
Il dr Josef Mengele
13/02/2023
lo Spazio Tra Parole
17/02/2023Il gatto è naturalmente predisposto per essere terapeutico e salutare.
Siamo soliti pensare che siano solo i cani o i cavalli ad essere usati per fare la terapia, dopo un lungo addestramento per imparare a gestire le persone con difficoltà, ma non è così.
Anche il gatto può essere terapeutico, e lo è senza dover imparare nulla, lo è naturalmente per il suo carattere e per come si rapporta con gli umani, suoi amici umani e padroni.
Numerose ricerche hanno dimostrato che chi ha un gatto in casa ha un rischio minore di avere un infarto.
Cosa dicono le ricerche
Una ricerca portata avanti per oltre 10 anni dai ricercatori dell’Università del Minnesota si è concentrata proprio sullo studio dell’effetto terapeutico del gatto sull’apparato cardiaco andando a riscontrare che la presenza di un gatto, studiata su target specifico, va a diminuire del 30% il rischio di infarto cardiaco.
Nel campione studiato, in coloro che condividevano l’abitazione con un animale felino si riscontravano valori del sangue e di pressione molto più bassi rispetto ad altri individui soggetti a rischio cardiovascolare e non proprietari di un animale domestico.
Un gatto agisce positivamente anche sugli stati depressivi, sul livello dei trigliceridi, sulla tensione a livello muscolare.
È stato scientificamente dimostrato che le fusa dei gatti hanno una frequenza benefica sulla nostra salute: aggirandosi intorno a una fascia che va dai 20-140 Hz, vanno a contattare direttamente le vibrazioni di cui anche noi siamo composti e agiscono in senso positivo.
Ad esempio, è stato dimostrato che le fusa vanno ad aumentare la capacità di un tessuto di rilassarsi, di una fascia muscolare di distendersi e di una ferita di guarire. La frequenza delle fusa va anche a rafforzare la solidità delle ossa.
Una ricerca condotta da WebMD ha evidenziato come gli effetti della vicinanza di un gatto si riscontrino a livello della pressione sanguigna e anche per quanto riguarda i progressi di coloro che convivono con la malattia di Alzheimer, andando a ridurre i livelli di ansia generati dalla degenerazione della malattia.
Anche tra i malati di AIDS si riscontrano benefici e minor frequenza di cadute in stati depressivi.
Benefici notevoli si sono riscontrati anche sulle persone anziane, soprattutto quelle sole, sui malati cronici e sui disabili. Alcuni studi hanno dimostrato risultati soddisfacenti nel trattamento della schizofrenia e dell’insonnia.
Curare se stessi avendo cura di un animale
Venire a contatto con un gatto implica tutta una serie di azioni che contemplano una profonda cura verso l’animale, la sua salute e la sua igiene, così facendo noi ci prendiamo cura anche di noi stessi e dell’ambiente in cui viviamo.
Prendersi cura di un animale aiuta a espandere la quantità di amore che si può ricevere, è come un movimento biunivoco. E garantisce una crescita a livello umano, passando per una ricca esplorazione della sfera animale.
Questi piccoli amici possono portare quotidianamente serenità nelle nostre vite. Dalle piccole cose che fanno e che ci fanno sorridere, ai modi in cui sanno sciogliere il nostro cuore, i gatti hanno la capacità di farci sentire felici e rilassati sempre e ovunque.
L’ormone del buon umore
I gatti sono in grado di indurre negli umani il rilascio di dopamina e serotonina.
La serotonina è un neurotrasmettitore presente soprattutto nel sistema nervoso centrale e nel tratto gastro-intestinale ed è chiamata anche l’ormone del buonumore.
Nell’apparato digerente, la serotonina regola la digestione, mentre a livello del sistema nervoso centrale, questo neurotrasmettitore è fondamentale per regolare l’umore, il sonno, l’appetito, l’apprendimento e la memoria.
Vivere con un gatto ci permette di essere felici e di buon umore e quindi di ridurre lo stress!
