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16/09/2021
La vittima del narcisista
05/01/2023Le famiglia disfunzionale o tossica crea dolore e traumi non sempre superabili.
Far parte di un nucleo familiare disfunzionale può portare molto dolore: è importante imparare a gestire la relazione con i propri genitori e parenti per mantenere la saluta emotiva.
Avere a che fare con persone che assumono comportamenti disfunzionali non è mai piacevole, ma sicuramente più siamo coinvolti nella relazione con queste persone più esse ci possono far male.
Per esempio, se si sta uscendo con una persona che si ritiene dannosa, o se intorno a noi gravita qualche amico tossico o che assume comportamenti tossici, oppure un cosiddetto vampiro emotivo, potremo sempre cercare di allontanarlo o di limitare il campo di interazione con quella persona per evitare il suo impatto negativo.
Ma se la persona in questione si trova in famiglia è molto più complicato: eliminare semplicemente la relazione spesso non è né realistico né possibile.
È impossibile per un ragazzo giovane allontanarsi dalla famiglia, sia per la patria podestà dei genitori che per l’impossibilità oggettiva di arrangiarsi quando si è ancora troppo giovani per farlo.
Ma non è solo la convivenza l’origine della famiglia disfunzionale, anche quando i figli sono adulti e vivono autonomi da un’altra parte certi genitori riescono comunque a far sentire la loro influenza e la loro dominazione.
Il controllo di determinati genitori si attua attraverso una sorta di manipolazione affettiva attraverso dei ricatti affettivi che trovano forza nel sentimento di amore e riconoscenza che i figli hanno coi loro genitori e che non muta nemmeno quando questo è causa di grande sofferenza.
Quando la famiglia è disfunzionale
La famiglia disfunzionale è quel tipo di famiglia che non riesce a soddisfare i bisogni primari e basilari dei suoi componenti e che va contro di essi.
Alcuni delle funzioni della famiglia sono infatti:
- Essere un punto di riferimento emotivo ed affettivo, nel quale possiamo ritrovare cura, sostegno e assistenza
- La famiglia serve per educare i figlia ad affrontare questo mondo, e i genitori sono chiamati a soddisfare i bisogni fisici, psicologici, emotivi etc dei loro figli.
- La famiglia ha un valore culturale, sociale, economico, dove i bambini crescono e imparano a socializzare, a condividere le opinioni, la cultura, i rituali e le credenze.
- La famiglia ha un valore di protezione: in famiglia ci si sente sicuri.
- La famiglia è amore. È all’interno della famiglia che si imparano gli schemi relazionali ed emotivi che i figli poi useranno da grandi nelle loro relazioni.
Nella famiglia disfunzionale invece tali comportamenti, bisogni e valori sembrano non prendere piede, ma lasciano spazio a conflitti, comportamenti deviati e abusi emotivi o fisici.
Il nucleo famigliare non è pertanto in grado di assolvere le sue funzioni, ma i componenti prendono per normale quello che qui si svolge.
I comportamenti devianti diventano la norma e si interiorizza il dolore che essi provocano, senza rendersi più conto che la paura e la violenza non dovrebbero esistere.
Padri e madri tossiche
Esistono diversi tipi di famiglie disfunzionali con padri o madri tossiche, o tossici entrambi anche se con diverse modalità, in cui l’autorità viene sostituita con forme distorte di autorevolezza e attraverso rabbia, controllo, aggressività e violenza.
In queste famiglie possiamo trovare genitori egoisti o genitori narcisisti, genitori che svalutano e criticano i figli o semplicemente genitori che potremmo definire cattivi.
Le famiglie disfunzioni possono essere raggruppate intorno a 3 macro gruppi (che poi ovviamente possono comprendere molti sottogruppi e sfumature):
- la famiglia sacrificante, in cui non vi è spazio per il piacere e le distrazioni, ma tutto gira intorno al dovere e al sacrificio I sentimenti che emergono da questo tipo di famiglie sono: gelosia, controllo, possesso, spirito di sacrificio a discapito del proprio sé.
- La famiglia permissiva: in questo tipo di famiglia non esistono regole e tutto è permesso poiché i genitori non sono in grado di dimostrarsi autorevoli e si presentano come fragili e indecisi. In questo caso i genitori si mettono allo stesso livello dei figli, facendoli mancare così una figura di riferimento.
