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22/08/2017La scuola primaria col Montessori è veramente qualcosa di speciale.
Nelle sue scuole viene data preferenza alla didattica sotto forma di gioco ed intrattenimento, l’apprendimento avviene sempre con modalità che intrattengono e non annoiano, e quando questo succede si da la possibilità al bambino di passare ad un altro gioco ed un altro stimolo.
Non esistono gli stessi giochi per tutti ma tanti giochi che ogni bambino può usare e poi passare ad un altro, che da impara a donare serenamente e chi riceve ad attendere il proprio turno senza prevaricare sugli altri.
Differenza dalle classiche
Inutili dire che l’insegnamento con queste modalità è lontanissimo dalle lezioni classiche impartite con rigidità e ripetitività, dove l’obbligo imposto dall’insegnante non si discute.
Non esistono i tempi dei bambini, le loro necessità, i loro stati d’animo, esiste solo quello che richiede la scuola entro l’orario prestabilito ed entro l’annualità altrettanto programmata.
Ecco perché l’eventuale passaggio, nell’ambito della scuola materna, da un istituto montessoriano ad uno di stampo classico può dare dei problemi, in quando il bambino è abituato ad ascoltare le proprie esigenze e darvi seguito, faticherebbe sicuramente a comprendere ordine e disciplina imposte con scadenze orarie e soprattutto con maestre sempre diverse.
La continuità del rapporto porta fiducia e serenità nel bambino che si rende più disponibile ad imparare, ascoltare e concedersi.
Diverso è invece il passaggio alle scuole Medie anche perché in tal caso è la maturità del bambino a renderlo adatto agli adattamenti imposti dal nuovo ambiente.
La differenza comunque tra un montessoriano ed uno scolaro classico è lampante, soprattutto se hanno cominciato dal Nido Montessori, allenati alla libera scelta responsabile fin da piccoli, sono più forti e consapevoli, hanno ormai acquisito senso di responsabilità nel modo di lavorare e di agire con gli altri, capacità di autoregolarsi, di criticare e di collaborare.
D’altro canto nell’ultimo anno della Primaria Montessori si cerca di prepararli a fronteggiare la diversità che li aspetta: il sistema dei voti, delle gare, delle interrogazioni e soprattutto l’impossibilità di scegliere.
Per arrivare a ciò nella scuola Montessori si ritiene indispensabile fortificare i bambini facendoli vivere in un ambiente non ansiogeno, non arrivista e giudicante almeno nei primi anni, indole che di solito mantengono anche negli anni a venire della loro vita scolastica e non.
Finalità Montessori
I supporti del lavoro indipendente svolto dal bambino sono: l’ambiente, l’insegnante, il materiale di sviluppo.
L’ambiente è organizzato in modo da favorire la sperimentazione, il lavoro individuale e di gruppo, la lettura e la consultazione di testi, la raccolta e lo studio di elementi forniti dalla natura, l’apertura alla realtà extrascolastica e al territorio, le attività manuali.
L’insegnante Montessori ha il compito di predisporre l’ambiente, stimolare e orientare il bambino, assumere il ruolo di facilitatore, osservare la vita psichica e culturale del bambino.
Prepara l’ambiente nel rispetto della libertà di movimento, dei tempi e dei ritmi di apprendimento dei bambini, perché ciascuno di essi possa applicarsi al proprio importante lavoro, salvaguardando e potenziando la propria originalità e la propria identità.
Il materiale è tipico della scuola montessoriana.
Si tratta di strumenti necessari per il lavoro psicomotorio e intellettivo del bambino, il bambino può scegliere liberamente, usarli per quanto tempo desidera, trovando in essi la possibilità di auto-correggere gli errori.
Aiutano l’evoluzione della mente matematica, fino alla massima astrazione, che è quella algebrica, e aiutano a perfezionare, attraverso le strutture logiche del discorso, l’espressione linguistica.
Bambino dai 6 ai 12 anni
Fino a sei anni il bambino è del tutto centrato su se stesso e ciò che lo attrae è esplorare l’ambiente che concretamente ha intorno.
Dopo i sei anni la sfera di interesse si espande, c’è una grande apertura intellettuale, relazionale e spirituale. è’ il periodo in cui il bambino organizza il piano astratto dello spirito umano.
E’ un bambino che ha fame di conoscenza e desiderio di capire, è attratto dalle regole del vivere sociale, si mette in discussione e si pone problemi morali.
Esplora tutti gli aspetti dell’agire umano nel tempo e nello spazio: imparare a leggere apre una finestra infinita sul sapere, imparare a scrivere consente di lasciare la propria traccia perché ciò che si può scrivere rimane per sé e per gli altri.
La letteratura, la poesia, l’arte, la musica, le vicende storiche, la geografia umana, l’evoluzione delle scoperte scientifiche sono tutti aspetti che incuriosiscono ed attirano i bambini di questa fascia d’età.