Anche solo accarezzare la morbida pelliccia del tuo gatto può aiutarti a rilassarti mettendo a riposo la tua mente e liberando i tuoi pensieri.
Ma c’è di più, oltre a curare lo stress, i gatti possono aiutare a migliorare la depressione e l’ansia.
Il gatto, infatti, fa le fusa lento e ritmato, e ascoltarlo ti farà sentire a tuo agio e ti focalizzerà inconsciamente solo sul tuo respiro distogliendo in questo modo la tua mente dalle preoccupazioni.
Le fusa potenti mezzi guaritori
Lo sapevate che è stata comprovata una diminuzione degli attacchi cardiaci in chi convive con un felino? Ebbene sì, le fusa di un gatto possono letteralmente guarire!
Le frequenze in cui vengono emesse le fusa di un gatto hanno la capacità di promuovere il miglioramento in caso di dolori alle ossa e persino guarire dolori articolari.
Le potenti vibrazioni delle fusa lasciate dai gatti hanno anche la forza di aiutare a guarire dai danni ai tessuti molli, come le lesioni muscolari, dei legamenti e dei tendini.
La frequenza dominante per le fusa del gatto domestico sarebbe di 25 Hz con una forte presenza dell’armonica a 50 Hz.
Si tratta, dunque, di basse frequenze, le stesse che il mondo scientifico sfrutta per le loro qualità terapeutiche in ortopedia.
Vibrazioni di 25 o 50 Herz, infatti, accelerano la guarigione di problemi ossei, vibrazioni tra 50 e 150 Herz riducono i dolori, vibrazioni di 120 Herz curano le lesioni tendinee.
Non per nulla i gatti vantano una velocità di ripresa dai traumi e dagli interventi chirurgici tre volte superiore a quella dei cani.
Il centro delle fusa è attivato dalla produzione di endorfine dall’ipotalamo, che sono morfine naturali, che hanno un effetto calmante ed analgesico, ecco perchè si può dedurre che le fusa calmino lo stato emotivo del gatto e che lui produca questo suono proprio per auto guarirsi.
Le fusa, infatti, vengono emesse dal gatto in molte situazioni diverse tra loro: quando il gatto si sente appagato e felice, ma anche quando non sta bene e spesso anche in punto di morte.
Il gatto ci allunga la vita
Almeno una volta nella vita tutti i proprietari di animali domestici hanno sperimentato il beneficio di averli nelle vicinanze quando si è malati più o meno gravemente.
Quante volte ci è successo di non stare bene e Micio si è posato proprio sulla parte del corpo connessa al nostro malessere?
Questo perché istintivamente percepiscono che c’è qualcosa che non va o uno stato infiammatorio, quindi, si avvicinano a noi per aiutarci a stare meglio.
Gatti anallergici
Non tutti sanno che l’allergia ai gatti è data dalla presenza di una specifica molecola non presente in tutti i gatti. Gli allergeni del nostro amico felino derivano dalle sue ghiandole sebacee e dalla sua saliva a causa dell’allergene Fel D1.
Ma non tutti i gatti producono tale molecola.
Il Siberiano, infatti, bellissima razza a pelo lungo, produce meno allergeni dei sui fratelli felini rendendo più accettabile la convivenza con l’animale. Allo stesso modo succede col Norvegese delle Foreste, il Blu di Russia, Belinese, Bengala, Devon Rex, Giavanese, Cornish Rex, LaPerm e Siamese.
Se già conviviamo con un gatto che ci provoca reazioni allergiche possiamo comunque adottare alcuni accorgimenti per tenere a bada la sintomatologia.
Ad esempio, può essere utile evitare che il gatto circoli negli ambienti dove si dorme, eliminare i tappeti che possono raccogliere quantità abbondanti di allergeni, pulire spesso la lettiera e curare maggiormente la sua igiene magari con dei bagni per limitare la formazione dell’allergene.
Ora che sapete quanto sono speciali questi animale mi auguro che possiate più serenamente adottarne uno, magari quello che gironzola intorno a casa vostra e che nessuno vuole, oppure da un gattile.
Vi assicuro che vi saranno eternamente grati.
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