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13/02/2017Le competenze di una persona si dividono in soft e hard skills.
A differenza delle cosiddette hard skills, che sono capacità e qualità meramente tecniche, con il termine soft skills si indicano tutte quelle capacità trasversali che non sono direttamente collegate alle attitudini tecnico-operative di una professione.
Si tratta di particolari attitudini e caratteristiche personali, come ad esempio il problem solving e la leadership. Sono capacità che insieme concorrono a rendere una persona in grado di comunicare e relazionarsi in modo più intelligente.
Ecco perché le soft skills sono molto apprezzate in diversi ambiti, soprattutto quello professionale, in quanto contribuiscono a favorire il corretto funzionamento delle istituzioni e dei gruppi di lavoro.
Le Soft skills
Le soft skills sono le competenze “non tangibili”.
Vengono chiamate in questo modo perché non attengono alla qualifica professionale di un soggetto, ma più a competenze e qualità che non possono essere qualificate in modo tecnico, ma che sono altrettanto importanti e che spesso fanno la differenza non solo nel mondo del lavoro, ma in tutti gli ambiti relazionali.
Ciò che è rilevante in una soft skill è l’intelligenza emotiva, dunque tutto l’ampio ventaglio di abilità strettamente collegate al pathos di una persona: capacità di lavorare in gruppo, senso di empatia e integrità morale, capacità di ascolto, spirito di motivazione, resistenza a situazioni di conflitti lavorativi, sensibilità comunicativa verso un interlocutore, creatività e quant’altro.
Come è facile capire, queste abilità non sono riconosciute da qualche attestato, ma provengono dal carattere e dall’esperienza di un soggetto, dalla sua capacità di adattamento e dal suo pensiero laterale.
Mentre le hard skills possono essere valutate rapidamente, perché le competenze tecniche e le qualifiche sono documentabili, le soft skills non lo sono, ma fanno parte comunque del bagaglio culturale e professionale di una persona, che la rende abile e capace per qualunque compito indipendentemente dalle qualifiche professionali.
Le hard skills danno l’accesso al posto di lavoro, ma senza le soft skills difficilmente una persona farà carriera o riuscirà nella vita.
Le soft skills sono le capacità che fanno della persona un leader ovunque si trovi e qualunque lavoro faccia.
Le hard skills
Le hard skills sono tutte quelle competenze “concrete”, che possono avere un riscontro reale e che possono quindi essere misurate e quantificate entro certi limiti. I cosidetti “attrezzi del mestiere”.
Tra le hard skills, citiamo ad esempio: titoli di studio, formazione, back ground lavorativo, il livello di conoscenza di una lingua, di sistemi tecnici. Le hard skills sono competenze valutabili nell’immediato: a differenza delle soft skills, valutabili soltanto sul lungo periodo (in quanto l’attitudine dipende anche dal contesto e dalla possibilità di valorizzarle), le hard skills danno immediatamente un’immagine chiara del bagaglio lavorativo e culturale della persona.
Oltre alle lingue, altre “hard skill” sono sicuramente quelle relative all’utilizzo di un determinato software, macchinario o tecnologia specifica atta allo svolgimento di una mansione, manuale o non manuale. Inoltre, se si ha partecipato a cicli formativi di settore, se si hanno appreso determinate conoscenze tecniche; etc.
Le abilità non tangibili
Le soft skill sono abilità fondamentali, o competenze basilari, che possono essere definite come una serie di competenze che aiutano le persone ad adattarsi e ad assumere atteggiamenti positivi al fine di saper affrontare in modo più efficace le sfide poste dalla vita quotidiana e professionale.
L’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – le ha definite come competenze per la vita, mentre l’OCSE e l’UE parlano di competenze chiave – rispettivamente di Competenze chiave per una positiva vita attiva e per il buon funzionamento della società e Competenze chiave per l’apprendimento permanente.
