L’ ABC cognitivo è un metodo usato in psicoterapia per aiutare il paziente a risolvere le sue convinzioni disfunzionali in modo da aiutarlo ad uscire da schemi precostituiti che non lo fanno vivere bene e con serenità.
Questa tecnica mira a rendere il paziente consapevole di quanto i suoi pensieri negativi o i suoi giudizi svalutativi inficino la sua esistenza inducendolo ad esternare emozioni e sentimenti spiacevoli e negativi.
Per questo si adatta sia a situazioni patologiche ma anche a quelle non patologiche ma che sono condizionanti e che non fanno vivere il quotidiano come si vorrebbe o come sarebbe più consono.
La tecnica dell’ABC è stata inventata da Albert Ellis nel 1957 e consiste in un acronimo dove le lettere indicano delle fasi, dei passaggi che il soggetto deve superare per arrivare ad un determinato risultato.
A sta per antecedent, l’antecedente, B per belief, cioè la credenza o la convinzione attuale, e C sta per consequence, la conseguenza.
L’antecedent è lo stadio di partenza, con le sue conseguenze di patimento, dolore, sofferenza ansia e paura, è una situazione problematica in cui la sofferenza emotiva è presente in maniera particolarmente vivida e concreta e crea problemi, difficoltà e impossibilità di vivere serenamente nel quotidiano.
Possono essere difficoltà che il soggetto patisce a causa di una condizione clinica non sana, anomalie patologiche, ma può anche trattarsi di difficoltà normali, del comune vivere, ma che hanno ritorsioni sulle scelte che si fanno e che inducono il soggetto in uno stadio di paura o di malessere, come per esempio la paura di stare da solo, la paura di parlare pubblico, la paura di guidare un’auto o di fare un determinato lavoro.
I belief sono i pensieri, le convinzioni o i giudizi che il soggetto usa per valutare, in maniera positiva o negativa, i vari eventi o circostanze della sua vita.
Tali pensieri si formano al di fuori di una personale consapevolezza, indotti da abitudini od ansie predittive e portano l’individuo a reagire o non reagire a determinate circostanze, creando delle condizioni sfavorevoli o invalidanti.
Chi ha paura di guidare non si renderà mai autonomo in tal senso ed avrà sempre bisogno di un accompagnatore che gli faccia da autista. Chi ha paura a parlare in pubblico o davanti a più persone sarà sempre sfavorito in attività o lavori che ne richiedono invece tale capacità.
Infine, ci sono le consequences che possono essere emozioni o comportamenti od azioni conseguenti e dipendenti dai vari pensieri e stati d’animo che il soggetto prova.
Aiutare l’individuo a superare tali stati d’nimo negativi significa innanzitutto aiutarlo a vedere e prendere consapevolezza del fatto che determinate opinioni o pensieri negativi influiranno negativamente anche l’agire e la risoluzione di determinate problematiche.
Solo con la consapevolezza di ciò il soggetto potrà attuare delle modalità di intervento diverse e per contro risolutive.
Per esempio: chi ha paura del pubblico sarà indotto a ricercare la ragione e la fonte di tale insicurezza per poterla superare e sconfiggere.
Un sistema utile a questo fine è quello di riportare su di un foglio tutte le fasi e le conseguenze che ne derivano in modo da visualizzare meglio il problema e trovare una soluzione.
Per chi teme la vista del pubblico sarà questa la redazione dello schema:
A (Antecedents) | B (Beliefs) | C (Consequences) |
Sta per iniziare la conferenza e fra poco toccherà a me parlare davanti alla platea. |
Devo assolutamente fare bella figura.
Sarò vestito bene? Ho tanta paura di fare brutta figura. |
Emotive: Ansia e Paura (di fare brutta figura), Ansia (sarò vestito bene)
Comportamentali: Inizio a parlare con voce tremante oppure scappo dalla situazione. |
Lo schema dimostra i pensieri negativi, le conseguenze a cui portano e inducono il soggetto a trovare delle soluzioni anziché rimanerne coinvolti negativamente.
Quindi chi dovrà parlare davanti alla platea sarà indotto ad immaginare che non ci sia o a provare a superare la fobia incominciando da piccoli gruppi di persone per poi allargare il numero degli ascoltatori.
Ma la cosa più importante è vedere la difficoltà come una paura superabile e quindi una circostanza che può essere risolta.
Questa tecnica si può applicare a tutte le fobie e a tutti i pensieri negativi che influiscono sull’esistenza di un soggetto impedendogli di fare delle cose o di vivere in maniera più serena.