Esplora la natura in tutte le sue manifestazioni: dalla nascita dell’Universo alla formazione della Terra, dalla comparsa della vita alla presenza dell’uomo.
Piante, animali, fenomeni atmosferici, geologici, fisici: classifica, mette in relazione i fenomeni, utilizza strumenti operativi adeguati, sperimenta e comprende
Cerca relazioni di gruppo: dopo i sei anni le relazioni di gruppo diventano importanti e significative.
L’attenzione si sposta dal proprio benessere ad un più ampio stare bene in relazione agli altri, i bambini interagiscono in modo più costruttivo perché via via acquistano progressiva capacità di organizzare progetti comuni sulla base di regole condivise, sono interessati a comprendere gli stati d’animo di chi li circonda e le dinamiche che li provocano.
Maturano autocritica, spirito di giustizia e senso morale.
Le modalità e strumenti
Gruppi di età eterogenea: le classi sono costituite da bambini di età diversa, si arricchiscono reciprocamente, si confrontano sul piano intellettuale, ma anche su quello sociale ed emotivo, interiorizzano il valore del rispetto reciproco in un clima di libertà organizzata e autodisciplina.
Libera scelta delle attività: i bambini trascorrono parte della giornata organizzando liberamente e autonomamente la loro attività, in altri momenti lavorano in gruppo guidati dagli insegnanti.
Gestione del tempo: ciascuno impara a distribuire il tempo su tutti gli argomenti maturando notevoli capacità auto-organizzative.
Materiale Montessori: per ogni argomento c’è un materiale specifico che, attraverso l’esperienza concreta, consente l’interiorizzazione profonda dei concetti.
Compiti: non ci sono compiti a casa obbligatori che contraddicono lo spirito del piacere di imparare; sono i bambini stessi che spontaneamente, anche lontano da scuola, continuano a volersi occupare ciò che li interessa.
Voti: non ci sono voti che inesorabilmente identificano l’apprendimento con una prestazione da dare, ciascuno matura la capacità di autovalutazione e impara a costruire strategie personali di miglioramento.
I contenuti: grazie alle modalità e agli strumenti di cui dispone, i contenuti affrontati nelle Scuole Montessori sono più completi, ampi e approfonditi.
I bambini imparano meglio e molto più, non perché siano più intelligenti, sono solo molto più coinvolti e motivati. Alla fine della giornata non sono stanchi e tanto meno annoiati, perché sono appagati e soddisfatti.
Educazione Cosmica
Il bambino è il grande spettacolo dell’evoluzione naturale ed umana.
Così Maria Montessori definisce la chiave di accesso al sapere per i bambini di questa fascia di età: Educazione Cosmica significa dare ai bambini la possibilità di fare esperienza sul mondo in modo chiaro, completo ed approfondito, valorizzando allo stesso tempo la comprensione delle relazioni.
In questo modo i bambini sviluppano una visione ecologica e responsabile del mondo, ne colgono la complessità e la bellezza e se ne sentono parte come soggetti attivi.
Passaggio alla Media
All’estero le Scuole Medie Montessori sono più diffuse che in Italia, qualche nuova realtà sta nascendo anche in Italia, ma la grande maggioranza dei bambini che finisce il percorso in una Scuola Primaria Montessori deve proseguire con il sistema educativo tradizionale.
Alcuni temono che sia un passaggio difficile ma non lo è: una rilevazione dati su tutto il territorio italiano dimostra che i bambini montessoriani hanno un ottimo rendimento.
In realtà sono avvantaggiati rispetto agli altri: hanno acquisito passione al sapere, competenze, metodologia operativa e organizzativa nella gestione dello studio, sono in grado di auto-valutare il loro rendimento e di individuare strategie correttive laddove necessario.
La scuola primaria “M. Montessori” è una scuola paritaria ad indirizzo europeo.
Le cinque classi non superano i 15/18 allievi per permettere ai docenti di seguire individualmente ogni bambino (e c’è già una grossa differenza avere una quindicina di allievi che averne 30 o più, magari con culture e provenienze differenti, come succede nelle scuole classiche).
Un’insegnante prevalente, presente per 24 ore settimanali, si occupa dell’insegnamento della lingua italiana, della matematica, di storia, geografia e scienze.
Diversi docenti “esperti” arricchiscono l’offerta formativa occupandosi di materie che richiedono una competenza specialistica: inglese, francese, musica, educazione motoria, arte e informatica.
La finalità della nostra scuola è favorire un’educazione “integrale” del bambino, creando un ambiente in cui apprendere ed acquisire competenze dando spazio anche agli aspetti emotivi e relazionali, nell’ottica di un’educazione ed una crescita globale.
Il metodo
La scuola Montessori si ispira alla pedagogia montessoriana pur non essendo vincolata all’utilizzo del materiale montessoriano.
