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29/07/2017La finalità del Counseling è quella di portare benessere e migliorare la qualità della vita
Il counseling è una professione di aiuto improntata all’ascolto e al sostegno e si rivolge a coloro che stanno attraversando un momento di difficoltà nelle loro relazioni familiari, sociali, lavorative o che stanno vivendo un momento di cambiamento e sentono la necessità di affrontare tutto ciò con una persona che possa aiutarli a fare chiarezza e a scoprire, riscoprire o potenziare le risorse personali necessarie per affrontare tali difficoltà.
Fare Couseling significa essere totalmente presenti ed esercitare un ascolto attivo della persona che in una determinata fase della propria vita decide di essere supportata per affrontare e superare uno stato di disagio e difficoltà, per migliorare la qualità della sua vita e le relazioni con gli altri.
Il counseling offre la possibilità di uno spazio protetto in cui accogliere i vissuti e agevolare la riscoperta delle proprie capacità, dei propri valori e degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
E’ una occasione per fermarsi, prendere contatto con se stessi ed esplorare il proprio mondo interiore per ritrovarsi, per conoscersi meglio e portarsi nella vita con maggiore chiarezza ed efficacia.
Counseling Psicosintetico
Nel counseling psicosintetico si lavora creando e nutrendo una relazione autenticamente umana, che diviene il principale strumento di aiuto. Il Counselor accompagna la persona nel suo percorso di comprensione della difficoltà esistenziale, personale, relazionale.
Accompagnare significa avere fiducia nelle risorse dell’altro ed aiutarlo a divenirne consapevole e a esprimerle al massimo grado. Il counselor aiuta inoltre la persona ad autodeterminarsi, cioè a divenire autore della sua vita e ad affinare le sue capacità di scelta e trasformazione.
Lo scopo del counseling psicosintetico è favorire un nuovo e più adeguato atteggiamento della persona di fronte alla sua situazione, che può portare alla soluzione della difficoltà o all’accettazione attiva del limite, utilizzando comunque la situazione esistenziale come opportunità per favorire crescita e maturazione.
La Psicosintesi è una scuola di pensiero fondata dallo psichiatra Roberto Assagioli, la quale considera l’uomo come integrazione di corpo, psiche e spiritualità, intesa anche come quella spinta interiore che induce l’essere umano ad uscire dal proprio mondo personale e a sentirsi parte della comunità umana e del creato.
L’uomo è per la Psicosintesi costituito da tanti aspetti (emozioni, pensieri, impulsi, desideri, immaginazione, intuizione, corporeità) talvolta in contrasto fra di loro, che è importante imparare a conoscere per avere una maggior padronanza su di essi.
Per la Psicosintesi è fondamentale divenire consapevoli di come siamo fatti e di come funzioniamo psichicamente e degli strumenti che abbiamo a disposizione per regolare e utilizzare tutti questi aspetti così da raggiungere una miglior qualità della vita.
Il modello di riferimento utilizza due mappe, l’Ovoide e la Stella delle Funzioni, che indicano rispettivamente come siamo fatti e come funzioniamo a livello psichico.
Al centro della Stella delle Funzioni è posta la Volontà, energia che orienta e dirige le altre sei funzioni, per un migliore e più armonico utilizzo di esse. Volontà intesa come energia propulsiva, orientativa e creativa, che permette di attuare scelte più ponderate e consapevoli.
Le mappe di Assagioli
Il Counseling attinge dagli insegnamenti dello psichiatra Assagioli le mappe, le leggi e le tecniche per “aiutare ad aiutarsi” e nel motto del “Conosci-Possiedi e Trasforma te stesso” individua la strada che conduce alla propria psicosintesi e cioè all’autorealizzazione.
Conoscere se stessi è un viaggio che inizia la capacità di osservare le varie forze e i vari elementi del nostro “Animo Molteplice”, di prendere consapevolezza e vedere come ci comportiamo in maniera diversa a seconda delle circostanze e delle relazioni che viviamo fino a percepire un palcoscenico dentro noi in cui varie parti sembrano agire e voler affermare le loro ragioni, parti di sé e ruoli che in psicosintesi vengono denominate “subpersonalità”.
Nella mappa a stella di Assagioli è l’ Io – centro di autocoscienza – che attraverso la Volontà attiva questa fase di osservazione e conoscenza e che successivamente coordinerà le varie funzioni psichiche per una migliore espressione di sé.
