
La fase distruttiva
09/12/2016
Il sesso e la “G”
11/12/2016Giacomo Casanova oltre che uomo affascinante è stato un uomo di grande intelletto.
All’uomo eterno seduttore del personaggio di Don Giovanni, che tra l’altro ha un suo complesso, viene spesso associato il nome dell’altrettanto ritenuto eccelso donnaiolo Giacomo Casanova.
I due personaggi sono però completamente diversi e rappresentano un modo di sedurre totalmente difforme.
Don Giovanni è il frutto di un’opera teatrale di Mozart, è un’invenzione della letteratura, rappresenta un’ideale goliardico di uomo che ama il piacere in ogni sua forma, soprattutto nella conquista sessuale, per tale motivo è stato utilizzato per rappresentare un complesso psichico ed un atteggiamento mentale morboso e cronico.
Casanova è realmente esistito, nasce a Venezia nel 1725 e fu un uno scrittore, filosofo ma soprattutto scopritore, un avventuriero, un alchimista, un mentitore ed incantatore di folle e di personaggi danarosi.
La sua capacità di sedurre non stava solo nel fatto di essere un “dongiovanni”, ma soprattutto nel fatto di essere un uomo incredibilmente intelligente.
Vale la pena di conoscere la sua storia per comprendere meglio il personaggio.
Chi era Giacomo Casanova
Giacomo Girolamo Casanova è stato un avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, esoterista, diplomatico, scienziato, filosofo e agente segreto italiano, cittadino della Repubblica di Venezia.
Casanova, nato a Venezia il 2 aprile 1725, fu una delle figure più vivaci del settecento veneziano. La sua figura viene ancor oggi ricordata per essere stato, per così dire, il primo latin-lover italiano, nonché uno dei massimi rappresentanti dello stile di vita libertino.
Sino all’età di 8 anni, probabilmente a causa di una salute cagionevole, si ammala spesso e mostra difficoltà nell’articolare il linguaggio parlato, scritto e letto, viene addirittura considerato un minorato.
Superata questa fase critica, negli anni a venire il piccolo Giacomo recupera incredibilmente, studia latino, greco, letteratura classica, teologia, filosofia, matematica, musica, e viene mandato a studiare a Padova, dove termina a 16 anni la facoltà di giurisprudenza, inizia anche la carriera ecclesiastica ma con scarso successo.
Casanova è stato definito un “filosofo in azione” e nessuno meglio di lui ha saputo interpretare la massima di Orazio del “carpe diem” del cogliere ogni attimo che offre la vita.
Inizia presto a viaggiare, dimostrando una curiosità crescente per ogni cosa ed un talento innato nell’attirare l’attenzione sulla sua persona, nell’affascinare chiunque incontri.
Una sera, al ritorno dalle prove, salva da un probabile annegamento un nobile caduto in un canale, è il colpo di fortuna che si aspettava: convince il nobile di essere un occultista esperto in numerologia e di poter consultare a piacimento entità astrali a cui chiedere oracoli.
Comincia così un’altra attività di imbonitore che rappresenterà una costante nel corso di tutta la sua vita: quella dell’approfittatore di persone ricche e potenti servendosi della loro credulità e delle loro superstizioni, per farsi mantenere o per avere del denaro.
Trascorrerà la maggior parte della sua vita viaggiando, approfittando di donne ma anche di uomini nobili e ricchi con le sue doti di alchimista ed incantatore.
In ogni paese diventa l’esperto di una qualche materia, per esempio in Francia si dichiara esperto di finanza pubblica, e spiega al ministro delle finanze un metodo rivoluzionario per sistemare la finanza pubblica: un gioco d’azzardo gestito dallo stato.
Dopo aver mostrato paginate di calcoli ad una scettica commissione, il sistema viene accettato: le sue regole non sono state modificate fino al giorno d’oggi, e il gioco si chiama “Lotto”.
Ebbene è così, l’odierno gioco del Lotto è stato inventato proprio da Giacomo Casanova.
A Berlino dove incontra Federico il Grande si presenta come esperto di organizzazione statale e le propone una serie di riforme.
Fu il primo a tradurre l’Iliade dal greco in veneziano.
Con tutta probabilità partecipa alla stesura del “Don Giovanni” con Mozart.
Casanova il manipolatore
Al giorno d’oggi è famoso soprattutto per il numero delle conquiste femminili, ma tale sua predisposizione deve essere letta con la mentalità vigente nel periodo in cui è vissuto.
In una società come era quella italiana del 1700, rigidamente divisa in caste, era assolutamente impensabile che il figlio di due attori potesse anche solo rivolgersi direttamente a un nobile, mentre Casanova è ricevuto ovunque in qualunque corte come una star.
Questo per le sue doti personali.
Era un conversatore fantastico, con una cultura immensa, in parte perché aveva viaggiato moltissimo in un periodo nel quale questo rappresentava un’eccezione, ma soprattutto perché aveva il talento, il coraggio, la sfacciataggine di affrontare le persone sul loro terreno, discutendo da pari a pari di filosofia con Voltaire, di teologia con il Papa, di politica con ministri e Re, di musica con Mozart, di magia con Cagliostro, lasciando sempre gli interlocutori affascinati e impressionati.
Se esiste un segreto nel successo di Casanova, non può che essere quello di perseguire uno scopo utilizzando ogni mezzo a disposizione, senza la minima inibizione e con un talento straordinario nel capire quali tasti premere.
