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13/03/2018La direzione dell’andamento della scrittura è molto importante in quanto definisce lo stato emotivo personale e la predisposizione del soggetto a mettersi in gioco, rischiare, osare oppure avere l’atteggiamento contrario di chi si arrende alla vita ed alle condizioni attuali senza far nulla per cambiarle, anche se i suoi desideri viaggiano in senso opposto.
La direzione verso l’alto dello scritto nel testo indica ambizione, voglia di fare, orgoglio, ardore, passionalità, mire alte tipiche di quelle persone che non si accontentano della vita e cercano sempre di migliorarla.
Viceversa se nel testo la direzione propende verso il basso vi è una tendenza pessimistica e negativa della persona, un umore basso e sminuente, poca stima e paura di osare, di sbagliare o di essere criticati dal prossimo.
Inoltre le scrittura che discendono sono spesso il segnale di una depressione, uno stato emotivo di disagio che non sa reggere i ritmi del vivere quotidiano, lasciando spazio pertanto alla resa, alla frustrazione, alla negazione di sé, al senso di incapacità ed ad un stima e valutazione che è sempre troppo bassa per far emergere la persona in qualunque contesto.
Gli stessi significati della direzione possono essere trasfusi anche nel caso della firma , sempre tenendo conto della distinzione psicologica che ha la parte centrale dello scritto, chiamato semplicemente testo, che indica l’io soggettivo, l’interiorità, la personalità, il carattere e le sue predisposizioni, rispetto al significato psicologico della firma che rappresenta invece l’Io sociale, la parte che un soggetto espone al pubblico, quello che viene mostrato agli altri e quello che il soggetto vorrebbe che fosse notato dagli altri, indipendentemente dal fatto che corrisponda a come egli è in realtà.
Come detto in altre occasioni, se vi è un corrispondenza tra il modo di redigere lo scritto e la modalità con cui è formata la firma vi è nello scrivente un equilibrio, una sintonia di intenti e di realizzazioni, il suo privato, il suo essere è ciò che appare senza tentativi di nascondimento o falsificazione.
Il problema sorge quando la firma è diversa dal testo.
La firma rivolta verso l’alto
Prendendo come riferimento la direzione, se il testo e la firma puntano entrambe verso l’alto significa che l’ambizione dimostrata è percepita dal soggetto come elemento stimolante basilare della sua esistenza, non mera apparenza dunque ma sostenuto da tenacia, caparbietà, dedizione ed impegno tale per cui la persona facilmente raggiungerà gli obbiettivi che si è prefissata avendo dedicato ad essi tutta se stessa e le sue energie e capacità.
Tanto più alto sarà l’andamento direzionale, tanto maggiore saranno gli aspetti che ad esso corrispondono, pertanto lo scritto può essere soltanto leggermente diretto verso l’alto, allora in tal caso la voglia di emergere è ancora in fase embrionale, manca o un po’ più di coraggio o l’opportunità di mettere in pratica le proprie aspirazioni.
Ma vi sono delle firme e dei testi il cui andamento direzionale verso l’alto porta la scrittura ad avere un assetto quasi verticale.
In tali situazioni l’ambizione diventa qualcosa di più di una semplice spinta motivazionale natura ed insita in ogni essere umano che voglia migliorarsi, ma diventa ossessione, fissazione, a tal punto che ne influenzerà tutti gli aspetti della vita del soggetto, sia per quanto riguarda le relazioni personali, amicali e lavorative, sia per quanto riguarda lo stile di vita e le scelte che ne conseguono.
L’ambizione e la voglia di emergere possono essere fattori positivi e stimolanti quando sono contenuti ed adeguati anche al contesto ed allo stile di vita del soggetto, l’eccedenza di tali sentimenti porta sempre delle conseguenze negative, sia nell’essere eccessivamente pretenziosi sia anche nel modo di rapportarsi e relazionarsi con gli altri, che non è più il semplice piacere dello stare insieme e condividere ma diventa modalità per raggiungere uno scopo, opportunismo e uso delle situazioni e delle persone solo per scopi pratici e materiali, dimenticando che si ha a che fare con delle persone vive e non delle pedine da muovere su una scacchiera.
Di seguito un esempio di firme rivolte verso l’alto [1]
In questa firma non si può non notare come la direzione sfiori la verticalità della sottoscrizione, tra l’altro sostenuta da una scrittura con aste diritte ( il dritto dello scritto deve essere sempre calcolato rispetto al rigo di base ed alla sua inclinazione) e molto vistose, che si allungano in maniera decisa sia nella zona superiore del l’ipotetico rigo di base sia che si sviluppino verso la parte sottostante il rigo.