Ad ogni modo le soft skills sono tutte le abilità che non rientrano nella categoria delle hard skill, che sono le competenze tecnico-specialistiche che dipendono esclusivamente dalle nostre esperienze pregresse e dal nostro bagaglio formativo personale.
Le soft skills rappresentano uno dei 4 pilastri delle competenze personali, quali:
- Caratteristiche personali: si riferiscono al talento, al carattere, ai pensieri e alla fisicità;
- Atteggiamento: il modo in cui si risponde agli stimoli ed alle situazioni che si vivono e che variano a seconda delle nostre convinzioni e credenze;
- Hard skills: le competenze che si acquisiscono attraverso un lavoro o una professione. Sono quindi misurabili e osservabili;
- Soft skills: le abilità sociali che dimostrano la nostra efficacia nelle relazioni.
Tipi di Soft skills
Se apprese ed allenate, le soft skills consentono ad ognuno di noi di vivere meglio. Le soft skills sono raggruppate in 3 aree e suddivise in 10 punti. Ecco come:
Competenze emotive
- Consapevolezza di sé: ovvero la conoscenza di noi stessi, delle nostre emozioni, del nostro corpo e dei nostri pensieri. Vuol dire rendersi costantemente conto di tutto ciò che accade “dentro di noi”. Per rendere questo possibile è necessario che ci sia una vera e propria apertura verso noi stessi, praticando accettazione e senza avere alcuna forma di giudizio;
- Gestione delle emozioni: riconoscere le proprie emozioni vuol dire sapersi gestire, da cui poi dipende la gestione efficace delle nostre relazioni. Ad esempio provare ira, rabbia o compiere un gesto inconsulto non sono dei comportamenti in cui si è in grado di gestire le emozioni;
- Gestione dello stress: a causa delle varie responsabilità che ci sovrastano o per via di alcune dinamiche relazionali o familiari, a volte non si riesce a vivere serenamente. Gestire lo stress diventa quindi fondamentale.
Competenze relazionali
- Empatia: empatia significa “mettersi nei panni dell’altro” e nel riconoscere le altrui emozioni come se fossero proprie. Vuol dire calarsi nella realtà altrui per comprenderne sentimenti, emozioni, pensieri e punti di vista. Affinché si possa entrare in empatia con l’altro, uno dei requisiti fondamentali è l’assenza di giudizio;
- Comunicazione efficace: in questo contesto giocano un ruolo fondamentale i feedback. Se si esprime un concetto e l’altro ce lo rimanda indietro in un modo diverso, in questo caso bisogna capire se la tua intenzione è arrivata a destinazione in modo corretto e come desideravi. Il feedback serve quindi ad evitare false interpretazioni e “letture della mente”. In questo senso sono importanti anche la comunicazione paraverbale e la comunicazione non verbale;
- Relazioni efficaci: la gestione efficace delle nostre relazioni dipende dalla nostra capacità di sapersi gestire.
Competenze cognitive
- Risolvere i problemi: parliamo della capacità di risolvere in modo costruttivo quei problemi che man mano si presentano nella nostra vita. Avere un problema, lamentarsi e crogiolarsi nello stesso senza darsi la possibilità di risolverlo, non vuol dire soltanto non affrontarlo, ma potrebbe portare ad essere fortemente stressati. Si tratta di un vero e proprio atteggiamento mentale, e tanto più ci alleniamo, tanto maggiore è la possibilità di sviluppare questa capacità che ci consentirà di superare i vari ostacoli;
- Prendere decisioni: a volte ci troviamo a vivere la vita degli altri e non la nostra. Il non prendere decisioni – o fare proprie quelle degli altri – comporta rischi non indifferenti. Prendere decisioni è un po’ come andare in palestra: per prenderle c’è bisogno di allenamento. Più sarà la frequenza con cui le prendiamo e minore sarà il timore di percorrere la strada che abbiamo deciso di intraprendere;
- Pensiero critico: vuol dire saper analizzare le informazioni e i fatti in modo oggettivo;
- Pensiero creativo: è molto importante perché contribuisce ad alimentare indirettamente l’autostima. Ricorda che non esiste giudizio, non esistono proposte inaccessibili, inutili, stupide o quant’altro.
