La nostra intera vita è basata sulla relazione con gli altri ed è per questo che è importante avere una modalità comunicativa che sia il più possibile efficiente e proficua.
Come passare da una comunicazione efficace ad una comunicazione che sia addirittura strategica?
Una comunicazione è efficace quando è ottimizzata su tutti e tre livelli di cui si compone, il linguaggio verbale, il paraverbale ed il non verbale, ed è finalizzata ad ottenere la massima risposta da parte dell’altro o degli altri nella maniera per noi più positiva possibile.
Quando questo avviene otteniamo dal nostro interlocutore fiducia, attenzione, disponibilità, considerazione e soddisfazione.
In tale caso la nostra capacità comunicativa oltre ad essere efficace è strategica perché pensata, studiata e messa in atto con ottima strategia.
Il sistema migliore per rendere la nostra comunicazione strategica è attraverso la persuasione.
La persuasione è l’arte o la capacità di cambiare il comportamento o il pensiero degli altri attraverso un ragionamento in modo da ottenere non solo fiducia ed approvazione ma anche la soddisfazione di un nostro bisogno comunicato attraverso una richiesta.
Le persone persuasive sono quelle che sono in grado di conquistare il consenso degli altri nelle varie circostanze.
Certamente non possiamo sempre ottenere tutto quello che vogliamo, ma se ci impegniamo avremo sicuramente più risultati positivi e saremo contenti di noi stessi, senza il rimpianto di non aver dato o fatto il massimo od il meglio di noi.
Ma nel rapporto con gli altri non si deve soltanto puntare sulla persuasione.
Per creare rapporti stabili e duraturi occorre a volte fare un po’ di strategia, che non vuol dire raggirare ma semplicemente essere più convincenti per ottimizzare i risultati.
Inoltre, chi punta ad una comunicazione efficace vuol valorizzare un proprio personale interesse, mentre chi punta ad una forma di comunicazione strategica realizza scopi ed interessi di tutte le parti coinvolte.
Tale modalità è efficace e valida per ottenere dei buoni risultati non solo nell’ambito del lavoro o della professione, ma diventa tale anche nei rapporti con gli altri ed in qualunque tipo di relazione.
Gli aspetti da considerare per una buona strategia sono: l’Io, il Tu ed il Contesto.
Questi sono gli elementi o i fattori necessari per la creazione o il mantenimento di una relazione strategica.
Cerchiamo di capire che cosa significa.
Con “IO” ci si riferisce agli interessi della persona che da iniziativa al processo strategico.
Con “Tu” ci si riferisce agli interessi dell’altro (collega, professionista, partner che sia).
Con “Contesto” ci si riferisce a tutti gli elementi soggettivi, le persone, od oggettivi, i fattori non personali, che vengono coinvolti, di contorno o corollario e che vengono implicati o verranno coinvolti dall’azione e che inevitabilmente influenzano la relazione tra l’Io ed il Tu.
Facciamo un esempio pratico che potrebbe rendere meglio l’idea di cosa intendo dire.
“Io” (donna) e “Tu” (uomo) hanno avuto in passato una relazione, “Io” pensa ancora a “Tu” e vorrebbe sapere se l’altro prova ancora qualcosa per lei, i due non si parlano e non hanno motivi di contatto, quindi manca l’occasione per capire quali sono i sentimenti ed i pensieri dell’altro.
Le persone che conoscono entrambi non hanno mai detto nulla in proposito.
Lei pensa che una sua qualche richiesta di incontro potrebbe essere respinta, con questo pensiero non agisce ed il tempo passa inesorabilmente senza avere una risposta e capire se si deve arrendere o meno al fatto di non essere più amata dal suo lui.
Con questa modalità lei rimane senza una risposta e non saprà mai se ha fatto bene oppure no ad arrendersi.
Gli amici e conoscenti comuni sono gli elementi soggettivi, i rimpianti ed i sentimenti, il desiderio dell’altro e la mancanza delle occasioni di contatto sono gli elementi oggettivi della questione.
Se “Io” si arrende perde un’occasione, se “Io” agisce teme di far brutta figura e di essere rifiutata.
Che fare?
A volte bisogna tentare anche se si teme di essere respinti, ricevere un “no” è sempre meglio che non riceve alcuna risposta.
“Io” decide di agire ed organizza la sua azione con strategia.
Chiama alcuni conoscenti comuni ed ottiene alcune risposte che le interessano, agendo così nel suo “Contesto” in maniera attiva. Il suo lui è ancora single e parla di lei rimpiangendo il passato e le cose fatte insieme.
Ma questo non significa amarla ancora, per scoprirlo ella dovrà agire in modo da non rendersi ridicola e cercando di scoprire i sentimenti di lui.
Lo fa in modo da non compromettersi e con una modalità che le consente di non essere troppo invadente quale l’uso di un semplice messaggio telefonico.
Sì, ma cosa scrivere?
Deve aprirsi?
Come fare senza apparire sciocca o sconveniente?
Usando un semplice “Ciao, come stai?” e lanciando una domanda aperta in modo che il suo interlocutore possa risponderle nel modo che preferisce. In base alla sua risposta sarà in grado di comprendere se ha la possibilità di approfondire con la comunicazione e la possibilità magari di avere un primo incontro per un semplice caffè. Tutto il resto verrà da sé.
In questo modo “Io” ha agito tenendo conto di tutte le circostanze e gli elementi del “Contesto” ed applicando un’ottima strategia.
Proviamo a fare un esempio nell’ambito lavorativo.
“Io” vorrebbe cambiare lavoro ma teme di non ottenere quello che desidera ed al tempo stesso di perdere quello che ha perché se il suo capo lo viene a sapere, “Tu” potrebbe licenziarlo. Teme di agire rimanendo nel suo vecchio posto di lavoro che non lo rende più felice.
Cosa fare allora?
“Io” decide di agire. Prende contatti col nuovo posto di lavoro, si informa per capire se il posto è ancora libero e quali requisiti chiedono. Si informa anche da alcuni dipendenti per sapere come si trovano e se sono contenti. Inoltre, prova a parlare col suo datore per capire se può lasciare il suo vecchio posto senza creare problemi, si informa se un amico sarebbe disposto a fare il suo lavoro in modo da non creare un vuoto nella sua attività. In questo modo non lascerebbe il suo capo “Tu” da solo nei guai.
Studia quindi il “Contesto” mettendo in campo tutti gli elementi oggettivi e soggettivi a disposizione. Quando e se deciderà di lasciare il suo vecchio lavoro ci sarà già qualcun o pronto a sostituirlo.
Come si può notare una soluzione strategica valorizza e agevola non solo gli interessi dell’”Io” ma allarga gli orizzonti e le opportunità.