Questo disturbo è più frequente nell’adolescente e nei ragazzi rispetto alla minore incidenza delle ragazze, anche se quest’ultime compiono atti di bullismo solitamente meno visibili, come le aggressioni morali e psicologiche, ma più subdole come la maldicenza ed il creare imbarazzo ad altra coetanea o ridicolizzarla o schernirla continuamente soprattutto alla presenza di altre persone.
Segnali precoci del disturbo
Il Disturbo della Condotta può comparire precocemente nei bambini, anche in età prescolare, oppure svilupparsi solo più tardi durante l’ adolescenza, come conseguenza dei tanti cambiamenti fisici e psichici che comporta la maturità sessuale e la gestione di essa in relazione coi coetanei.
Nel disturbo della condotta, ad esordio precoce, i primi sintomi si possono rilevare già prima dei 3 anni: i bambini appaiono irritabili, poco collaborativi e oppositivi, facilmente frustrati.
Dopo i 3 anni queste caratteristiche si amplificano e cominciano a comparire anche azioni più palesemente aggressive, come picchiare i compagni e le maestre, rompere i giochi degli altri.
Dai 6 agli 8 anni i comportamenti aggressivi si stabilizzano, permangono i comportamenti oppositivi e le interazioni difficoltose con i genitori, aumentano le bugie e i tentativi di manipolare gli altri, i bambini tendono a percepire gli altri come accusanti e ostili, sperimentano l’isolamento perché allontanati dai compagni e si aggregano a gruppi di altri bambini aggressivi.
Dai 9 ai 14 anni l’aggressività manifesta diminuisce, ma aumentano la disubbidienza nei confronti dei genitori, gli atti vandalici, l’abuso di sostanze (come alcol, cannabis e altre sostanze illegali), le assenze scolastiche frequenti, gli episodi di fuga da casa.
Dopo i 14 anni i problemi di condotta tendono a cronicizzarsi fino ad arrivare a veri e propri atti criminosi, anche di natura sessuale, non di rado infatti i ragazzi con Disturbo della Condotta hanno coinvolgimenti sessuali precoci con rischi di gravidanze indesiderate.
Cause scatenanti
Non esiste una causa scatenante gli effetti del Disturbo della Condotta, essi derivano da una serie combinata di fattori di tipo biologico, genetico, ambientale, psicologico, famigliare e sociale.
Sul piano ambientale possiamo trovare: la disorganizzazione dell’attaccamento, il rapporto genitoriale non adeguato o non adatto alla crescita del ragazzo, il ricorso da parte dei genitori di forme di controllo o costrittive eccessive e poso tollerate, le esperienze traumatiche, una storia familiare di abuso di sostanze o di patologie psichiche sono tutti fattori che possono contribuire allo sviluppo del disturbo della condotta.
Il soggetto, qualunque cosa faccia o dica è totalmente privo del senso di rimorso e della vergogna, della paura delle conseguenze o delle punizioni, rincrescimento per la gravità del fatto compiuto.
Il tutto avvalorato dalla scarsa considerazione, se non addirittura negazione, delle forme autoritarie da cui dipende e dalle regole di cui essi pretendono l’osservazione ed il rispetto.
Infatti il Disturbo della Condotta è un disturbo di natura comportamentale di bambini e adolescenti che consiste nel violare, in maniera ripetitiva e persistente, le regole imposte dalla società e i diritti degli altri.
Caratteristiche del disturbo
Possiamo notare, nel comportamento dei ragazzi e degli adolescenti in genere, affetti da disturbo della condotta, questi atteggiamenti:
- la tendenza ad essere aggressivi e prepotenti
- la volontà di intimorire gli altri dando inizio a discussioni e colluttazioni fisiche
- una certa crudeltà e un piacere nell’infliggere sofferenza fisica (anche nei confronti di animali)
- il ricorso ad armi o oggetti in grado di arrecare danni fisici ad altri, come coltelli, bastoni, pistole
- la messa in atto di aggressioni a scopo di furto, scippi, estorsioni di denaro, rapine a mano armata
In alcuni casi potrebbero essersi verificati episodi in cui hanno volontariamente appiccato il fuoco o distrutto proprietà altrui solo per il gusto di provocare danni, o episodi in cui hanno cercato di forzare qualcuno ad avere con loro approcci sessuali.
Sono ragazzi che in generale mentono spesso e tendono a raggirare gli altri per ottenere vantaggi; spesso rubano intrufolandosi in appartamenti, automobili, negozi.