- La famiglia iperprotettiva: questo tipo di famiglia fa sí che il proprio figlio cresca in un mondo di bambagia all’interno della famiglia ma limitandone tutte le attività al di fuori. Queste famiglie sono caratterizzate da controllo e privazione della libertà, mentre i genitori sono sempre pronti a scusare i proprio figli, giustificarli e proteggerli da pericoli che in realtà non esistono. In questo modo i figli corrono il rischio di crescere o timorosi del mondo, con una bassa autostima e paura di tutto, o al contrario, arroganti, prepotenti e narcisi, proprio perché allevati sotto una campana di vetro.
Caratteristica della famiglia tossica
Detto questo, possiamo andare a vedere più nel dettaglio quali sono le caratteristiche della famiglia disfunzionale:
- Le famiglie disfunzionali creano un rapporto con i loro figli basato sulla dipendenza: è il caso dei genitori iperprotettivi o narcisisti. I figli crescono in una situazione che limita la loro crescita e libertà e che li fa sentire insicuri: in questo modo genereranno la necessità di ritornare sempre all’interno del loro nucleo famigliare.
- Nel caso invece di famiglie troppo permissive o senza solide radici, quello che accade è che i figli tendono a creare relazioni troppo aperte e non si sentono a casa in nessun luogo.
- Famiglie in cui esistono ruoli dominanti e sottomessi: in queste famiglie vi è un chiaro squilibrio di potere e di obblighi, e la persona sottomessa subisce costantemente il sopruso da parte degli altri. Può essere per esempio il caso della madre ma anche di un figlio che diventa il capro espiatorio o il caso in cui i genitori non riescono a mantenere la propria autorevolezza e finiscono con diventare succubi di un figlio.
- Le famiglie disfunzionali si caratterizzano per avere problemi di comunicazione: le idee e i sentimenti non espressi, vengono trasmessi attraverso comportamenti difensivi che danno adito a fraintendimenti e incomunicabilità.
- Non esiste empatia e le richieste basiche di amore e affetto vengono puntualmente disattese.
- In queste famiglie a volte esistono modelli e ruoli comportamentali molto rigidi, che al primo problema o cambiamento vanno in frantumi, non insegnando ai loro componenti la flessibilità e l’adattamento alla vita.
- Non vi è tolleranza e pazienza e si può finire a incolpare qualcuno, a volte appunto si sceglie un vero e proprio capro espiatorio, costantemente.
- Nelle famiglie disfunzionali non vi sono atteggiamenti costruttivi ed educativi, ma si tende a criticare, umiliare, svalutare i proprio figli.
- I membri di queste famiglie vengono controllati costantemente attraverso forse di manipolazione emotiva.
6 tipologie di genitori tossici
Per capire se si è figli in una famiglia disfunzionale occorre verificare se all’interno di essa si sviluppano e crescono determinati comportamenti o atteggiamenti che sono tossici.
Di seguito alcuni comportamenti che mette in atto il genitore tossico.
Genitori con reazioni negative
I genitori tossici sono emotivamente fuori controllo.
Tendono a drammatizzare anche i problemi minori e vedono ogni possibile leggerezza come un motivo per diventare ostili, arrabbiati, verbalmente offensivi o distruttivi.
Genitori senza empatia
Le persone tossiche non sono in grado di empatizzare con gli altri.
Un genitore tossico non riuscirà a mettersi nei panni del proprio figlio: tutto sarà concentrato su di loro e sui loro bisogni, senza notare come tutto ciò potrebbe essere distruttivo, dannoso o offensivo.
Il controllore estremo
Più l’individuo è tossico, più cercherà di controllare tutto e tutti. Il controllo non è rivolto soltanto ad alcuni aspetti della convivenza familiare ma si estende anche sui pensieri e sulle idee.
Ciò significa genitorialità eccessiva e richieste irragionevoli, anche per i figli adulti.
Genitori che svalutano i figli
Un altro tipo di genitori che può creare molto danno sono i genitori che svalutano o criticano i figli in continuazione.
Questo tipo di genitori normalmente scarica le proprie insoddisfazioni e rabbie sul figlio, probabilmente perché loro stessi sono stati sempre criticati e svalutati fin da piccoli.
Purtroppo in questo modo però non si farà altro che ricreare la stessa ferita nei figli e soprattutto distruggere la loro autostima.
