
Il metodo RULER
03/04/2017
Il metodo mastery learning
04/04/2017L’apprendimento cooperativo stravolge i canoni dell’insegnamento.
Si può definire l’apprendimento cooperativo come un insieme di principi e di tecniche di conduzione della classe, in base alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi eterogenei per attività di apprendimento e ricevono una valutazione dei risultati conseguiti.
L’apprendimento cooperativo è quindi un metodo di insegnamento e di apprendimento in cui la variabile significativa è la cooperazione tra gli studenti.
L’insegnamento cooperativo
L’insegnamento cooperativo persegue l’apprendimento individuale attraverso un processo che vede coinvolto il gruppo, visto come risorsa e stimolo per ciascun membro. Il gruppo diviene strumento di mediazione per permettere a ciascuno di effettuare la migliore prestazione possibile.
Tale metodo si distingue sia dall’apprendimento competitivo che dall’apprendimento individualistico e, a differenza di questi, si presta ad essere applicato ad ogni compito, ad ogni materia, ad ogni corso.
Il lavoro di gruppo non è una novità nella scuola, ma la ricerca dimostra che gli studenti possono anche lavorare insieme senza trarne profitto. Può infatti accadere che essi operino insieme, ma non abbiano alcun interesse o soddisfazione nel farlo.
Nei gruppi di apprendimento cooperativo, invece, gli studenti si dedicano con piacere all’attività comune, sono protagonisti di tutte le fasi del loro lavoro, dalla pianificazione alla valutazione, mentre l’insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell’attività di apprendimento.
I vantaggi del cooperativo
Rispetto ad un’impostazione del lavoro tradizionale, la ricerca mostra che l’apprendimento cooperativo presenta di solito questi vantaggi:
- Migliori risultati degli studenti: tutti gli studenti lavorano più a lungo sul compito e con risultati migliori, migliorando la motivazione intrinseca e sviluppando maggiori capacità di ragionamento e di pensiero critico;
- Relazioni più positive tra gli studenti: gli studenti sono coscienti dell’importanza dell’apporto di ciascuno al lavoro comune e sviluppano pertanto il rispetto reciproco e lo spirito di squadra;
- Maggiore benessere psicologico: gli studenti sviluppano un maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano meglio le difficoltà e lo stress.
I cinque elementi che rendono efficace la cooperazione sono:
- L’interdipendenza positiva, per cui gli studenti si impegnano per migliorare il rendimento di ciascun membro del gruppo, non essendo possibile il successo individuale senza il successo collettivo;
- La responsabilità individuale e di gruppo: il gruppo è responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi ed ogni membro è responsabile del suo contributo;
- L’interazione costruttiva: gli studenti devono relazionarsi in maniera diretta per lavorare, promuovendo e sostenendo gli sforzi di ciascuno e lodandosi a vicenda per i successi ottenuti;
- L’attuazione di abilità sociali specifiche e necessarie nei rapporti interpersonali all’interno del piccolo gruppo: gli studenti si impegnano nei vari ruoli richiesti dal lavoro e nella creazione di un clima di collaborazione e fiducia reciproca. Particolare importanza rivestono le competenze di gestione dei conflitti, più in generale si parlerà di competenze sociali, che devono essere oggetto di insegnamento specifico;
- La valutazione di gruppo: il gruppo valuta i propri risultati e il proprio modo di lavorare e si pone degli obiettivi di miglioramento.
L’efficacia della metodologia cooperativa è data inoltre dal supporto di alcuni comportamenti e valori specifici.
All’interno di questo quadro generale, le diverse interpretazioni del principio di interdipendenza e delle variabili più significative nell’apprendimento (interazione, motivazione all’apprendimento, compito e ruolo dell’insegnante) hanno originato lo sviluppo di diverse correnti o modalità di apprendimento cooperativo.
In cosa consiste
L’apprendimento cooperativo consiste in una metodologia che permette di dividere gli studenti in gruppi (più o meno grandi a seconda del numero) a cui poi l’insegnante dovrà assegnare un compito.
I membri del team dovranno quindi scegliere quale ruolo assumere e decidere insieme come lavorare per raggiungere l’obiettivo finale. Questo lavoro permette non solo di migliorare la responsabilità degli allievi ma anche di fornire gli strumenti necessari affinché possano apprendere e aumentare le abilità cognitive.
Il cooperative learning è anche un ottimo alleato per favorire la comprensione e l’ascolto dal momento che i ragazzi dovranno rispettare le opinioni altrui e imparare a esporre le proprie emozioni.
