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09/11/2017Il riccio dell’onnipotenza mette in mostra proprio questo sentimento dello scrivente.
Il senso di Onnipotenza è una condizione personale in cui il soggetto è convinto di poter esercitare un enorme potere sul mondo circostante, di essere capace di tutto, onnipotente appunto, e di poter ottenere ogni cosa, poco importa se con mezzi leciti o meno.
Il riccio dell’onnipotenza è molto simile al riccio della vanità, che esprime il sentimento della vanità, perchè si sviluppano nella parte superiore della scrittura, ma mentre il riccio della vanità ha forme più aggraziate, di puro abbellimento, il riccio dell’onnipotenza viene formato con delle forme dritte, dirompenti, invadenti lo spazio con punte ed angoli, segno dell’aggressività latente di chi si sente onnipotente.
l riccio dell’onnipotenza è un prolungamento di lettera che invade la parte soprastante la scrittura, spesso si presenta come un trattino allungato delle “T” ma può essere il prolungamento di qualunque lettera si presti a svilupparsi verso l’alto, come il secondo segmento delle “V”.
Qui sotto un’immagine mette in mostra il riccio creato in una scrittura.
Il segno dell’onnipotenza
Le persone che si credono onnipotenti hanno una falsa immagine mentale di se stesse ed una visioni distorta delle loro reali qualità, come aventi uno status insolitamente elevato. Hanno un’ossessione per il potere e la ricchezza e una passione per i grandi progetti.
Chi ha il senso dell’onnipotente si considera più capace, più importante o più potente di chi lo circonda o si attribuisce talenti speciali. A volte teli visioni di Sé sono l’espressione di una apparente forte autostima, ma la causa che porta a tale considerazione può derivare dal fatto che la persona si consideri effettivamente inferiore, insignificante o poco importante. In questo caso i desiderio di onnipotenza è un meccanismo di difesa della psiche.
Colui che si considera onnipotente sublima il suo complesso di inferiorità nel suo opposto, cercando in tal modo di nascondere le sue insicurezze e paure.
Il delirio di grandezza o grandiosità, di pensare di poter fare tutto e di farlo meglio degli altri, può portare a delle forme deliranti, in tale caso si parla di delirio vero e proprio o di megalomania.
La megalomania si sviluppa come un’irrealistica percezione di sé da parte di chi ne soffre. La persona con megalomania si ritiene superiore a chiunque altro, ma allo stesso tempo cerca costantemente conferma delle proprie capacità.
Come conseguenza di tale condizione, il megalomane assume comportamenti arroganti, presuntuosi e anche esibizionisti. Molto spesso si cimenta in imprese superiori alle proprie possibilità.
La megalomania nasconde una profonda fragilità, diversamente da quanto si possa ritenere. Il megalomane, infatti, è colpito da una bassa autostima, che risulta evidente alla minima critica nei suoi confronti.
Delirio e il riccio
Proprio come nel riccio, il megalomane o colui che ha delle convinzioni di grandiosità, di potere e capacità, ha dei pensieri deliranti. Il senso di onnipotenza è nella sua mente e nella sua scrittura si evidenzia nella parte destinata all’area ideativa, la parte soprastante, la zona alta.
I pensieri, in grafologia, sono rappresentati dall’area superiore, delle lettere, del rigo di base, del foglio, la parte alta rappresenta la zona dove si forma il pensiero.
Il riccio di cui si tratta, infatti, si sviluppa al di sopra delle lettere, nella parte ideativa, proprio come nella mente del mitomane che si sente superiore a tutti e di prevalere sugli altri, e come l’onnipotente che prevarica sull’altro invade lo spazio destinato ad altre lettere.
La caratteristica principale del riccio dell’onnipotenza che balza agli occhi è la sua estensione al di sopra di, sopra il resto, superiore a, proprio come colui che delira.
Sono dei tratti diritti che si slanciano sul foglio, a differenza del riccio della vanità che crea delle forme arrotondate e sinuose, e che solcano lo spazio riservato alle altre parole, che in grafologia si chiama Spazio Tra Parole, proprio come nell’immagine qui sotto.
I tratti, inoltre, sono dritti ed appuntiti proprio come delle lance, lanciati di getto sul foglio, segno questo di aggressività che è tipica del mitomane e di colui che ha deliri di megalomania.
Mitomani e deliranti sono infatti persone aggressive, arroganti, manifestano delle rabbia in tutte le forme, spesso nervosi ed ansiosi proprio per sostenere la loro parte delirante.
Proprio come il mitomane anche il riccio dell’onnipotenza è un tratto di pura aggressività, come si può ben vedere nella scrittura qui sotto dove il segno grafologico fa parte di una scrittura molto Angolosa e piena di aggressiva manifesta.
Esempi di scritture
Quelle che seguono sono scritture dove si palesa il riccio dell’onnipotenza con molta evidenza.
Questa qui sotto è la scrittura di Mary Ann Cotton, una serial killer britannica colpevole di aver ucciso 21 persone, tutti mariti e figli, la scrittura è molto angolosa, segno di forte aggressività, e con molti ricci dell’onnipotenza, proprio come la killer che si riteneva superiore a chiunque, autorità comprese.
Quello che si nota osservando i ricci è come questi siano contenuti e radi all’inizio della scrittura, quando lo scrivente ha più controllo sulle sue azioni e pensieri, per poi aumentare non solo di intensità ma anche di estensione della lunghezza del riccio man mano si procede con la scrittura e quel controllo viene meno.
Infatti, nelle ultime righe e soprattutto nella firma (segno di autodeterminazione) il riccio è molto più presente e molto invadente lo spazio riservato alle altre lettere, proprio come usava fare la scrivente.
Quelle che seguono sono due pagine di una lettera scritta da V. Pasculli.
Questa grafia è più arrotondata nelle forme, però l’aggressività è latente, non così manifesta come nella grafia precedente, e la si riscontra nelle tante intozzature, quei punti in cui si concentra di più l’inchiostro marcando, o meglio, sporcando il tratto e creando degli inspessimenti causati da una maggiore pressione che muta durante la scrittura.
Anche nel caso di questa scrittura il riccio è più presente nella parte bassa del foglio, dove la scrittura diventa più spontanea e libera da qualunque controllo mentale, ed è curioso notare come la firma sia ripassata sotto con un paraffo, usato per sottolineare il nome, segno anche questo di quell’autodeterminazione cara a chi soffre di manie di onnipotenza.
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