Essa si distingue per la sua attenzione al bambino in quanto persona responsabile, autonoma e intelligente. “Aiutami a fare da solo” è la richiesta posta dalla natura stessa del bambino.
Il metodo d’insegnamento è pertanto caratterizzato:
- dal rispetto di ciò che il bambino è, conosce e sa fare;
- dalla stima delle sue potenzialità;
- dalla sperimentazione attiva di ciò che viene teorizzato.
Gli insegnanti rivolgono la loro attenzione al bambino nel suo insieme, attribuendo pari valore sia all’acquisizione del programma svolto che allo sviluppo armonico della personalità.
Le proposte elaborate all’interno del curricolo sono dunque tese ad evidenziare l’individualità e la “singolarità” di ciascun bambino in modo che egli possa esprimersi al meglio e valorizzare le proprie capacità, abilità e competenze.
Le lingue straniere
La proposta formativa della scuola primaria comprende lo studio di due lingue straniere, l’inglese e il francese.
Il numero di ore dedicato è rispettivamente di 4 e 3 ore settimanali, durante le quali si privilegiano l’esperienza e l’attività concreta per favorire una comunicazione “reale”, in questo modo, attraverso il “metodo globale”, i bambini progressivamente e naturalmente apprendono la lingua.
In particolare si utilizzano: giochi in gruppo, TPR (total physical response), letture animate, canzoni, giochi di memoria visiva, art & craft, ecc.
Per i bambini più grandi viene inserita gradualmente la grammatica seguendo un percorso naturale simile all’apprendimento della prima lingua.
Il raggiungimento di questi obiettivi viene favorito anche attraverso l’attivazione di un laboratorio di bilinguismo, durante il quale le attività si svolgono contemporaneamente in inglese e francese, ed i corsi proposti in orario extrascolastico.
Le insegnanti impostano inoltre la preparazione per il conseguimento di certificazioni internazionali quali il Cambridge e il Delf, si può dire che la preparazione sia europeistica.
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36 Comments
Buongiorno Marilena,
crede che il metodo montessori venga seguito nel rispetto della sua etica e teoretica anche nel contesto di una scuola statale ad indirizzo montessoriano? Io credo di sì ma.magari tra pubblico e privato può cambiare qualcosina.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
Buongiorno Alexandra, il fatto che sia applicato nella sua interezza dipende molto da chi lavora con questo metodo, dai contesti e dai bambini, che non sono sempre uguali e ogni piccolo ha mille esigenze, perciò che i vari metodi efficaci siano adattati a misura di bambino lo trovo non solo utile ma intelligente, se ovviamente porta a dei buoni risultati, altrimenti va sempre “riadattato” in modo da trovare quello che si confà perfettamente alle esigenze degli scolari, presi sempre singolarmente.
Purtroppo la scuola pubblica ha delle carenze che facilmente possono essere sopperite dalla buona volontà dei docenti, ed il sostegno statale è sempre ogni anni più ridotto, cosa che invece non appartiene alle scuole private che godono della rendita costante delle rette.
Inoltre nelle scuole pubbliche finiscono tutti i bambini che hanno esigenze culturali ma anche cliniche diverse e spesso un insegnate deve fare i salti mortali per riuscire a realizzare il programma con tutti gli scolari nello stesso modo.
Le cose all’italiana non sono ancora cambiate e sarà sempre peggio: il settore pubblico sempre più dimenticato e risicato dai pochi finanziamenti mentre quello privato favorito da una buona fonte economica di sostegno che permette di avere strutture e programmi anche innovativi.
Anch’io la ringrazio due volte: per il commento e per aver dato la possibilità di esplorare questo mondo dei metodi montessoriani e delle sempre più ampie differenze tra il settore pubblico e privato
Marilena
Grazie Marilena. In effetti, quanto la scuola pubblica, l’istruzione pubblica non stia a cuore dei vari governi è evidente a tutti. Pur volendo fare un buon lavoro, c’è da arrabattarsi per tirare avanti e si è troppo sottoposti ad iniziative personali che non sempre portano a risvolti concilianti tra famiglia e scuola, bimbi e maestri.
Buon lavoro e grazie ancora!
Grazie anche a te, e tieni duro: la scuola pubblica si salva non perché è adeguata ma perché è fatta da persone che ce la mettono tutta per insegnare ed educare dei ragazzi che spesso nella scuola trovano la loro unica fonte di educazione e formazione, peccato perché questo dovrebbe avvenire già in famiglia.
Ad ognuno i suoi ruoli ed i suoi compiti, ma molti genitori dimenticano i propri e pretendono che il lavoro più importante, quello di far crescere la mente dei loro figli, spetti ad altri e non a loro.
