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16/09/2017È normale per un bambino dire le bugie.
Mentire consente ai bambini di testare i confini tra fantasia e realtà, di proteggersi dalle conseguenze delle loro azioni e di capire meglio come pensano gli altri.
Molti genitori però hanno paura, se non addirittura il terrore, che i propri figli diventino dei bugiardi cronici. Al contrario, raramente per i bambini dire bugie è motivo di preoccupazione per i bambini.
Le bugie fanno bene
É bene che i genitori sappiano che mentire è un comportamento assolutamente normale nei bambini e che, anzi, può essere considerato un fenomeno importante nell’avanzare del loro sviluppo sociale.
I genitori inoltre devono imparare che i bambini mentono quasi sempre per un motivo. Identificare il motivo è più importante che stigmatizzare o punire la menzogna. Punire le bugie può persino incoraggiare i bambini a mentire di più, nella speranza che non vengano scoperti la prossima volta.
I bambini mentono per un’ampia varietà di ragioni, eccole brevemente in dettaglio:
- Teoria della mente. La teoria della mente è la capacità di anticipare ciò che un’altra persona pensa o sente e permette di capire che le convinzioni e i sentimenti degli altri sono diversi dai propri. La teoria della mente di solito inizia a svilupparsi intorno ai 3 anni, un momento in cui anche le bugie dei bambini diventano più frequenti.
- Morale. I bambini iniziano a mentire di più man mano che il loro senso di ciò che è giusto o sbagliato si sviluppa. Questo perché sono in grado di anticipare meglio quali comportamenti potrebbero metterli nei guai o dispiacere gli altri.
- Sfuggire alla punizione. I bambini che temono la punizione possono mentire per evitarla.
- Sperimentazione e creatività. Man mano che i bambini acquisiscono la capacità di dire bugie possono mentire per mettere alla prova la loro nuova abilità.
- Autostima. I bambini possono mentire ai coetanei per ottenere il loro rispetto e affetto; oppure possono mentire ai genitori come estrema richiesta di attenzione e amore.
- Scherzi della memoria. A volte ciò che i genitori pensano sia una bugia è in realtà dovuto al fatto che il bambino ricorda qualcosa in modo errato.
Quando è un problema
Tuttavia, è possibile che l’utilizzo delle bugie non sia un riflesso della tappa di sviluppo in corso ma la manifestazione di un problema psicologico in atto che merita tutta l’attenzione del caso.
Per esempio:
- Trauma e abuso. I bambini maltrattati o traumatizzati possono mentire per nascondere l’abuso, mentire sulle loro esperienze o temere di dire la verità
- Disturbi dell’umore. I bambini con diagnosi legate all’ansia o alla depressione possono mentire perché sono preoccupati per le conseguenze del dire la verità
- Bassa autostima. Alcuni bambini dicono bugie perché si preoccupano del giudizio delle persone che li circondano
- Disturbi del comportamento. Le bugie in assenza di secondario pentimento sono spesso presenti in questo tipo di categoria diagnostica
La bugia, che sia definita come patologica o come compulsiva, di per sé non costituisce una psicopatologia. La loro esistenza rimane oggetto di dibattito e di controversie tra gli specialisti in materia di infanzia: alcuni sostengono che non esistono categorie specifiche di bugie, altri affermano invece che questi comportamenti sorgono come uno dei possibili sintomi di una categoria diagnostica precisa o come conseguenza di specifiche situazioni come reiterate paure o contesti traumatici.
Gli specialisti che fanno una netta distinzione tra menzogna patologica e compulsiva ritengono che la differenza risieda negli intenti. I bugiardi patologici possono mentire senza una ragione chiara, apparentemente senza una pianificazione o motivo.
Ad esempio, un bambino potrebbe affermare che qualcosa è accaduto quando chiaramente non è successo, anche quando non c’è motivo.
I bugiardi compulsivi invece, hanno ben chiaro il progetto all’interno del quale la bugia è un mezzo per raggiungere il proprio fine. Possono quindi usare la menzogna per ottenere le cose che vogliono o di cui hanno bisogno o per sfuggire alla punizione.
Questo tipo di menzogna è molto più comune tra i bambini ed è tipico dello sviluppo a molte età.
Ad esempio, un bambino potrebbe dire di non aver mangiato una fetta di torta, anche se la sua bocca è ancora sporca di cioccolato! Oppure potrebbero raccontare una storia su un regalo che non hanno mai ricevuto perché vorrebbero che qualcuno glielo avesse fatto.
É importante che i genitori facciano spazio alle bugie, cercando di comprendere quando e perché viene usata piuttosto che dichiarare a priori una guerra che può rivelarsi inutile e dispendiosa.
Come comportarsi
Punire, o minacciare, non serve a evitare che i bambini dicano bugie.
Pensate che già all’età di due anni i bambini imparano a dire bugie, all’inizio per negare di avere fatto qualcosa di male anche quando risulta evidente; poi dai tre anni in poi imparano anche le bugie “buone”, dette anche “bianche”, quelle cioè ispirate dalle migliori intenzioni; e dai tre ai cinque anni affinano progressivamente la tendenza a nascondere la verità.
Un gruppo di ricercatori della McGill University ha compiuto un’indagine dettagliata su un ampio campione di bambini volontari tra i 3 e gli 8 anni, utilizzando il test di resistenza alle tentazioni, cioè attraverso l’induzione alla bugia.
Il risultato è stato sorprendente: la minaccia di punizione (“se non dici la verità sono guai”) non ha prodotto effetti nell’80 per cento dei casi, mentre più efficaci si sono mostrate tecniche di spiegazione.
