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25/05/2017La sindrome di Clérambault indica un amore patologico.
La sindrome di Clérambault, o erotomania, presenta un quadro clinico caratterizzato da un persistente delirio erotico, che porta il paziente a costruire delle false credenze di natura amorosa su un’altra persona, le cui azioni non vengono interpretate in modo corretto.
La sindrome di Clérambault
La sindrome di Clérambault in psichiatria è un tipo di disturbo delirante in cui il paziente ha la convinzione infondata e ossessiva che un’altra persona provi sentimenti amorosi nei suoi confronti.
Nella forma più comune di questa patologia il presunto amante è una persona famosa, o di una classe sociale superiore a quella del paziente.
Viene chiamata sindrome di Clérambault dallo psichiatra francese Gaëtan Gatian de Clérambault (1872–1934), che nel 1921 pubblicò un trattato sull’argomento (Les psychoses passionelles).
Nella sua forma pura, riferiscono gli esperti, la sindrome di de Clérambault non ha sicuramente una frequenza elevata. Uno dei casi storici riportati da de Clérambault è quello di una donna francese di 53 anni convinta che il re Giorgio V d’Inghilterra l’amasse e che il sovrano comunicasse con lei attraverso spostamenti delle tende dietro le finestre di Buckingham Palace, interpretati come enigmatici messaggi d’amore.
La Sindrome di De Clerambault si sviluppa in tre fasi:
- Fase della speranza: questa fase, di lunga durata, vede il malato sperare che l’essere amato si dichiari apertamente. Di solito, l’erotomane rimane in questa fase.
- Fase della delusione: il malato dopo un reale riscontro negativo cade spesso in depressione, diventa aggressivo e ha tendenze suicide. Oppure rimuove gran parte dell’accaduto, se riesce a prenderne le giuste distanze.
- Fase del rancore: l’aggressività si rivolge verso l’essere amato e può condurre all’omicidio (casi rari).
Le false credenze
Chi soffre della sindrome di Clérambault ha in sé un sistema di false credenze collegate a quella principale, cioè, è inizialmente convito che sia l’altro ad amarlo segretamente, che sia l’altro a essersi fatto avanti per primo, ma che non osi o non si possa dichiarare oppure che dissimuli il suo amore.
Per questo, cerca di entrare in contatto con l’oggetto del suo desiderio, convinto che sia quest’ultimo a volerlo. Il paziente può essere convinto che il suo presunto amante comunichi con lui con messaggi nascosti, come particolari posture del corpo oppure (nel caso si tratti di una persona famosa) attraverso indizi inviati attraverso i media.
Inizierà a seguirlo e cercherà di entrare a poco a poco nella sua vita, cercando di penetrare nella sua intimità, in alcuni casi può diventare molesto, uno stalker.
Il paziente, inizialmente, ascolta i pareri altrui con una certa aggressività, ha un rifiuto nell’accettare la sua patologia che tuttavia è in grado di percepire e non di accettare (e successivamente di rifiutare), quando la malattia entra in uno stadio più avanzato, scatenando la collera e l’odio.
Ogni cosa sembra legata all’essere amato, anche il semplice atto di posare una cosa in un posto insolito.
La sua visione della realtà sarà deformata dalla paranoia.
Un erotomane è difficile da riconoscere, ma i tratti che li accomunano sono quelli di una persona affetta da un disturbo mentale; solitamente il soggetto è irascibile, nervoso, ha un’aria turbata e/o staccata dalla realtà, fa spesso discorsi deliranti sui suoi rapporti interpersonali, presenta scarse capacità logiche.
Un disturbo delirante
E’ caratterizzata dalla presenza di un sistema delirante non bizzarro, che deve durare per almeno 1 mese, e nel quale sono presenti allucinazioni (soprattutto tattili ed olfattive se connesse al tema delirante).
La Sindrome di Clérambault è un disturbo psichiatrico da non sottovalutare, nonostante parta da una situazione che tutti noi, prima o poi, ci siamo trovati a vivere, ossia quella di un amore non corrisposto.
Se però, dopo averci sofferto quanto basta, di solito ci si limita a metabolizzare il rifiuto e andare avanti con la propria vita, chi invece soffre di erotomania non è in grado di farlo: si convince anzi, in maniera del tutto infondata, che l’oggetto del suo desiderio corrisponda i suoi sentimenti.
Per inciso quando parliamo della sindrome di Clérambault non ci riferiamo a chi soffre di una forma di fissazione per l’amore e il sesso, in tal caso parliamo eventualmente di ninfomania per le donne e satiriasi per gli uomini.