Spero di avere ancora tuoi commenti, sono semrpe graditi
A presto Alexandra
Buona sera,
volevo chiederLe se le classi sono miste , ovvero suddivise per età, oppure se la classe di circa 15/18 bimbi è composta da bambini di età diverse( multicalssi).
Grazie
Silvia Pozzerle
Buonasera Silvia,
La Montessori riteneva che ogni bambino dovesse imparare ma allo stesso tempo potesse anche insegnare. Mettere in una classe, che non deve essere sovraffollata come quella delle nostre scuole, bambini di età diversa, ma ravvicinata, ed anche di cultura ed estradizione diversa li aiuterebbe ad aprire la mente ed essere aperti a qualunque aspetto della vita e della convivenza con gli altri ed imparare dagli altri che non fossero soltanto i genitorio insegnanti.
La Montessori era geniale, avanti per i suoi tempi ed anche per i nostri, ma la differenza dei bambini che imparano a convivere sono differenze che si riducono e spariscono del tutto, sia che si tratti di qualche anno di età, ceto o cultura o diversità derivante da una disabilità.
Certamente meno sono i bambini e con più facilità si dedica del tempo adeguato ad ognuno di loro.
Spero di essere stata utile
A presto
Marilena
Buongiorno, io purtroppo sono in una zona non servita da questo metodo, ed in passato con mio figlio più grande ho avuto problemi nella asilo tradizionale mi mandarono da uno psicologo e quest’ ultimo esalto l intelligenza di mio figlio dicendomi che il tipo di metodo tradizionale usato con lui non andava bene avrei dovuto inserirlo in una Montessori. Ad oggi in terza elementare mi sono trovata di nuovo nello stesso ordine ma ed il carattere di mio figlio e quasi del tutto rovinato dall’ insegnamento tradizionale,io e mio marito abbiamo lavorato molto su di lui era un bambino solare dolce amava cantare ballare ridere parlava già piccino come un adulto era interessato curioso e voleva sempre fare. Ci 2 anni è diventato insicuro introverso odia la scuola e ogni tanto quando ha molta paura balbetta. Dovrebbero esserci più scuole e in più città chi le ha vicino colga l occasione perché vedere tuo figlio così fa tanto male. La Montessori è stata una grande donna
Le ho già risposto privatamente cara Tiziana, e sì… la Montessori è stata la più grande insegnante di tutti i tempi, ed i suoi metodi sono attuati nelle migliori scuole di tutto il mondo, purtroppo in Italia solo in pochi istituti, cari ed accessibili solo a chi se lo può permettere, peccato….
Per la questione di suo figlio, come anticipato via mail, ci possiamo sentire come e quando vuole.
A presto
Marilena
Tiziana, sto vivendo un esperienza simile alla tua con mio figlio più grande . . Era un bimbo sempre pronto al fare interessato a tutto molto avanti nel linguaggio, educato e sensibile. Dopo lo scorso anno (1 elementare) passato con delle insegnanti con metodo classico molto arcaico è cambiato totalmente… odia la scuola è svogliato ha sviluppato un carattere molto ribelle risponde … più volte ha portato note sul diario … ha preso 3 ad una verifica d italiano per la quale sono stata chiamata dall’ insegnante che insiste che dobbiamo spiegare al bambino che deve essere più attento, perché si distrae facilmente. Ho pianto al pensiero che l essere al mondo che amo di più passi 8 ore al giorno in un contesto dove viene costretto e invitato con continui rimproveri e punizioni ( gli tolgono astuccio perché lo distraee secondo loro, lo mettono di schiena in fondo alla classe perché parla con i compagni…) vorrei e farei qualunque cosa per avere una scuola con metodo Montessori nella nostra zona.
Ti capisco Daniela, purtroppo abbiamo Ministri incompetenti, e sino ad ora anche parecchio ignoranti, che non capiscono nulla della scuola….
però posso consigliarti di cambiare scuola, mantenere tuo figlio dove è, trattato così male e mal considerato, lo danneggia soltanto, non solo nella sua stima ma anche nel rendimento e nell’odio verso la scuola e le materie da imparare, scuola che è alla base di ogni futuro professionale.
Prova a cambiare il prossimo anno e manda a quel paese quegliinsegnanti incompetenti, che nella scuola pubblica purtroppo si affollano che è un piacere.
A presto
Marilena
Buongiorno Marilena,
Le scrivo perché mi trovo davanti ad un grande dilemma. Premetto che sono una neo insegnante di una scuola primaria tradizionale, inizierò la mia esperienza con una prima. Ho un bambinodi 2 anni che va in un nido che segue l’approccio Reggio children e a settembre 2019 inizierà la scuola dell’infanzia. A giugno ci è stata presentata la scuola dell’infanzia aperta dalle stesse titolari del nido, quindi sempre con approccio di Reggio. In fase di presentazione della scuola ho sottoposto il quesito sugli effetti e le consegunze che può avere su un bambino che ha fatto un percorso da 0 a 5 anni con un determinato metodo e si trova poi a 6 anni in una scuola tradizionale, seduto dietro ad un banco per 8 ore al giorno a fare schede, copiare dalla lavagna e ascoltare la maestra. Mi piacerebbe sapere la sua opinione. La risposta degli operatori del nido è stata che un bambino che frequenta quel tipo di scuola sviluppa un’adattabilita’ che gli consentirà di affrontare benissimo anche una scuola tradizionale. Non so se mi hanno convinto….
