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28/03/2017Il quoziente d’intelligenza calcola la capacità intellettiva.
Di quoziente di intelligenza si parla spesso e volentieri, tanto che i giornali non smettono mai di aggiornarci con gli ultimi risultati di indagini e ricerche scientifiche.
Tuttavia, spesso le informazioni diffuse non sono del tutto fondate e portano a generare credenze false e illusorie.
È quindi estremamente importante capire cos’è il quoziente di intelligenza e come si può realmente calcolare.
Cos’è il quoziente QI
Il quoziente di intelligenza, o quoziente intellettivo, è dato dal rapporto tra l’età anagrafica e l’età mentale di una persona. Il primo passo per il calcolo del QI è stabilire l’età mentale mediante degli appositi test (chiamati anche scale), come la Wechsler-Bellevue o le Matrici di Raven.
Un QI medio è pari a 100 – il dato, cioè, corrisponde al risultato ottenuto dalla maggior parte delle persone che svolgono il test, dove i valori medi del quoziente intellettivo si attestano tra i 90 e i 110 punti.
Agli estremi della curva classificatoria del test del QI si collocano invece i seguenti dati:
- Un quoziente intellettivo di 70 o inferiore risulta di molto al di sotto della norma ed è correlato alla presenza di difficoltà di apprendimento e disabilità intellettuali
- Un QI di 130 è, al contrario, estremamente al di sopra della media, rappresentando la soglia della genialità intellettuale secondo i parametri del test.
Il QI è quindi un indice del livello di intelligenza di una persona. Molte ricerche hanno tuttavia dimostrato come l’intelligenza sia un concetto molto complesso, alcuni (vedi Gardner nella Teoria delle intelligenze multiple) parlano anche di intelligenze ovvero di più forme di espressione e tipologia di intelligenza.
Per questo seppur sia possibile definire a livello numerico il livello di prestazione di una persona, è altrettanto vero che molti sono gli aspetti che vanno indagati nella comprensione del potenziale o viceversa della difficoltà di un individuo.
Il quoziente d’intelligenza inoltre non tiene conto dell’intelligenza emotiva e dell’intelligenza intuitiva, le quali rappresentano un tipo di intelligenza diversa da quella elaborata dal QI.
I test di intelligenza
I test di intelligenza maggiormente utilizzati a livello diagnostico e clinico sono le Matrici di Raven nelle differenti versioni e le scale Wechsler.
- Le Matrici è un test volto a osservare le abilità di ragionamento con materiale visuo-percettivo e danno quindi informazioni solo su questo tipo di funzionamento, utilizzato come indice di abilità globale.
- Le scale Wechsler invece danno un punteggio composito o QI e altri indici differenti. Ogni indice è rappresentazione di una serie di abilità che insieme concorrono a definire le competenze e livello intellettivo dell’individuo.
Questi test sono solitamente utilizzati a livello diagnostico e somministrati da professionisti qualificati, per definire eventuali problematiche o viceversa eccellenze di funzionamento e in ogni caso avere un’ “immagine” del profilo cognitivo.
Il test di Raven è composto da una serie di schede – come quella in basso – di difficoltà crescente nelle quali viene richiesto di completare una serie di figure di cui una è mancante.
Man mano si procede la difficoltà nel completare le schede aumenta.
Le scale Wechsler sono i principali strumenti per la valutazione del profilo cognitivo intellettivo. Ci sono tre scale principali divise in relazione all’età a cui possono essere somministrate.
- La scala WPPSI-IV Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence – Fourth Edition adatta alla valutazione di bambini dai 2 anni e 6 mesi ai 7 anni e 7 mesi.
- La scala WISC-IV Wechsler Intelligence Scale for Children-IV utilizzata dai 6 anni ai 16 anni e 11 mesi
- La scala WAIS-IV Wechsler Adult Intelligence Scale – Fourth Edition per individui dai 16 ai 90 anni.
La versione più recente del test Wechsler è WAIS-IV , che è stato pubblicato nel 2008. In questo i rapporti verbali e manipolativi sono sostituiti da quattro indici più specifici (comprensione verbale, ragionamento percettivo, memoria di lavoro e velocità di elaborazione) e viene aggiunto un indice di capacità generale che viene utilizzato nel campo clinico.
Ogni scala dà un indice di QI totale e degli indici specifici (ad esempio nella WISC e nella WAIS: la Comprensione Verbale, il Ragionamento Visuo-Percettivo, la Memoria di Lavoro e la Velocità di Elaborazione) e sono formate da subtest principali e altri supplementari.
Le fasce di intelligenza
I test di intelligenza portano a ottenere un valore che identifica, appunto, il livello di abilità intellettiva. Le differenti fasce di punteggio permettono di classificare i diversi profili di funzionamento.
Tenendo presente che le fasce e il calcolo del quoziente intellettivo sono indicazioni di massima e che il QI è solo dei modi per misurare l’intelligenza di una persona che va considerata nella sua interezza.
