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05/11/2016
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14/11/2016Il poliamore è l’amore libero dalla monogamia.
É la pratica o anche la possibilità di avere più di una relazione intima, sessuale o affettiva per volta con il consenso esplicito di tutti i partner attuali e potenziali, rappresenta un vero e proprio modo alternativo di amare all’interno di un rapporto onesto e consensuale.
Il termine “poliamore” deriva dal greco poly “molti” e dal latino amor, “amore”: letteralmente quindi significa “molti amori”.
Il poliamore non indica un orientamento sessuale bensì un orientamento relazionale: una persona poliamorosa può essere eterosessuale, omosessuale, bisessuale o anche asessuale. L’accento è posto sul legame sentimentale ed affettivo che unisce i partner.
Non si tratta nemmeno di una parafilia perchè non è una devianza ma semplicemente un modo di vedere la relazione al di fuori della monogamia.
Anche le relazioni poliamorose sono, come quelle con una sola persona, basate sull’intenzione di creare legami forti e duraturi.
Una relazione poliamorosa non è caratterizzata infatti da infedeltà e promiscuità ma, al contrario, sul consenso, sull’impegno all’onestà e alla comunicazione attiva.
Le regole di coppia
Un elemento molto importante in una relazione poliamorosa sono gli accordi relazionali, ovvero le regole di coppia su come bisogna comportarsi per mantenere rispetto reciproco.
Esse possono riguardare:
- le nuove conoscenze
- le informazioni da condividere
- il coinvolgimento emotivo ed altri temi.
Lo scopo è quello di guidare il comportamento con altri partner e limitare fraintendimenti o delusioni. Le regole sono flessibili e devono essere rinegoziate con il tempo, a seconda dei bisogni e delle necessità dei partner. Ciò può avvenire solo se c’è un’adeguata comunicazione onesta, chiara e aperta.
I partner possono anche decidere di introdurre una sorta di “veto”, ovvero la capacità di disapprovare un determinato partner.
Il consenso è l’elemento fondante del poliamore, senza di esso la relazione non risulta equa e il rischio di rotture è molto elevato.
Amore, fedeltà e gelosia
Nei legami poliamorosi amore e sesso non hanno le caratteristiche di possessività ed esclusività, anzi sono potenzialmente illimitati e non costretti verso una direzione particolare.
Il tema della fedeltà, invece, è da considerarsi in relazione al rispetto degli accordi piuttosto che in termini di esclusività sessuale di per sé. Infatti, avere una relazione segreta che viola i propri accordi relazionali, viene considerato come un tradimento.
Uno dei partner all’interno di una relazione poliamorosa può manifestare in qualsiasi momento uno stato di gelosia, non connessa alla violazione dell’esclusività sessuale ma al senso di trascuratezza e insicurezza che uno dei due partner può sperimentare.
Le ricercatrici A. Ritchie e M. Barker hanno coniato un termine per definire quel tipo di gelosia d’amore che fa sentire insicuri e incompresi in un rapporto, ovvero “wibble”.
Tipi di poliamore
Gli studiosi hanno individuato tre tipologie di poliamore, vediamole insieme:
- poliamore aperto: il rapporto in cui i membri di una coppia fissa si accordano per avere ciascuno le sue relazioni sessuali al di fuori della coppia stessa. Ogni partner ha il diritto di scegliere altre persone con cui stare senza dover chiedere approvazione e ogni rapporto si evolve indipendentemente dal rapporto primario;
- poliamore chiuso: all’interno di questa tipologia troviamo due sottogruppi. La polifedeltà accetta che i partner siano attivi sessualmente solo tra loro, il matrimonio di gruppo invece coinvolge di solito sei persone che condividono casa, spese, figli e l’attività sessuale è concessa solo tra le persone all’interno della cerchia;
- poliamorosi solisti: si tratta di persone che preferiscono abitare da sole o con coinquilini diversi dal proprio partner. Preferiscono investire il loro tempo in relazioni familiari o amicali, considerate più affidabili, o formare una famiglia triadica con persone che ne hanno già una.