Dubbi più che legittimi cara Marzia! nessuno sembra mai pensare alle ripercussioni, anche psicologiche, che un tale salto crea già normalmente nei bambini, che a quell’età sono così fragili e sensibili (e poco tolleranti a tali tipi di frustrazioni), figuriamoci in quelli che passano da un sistema ad uno completamente nuovo e sconosciuto.
Purtroppo già prevendo che avrà a che fare con un bambino che palesa tutte le difficoltà, sia quelle di comprendere il vincolo di nuove regole sia quelle di gestire nuovi metodi, consigli per superare tali fasi non ne ho, non credo che ne esistano, occorre intervenire al bisogno e vedere quale tipo di bisogno si manifesta nella fase transitoria, anche perché vorrebbe dire che obbligare un’insegnante già oberata da un programma difficile da portare avanti, con 20 bambini diversi e tutti con i loro personli problemi, e pensare a come adattarlo al meglio senza che sia considerato un bambino a cui non è stato riconosciuto nessun disagio tipo BES o DSA, quindi benpoco giustificato, la vedo dura.
Speriamo che gli operatori del nido abbiano ragione, in caso di problemi informa il preside o direttore del Comprensorio e poi fai presente le rassicurazioni arrivate dal nido, che propongano poi loro degli interventi da inserire nelle modalità formative.
Ritorno a ribadire che il suo compito, svolto al meglio, è uno dei più difficili al mondo, sopratutto ora che dai genitori e i vari nido si rifiutano di imporre regole, disciplina ed educazione al bambino, che purtroppo deve formarsi anche con quelle.
Se avrà bisogno di aiuto sono a sua diposizione e… buon lavoro
Marilena
Salve marilena
Mio figlio di 8 anni 3a elementare ha serie difficoltà comportamentali a scuola di pari passo con ottime capacità.
Noi genitori siamo tanto sotto pressione e non riusciamo sempre date le richieste sia a casa(siamo una famiglia numerosa)che a scuola ad educarlo amorevolmente..sempre regole..regole..tante regole..la sua autostima comincia a vacillare..ma la dimanda è..dalla 3a elementare classica..sarebbe integrabile alla montessori?…ci stiamo pensando seriamente..nonostante sarebbe un sacrificio economico ingente..
Non crediamo che pressioni continue siano la via pet la sua maturazione..
Un saluto
Sicuramente le Scuola Montessori è il miglior sistema di insegnamento per un bambino, mi chiedo però se non sia traumatico per lui passare ad una nuova scuola in questa fase essenddo già in terza elementare, tenete conto che però anche nelle scuole montessoriane ci sono comunque delle regole da seguire, e l’imparare a seguire le regole è un percorso educativo che non può mancare nell’educazione di un bambino, sempre che non siano eccessive e inadeguate alla sua personalità.
Andrebbe valutato il motivo delle sue difficoltà comportamentali che voi adducete alle tante regole che impone una scuola pubblica, questo perché è stato vostro figlio a dirvelo o è una vostra supposizione, perché se il problema sta altrove una scuola con un sistema più elastico non è detto che risolva il problema comportamentale del piccolo.
Un primo test per capire se veramente il cambiamento deriva dalla scuola è valuare se si è verificato di recente o fin dai primi giorni di inizio della scuola o in concomitanza con altri eventi.
I disturbi comportamentali sono la reazione a dei disagi ma per risolverli occorre indagare qual’è la fonte della frustrazione e del disagio che crea turbamento, ansia e quindi un comportamento insofferente all’ambiente.
Spero di esservi stata utile, nel caso vogliate approfondire potete contattarmi al mio indirizzo mail:
info@marilenacremaschini.it, anche nei giorni festivi.
Marilena
Ciao Anna so che è passato un po’ da quando hai fatto questo commento ma spero che tu lo veda. Mi chiedevo se alla fine hai deciso di far cambiare scuola a tuo figlio e come si é trovato eventualmente. Io sono nella tua stessa situazione, mio figlio in terza che ha perso tutto l’entusiasmo, vorrei mandarlo ad una scuola Montessori che purtroppo è un po’ distante. Mi chiedevo se ne valesse la pena e se può davvero aiutare mio figlio. Spero tu mi risponda. Ciao Katia
Attendiamo tutti che Katia risponda anche per confermare la validità delle scuole montessori o esporre le proprie opinioni.