Questo tipo di genitore non può o non vuole vedere i risultati dei propri figli, non importa quanto siano eccezionali i loro bambini. Sminuiscono costantemente le persone intorno a loro mentre si atteggiano a persone eccezionali, dotati o talentuosi.
Deresponsabilizzazione
La discordia, il disaccordo, l‘ostilità e la rottura della famiglia causata dal genitore tossico è sempre colpa di qualcun altro.
Questi genitori non possono assumersi la responsabilità di eventuali problemi, ma preferiscono incolpare il resto della famiglia o manipolare il modo in cui vedono questi eventi.
Genitori narcisisti
Per andare più nel particolare dentro questo categorie potremmo parlare dei genitori egoisti e genitori narcisisti.
Riconoscere un narcisista perverso non è facile, soprattutto se si tratta del proprio genitore, sia perché se si è cresciuti in un determinato ambiente si accettano come normali relazioni patologiche, sia perché il narcisista si rivela dopo un bel po’ di tempo per quello che è realmente.
Il genitore narcisista cercherà di realizzarsi attraverso il figlio e lo farà manipolandolo ed esercitando una pressione psicologica molto forte sul figlio, attraverso il ricatto emotivo, il senso di colpa e l’aggressività.
I figli di genitori tossici
I figli di genitori tossici rischiano a loro volta di assumere comportamenti tossici poiché, se si grida, si insulta, si manipola e si critica un bambino, lui non smetterà di amare i propri genitori, ma smetterà di amare sé stesso.
Alcune tipologie di comportamenti assunti in questo caso potrebbero essere:
- Il ribelle: i cosiddetti bambini problematici che si ribellano a qualsiasi tipo di autorità molto spesso arrivano da famiglie disfunzionali
- Il capro espiatorio: come già accennato in alcune famiglie disfunzionali occorre che si incolpi di tutto un membro della famiglia. Questo bambino si sentirà sempre sbagliato e vittima nell’arco della sua vita, correndo il rischio di diventare poi il capro espiatorio di qualcun’altro.
- Il tutore: nell’accudimento invertito, può essere il figlio che si prende cura del genitore, non vivendo così la sua infanzia e crescendo con un senso di vuoto e mancanza di affetto e protezione.
- Il rifiutato: un bambino che non ha visto accolto il suo bisogno di amore, finisce per non sentirsi degno d’amore e vivrà tutta la sua vita reprimendo le sue emozioni e con un vuoto emotivo e affettivo.
- Il manipolatore: figlio di genitori iperprotettivi o manipolatori, il manipolatore sarà un adulto che imparare a manovrare gli altri per i soddisfare i propri bisogni e per farsi amare, cercando di colmare quel vuoto emotivo ed educativo che non è stato riempito da piccoli.
Cosa fare coi genitori tossici
Per capire come comportarsi con i genitori tossici il primo punto da accettare è il fatto che non possiamo controllare i loro comportamenti purtroppo, ma possiamo cercare delle soluzioni che riescano a tutelarci.
Proprio il fatto di riconoscere e accettare che siamo figli di un genitore tossico che non è disposto a cambiare, ci può dare la libertà di considerare i nostri bisogni.
In questo modo potremo prendere misure specifiche per definire la relazione e soddisfare i nostri bisogni emotivi, evitando così la tossicità del rapporto.
Vediamo alcuni atteggiamenti che possano aiutarci in questo:
- Impostare limiti: è fondamentale stabilire dei limiti ed essere chiari su ciò che si vuole e ciò che non si accetta. Essere chiaro nel definire questi confini e limitare i contatti con i genitori può aiutare a passare dei momenti positivi e salutari quando si sta insieme.
- Scegliere il luogo di ritrovo: scegliere il luogo di incontro con il genitore tossico è un modo per sentirsi più protetti. Incontrarsi in uno spazio pubblico per esempio permette di andarsene se l’altra persona non rispetta i confini. Inoltre un luogo neutrale può essere utile a non cadere nei soliti comportamenti (come invece potrebbe accadere ritrovandosi nella casa di famiglia)
- Avere cura di sé stessi: imparare a essere gentili con sé stessi è importante. Non serve trascorrere ogni evento o festa in famiglia. Si può pensare anche di dire di no ogni tanto e frequentare altre persone, magari positive, che ci fanno sentire bene e ci incoraggiano a continuare a essere la persona meravigliosa che si è.