Come si acquisiscono
Mentre per acquisire nuove hard skill è più facile perchè basta andare a scuola o iscriversi a corsi specializzati, per le soft skill il discorso è un po’ diverso: alcune volte sono capacità innate, ma si accrescono e si affinano nell’ambiente di vita.
Sicuramente la scuola, e in generale ambienti di formazione, è un laboratorio privilegiato per far emergere e sviluppare le competenze trasversali. Nonostante questo, anche le esperienze quotidiane sono fondamentali per acquisire e sviluppare le soft skills.
Questo è possibile perché queste capacità si acquisiscono grazie ad esperienze reali e sono il frutto del background culturale e del proprio vissuto personale.
Generalmente non si è consapevoli di come le nostre soft skill vengono potenziate dalle nostre esperienze personali.
Quello che però puoi fare consapevolmente è individuare le soft skill per te necessarie, riflettendo su te stesso, mettendoti sempre in discussione e prendendo coscienza delle competenze che già hai acquisito.
Una volta che avrai determinato il tuo livello di competenze, ecco che potrai iniziare ad agire per colmare eventuali lacune e allenare nuove abilità utili per vivere meglio.
Le più importanti
Le Soft Skill più importanti nella vita e nella professione sono:
- Autonomia: è la capacità di svolgere i compiti assegnati senza il bisogno di una costante supervisione facendo ricorso alle proprie risorse.
- Fiducia in se stessi: è la consapevolezza del proprio valore, delle proprie capacità e delle proprie idee al di là delle opinioni degli altri.
- Capacità di adattarsi all’organizzazione e al contesto lavorativo.
- Resistenza allo stress: è la capacità di reagire positivamente alla pressione lavorativa mantenendo il controllo, rimanendo focalizzati sulle priorità e di non trasferire sui colleghi le proprie eventuali tensioni.
- Capacità di pianificare ed organizzare: è la capacità di realizzare idee, identificando obiettivi e priorità e, tenendo conto del tempo a disposizione, pianificarne il processo, organizzandone le risorse.
- Precisione/Attenzione ai dettagli: è l’attitudine ad essere accurati, diligenti ed attenti a ciò che si fa, curandone i particolari ed i dettagli verso il risultato finale.
- Apprendere in maniera continuativa: è la capacità di riconoscere le proprie lacune ed aree di miglioramento, attivandosi per acquisire e migliorare sempre più le proprie conoscenze e competenze.
- Capacità di conseguire obiettivi: è l’impegno, la capacità, la determinazione che si mette nel conseguire gli obiettivi assegnati e, se possibile, superarli.
- Sapere gestire le informazioni: abilità nell’acquisire, organizzare e riformulare efficacemente dati e conoscenze provenienti da fonti diverse, verso un obiettivo definito.
- Essere intraprendente, avere spirito d’iniziativa: è la capacità di sviluppare idee e saperle organizzare in progetti per i quali si persegue la realizzazione, correndo anche rischi per riuscirci.
- Capacità comunicativa: è la capacità di trasmettere e condividere in modo chiaro e sintetico idee ed informazioni con tutti i propri interlocutori, di ascoltarli e di confrontarsi con loro efficacemente.
- Problem solving: è un approccio al lavoro che, identificando le priorità e le criticità, permette di individuare le possibili migliori soluzioni ai problemi.
- Team work: è la disponibilità a lavorare e collaborare con gli altri, avendo il desiderio di costruire relazioni positive tese al raggiungimento del compito assegnato.
- Leadership: è l’innata capacità di condurre, motivare e trascinare gli altri verso mete e obiettivi ambiziosi, creando consenso e fiducia.
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2 Comments
Molto carino
Grazie Marcello,
è tutto anche da provare…. la grafologia è sempre una splendita inaspettata sorpresa per ciò che può rivelare.
Marilena