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19/08/2017Il metodo Terzi è una metodologia di intervento cognitivo-motoria.
Il metodo Terzi, dal nome dell’ideatrice Ida Terzi, è una metodologia cognitivo-motoria che si occupa dell’organizzazione e dello sviluppo del pensiero analogico-spaziale.
Per le sue caratteristiche può essere qualificato come metodologia cognitivo-motoria, in cui le esperienze ricavate dal corpo in movimento, e dalle relazioni con il mondo esterno, giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo della mente e degli apprendimenti, ovvero per lo sviluppo cognitivo.
È solo il movimento che ci dà la consapevolezza dello spazio e del tempo: “la percezione appare immersa nella dinamica dell’azione, il cervello che agisce è innanzitutto un cervello che comprende” [Rizzolatti, Sinigaglia, 2006].
Il Metodo Terzi enfatizza lo stretto legame tra percezione-azione-cognizione: il corpo col suo movimento e le interazioni del corpo con l’ambiente esterno vengono utilizzati come dispositivi cognitivi da cui inizia l’attività mentale.
Cos’è il metodo Terzi
Attraverso una serie di esercizi senso-motori specifici, graduati per complessità e adattabili alle diverse esigenze ed età dei soggetti, sviluppa la capacità di integrare le informazioni spazio temporali che giungono al sistema nervoso centrale dai diversi canali percettivi (cinestesico-propriocettivo, vestibolare, tattile, uditivo e visivo) per utilizzarle nelle diverse attività quotidiane.
Il metodo Terzi può essere applicato, con gli adattamenti previsti e finalità specifiche, sia in età evolutiva che adulta.
In ambito riabilitativo, in particolare nei:
- Disordini dell’organizzazione e del processamento spazio-temporale
- Disturbi del linguaggio (fonetico-fonologico; disprosodie e turbe della fluenza verbale)
- Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia, discalculia e dislessia)
- Deficit motori e neuropsicologici, anche secondari a grave cerebrolesione, atassia, neglet, aprassia, Parkinson
- Disturbi della coordinazione motoria, disprassia, disturbi dell’attenzione e iperattività, disgrafia secondaria a DCM o disprassia
- Cecità e ipovisione
- Prevenzione del decadimento senile.
Il Metodo di organizzazione spazio-temporale Terzi è un sistema di esercizi senso-motori che sviluppa la capacità di integrare le informazioni spazio-temporali che giungono al Sistema Nervoso Centrale dai diversi canali percettivi.
Potenzia la capacità di costruzione di corrette immagini mentali motorie (in 1° e 3° persona nelle fasi di “vissuto” e “rappresentazione”) e visuo-spaziali.
Di seguito un immagine rappresentativa dell’esercizio della percezione.
A cosa serve
Il metodo Terzi si inserisce nei più recenti filoni teorici relativi alla neuropsicologia cognitiva secondo la quale le funzioni corticali superiori vengono svolte attraverso l’attivazione di “sistemi funzionali a rete”.
“In virtù dell’esperienza conseguita le reti neurali si modificano e si verificano, nel corso dello sviluppo, in progressivi miglioramenti funzionali” (Sabbadini, 2009).
Tale metodica è in linea con le attuali ricerche basate sulle teorie dell'”embodied cognition” (Thelen 1995, Iverson 1999) o “cognizione incarnata”, cioè radicata nel corpo, (Borghi e Inchini, 2002) che sottolineano come lo sviluppo cognitivo evolve a partire dalla percezione del proprio essere, parallelamente allo sviluppo delle funzioni motorie e al controllo delle stesse.
Il Metodo Terzi enfatizza lo stretto legame tra percezione – azione – cognizione: il corpo col suo movimento e le interazioni del corpo con l’ambiente esterno vengono utilizzati come dispositivi cognitivi da cui inizia l’attività mentale.
Se Ida Terzi diceva: “l’atto motorio palese o celato è indispensabile per promuovere la funzione degli organi di senso specifici” (1995), Berthoz attualmente, sostiene che “l’azione anticipa la percezione” (1998).