Marilena
Salve Marilena,
sono in procinto di far incominciare una scuola primaria Montessori a mia figlia, ma ho dei dubbi riguardo a come ad esempio vengono trattati certi argomenti nello specifico:per quanto riguarda il linguaggio quando vengono inserite le varie composizioni personali (temi nel tradizionale) mentre per quanto riguarda la matematica volevo capire se sono previsti anche in questo metodo i “problemi” , se sono previsti in che forma vengono proposti se comunque ogni argomento ha un suo materiale?grazie
Marianna
Purtroppo non conosco la scuola, cara Marianna, nè conosco i metodi che loro applicano, se sono puri montessoriani o se hanno delle varianti.
Credo che la miglior cosa sia chiarire questi tuoi dubbi direttamente con la scuola, che certamente opera con criteri di insegnamento e formazione diversi dal solito, ma ti assicuro che mettono al centro della loro attenzione il bambino, e già questo è un privilegio che le scuole pubbliche sono costrette ad escludere per mancanza di tempo, opportunità e condizioni, inoltre insegnano non costringendo il piccolo a memorizzare passivamente, ma ad arrivare da solo alle soluzioni, ciò lo porterà a sviluppare la sua capacità di probelmsolving e di risoluzione dei vari problemi che gli si pongono davanti.
Davvero hanno come obbiettivo quello di far crescere la mente del piccolo e non solo quello di riempirlo di concetti che scorderà la settimana dopo.
Sono in assoluto le migliori, e il loro costo non è alla portata di tutti, e dato che sono fonte di forte attrattiva, come in tutti gli ambienti, vanno valutati che non si tratti di pura apparenza ma che siano seri e professionali, di cialtroni ce ne sono sempre troppi, e per questo motivo che le suggerisco di tartassarle di domeande, l’aiuterà anche a capire la loro serietà e professionalità.
Spero di averla aiutata
Marilena
Salve sono marilena ho un bimbo di 5 anni e mezzo a settembre prossimo andrà in prima elementare nella nostra zona castelli romani in una scuola statale ci sono delle classi gia avviate che adottano il metodo montessori cosa che io condivido molto e conoscendo il mio bimbo penso che sia proprio il top!!! Tutte le mamme e i bimbi che gia frequentano sono soddisfattissimi ! avrei un po di domande ma quelle che mi premono di più è: con questo metodo curano anche il linguaggio del bimbo ? E si accorgono cmq nel quale ci fosse qualche problema?? Grazie mille
Cosa intende signora Marilena per curare il linguaggio? suo figlio ha una qualche difficoltà nell’esprimersi, è solo un po’ timido o una un deficit da DSA o del linguaggio già certificato?
Soliamente le scuole montessoriane hanno più cura nel seguire il figlio, ma nel caso si tratti di deficit gli insegnanti non hanno nè il tempo nè gli strumenti per intervenire, ed a seconda del problema ci vorrebbe una grafologa che faccia rieducazione anche del linguaggio parlato o una pedagogista.
Comunque sono questioni che dovrebbe valutare prima di tutto con la scuola e capire come sono attrezzate per affrontare le varie difficoltà.
Spero di esserle stata d’aiuto.
Marilena
Buongiorno Marilena,
siamo i genitori di una bambina di 5 anni e mezzo che il prossimo Settembre andrà alla scuola primaria. Abbiamo la possibilità di far frequentare a nostra figlia una scuola dove seguono il metodo Montessori. Stiamo realmente prendendo in considerazione la possibilista’ di farla frequentare ma abbiamo alcune perplessità su come la bambina potrebbe abituarsi al nuovo metodo venendo da una scuola materna con il metodo tradizionale. Abbiamo chiesto alla maestra della materna e ci ha vivamente consigliato di intraprendere il metodo montessoriano sempre in funzione dei nostri orari lavorativi (la scuola prevede 27 ore settimanali inclusi due sabato mattina mensili).
Premesso che, sia io che mia moglie, abbiamo frequentato le scuole col metodo tradizionale, abbiamo iniziato a documentarci sui vari passi che questo metodo prevede e ci sembrano molto interessanti anche perché la bambina ha un carattere forte, un po’ diffidente con gli estranei all’inizio ma che dimostra entusiasmo quando le vengono proposte nuove attività e per questo abbiamo sempre cercato di stimolarla con laboratori che toccassero diverse attività pratiche.
Grazie mille
Francesco
Il metodo Montessori è il migliore al mondo, pù diffuso all’estero che in Italia (come spesso capita) perché prevede un numero minore di bambini per ogni insegnate ed una formazione di classi che abbiano una certa omogeneità… cose impossibili da realizzare nella scuola pubblica, ecco perché rimane limitata ad alcune scuole private.
