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31/10/2017Il pensiero desiderativo è fatto solo da ciò che vogliamo.
Lo si ottiene forzando la realtà in modo che possa adattarsi ai nostri desideri, e spesso alle illusioni, ecco perché si ha bisogno di adattare quella realtà che non soddisfa col rischio di farci perdere la coerenza.
Un pensiero schiavo
Quando desideriamo un qualcosa o che si verifichi una certa situazione, ad esempio raggiungere una determinata meta o poter far ritornare qualcuno che si ama ancora, inviamo dei segnali al nostro cervello indicando allo stesso che quel qualcosa ci manca.
Tutte le decisioni che prendiamo a partire da quel momento saranno influenzate da tale desiderio, così come i nostri pensieri, opinioni ed azioni.
In tali condizioni tutto ciò che vediamo o sentiamo diventa ciò che vogliamo vedere e sentire col rischio di adattare la realtà come vorremmo, perdendo di vista quello che veramente dobbiamo valutare.
La realtà si trasforma così in ciò che vogliamo e ci fa vedere tutto “a modo nostro”. Non è difficile pensare alla quantità di problemi che questo può provocarci, che si tratti di rapporti affettivi o di lavoro. Ma, la realtà è quella che è, e non cambierà solo perché noi vogliamo vederla con altri occhi.
Potrebbe sembrare estremo, ma il pensiero diventa a questo punto schiavo di quel desiderio che si è impossessato della nostra mente, soprattutto se si tratta di un grande desiderio, molto sentito come spesso accade nelle questioni di cuore.
Quando si verifica ciò, per quanto pensiamo di prendere decisioni razionali, non accadrà. Non vediamo più la realtà per quella che è, ma la adattiamo per farla diventare come noi la vogliamo.
Pensiero e illusione
Il pensiero desiderativo si basa, dunque, sull’illusione e su ciò che vorremmo che accadesse. Poco importa alla nostra mente di cosa accade davvero, se stiamo seguendo il cammino sbagliato, se ci siamo fatti delle giuste opinioni. Non vediamo altro che il nostro desiderio, perché stiamo visualizzando un mondo a parte, un mondo che immaginiamo e rendiamo reale nella nostra mente.
Anche se, a volte, il pensiero desiderativo può motivarci ed aiutarci nel realizzare qualcosa o raggiungere un obbiettivo, esso è anche un mezzo tramite cui evadere da situazioni che non ci aggradano e che vorremmo diverse.
Immaginiamo, ad esempio, che in una coppia ormai in crisi si desideri che tutto sia come in passato, quando le cose andavano meglio. Il pensiero recupererà i ricordi di quei tempi felici, li riporterà al presente, creando l’illusione che la relazione funzioni ancora bene.
Lo stesso capita, parlando sempre di una relazione, quando non si vogliono vedere i segnali di una separazione e si fraintenda quello che l’altro dice e fa pur di evitare di perdere la persona che si ama.
La realtà, spesso, può essere molto dolorosa e, per questo, in modo inconsapevole, cerchiamo di sfuggire ad essa. Viviamo allora in un mondo fantastico senza volerlo e senza essere coscienti di chiudere gli occhi di fronte a ciò che sta succedendo realmente. Finiamo così per concentrandoci solo su noi stessi, sui nostri desideri, dimenticandoci degli altri.
Questi bias cognitivi provocano grandi problemi a chi lo mette in atto e a coloro con cui si rapporta.
Le trappole del desiderativo
Dobbiamo essere consapevoli del fatto che il pensiero desiderativo non nasce mai dalla realtà, ma da ciò che desideriamo succeda. Tuttavia, essere realisti è necessario per non cadere in certe trappole, che possono provocare gravi problemi alle nostre vite.
Ecco alcune trappole del pensiero desiderativo:
- Fissarsi sull’obiettivo finale, ma non sul cammino: questo impedisce di vedere gli errori che si stanno commettendo, quello che ci fa male e che, se non vi poniamo rimedio, non porterà a nulla di buono. A volte, ciò che tanto desideriamo può rivoltarcisi contro.