Il Metodo Terzi attiva processi di metacognizione come la consapevolezza, il controllo e la pianificazione delle funzioni motorie stimolando:
- processi cognitivi di analisi e di sintesi dei dati percettivi,
- capacità di rappresentarsi l’azione o la sequenza di azioni (pianificazione),
- capacità di ordinare in sequenza spazio-temporale e/o coordinare una serie di movimenti (programmazione),
- organizzazione ed esecuzione del progetto motorio con l’analisi delle sue componenti,
- rappresentazione e verifica del risultato attraverso processi di controllo,
- memoria di lavoro e attenzione selettiva.
Il metodo approfondisce inoltre lo studio delle rappresentazioni interne degli eventi, analizzando i processi mentali che dallo stimolo portano al comportamento.
Per stimolare lo sviluppo armonico della personalità e dell’intelligenza, a partire dall’esperienza sensomotoria, il metodo di educazione spazio-temporale si prefigge di favorire la corretta integrazione delle afferenze propriocettive ed esterocettive in tutti i canali d’informazione sensoriale.
Le integrazioni tra afferenze propriocettive ed esterocettive si realizzano in tutti i canali di informazione sensoriale a tutti i livelli di elaborazione.
Il cammino, nel quale le afferenze propriocettive ed esterocettive possono essere facilmente distinte e quantificate, assume per il metodo la funzione di “canale percettivo” vero e proprio, generatore di quello spazio che trova nella percezione visiva la più alta e sintetica rappresentazione formale del mondo esterno.
Benefici del Terzi
È stato individuato il Metodo Terzi, quale metodologia di trattamento, in quanto:
- Potenzia la capacità di costruzione di corrette immagini mentali di tipo propriocettivo, motorio-prassiche e visuo-spaziali.
Ogni atto finalizzato, come per esempio scrivere, rappresenta il frutto di un’integrazione sensorio-motoria, dove “sapere” e “fare” sono organizzati in un nuovo livello la cui risultante , “il saper fare”, è una componente complessa proprio perché integrata.
Il Metodo Terzi si colloca all’interno di un modello a “doppia codifica” delle immagini mentali poiché sviluppa il pensiero analogico (di tipo visuo-spaziale, elaborato prevalentemente dall’emisfero destro) ma favorisce anche l’integrazione tra rappresentazioni mentali analogiche e proposizionali (di tipo linguistico elaborate prevalentemente dall’emisfero sinistro).
- Si adatta all’età del soggetto, al suo livello cognitivo e alle sue possibilità comunicative.
La particolarità del “setting” utilizzato permette di affrontare compiti specifici senza partire subito con il “lavoro a tavolino”.
L’esclusione della vista, in alcune fasi del vissuto e della rappresentazione, diventa una facilitazione per il bambino perché riduce la complessità e la contemporaneità delle informazioni che deve elaborare.
- Organizza i dati di spazio e di tempo.
Dalla letteratura emerge che la comprensione della conoscenza spaziale è determinata dalle strette interazioni tra processamento spaziale e processamento temporale.
Lo spazio non è esclusivamente un “costrutto” visivo e “un disturbo spazio-temporale può comparire entro la modalità visiva, uditiva o tattile”.
- Facilita i processi mentali di analisi e di sintesi attraverso il corretto processamento degli stimoli e la consapevole elaborazione dei dati elementari di tempo e di spazio.
Prende le mosse da operazioni corrette, dall’attività mediata da tutto il corpo, e in particolare dal canale deambulatorio.
- Prevede un approccio al compito, sia per l’operatore sia per il soggetto di tipo metacognitivo più che esecutivo: non si interviene direttamente sull’errore o sintomo ma si analizzano le risposte in un’ottica che va ad indagare i processi mentali che possono averlo determinato.
Terzi e grafoterapia
La scrittura a mano è un particolare compito motorio nel quale la persona prepara ed esegue specifiche sequenze di movimenti che si realizzano seguendo una precisa sequenzialità spazio-temporale.