Le posso solo dire che un ragazzo formato in tale scuola avrà sempre una marcia in più ed una preparazione diversa, più profonda e più capace di automigliorarsi, rispetto a qualunque altro tipo di formazione, perché la scuola montessoriana tende a sviluppare non solo l’aspetto legato alla memorizzazione di concetti, ma alla loro effettiva comprensione, inoltre esse puntano molto allo sviluppo dell’intelligenza emotiva del bambino, alle sue potenzialità ed alla capacità di relazionarsi non solo con gli altri ma con l’ambiente, circostanze queste completamente assenti nelle scuole pubbliche, per mancanza di tempo, dedizione e di strutture.
Pertanto se avete l’opportunità di fare una scelta in tal senso seguitela e vostro figlio ve ne sarà grato per tutta la vita.
P.S. I risultati che vi confermeranno quento sopra li potrete confrontare quando metterete a confronto il rendimento e la capacità di apprendimento e di percepire gli aspetti circostanti che vostro figlio avrà acquisito, non con l’imposizione, bensì col divertimento, la cosa più stimolante, rispetto ad altri scolari.
Spero di aver tolto ogni dubbio in merito
Marilena
Buonasera mia figlia l’ultimo anno di materna è cambiata molto si vergogna di ballare con le sue compagne adesso in prima elementare se la maestra gli chiede di dire l’alfabeto lei non lo dice davanti a tutti i compagni il momento di ginnastica fa soltanto la corsa iniziale i percorsi non vuole farli gli chiedo il perché ma la risposta è la stessa “mi vergogno “.potete consigliarmi come posso aiutarla con metodo Montessori grazie mille
Buongiorno Vanessa,
la Montessori probabilmente le consiglierebbe di cercare di far capire alla bambina quanto i cambiamenti che stanno avvenendo dentro di lei e fuori sono normali e quanto possa essere traumatico per molti fare le cose in pubblico, oppure sentirsi a disagio fare esercitazioni davanti a tutti e che quindi non è lei ad essere “sbagliata” ma probabilmente quel disagio lo avvertono anche i suoi compagni anche se non lo danno a vedere, questo la farebbe sentire meno diversa dagli altri.
Inoltre le suggerisca un modo per sviare l’attenzione del pubblico osservante quando è tenuta a farlo, dicendole, ad esempio, che il segreto per far scomparire tutti gli altri e quello di dire le cose guardando dritta negli occhi l’insegnante facendo finta che non ci sia nessuna altro intorno a lei.
A volte le rappresentazioni in situazioni diverse possono aiutare a superare le timidezze.
Faccia capire inoltre che la sua timidezza non è una pecca o una mancanza ma è un segno della sua disposizione ad essere una persona riservata, che tiene molto alla sua privacy e che è una sua particolarità caratteriale che con passare del tempo si modificherà facendola sentire più sicura.
Dia alla figlia il modo di sentirsi sempre normale quando sente un disagio e suggerisca un modo di affrontarlo, anche in maniera scherzosa, così la piccola non si senirà sminuire in situazioni che la imbarazzano.
Spero di esserle stata utile
Marilena
Buongiorno… sono un’insegnante di scuola primaria. Oggi sono stata folgorata in questo sito… io provo a fare scuola così.ma e sempre piú difficile nella scuola pubblica… ora col regjstro aperto ai genitori dove é obbligatorio scrivere voti e compiti ogni giorno… figuriamoci…sono costernata ma non so clme usvirne…e non me lo potrei permettere….faró un corso montessori…e continuerò a fare del mio meglio…perxquesti poveri bambini che stiamo snaturando…
Sono le più belle parole che io abbia mai udito da un’insegnante che mette al primo posto i bambini e l’importanza che imparino ed apprendano col metodo che è riconosciuto in tutto il mondo, non sicuramente quanto in Italia, come il migliore in assoluto.
Pensi che oltreoceano le scuole montessoriane sono molto diffuse e le più ambite e persino pubbliche, questa, che è la terra natia della Montessori, si dimentica di renderle onore obbligando le scuole a seguire metodi più sbrigativi ma meno efficaci, così il suo Metodo rimane relagato alle poche scuole esclusive private rendendolo riservato solo a chi può permettersi un’istruzione così particolare ed unica.
Il che contraddice in pieno col sogno della Montessori, che attraverso l’apertura delle sue scuole voleva raggiungere sopratutto i più poveri e quelli rifiutati dalle quelle pubbliche, dimostrando che il suo metodo è valido anche per superare le barriere della disabilità.
In Italia va sempre tutto alla rovescia!
E comprendo anche le sue difficoltà nel fare il suo lavoro in strutture pubbliche spesso obsolete, ultime nella modernizzazzione e al primo posto con le difficoltà che derivano dall’avere in classe bambini che spesso non parlano bene la lingua, figuriamoci scriverla, o bambini problematici che hanno bisogno di essere seguiti singolarmente in mille modi diversi perché siano efficaci e si possa fare della vera formazone, il tutto cercando di seguire un programma che non da respiro.