La fase del “possedersi” implica quindi la scoperta dell’ esistenza di un proprio Centro e di una Volontà che saranno gli strumenti principali con i quali ci si auto-governa.
Infine il “Trasforma te stesso”: la fase conclusiva dove tutto il percorso svolto viene utilizzato per convogliare le migliori energie in un agire saggio, in linea con la propria vera e più nobile natura.
Perchè fare counseling
Come spiega Diana Whitmore: “Indipendentemente dalla motivazione, le persone scelgono il counseling perché vogliono diventare soddisfatte.
Sembra che gli esseri umani posseggano un nascosto senso delle loro potenzialità che li richiama verso il benessere, un bisogno primario di assumersi la responsabilità della propria vita e di sperimentarla utilmente.
Sono spinte potenti e motivanti, che possono allargare la situazione del counseling e aggiungere una motivazione positiva. Il counseling ritiene questi principi fondamentali e cerca di evocarne una consapevole coscienza.”
La scelta del counseling può essere determinata da situazioni ben precise e contingenti oppure confuse e nebulose: in qualsiasi caso, un evento percepito come un ostacolo all’esserci, un essere nel mondo, un essere insieme agli altri uomini ed essere occupati attivamente e gioiosamente dai compiti particolari della vita.
Compito del counselor è considerare il problema del cliente come facente parte del cammino della persona verso l’integrazione.
Non si tratta di procedere verso il ritorno alla condizione precedente la crisi, il cammino proposto dal counseling è riconoscere il momento di crescita per dare un senso evolutivo alla sofferenza dell’individuo per migliorare la propria esistenza arrivando ad una condizione di benessere.
Il counselor guarda il suo cliente attraverso occhiali bifocali: la visione che gli si presenta è quella di un cliente che ha una personalità non completamente integrata e sofferente ma che, contemporaneamente, è un Sé che ha uno scopo nella vita e sta percorrendo un cammino di sviluppo, perchè il cliente è qualcosa di ben più grande del suo problema.
Il counselor accompagna il cliente a scoprire o a ricontattare l’esperienza di quel centro immutabile da cui gli eventi possono essere osservati con reale lucidità.
Il counselling è prima di tutto l’instaurarsi di una relazione intersoggettiva tra una persona (o una coppia o un gruppo di persone) che si trova in una situazione esistenziale problematica o conflittuale o critica ed un’altra persona ritenuta competente e capace di aiutare a orientare e/o risolvere il problema o conflitto o crisi individuale (o di coppia o di gruppo).
Possiamo chiamarlo un incontro umano tra due soggetti, di cui uno (individuo o coppia o gruppo) sente di trovarsi in una situazione esistenziale di difficoltà (per un problema o situazione conflittuale o di crisi) e cerca di esporla ad un altro soggetto, che lo ascolta in modo attento, consapevole e partecipe e cerca di aiutarlo ad individuare, impostare correttamente, orientare e risolvere il suo problema o conflitto o crisi.
Scopo del counseling
Lo scopo del counseling è quello di affrontare una specifica situazione esistenziale di difficoltà e disagio, favorendo lo sviluppo delle risorse interiori e potenzialità del cliente, al fine di portarlo ad avere un adeguato atteggiamento di fronte alla sua condizione, che può essere di trasformazione (azione trasformativa e di soluzione) oppure di accettazione di un limite come un’opportunità per favorire un processo di crescita e maturazione del cliente.
Così avremo, a seconda dei casi:
La soluzione del problema attraverso:
- Individuazione, definizione (o ri-definizione) e inquadramento del problema (o situazione di conflitto o di crisi);
- Individuazione della soluzione del problema;
- Eliminazione degli ostacoli alla soluzione del problema;
- Soluzione del problema;
- Crescita e maturazione.
Una accettazione del limite attraverso:
- Individuazione, definizione (o ri-definizione) e inquadramento della situazione esistenziale di difficoltà e/o disagio;
- Sostegno e condivisione della situazione di difficoltà e disagio;
- Individuazione del limite dell’intervento;
- Accettazione del limite;
- Crescita e maturazione.
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2 Comments
Sono interessata a consultare questa figura professionale per mio fratello cinquantacinquenne affetto da disturbi della personalità. Viviamo a Napoli. Ci sono centri cui è possibile rivolgersi?
Li può trovare navigando su internet