Per esempio: spiegare come e perché dire la verità rende più felici, oppure perché è la cosa giusta da fare. Un metodo di convincimento e di rassicurazione allo stesso tempo.
Più complesso, più faticoso, della minaccia di punizione pura e semplice, ma certo con dei risultati molto più convincenti. Infine, una conferma dell’utilità di un rimedio antico e naturale: raccontare favole e leggende aiuta i bambini a scoprire l’importanza e il significato della verità.
Come abbiamo visto, le bugie dei bambini sono uno strumento di autodifesa, anche dalla noia, dal sentirsi trascurati o troppo pressati. La bugia è anche la risposta a un rimprovero o a una punizione che si considera ingiusta e non si vuole accettare.
E in ogni caso il primo modo per affrontarla, da genitori, è capirne la motivazione, partendo dal presupposto che i genitori non devono dare il cattivo esempio ed evitare loro stessi di dire bugie soprattutto ai bambini che hanno un’ottima memoria per certe cose.
Risalire al perchè
La bugia è un aspetto creativo della vita dei bambini, un segnale di come la loro fantasia sia ben stimolata e di come nel loro animo stia crescendo un’energia tutta da sviluppare.
I bambini bugiardi devono iniziare a preoccupare soltanto sopra una certa soglia. Ovvero quando capiamo che le bugie nascono da uno stress, un trauma, una sensazione di non essere accettato e quando diventano seriali. Dobbiamo sapere, prima di scegliere un comportamento, che cosa ha scatenato l’atteggiamento alla bugia abituale nel bambino.
Per quello che abbiamo detto, il comportamento di fronte a un bambino bugiardo varia sulla base delle diverse motivazioni. Ciò che resta in comune, in qualsiasi caso, sono alcune cose che dobbiamo valutare:
- Il significato della bugia: da dove nasce? Da un problema o da un semplice volo della fantasia?
- La gravità della bugia, che può essere, come si dice in gergo “bianca” ovvero del tutto innocua
- L’inutilità delle punizioni in automatico. Una punizione deve essere, casomai, commisurata alla gravità delle bugie e alla tendenza a ripeterle con frequenza. Altrimenti saranno solo controproducenti e produrranno un effetto contrario.
Una volta che abbiamo valutato le motivazioni delle bugie e la loro genesi, allora possiamo mettere in campo qualche contromisura utile. Con assoluta leggerezza. Per esempio:
- Ascoltare il bambino, lasciarlo libero di parlare senza costringerlo a dire la verità
- Ironizzare, insieme a lui
- Spiegare e condividere i danni delle bugie. E quanto sia facile smascherarle
- Incoraggiare il bambino a dire la verità, mostrandogli, in modo molto pratico, i più importanti vantaggi
- Non ferirlo con rimproveri e punizioni eccessive. Anche se il rigore della verità va sempre ricercato nell’educazione dei figli.
L’età delle bugie
Dai tre ai cinque anni il bambino è un sognatore. La sua fantasia lo spinge a non tracciare una linea di confine netta e invalicabile tra la realtà e la finzione: da qui possono nascere in modo del tutto innocuo le sue bugie.
Sono più che altro visioni, immaginazioni, costruzioni mentali. Non vanno assolutamente frustrate con rimproveri pesanti, oppure con ramanzine: è un’età nella quale il bambino sta sviluppando la sua immaginazione e la sua autostima. Lasciatelo fare.
Con la scuola le cose cambiano in modo radicale. la vita del bambino viene avvolta dal vento degli impegni, delle scadenze, degli orari da rispettare e delle cose da fare.
Ci sono compiti e voti che ballano come tangheri. In questa età, il bambino che si avvia all’adolescenza può essere portato a dire bugie per difendersi.
Vuole nascondere un cattivo voto ed evitare un rimprovero, si sente sconfitto dal confronto con altri compagni di scuola, non vuole dare delusioni ai genitori. Il principio educativo più efficace, mai come in questa fase, è semplice: “Massima libertà, massima responsabilità”. E una volta assorbito le bugie per difendersi scompariranno. Almeno quelle.
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4 Comments
Mi può spiegare come mai fin da bambini veniamo educati a non dire bugie, ma poi, da adulti, la bugia, la dissimulazione ecc sono elementi che nella quotidianità e del rapporto con gli altri sono presenti e che vengono accettati? La sincerità in moltissimi casi è controproducente.
Mi chiedo che senso abbia educare in tal senso i bambini se poi da grandi per “sopravvivere” dovranno mentire.
Perchè i genitori spesso parlano bene ma razzolano male, la società in cui viviamo è basata sulla falsità e la manipolazione della verità, i bambini sono lo specchio di tutto questo e da grandi ne sono la riproduzione.
Tutti noi dovremmo fare un duro lavoro di coerenza per essere un buon esempio da seguire.
Da non dimenticare il libero arbitrio perché è più facile seguire il branco che uscire dalla mmassa e non tutti sono in grado di farlo.
Marilena
Ho un bimbo di 9 anni che mente se fa una cosa sbagliata e nonostante scoperto continua a mentire. Per esempio da’ uno schiaffo al fratello che lo viene a riferire, e lui mente dicendo non è vero, nonostante il segno della sberla sulla faccia del fratello. Devo preoccuparmi?
Non è un atteggiamento insolito ma va rieducato.
I bambini dicono bugie per metterci alla prova, ma devono capire che è una cosa sbagliata
cerchi di coreggerla, facendole capire che comportandosi così perde la sua fiducia e dandole un castigo, in modo che possa associare alla bugia dei ricordi negativi e che le tolgono qualcosa
in tal modo dovrebbe perdere piano piano questa brutta abitudine
saluti
Marilena