Il ruolo dell’insegnante invece sarà quello di una guida: il docente dovrà infatti prendere in considerazione tutte le proposte fatte dai vari gruppi per poi valutare con attenzione e decidere quale lavoro si adatta meglio all’argomento studiato.
Un elemento da tenere in considerazione quando si parla di apprendimento cooperativo è il legame positivo che deve crearsi tra gli studenti. Questi ultimi non devono cercare di prevalere sugli altri membri del gruppo mettendo in risalto se stessi ma è necessario collaborare per raggiungere l’obiettivo finale.
Naturalmente l’individualità è importante e non deve essere totalmente annullata ma è opportuno svilupparla al fine di migliorare il rapporto in team. Tra i ragazzi deve quindi esserci un clima sereno, anche con i partecipanti degli altri gruppi: dare vita a una competizione sana che stimoli gli allievi e che li spinga a fare del proprio meglio è uno degli scopi fondamentali degli insegnanti.
Anche l’ambiente scolastico deve essere ospitale e accogliente: è bene tenere a mente che un luogo non troppo formale dove gli alunni possono dare libero sfogo al proprio essere favorisce la creatività, la fantasia e l’apprendimento.
È possibile disporre in cerchio i banchi e le sedie in classe, evitando così la classica disposizione che tiene conto della lezione frontale. Attraverso il cosiddetto circle time è possibile aumentare la connessione con i propri compagni, definire il proprio ruolo, imparare ad ascoltare l’altro e a esporre le proprie considerazioni.
Proprio per tale motivo il cooperative learning oggigiorno va spesso di pari passo con il circle time dal momento che queste due metodologie didattiche aiutano a raggiungere le stesse finalità.
Il Learnig Togheter
L’apprendimento cooperativo si può sviluppare in maniera diversa a seconda degli obiettivi, dei presupposti, della durata e dell’insegnamento che si vuole dare. Ci sono tantissime metodologie differenti ma una delle più semplici e utilizzate è quella del Learnig Togheter: quest’ultima prevede la formazione di vari gruppi composti da un minimo di due a un massimo di cinque persone che devono aiutarsi in maniera reciproca così da imparare insieme.
Generalmente è preferibile creare team composti da studenti con capacità e competenze simili, in modo che ognuno possa dare vantaggio all’altro. Di solito il lavoro di gruppo può durare da una lezione a intere settimane: sta al docente decidere come improntare questo approccio e come pianificarlo.
Se il compito assegnato necessita di più di un giorno i ragazzi possono anche incontrarsi al di fuori dell’ambito scolastico così da aumentare la socializzazione (strumento efficace per combattere la fobia scolare).
Un elemento da non sottovalutare quando si parla di apprendimento cooperativo è senza dubbio il senso di responsabilità: indipendentemente dall’età del ragazzo, quest’ultimo deve essere consapevole del ruolo che gli viene assegnato e dovrà rispettare il proprio compito.
Solo se tutti i membri termineranno il proprio lavoro il gruppo potrà essere gratificato. Pertanto, la mancata partecipazione potrebbe creare uno svantaggio per tutti e si potrebbe rischiare di non raggiungere lo scopo finale. L’insegnante dovrà quindi prestare molta attenzione nel far capire agli alunni la serietà e il senso del dovere.
Apprendimento e tecnologia
Un modo innovativo per sviluppare efficacemente l’apprendimento cooperativo consiste nell’affiancarlo alla tecnologia. Al giorno d’oggi, infatti, ormai gli strumenti digitali sono utilizzati da chiunque, anche a scuola, e per tale ragione è bene sfruttarli al meglio per favorire le competenze didattiche.
Per prima cosa è possibile utilizzare la LIM, la lavagna interattiva multimediale, che rispetto a quella classica consente di usare anche immagini, suoni, video, grafici, mappe concettuali ed elementi audiovisivi.
Con la LIM gli studenti potranno quindi avere maggiore accesso alle informazioni e imparare in modo divertente. Allo stesso modo anche le applicazioni scaricabili su smartphone, computer e tablet possono essere un valido alleato.
I vari gruppi, infatti, possono installare sui propri dispositivi delle applicazioni in cui sfidare i compagni in quiz, test ed esercizi che hanno non solo un obiettivo formativo ma anche ludico.
In un mondo che diventa sempre più tecnologico la scuola deve adattarsi alle nuove esigenze degli allievi che possono essere di grande vantaggio anche per gli insegnanti.
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