Per quanto riguarda i bambini con un disturbo della condotta presentano le seguenti caratteristiche:
- Sono egoisti
- Non si relazionano bene con gli altri
- Non hanno sensi di colpa
- Sono insensibili ai sentimenti e al benessere altrui
- Travisano il comportamento altrui sentendosi minacciati e reagiscono in modo aggressivo
- Possono comportarsi da bulli, essere minacciosi e spesso rissosi
- Possono essere crudeli verso gli animali
- Alcuni bambini danneggiano la proprietà, soprattutto appiccando incendi
- Possono mentire o rubare
Cause del disturbo
L’esatta causa del disturbo della condotta non è nota, ma si ritiene che svolga un ruolo importante una combinazione di fattori biologici, genetici, ambientali, psicologici e sociali.
Sul piano ambientale possiamo riscontrare: la disorganizzazione dell’attaccamento, gli stili di Parenting caratterizzati dal ricorso a controllo psicologico, il neglect (la trascuratezza grave) e l’abuso, le esperienze traumatiche, una storia familiare di abuso di sostanze, il ricorso ad una disciplina incoerente da parte dei genitori, sono tutti fattori che possono contribuire allo sviluppo del disturbo della condotta.
In relazione agli ingredienti cognitivi e agli stati mentali prossimi all’emissione della condotta sintomatica in esame, molti esperti ritengono che il disturbo della condotta possa riflettere un problema che coinvolge ragionamento e consapevolezza morale.
In particolare, caratteristica centrale sarebbe la mancanza di senso di colpa e l’assenza di rimorso, fenomeni fondati sulla considerazione del fatto che le regole vengano imposte da autorità riconosciute come ostili ed umilianti, e pertanto rifiutate.
Comorbità del disturbo
Il Disturbo della Condotta dipende molto dagli aspetti cognitivi dei bambini che ne soffrono, infatti nella maggior parte dei casi esiste una comorbità, una coesistenza di più disturbi o deficit nello stesso soggetto quali per esempio: il Disturbo Oppositivo Provocatorio, il Deficit di Attenzione ed Ipertattività o ADHD, Disturbo Bipolare, Disturbi dell’Ansia Generalizzato, Disturbi comportamentali in genere.
Sul piano pratico il ragazzo avrà una scarsa resa scolastica ed un pessimo rapporto sia con gli insegnanti che coi compagni, sarà tendenzialmente depresso e con repentini cambi di umore, difficoltà nei rapporti coi genitori, sarà un ragazzo solitario ma soprattutto emarginato dai suoi pari a causa del suo comportamento violento ed aggressivo.
Ovviamente le stesse condizioni renderanno difficile anche lo svolgimento di una qualunque attività lavorativa che richieda impegno, dedizione e costanza.
Questi bambini e ragazzi, eccessivamente sensibili a stimoli ostili, intolleranti a qualunque situazione di frustrazione o critica ed osservazioni, tendono a compiere errori di valutazione rispetto alle intenzioni degli altri, che vedono sempre ostili e contrari a loro anche quando non è così, trovano nel comportamento aggressivo delle soluzioni orientate all’azione diretta, la propria modalità di fronteggiare le circostanze avverse.
Si riscontrano anche scarsa, o addirittura nulla, la capacità di cooperazione, di collaborazione, di relazione, basso livello di empatia e di autostima che portano a sovraccarichi di rabbia, tensione, nervosismo ed esplosioni incontrollate di rabbia ed aggressività.
La tendenza di questi ragazzi è orientata alla rivincita, alla vendetta e alla dominanza invece che all’affiliazione, a costruire rapporti amichevoli, a socializzare, e dimostrano disinteresse, se non addirittura menefreghismo, verso la sofferenza degli altri.
I comportamenti aggressivi vengono eseguiti nella speranza e con l’aspettativa di avere dei riscontri positivi, di ottenere ricompense ed approvazioni, dissociandosi totalmente da quello che è la realtà ed il comune sentire di coloro con cui hanno a che fare.
Aggrediscono per primi pensando che così eviteranno di essere aggrediti dagli altri, quando non vi è alcuna motivazione o giustificazione di tale pensiero che nasce quindi spontaneamente da forme allucinatorie e da manie di persecuzione.
Potrebbero esservi in tali ragazzi difficoltà di memoria o di recuperare le soluzioni per risolvere determinati problemi o situazioni critiche, mancano del tutto della capacità di problem solving, e questo limite crea frustrazione che porta inevitabilmente alla rabbia e all’odio da riversare su qualunque, indipendentemente dal fatto che abbia alcuna colpa, o sulle cose danneggiandole.
Il trattamento consigliato per modificare il comportamento disturbato è attraverso la terapia cognitivo comportamentale.
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