Non bisogna confondere il poliamore con lo scambismo, in cui la parte sessuale è il perno centrale. Il poliamore non coincide neppure necessariamente con una relazione poligama, termine che significa, letteralmente, “nozze plurime”.
Problematiche della coppia
Per la sua struttura e complessità, questo tipo di relazione può andare incontro a non pochi inconvenienti.
Tra le maggiori difficoltà di una relazione poliamorosa possiamo trovare:
- mancanza di comunicazione adeguata;
- sensi di colpa in merito allo stile di vita o sul suo effetto sugli altri;
- sentimenti di possessività e gelosia;
- paura di perdere potere o controllo sul partner;
- mancanza di un gruppo di supporto esterno.
A questi si possono aggiungere i fattori tempo ed energia necessari per gestire più relazioni insieme o problemi di inserimento dei nuovi partner nel gruppo originale.
Nel caso vi fossero dei figli è buona cosa stabilire a priori il ruolo dei genitori e degli eventuali conviventi all’interno della famiglia.
La difficoltà maggiore è forse la mancanza di modelli di riferimento a cui rivolgersi per sviluppare i tipi di interazione all’interno del loro stile di vita.
A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni di natura sociale, ovvero amici e famiglia, che difficilmente comprendono questo tipo di relazione e tendono a giudicarla negativamente o a sminuirla.
Spesso si tende a confondere poliamore con coppia aperta: in realtà si tratta di due tipologie di rapporti completamente differenti.
Nel poliamore più di una relazione si intreccia andando a creare un legame emotivo forte con le diverse persone amate, nella coppia aperta invece semplicemente si accetta che la persona amata possa avere avventure al di fuori della relazione.
Il poliamore è una realtà ancora sconosciuta per molti, nonostante la presenza di famiglie poliamorose in Europa e in tutto il mondo sia in crescita.
L’amore libero
Questo modo di vivere la relazione è capace di turbare profondamente gli animi di tante persone. Riconoscere l’esistenza del poliamore sembra essere un atto sovversivo e scandaloso per molti, e il semplice gesto di dare un nome a qualcosa che esiste da tempi immemori è capace di generare reazioni negative molto forti.
Artisti e artiste, poeti e poetesse, studiosi e studiose cercano da secoli di catturare il vero significato dell’amore. Eppure, quando si prova a discutere di amore in un’ottica non monogama spuntano fuori esperti ed esperte che a quanto pare hanno risolto l’annoso quesito e sentenziano con assoluta certezza che no, il poliamore di certo non può essere amore: è solo sesso.
Insomma, c’è chi si arroga il diritto di dare un valore alle emozioni altrui, stabilendo quali sono autentiche e quali invece sono solo tristi imitazioni.
Ogni volta che si esce dallo schema eterosessista — che glorifica la monogamia — ecco che subito l’intero discorso viene bollato come una pratica sessuale estrema e snaturato del suo significato originale.
Il termine poliamore nasce proprio per porre l’attenzione sull’intimità emotiva, più che su quella sessuale. Alcune persone lo utilizzano per indicare il fatto di avere più partner sessuali, ma è più raro.
In ogni caso, parlare di poliamore non significa, come alcune persone temono, volerlo imporre alle persone monogame. Piuttosto si tratta del contrario, ovvero non voler imporre la monogamia a coloro che la trovano soffocante.
Non tutti/e si trovano bene in relazioni esclusive, e il mondo non crolla se alle persone viene concessa la possibilità di costruire relazioni genuine in base alle proprie esigenze, considerando anche opzioni meno comuni.
La diffusione dei tradimenti dovrebbe farci pensare che forse non è solo “paura di impegnarsi”, ma che la modalità stessa di relazione sessualmente ed emotivamente esclusiva non è ideale e intoccabile come si pensa.
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