Un elemento particolarmente rilevante nel setting, cioè nelle sedute di incontro, del Counseling di gruppo è il feedback, ossia il sentimento di risposta ad un sollecito, una richiesta, una domanda da parte di un altro soggetto, che consiste nel ritorno dell’informazione all’emittente, attraverso un messaggio che serve ad agevolare l’apprendimento e l’aumento dell’auto-consapevolezza.
Il messaggio di ritorno informa l’emittente dell’effetto prodotto sul destinatario in quanto consiste in un sentimento reattivo che comporta una variazione emotiva di colui che è ricevente del messaggio iniziale
La percezione della retroazione determina un adeguamento comportamentale dell’emittente alle esigenze che gli altri comunicano con il feedback, in questo modo le conseguenze del comportamento attuale possono alterare o rafforzare la condotta futura determinando un cambiamento nella sfera emotiva di tutti gli ascoltatori.
Il feedback fenomenologico è il tipo di retroazione comunicata più indicata in situazione di gruppo e prevede l’adozione di espressioni verbali che fanno riferimento alle percezioni sensoriali ed alle sensazioni veicolate soprattutto dalla vista e dall’udito, risposte che consistono solitamente nelle frasi: “ho sentito”, “ho visto”, “ho immaginato”, “ho provato”, “sento”, “ti vedo”, “penso che tu”.
Il Counselor ha la responsabilità di promuovere tale tipo di feedback, utilizzandolo in prima persona verso il gruppo ed i singoli membri e rappresentandosi come esempio positivo e costruttivo di comunicazione ed interazione.
Il Counseling di gruppo ha avuto un’evoluzione ed una diffusione particolarmente veloce nell’ultimo decennio, grazie al suo successo terapeutico, al conseguente entusiasmo nel settore della pratica psicologica e delle relazioni d’aiuto ed al potere attrattivo che tale tipo di intervento ha dal punto di vista economico, psicologico e professionale.
Una ragione di successo è l’economia permessa dall’intervento: il lavoro di gruppo comporta un uso più efficiente ed efficace del tempo dei professionisti, perché permette di avere contatti con più individui alla volta, con un risparmio notevole per chi deve sostenere economicamente le sedute.
Un altro fattore di successo del Counseling di gruppo è la sua congruenza con l’intervento individuale, tanto che spesso esso è lo stimolo ed il viatico per entrare nella relazione diadica con il Counselor.
L’attrattiva del Counseling di gruppo deriva dalla consapevolezza che la formazione, o il cambiamento, delle credenze, convinzioni e norme, spesso avviene attraverso l’interazione con gli altri.
Non solo, le relazioni di un individuo costituiscono la principale fonte di problemi, ma anche d’informazione, su lui, chi meglio degli altri, che convivono col soggetto e conoscono le sue abitudini ed atteggiamenti, può spiegare la dinamica di determinate situazioni.
Il cambiamento della personalità e gli aggiustamenti personali possono manifestarsi in ogni gruppo in cui ci sia un interscambio di sentimenti, emozioni, attitudini e bisogni.
L’apprendimento sociale è un risultato sempre possibile, perché ogni individuo agisce e reagisce gli altri.
La conduzione del Counseling di gruppo è molto diffusa in questo momento per la sua efficacia, economicità e la sua capacità di risolvere situazioni problematiche in tempi notevolmente ridotti, solitamente consistenti in poche sedute, rispetto alle lunghe terapie di psicoterapia che nella maggior parte dei casi hanno una durata ultra annuale.
Per un eventuale approfondimento lascio altri articoli relativi ad argomenti concernenti il Counseling in generale ed il Counseling di gruppo in particolare:
Counseling di gruppo , link già sopra indicato