Questo signigica che la persona oltre ad essere molto ambiziosa è anche molto determinata a raggiungere le mete che si è prefissa con una volontà ed una costanza che sicuramente la ripagheranno degli sforzi e degli investimenti emotivi messi in gioco.
Moplto più moderata è l’inclinazione verso l’alto della seconda firma ma in questo caso la determinazione è rafforzata da una sottolineatura che fatta a distanza dal nome e cognome lo risalta senza intaccarlo cancellandolo o sovrapponendosi, inoltre l’uncinatura eseguita nella parte iniziale del tratto che si estingue in maniera netta e tranciante il tratto lascia pensare alla medesima determinazione e forza di volontà espressa nella firma sopra esaminata, anche se meno palesata ed ostentata.
La firma rivolta verso il basso
La persone invece che ha la scrittura ed una firma che tende verso il basso è una persona che non esprime un atteggiamento positivo verso la vita, ha paura di affrontarla e manifesta un calo della tenuta psicofisica che può degenerare in uno stato depressivo più o meno grave a seconda dell’inclinazione e della discendenza verso il basso.
Tale tendenza pessimistica può avere carattere temporaneo, dovuta a delle vicende od eventi passeggeri ma che lasciano nello scrivente una forte impronta emotiva di tipo depressivo e pessimistico.
Ma può essere anche una costante nel carattere negativo e di umore basso con più o meno forti tendenze pessimistiche della persona in modo permanente che a fasi possono apparire più o meno gravi ed invalidanti, in tale ultimo caso si verificano casi di ansia che determina attacchi di panico, asocialità, emarginazione, bassa stima di sé, sottovalutazione, iper-criticità che portano la persona a ripararsi e chiudersi in se stessa, aumentando la gravità della situazione.
Di seguito la firma dello psicanalista più famoso della storia Sigmund Freud. [2]
Il pessimismo del padre della Psicanalisi si nota in maniera evidente, il suo cedere verso il basso è vistoso ed accompagnato da una depressione che lo psicanalista tenta in tutti i modi di arginare, infatti la firma finisce con una linea che termina con un gancio che ritorna su se stesso come a riprendersi, a recuperare quella parte di sé che dava comunque sostegno, tale ultimo tratto sembra infatti disegnare una base di appoggio, un piano su cui approdare senza sprofondare e discendere all’infinito, come a significare che al suo pessimismo ed auto frustrazione vi era il forte limite e resistenza data dalla sua testardaggine e della forza e caparbietà di carattere.
Particolare è la firma di Hitler, che per la discendenza verso il basso rivela un carattere umorale, bisognoso costantemente di sostegno ed appoggio da parte degli altri e una tendenza depressiva di tipo grave con pensieri addirittura tendenti al suicidio, che poi attuerà non solo personalmente ma che imporrà anche a tutti i suoi collaboratori, seguaci ed amanti, come segno di devozione e rispetto verso la sua persona ormai idealizzata, al tempo, fino all’eccesso patologico.
La prima parte della firma termina addirittura con una croce, segno di morte, mentre il cognome è vergato a mo di coda di volpe, anch’esso segno molto negativo indice di una depressione invalidante e tendenze suicidarie.
A differenza delle apparizioni pubbliche, dai studiosi ritenute il risultato di grosse misture di stupefacenti che il tiranno assumeva, da qui la dualità importante e netta del personaggio pubblico rispetto a quello privato, che trova addirittura inversione nella firma.
Il tiranno osannatore delle folle, il forte dominatore della nazione, nella realtà anche del suo Io pubblico appare debole, con un forte senso di inadeguatezza e di in capacità a sostenere il ruolo e la temerarietà che probabilmente soltanto le droghe favorivano.
Si tratta di una scrittura e firma di una personalità non equilibrata (usando termini freudiani possiamo parlare di narcisismo frustrato), che agisce sulla base di forti pressioni interne, con una reattività esasperata e incontrollata, finalizzata a proteggerlo dall’ambiente esterno, vissuto da un lato come nemico da cui difendersi, dall’altro come terreno da conquistare e assoggettare.
[1] Immagine tratta dal sito: http://vivalamamma.tgcom24.it/2014/01/dimmi-come-firmi-e-ti-diro-come-sei/
[2] Immagine tratta dal sito: http://www.aglaja.it/marionette_grafologia.htm
[3] Immagine tratta dal sito: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hitler_signature.svg