Si fonda sull’integrazione di funzioni complesse, sensomotorie, neuro-cognitive e socio-emozionali, pertanto deve essere oggetto esplicito di insegnamento per evitare disgrafie, cioè scritture illeggibili e/o poco fluenti che compromettono le abilità di espressione personale con una ricaduta negativa sull’autostima.
Nella sua applicazione all’apprendimento della scrittura, il metodo spazio-temporale Terzi definisce l’essere umano come punto euclideo che, muovendosi nello spazio, utilizza gli elementi geometrici costitutivi dello spazio euclideo (linee rette, rotazioni, cerchi e semicerchi) quantificati e integrati nella giusta sequenza spazio-temporale per pervenire alla definizione formale dei simboli alfabetico grafici in corsivo e dei numeri.
Il metodo Terzi interviene sulla costruzione delle lettere in corsivo attraverso un’analisi geometrica sequenziale molto precisa di ogni simbolo alfabeto-grafico.
L’insegnamento delle lettere infatti non segue l’ordine alfabetico, ma un ordine che le accomuna per analisi geometrico – spaziale e per i movimenti che ne costituiscono lo schema grafico.
Tale ordine le raggruppa in: lettere costruite con semicerchi (m, n, i, u, v); lettere inscritte nel cerchio (a, o, c, e, s, z, r,); lettere che presentano inferiore, superiore o entrambi (l, b, h, d, t, p, q, g, f).
La costruzione della lettera avviene sempre attraverso la deambulazione; questo induce il bambino a mantenere una corretta sequenzialità del movimento e della sua rappresentazione, poiché la costruzione attraverso il cammino non permette salti nel tempo e nello spazio.
Nella fase finale del trattamento si ampliano e si generalizzano le acquisizioni precedenti, attraverso:
- Scrittura deambulatoria di parole ad occhi chiusi.
- Scrittura di parole con la mano sul muro ad occhi chiusi.
- Scrittura di parole sul foglio con il pennello, senza staccarlo mai dal foglio, prima a occhi chiusi e poi aperti.
- Congiunzione delle lettere con la tecnica “a cappellino” (specifica del metodo Terzi) e costruzione di parole con il cordoncino di plastilina.
- Allenamento alla scrittura in corsivo negli schemi ellittici di misura decrescente, e successivo passaggio al quadretto e alle righe della classe di appartenenza.
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6 Comments
sono stata sottoposta al metodo Terzi in seguito ad emorragia cerebrale e un periodo di coma. Non ricordavo nulla e avevo perso quasi tutti i sensi compreso l’orientamento e con questo metodo e 2 anni di lavoro sono tornata quasi normale
Grazie Maria Giulia per la tua testimonianza, l’esito positivo dei trattamenti dipende molto anche dall’ottimismo che ci si mette, e vedrà che migliorerà ancora ma non perda mai l’abitudine di fare tutti quegli esercizi che sembrano banali ma aiutano la mente a riformare le connessioni neurnali che si sono perse con il trauma.
Con l’augurio di sentirla ancora più in forma.
Marilena
Mi interesserebbe approfondire l applicazione del metodo alla discalculia. Come posso trovare approfondimenti?
Buongiorno,
dovrebbe cercare sul web, manuali specifici sulla discalculia non ce ne sono, ci sono invece diversi manuali, compreso il mio, che tratta di tutti i problemi che rientrano nel DSA.
Spero di esserle stata d’aiuto
Marilena
In un mondo in cui i ragazzi si muovono sempre meno, il metodo di orientamento spazio temporale potrebbe essere molto utile per ottimizzare la presa di coscienza del movimento e della sua organizzazione in termini di integrazione ed ordine delle informazioni afferenti al netto del sistema visivo. Sarebbe interessante applicarne i contenuti, affiancando anche alcuni spunti che arrivano dal Feldenkrais, ai giovani portieri di cui mi occupo e si potrebbe aprire all’interno del mondo del calcio un qualcosa di veramente utile. Complimenti
Concordo pienamente gentile Michelangelo, ogni materia o campo può essere usato come stimolo per lo sviluppo intellettivo oltre che emotivo delle giovani menti ancora in fase di sviluppo, ma anche per chi è già pienamente formato.
Marilena