Secondo il modello alla base della scala Wechsler il livello medio di intelligenza è 100 con variazione di 15 punti.
Le differenti fasce date dal test del QI sono quindi:
- > o uguale 130 Quoziente intellettivo Molto sopra la media: da qui in poi è possibile individuare un profilo di plusdotazione cognitiva
- 120-130: Quoziente intellettivo Alto, fascia di profilo ad alto potenziale
- 110-115: Quoziente intellettivo medio-Alto
- 110-90: Quoziente intellettivo Media
- 90-80: Quoziente intellettivo Medio-basso
- 70-80: Quoziente intellettivo basso
- ≤ 70: molto basso (70-50/55 Disabilità Intellettiva Lieve, 50-55/35-40 Disabilità Intellettiva Moderata, 35-40/20-25 Disabilità intellettiva Grave, <20-25 Disabilità intellettiva profonda)
Non sempre affidabili
I test del quoziente di intelligenza (QI) non sempre sono affidabili, anzi i loro risultati vanno ampiamente ridimensionati.
Uno studio canadese, condotto dalla Western University dell’Ontario, sfata il mito secondo cui basta superare una prova per potersi definire intelligente. Per arrivare a tali conclusioni – avvertono gli autori della ricerca – occorre considerare aspetti diversi e servono molti più test.
I risultati dell’indagine, che ha visto la partecipazione di 100 mila persone di tutto il mondo, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Neuron: “Ci aspettavamo poche centinaia di risposte; invece, si legge nell’articolo, si sono mobilitate migliaia e migliaia di persone, anziani compresi, in ogni angolo del mondo e di ogni cultura e religione”.
L’indagine, lanciata on line e aperta a chiunque, ha così suscitato una reazione “sorprendente” da parte dell’intera Rete. Alla conclusione che i test del QI sono in realtà “altamente fuorvianti” si è giunti, somministrando ai partecipanti dodici test cognitivi utili a sondare la capacità di memoria, ragionamento, attenzione, programmazione, ma anche esperienze e stili di vita.
Sono tre le componenti attraverso cui spiegare le differenze che emergono quando è esplorato un vasto range di funzioni cognitive: la memoria a breve termine, la capacità di ragionamento e l’abilità di parola.
Risulta impossibile sintetizzare tutto in un unico parametro, per questo motivo il quoziente intellettivo non avrebbe senso dal punto di vista scientifico.
Dallo studio canadese, che sfata il mito dei test del QI, è emerso anche che fattori come l’età, il genere o la passione per i videogame sono in grado di influenzare non poco le funzioni cerebrali e quindi l’intelligenza.
L’indagine smentisce infatti altre convinzioni, come quella secondo cui i giochi elettronici possono avere solo effetti negativi su chi li utilizza: “Un fatto interessante – spiega Adam Hampshire, uno degli autori dell’articolo pubblicato su Neuron – è che chi utilizza regolarmente videogiochi sul pc mostra performance significativamente migliori sia dal punto di vista della memoria a breve termine, sia sotto l’aspetto delle capacità verbali”.
Stesse cosa non si può dire per le persone che soffrono d’ansia, le quali “mostrano scarsi risultati soprattutto rispetto alla memoria a breve termine”.
Test delle 3 domande
Sviluppato nel 2005 dal professor Shane Fredrick del MIT, il Cognitive Reflection Test (CRT) è il test di intelligenza più breve al mondo.
Composto da sole 3 domande, ha l’obiettivo di misurare la capacità di un soggetto di fermarsi a riflettere sulla domanda che ha davanti a sé, superando il proprio istinto iniziale di risposta.
Un test solo all’apparenza semplice e veloce ma utile a mantenere la mente allenata e a dirci se siamo persone riflessive o impulsive. Infatti, su 3.000 soggetti intervistati durante uno studio, solo il 17% ha risposto correttamente a tutti e tre i quesiti.
Pronto a metterti alla prova? Ecco le 3 domande:
Domanda 1 – Una mazza e una palla da baseball hanno un costo complessivo di 1,10 dollari. La mazza costa 1 dollaro in più della palla. Quanto costa la palla?
Domanda 2 – Se 5 macchine impiegano 5 minuti a produrre 5 pezzi, quanto impiegano 100 macchine per produrre 100 pezzi?
Domanda 3 – In un lago si trovano delle foglie di ninfee. Ogni giorno, le foglie raddoppiano la loro grandezza. Se servono 48 giorni alle foglie per ricoprire l’intera superficie del lago, quanti giorni impiegano per coprirne la metà?
Ora, prima di leggere le soluzioni prova a dare le risposte.
Soluzioni del test
1) La palla costa 0,05 centesimi.