Casanova e le donne
La varietà dei modi usati per le sue conquiste amorose è grande quanto il numero di femmine sedotte, ma in ogni situazione esiste, in primo luogo, il desiderio di far sentire la donna oggetto delle sue attenzioni l’essere più affascinante, seducente, attraente e importante dell’universo.
Aveva la capacità di valorizzare sempre i talenti anche nascosti della donna da conquistare.
Così discute di filosofia con l’intellettuale, compra un violoncello per quella con talento musicale, offre consigli professionali a colei che cerca lavoro, insegna ricette esotiche alla casalinga.
In questo modo, ogni donna sentiva che in sua presenza stava offrendo la parte migliore di se stessa, e questo porta ad un’altra caratteristica di Casanova che lo rende unico: tutte le sue ex amanti, anche quelle di una notte, conservano di lui un piacevole ricordo e quelle che lo rincontreranno successivamente non esitano ad aiutarlo e a tirarlo fuori dai guai proprio per il bellissimo ricordo cha lascia dietro di sé.
Ogni donna si sente amata ed apprezzata come nessuno l’aveva fatta sentire prima, questo è il vero segreto di Giacomo Casanova.
Ma non è sempre stato un uomo gentile e garbato.
Se la conquista femminile non riusciva con le buone maniere, si intestardiva da orgoglioso egocentrico qual era, e non si faceva scrupoli ad usare anche i metodi più estremi, arrivando in un caso a pagare la madre per avere la verginità della figlia, ad usare minacce, ricatto, violenza e in alcuni casi passando allo stupro vero e proprio.
La stessa mancanza di ritegno la dimostra quando ha bisogno di soldi o di ottenere un vantaggio, in caso di necessità si proclama colonnello, medico, nobile (si autonomina Cavaliere di Seingalt), mago, alchimista, ingegnere, economista.
Una persona di grande generosità quando conviene e priva di scrupoli quando ne ha necessità.
Nei personaggi del Don Giovanni, nato dalla letteratura, ed in quello del Casanova, realmente esistito, vi sono delle differenze per quanto riguarda l’aspetto del seduttore che la storia usa per accomunarli.
Casanova amava davvero le donne che conquistava, e cercava in tutti i modi di renderle felici e di valorizzarle, Don Giovanni invece rappresenta il collezionista puro, non ha altro scopo che aggiungere un’altra conquista al suo catalogo, con l’indifferenza più totale per le conseguenze delle sue azioni.
Casanova non corre dietro alle femmine, Casanova corre dietro alla vita, e per lui le femmine non sono che un aspetto del piacere e del godimento che deve essere esplorato e apprezzato in tutti i suoi aspetti.
Egli vive con la massima intensità ogni momento, partecipa con tutto il suo essere ad ogni esperienza e la usa come fonte di piacere e insegnamento, poco importa che questa sia positiva o negativa.
Se abbiamo qualcosa da imparare da lui, è questa capacità straordinaria di donarsi nella sua totalità a ciò che la vita in quel momento gli sta offrendo, senza fare discriminazioni tra una negoziazione di affari, un libro, un’opera d’arte, una rappresentazione teatrale o una donna.
Se vuoi rimanere aggiornato seguimi sulla mia pagina Facebook.
6 Comments
Casanova come lui si definisce a 62 anni: “In testa egli ha un cappello con CANDIDI pennacchi, addosso un gran mantello e spada al fianco egli ha”.
Penso anch’io caro Mario che si burlasse di tutto e di tutti, col fine di vivere il più spensieratamente possibile.
Una condizione che purtroppo manca oggi alle persone che hanno un po’ di testa sulle spalle visti i tristi momenti attuali.
Grazie del commento
Marilena
È una citazione dall’opera Don Giovanni di Mozart, sul libretto di Lorenzo Da Ponte. E nonostante dicono che Casanova ha dato una mano a Wolfy, ma le righe citate non c’entrano niente con lui.
Dovrebbecaro Oscar, vista la sua cultura sull’argomento, precisare meglio i dettagli a cui si riferisce,e magari lasciare una sua opinione, fa sempre piacere giovarsi della conoscenza altrui.
Spero a presto
Marilena
Sai, Marilena, nel 1787 (“Don Giovanni”) i tempi non erano tanto felici, dopo due anni sarebbe scoppiata la rivoluzione francese con tanto di “stragi e morti”! Se conosci l’opera, prova a sostituire la “perfida” Albione ed i “perfidi” ebrei con l’Inghilterra ed appunto gli ebrei. Ed il diavolo (zoppo) non ti sembra Talleyrand? E chi è l'”incorruttibile” Robespierre se non Masetto?! Nel 1787 moschetti e pistole non erano “cosa rara”? Forse era meglio fermare il passo e fare presto! Chi faceva ballare Francia, Spagna e Germania? E chi non voleva ballare e doveva essere tenuto a bada? Solo qualche interrogativo, come vedi. ma davvero poca spensieratezza nel lavoro di una spia, sapessi come è difficile e pericolosa, scherzo naturalmente!
Caro Mario,
i miei complimenti non solo per la conoscenza della storia ma per la sua interpretazione così sensibile ed umana dei personaggi.
Parlando dei giorni nostri ci vorrebbe una rivoluzione, non con le armi ma con gli intenti e con pensieri ed opinioni più consapevoli di ciò che sta accadendo e di tutto il sistema che andrebbe resettato profondamente.
Grazie del tuo originale punto di vista, spero di poterne godere di altri.
A presto
Marilena