- Non riuscire a capire se quello che si vuole ottenere è fattibile: quando abbiamo un obbiettivo o un sogno, la prima cosa che dobbiamo fare è pensare se è fattibile o meno, per evitare di sforzarci invano e poi di disilluderci amaramente. Il pensiero desiderativo impedisce questa verifica e favorisce, invece, l’investimento di risorse in obbiettivi che non possiamo raggiungere.
- Sentirsi frustrati e disillusi: il pensiero desiderativo vi farà vivere in un mondo fantastico, che non è reale. E quando ve ne renderete conto, proverete solo frustrazione e disillusione. Ciò nonostante, se il vostro desiderio è molto intenso, continuerete a portare avanti questa situazione, che finirà, però, per distruggervi progressivamente.
E, prima o poi, la realtà si presenterà di nuovo alla vostra porta, ancora più cruda e amara perché non è cambiata e voi vi siete solo illusi. Se viviamo in questo mondo di fantasia per troppo tempo, arriveremo ad un punto in cui non sapremo più riconoscere cosa è reale e cosa non lo è.
Ci saranno, forse, dei momenti in cui altri proveranno a farci aprire gli occhi e se ci riusciranno, per noi sarà una doccia gelata! A quel punto, non dovrete ricorrere, però, nuovamente alla fantasia, per sentirvi meglio.
Viviamo in un mondo reale dal quale non possiamo scappare, anche se a volte vorremmo farlo. Se non aprite gli occhi, le situazioni e le persone finiranno per farvelo fare per forza. È meglio, dunque, che lo facciate voi da soli, se non volete vedervi distruggere dallo stesso sogno nel quale siete rimasti incastrati per troppo tempo, una bugia che avete reso reale.
Il pensiero desiderativo è confortevole. Ci fa stare bene, perché ci fa stare come e dove vorremmo stare. Tuttavia, ci trasforma in persone codarde, che fuggono dalla realtà e da tutto ciò che non vogliamo accettare.
Consapevolezza dei limiti
Possiamo quindi dire che inevitabilmente la nostra mente è schiava del nostro pensiero desiderativo Quindi, faremo di tutto per poter raggiungere e realizzare i nostri sogni, impegnandoci al massimo per realizzarli, e tutte le decisioni che prenderemo a partire dal momento in cui esprimiamo un desiderio saranno condizionate da esso.
Pensiero desiderativo o realtà? La giusta via sta nel mezzo. Non bisogna privarsi dei desideri e dei sogni, perché essi sono la spinta per migliorarci e per fare sempre di più, per cambiare la nostra vita in qualcosa di diverso che rispecchia le nostre aspettative.
Tuttavia, seguire dei sogni impossibili o irrealizzabili, e fissarci su di essi, può portarci a sviare il senso della realtà, delle nostre possibilità e dei nostri limiti; in tal caso può essere dannoso perché ci fa insistere verso una meta che non è alla nostra portata.
La consapevolezza di chi siamo e di cosa possiamo fare la si prova soltanto testandola, mettendoci alla prova e rischiando. In fondo, è in questo modo che si conoscono i propri limiti. Insistere ad oltranza in una direzione quando è ormai chiaro che le aspettative che ci siamo prefissati vanno ben oltre le nostre capacità pratiche, ci fa finire ad essere ossessionati da ciò che non potremo mai essere od avere.
Quindi, finiremo per passare la nostra vita nel rimpianto di quello che, per mille sfortune, non ci è toccato, perdendo la possibilità di godere di tutto ciò che abbiamo a disposizione.
Comprendere i nostri limiti è una consapevolezza coraggiosa, abbandonare il pensiero desiderativo diventa una necessità, anche perché ci mette nelle condizioni giuste per raggiungere mete alla nostra portata.
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