Se hai risposto 0,10 centesimi sei caduto nella trappola della maggior parte degli intervistati, sottraendo istintivamente 1 dollaro dal totale. Ma la risposta è sbagliata perché in quel caso il costo complessivo della mazza e della palla sarebbe di 1,20 dollari. Il costo della palla si ottiene invece togliendo dalla somma complessiva (1,10 dollari) la differenza dei due prezzi e dividendo il risultato per due. Quindi il costo della palla è uguale a (1,10-1):2 cioè 0,05 dollari.
2) Il tempo necessario a produrre 100 pezzi è 5 minuti.
La risposta impulsiva è che 100 macchine impiegano 100 minuti per produrre 100 pezzi. In realtà, tutto resta invariato: ciascuna macchina impiega 5 minuti per produrre 1 pezzo, ma lavorando tutte le macchine contemporaneamente il tempo complessivo non varia.
3) Le ninfee impiegano 47 giorni a coprire la metà del lago.
In questo caso la risposta istintiva è 24 giorni, ma significherebbe che al 25-esimo giorno le ninfee non avranno ricoperto tutto il lago. La risposta corretta è quindi 47 giorni, visto che le ninfee impiegano un solo giorno per raddoppiare la loro dimensione, andando a coprire così tutto il lago.
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10 Comments
Spot on with this write-up, I actually assume this website needs far more consideration. I’ll probably be once more to learn rather more, thanks for that info. http://hellowh983mm.com
Traduzione:
[Apprendo da questo articolo nuove considerazioni che andrebbero sviluppate] Probabilmente sarò ancora una volta a imparare un po ‘di più, grazie per queste informazioni.
Risposta:
Non c’è fine alla conoscenza e sono lieta se vorrà aggiungere altre considerazioni utili non solo al sito ma a tutti i lettori. Grazie a lei.
There is no end to knowledge and I am pleased if you want to add other considerations useful not only to the site but to all readers. Thanks to you.
Molto interessante. Per favore, potrebbe darmi i riferimenti bibliografici dello studio di University College di Londra? Grazie
Grazie Nina per aver ritenuto interessante questo articolo,
per quanto riguarda i riferimenti bibliografici degli studi condotti oltre alle citazioni inserite nell’articolo la ricerca potrebbe essere ampliata inserendo le parole chiave nei motori di ricerca, come Google per esempio.
A presto
Marilena
magnifіcent issues altogether, you simⲣly won a new reader.
What would you sᥙggest in regardѕ to your post that you just made a few days ago?
Any certain?
Traduzione:
Questioni magnifiche del tutto, hai appena vinto un nuovo lettore.
Cosa vorresti per quanto riguarda il tuo post che hai appena fatto pochi giorni fa?
Qualche certezza?
Risposta:
Tutte, e tu?
All, and you?
Marilena
Articolo molto interessante, ascoltanto Jordan Peterson ultimamente ho notato una diversità sostanziale tra ciò che sostiene lui e ciò che ha scritto lei qui. Ovvero che i test QI sono un metodo praticamente infallibile per determinare il successo o meno della gente nella vita, e che questa cerrezza è supportata da risultati empirici. Inoltre, anche rifacendo il test più volte, chi è risultato avere un QI alto risulterà averlo sempre, e viceversa (certo questo non invoglia nessuno a fare un test di intelligenza). Chi ha un QI basso da risultato del test ad esempio non potrà sicuramente lavorare come avvocato ma dovrà accontentarsi di fare lavori manuali ecc… Tutto molto schematizzato e preciso, ma mi è sembrato avere basi solide ed affidabili, purtroppo.
I test sono statici e non tengono conto di tutte quelle variabili ambientali e personali che possono agevolare o compromettere oppure limitare e stimolare tutte le nostre capacità.
Ecco perché non parto mai dal presupposto che un test già calibrato possa riunire tutte quelle variabili personali che avvengono ogni giorno e ci rendono più o meno capaci ad affrontare ogni situazione.
Conosco Giudici, Avvocati e Medici che hanno sicuramente un Q.I. molto basso, valutazione fattibile a vista senza fare alcun test, eppure fanno quel tipo lavoro, magari aiutati dal solito metodo del concorso superato grazie a….
Grazie comunque per il suo contributo
Marilena
Buonasera
i test che normalmente si trovano anche in Internet sono basati sulle Matrici di Raven che cercano di calcolare la sola intelligenza fluida. L’intelligenza fluida è quella che prescinde dalle nozioni. Io ho trovato questo test in rete testqionline.com e vorrei sapere se qualcuno lo conosce. L’ho fatto e mi dice che il mio punteggio è di 122 che non è affatto poco. Secondo voi è affidabile? Dicono che è certificato dal Mensa della Repubblica Ceca. Come faccio a capire se è attendibile?
Per favore se qualcuno sa qualcosa vi chiedo di aiutarmi.
Grazie
Fate attenzione a quello che trovate in rete, non sempre corrisponde a verità ed attendibilità
Marilena