- Allontanare il genitore tossico: questa strada ovviamente può essere dolorosa, ma in alcuni casi può essere necessario allontanarsi dal genitore per recuperare il proprio equilibrio.
In tali casi parlare con qualcuno o rivolgersi ad un esperto può aiutare a comprendere meglio la situazione, capire l’impatto che i genitori tossici hanno nella propria vita per cercare di sviluppare strategie di gestione efficaci per le relazioni future.
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4 Comments
Gentile Dottoressa,
tralasciando i pochi genitori psicopatici che praticano la violenza per abitudine o abusano sessualmente dei figli, parliamo dei numerosi genitori normali ma “tossici”: si presume che il figlio, diventato adulto e autonomo, possa vivere liberamente.
In realtà figli (e nipoti) non sono mai del tutto liberi, neanche se indipendenti dal punto di vista economico. Devono scontrarsi con le persone che ruotano attorno alla famiglia e in generale con la società.
Su Facebook circolano post deliranti che bacchettano chi mette i propri genitori o nonni nelle case di riposo, predicando il rispetto verso “coloro che ci hanno cresciuto con grandi sacrifici e grande amore”.
Le notizie sui maltrattamenti nelle case di riposo, inoltre, sostengono coloro che già sono contrari per principio e aggiungono benzina sul fuoco.
Esiste una serie di assurdi pregiudizi: l’anziano (sempre saggio e buono) viene ricoverato con la forza da figli duri e ingrati, nelle case di riposo si vive male o malissimo, i figli possono licenziarsi per accudire i genitori o trovare presto una buona badante capace di fare anche l’infermiera, la propria casa é sempre il posto migliore in cui stare, il coniuge deve pur adattarsi, la famiglia dev’essere unita, eccetera.
Dulcis in fundo, si rimpiangono i tempi andati quando “le famiglie in cui giovani e anziani stavano assieme aiutandosi a vicenda, spesso in miseria, ma sempre in allegria”. Questa, poi… la vita media nei tempi andati non superava i 60 anni (dunque parecchi genitori non stavano a lungo sul groppone dei figli), in alcune famiglie si litigava eccome (a volte ci scappava il morto), le mogli stavano a casa più o meno succubi a fare figli e le zitelle dovevano rendersi utili sgobbando per tutti. Sorvoliamo sulla privacy delle coppie, costrette a dormire in una stanza vicino a quella dell’anziano… magari nella stessa stanza.
E i figli che si allontanano da casa, tagliando i ponti con i genitori? Sono criminali!
Il minimo che si possa replicare a tali stupidaggini è: “se non conosci la situazione altrui devi tenere il becco chiuso e astenerti da qualsiasi giudizio”.
Mi chiedo in che mondo vivono le persone che parlano a vanvera di famiglie che non conoscono.
Soprattutto, mi chiedo come si concilia il comune rispetto per gli anziani con l’altrettanto comune attrito tra suocera e nuora… lei ci capisce qualcosa?
Buongiorno cara Isa
di quante realtà lei parla…
sono d’accordo con lei nel ritenere non giudicabili le situazioni che non si conoscono in modo diretto e ritengo che una persona debba essere seguita al meglio; spesso con le persone disabili, fragili o anziane tale assistenza non può essere applicata in casa perchè la famiglia o non ha tempo o non ha la possibilità e competenze per dare un’assistenza adeguata, ci sono allora gli Istituti competenti che sopperiscono a tale carenza
il tutto in base ad una scelta adeguata alle esigenze della persona che deve essere assistita
saluti
Marilena
Mi fa imbestialire chi dà per scontato che ogni genitore abbia fatto sacrifici per i figli e dato amore, oltre che una sana educazione. E’ un ideale, non una realtà. Certo, i genitori dovrebbero essere così… ma quanti lo sono davvero? Grazie per aver scritto articoli su questi argomenti. A volte mi sembra di stare ancora nel Medioevo.
Comprendo perfettamente la sua rabbia
non immagina nemmeno quante persone mi scrivono raccontandomi la sofferenza di aver avuto dei genitori che manipolano, discreditano, umiliano i figli pur di mantenere il controllo su di essi
e sono d’accordo con lei nel considerare che anche tali vicende devono essere raccontate
saluti
Marilena