Non riuscire ad accettare razionalmente il rifiuto di chi si è innamorati, mettendo in atto un’opera di auto-convincimento volta a illudersi che l’altro ricambi i sentimenti, è una forma di auto-convinzione che può portare la persona affetta da erotomania addirittura a credere di avere una relazione con quella persona, di vivere una storia d’amore vera e propria.
L’amore che hanno dentro lo dirigono verso un essere che è difficile da toccare e vivere (l’amore impossibile da raggiungere), poiché si tratta di soggetti che non sanno amare, non sono stati mai amati e non sanno come dimostrare i loro sentimenti positivi.
Cause e sintomi
Non è facile riconoscere un erotomane di primo acchito: i sintomi che lo caratterizzano sono simili a quelli di altri disturbi mentali e vanno dall’irascibilità all’aggressività, al nervosismo fino a un atteggiamento di distacco dalla realtà.
Spesso i loro discorsi sono confusi e dimostrano scarso equilibrio e coerenza, uniti a uno spiccato egocentrismo e tratti narcisistici.
Le cause più frequenti della Sindrome di Clérambault sono traumi legati a situazioni di rifiuto in cui ci si è trovati impreparati o passivi.
Le cause più frequenti possono essere ricondotte a traumi di natura psicologia legati a situazioni di rifiuto, spesso avvenute durante l’infanzia.
Sono soprattutto le donne a esserne colpite, ma anche gli uomini non ne sono esenti.
Chi soffre di questa sindrome cerca in ogni modo di entrare in contatto con l’oggetto del suo desiderio, spesso in forme piuttosto ossessive che diventano un vero e proprio stalking.
Ne deriva una forma di paranoia in cui la realtà appare deformata perché tutto gravita attorno alla persona amata e all’attesa o scoperta di un segnale da parte sua.
L’amato, dal canto suo, non fa niente per incoraggiare l’erotomane, anzi cerca di chiarire l’equivoco se può, purtroppo senza esito positivo in quanto le sue parole vengono interpretate come conferma del reciproco interesse.
A volte chi soffre della sindrome di Clérambault può comportarsi come se avesse una regolare relazione: inviando fiori e cioccolatini, facendo telefonate come se fosse un reale fidanzamento.
A volte manifestando allucinazioni e gelosie su dettagli specifici legati alla loro cotta.
Cura per l’erotomania
La prima difficoltà sarà quella di accettare di essere affetto da un disturbo psichico, accettare l’esistenza della sindrome di Clérambault equivarrebbe a realizzare il rifiuto, ed è proprio qui che sta il problema.
Rendersi conto di non essere ricambiati può portare a notevole sofferenza, ma la maggior parte delle persone, con un’adeguata dose di tempo, metabolizza il rifiuto e va avanti con la sua vita.
In genere chi soffre della sindrome di Clérambault non è in grado di metabolizzare il rifiuto: si convince, invece, che l’amato corrisponda i suoi sentimenti e che siano tutti gli altri a sbagliare.
L’erotomania può essere anche un comportamento difensivo contro la depressione e la solitudine, portando chi ne soffre ad inventare un mondo totalmente intrapsichico e può essere connessa ad altre patologie mentali, come la schizofrenia.
Patologia dell’amore
Mullen e Pathè nel trattare pazienti affetti da “patologia dell’amore” con comportamenti di molestie assillanti, hanno distinto la “convinzione morbosa di essere amati” dall’”infatuazione morbosa”.
Nella convinzione morbosa di essere amati il paziente mantiene tale credenza benché l’oggetto-persona individuato non faccia nulla per incoraggiarla o mantenerla; al contrario, se ne ha la possibilità, l’oggetto-persona solitamente cerca di chiarire il malinteso.
Nelle infatuazioni morbose la convinzione che il sentimento sia ricambiato manca, ma questi soggetti mostrano intensa polarizzazione ideo-affettiva sulle vittime, investendo molto del loro tempo e sforzi in ripetuti tentativi di approccio, diretti e indiretti.
Si ritiene che queste persone conducano esistenze socialmente svuotate.
In esse il desiderio di una relazione affettiva è controbilanciato dal timore del rifiuto, come dalla paura di un’eventuale intimità, sia sessuale sia emotiva.
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2 Comments
Salve questa patologia è curabile con i farmaci oppure necessita di un trattamento psicoterapico?
La risposta, cara Fabia, va valutata caso per caso e con un professionista esperto della materia e che possa dare un consiglio calibrato sulla persona.
le consiglio di rivogersi ad un psicoterapeuta che possa fare una valutazione personalizzata
saluti
Marilena