Se posso mai esserle d’aiuto in qualsiasi cosa mi contatti pure via mail info@marilenacremaschini.it, sarò immensamente felice di darle una mano, se mi è possibile, srebbe un onore per me collaborare con un’insegnante con un cuore così grande.
Grazie Natascia.
Marilena
Buongiorno Marilena,
sono mamma di un bimbo di 3 anni e mezzo che ha già frequentato il primo anno della scuola dell’infanzia con metodo tradizionale. non mi sono trovata benissimo con le insegnanti, non portavano mai fuori all’aria aperta i bambini neanche con le belle giornate e mi sono sembrate sempre molto rigide sulle attività della giornata. cercando altre scuole mi sono imbattuta sul metodo montessoriano che oltre ad avere la scuola dell’infanzia ha anche la scuola primaria quindi potrei creare un continuum per il bambino. Mi sto chiedendo quindi se io facessi la scelta giusta spostarlo ora. non è per nulla facile fare certe scelte… Leggo alcuni commenti dove si dice “per mio figlio il metodo montessoriano è il top”. cioè…ci sono caratteristiche che un bambino potrebbe /dovrebbe possedere per frequentare la scuola montessoriana? come posso capirlo?
grazie mille
Elisa
La scuola montessoriana è la migliore per tutti, se poi ha già avuto modo di poter fare delle valutazioni negative sulla sua attuale scuola non perda tempo e, se può, dia il meglio a suo figlio incominciando da subito.
Una scuola sbagliata che non pensa agli alunni ma solo al programma e fatta solo da persone impreparate può rovinare il futuro di qualunque bambino.
La scuola è formazione solo quando permette al bambino di evolvere e non di divenare un soldatino succube dell’incapacità gestionale di altri.
Marilena
Buongiorno Marilena.
Sono un genitore di due gemelli che l’anno scorso hanno intrapreso il percorso della primaria montessoriana. A parte il primo impatto di felicità, perché siamo stati sempre dei fautori del metodo, a fine anno ci accorgiamo della quasi impreparazione dei nostri figli: didatticamente commettono un sacco di errori e la lettura è molto molto meccanica. Io e mia moglie ci eravamo dati ancora questo secondo anno di tempo per vedere l’evoluzione dei bambini ma, alla ripresa dell’anno scolastico, la situazione si perpetua e non si vedono margini di miglioramento. Il livello è abbastanza simile per tutta la classe.
Cosa fare? Aver pazienza e aspettare la fine del ciclo? Cambiare per un ritorno alla scuola “tradizionale”, magari il metodo non è valido con i miei figli? Oppure, come vorrebbe mia moglie, cambiare subito per paura che se continuino a perder conoscenze queste non verranno più acquisite?
Ci hanno sempre detto di avere pazienza e di aspettare la fine dei 5 anni per comprendere e vedere i frutti del lavoro sul bambino. Ma si tratta di un “atto di fede”, aspettare 5 anni per aver prova tangibile dei risultati.
Grazie mille,
Gianfranco.
Credo che le insegnanti di quella scuola siano totalmente impreparate ed inadeguate, il metodo non solo sviluppa la crescita del bimbo a livello emotivo, cognitivo ed umano, ma solitamente i bambini che apprendono con questo tipo di insegnamento scolastico sono più preparati e più capaci della norma, se ciò non succede non è colpa di suo figlio, che anzi ha dimostrato molto interesse e partecipazione, ma di una scuola che millanta crediti che non ha e di insegnanti che non sono all’altezza del metodo.
Il mio consiglio è ovviamente quello di trasferirlo in un altra scuola, possibilmente ancora motessoriana in modo che il piccolo non subisca traumi sul metodo di apprendimento
Marilena
Buongiorno Marilena
ho un figlio di quasi 6 anni che il prossimo anno dovrà iniziare la primaria ma sono tremendamente in crisi. Il bambino infatti ha frequentato una scuola dell’infanzia Montessori e siamo molto soddisfatti, ma per la primaria abbiamo unicamente due scelte nella nostra città che sposano il metodo Montessori: una scuola privata della quale ho parlato con alcuni genitori delusi perché non soddisfatti di come viene applicato il metodo e addirittura alcuni hanno anche spostato i figli in corso d’anno in altre scuole; una scuola pubblica nella quale ancora ad oggi non si sa chi sarà l’insegnante che seguirà la prima classe della primaria Montessori, nè dove fisicamente saranno posizionate le classi in quanto la scuola è frutto di un progetto in crescita e quindi ancora in fase embrionale.
Quindi credo che alla fine saremo costretti a iscrivere nostro figlio in una scuola con metodo tradizionale, ma secondo lei dato che in questi anni di infanzia ho fatto anche molta formazione genitori e continuo a seguire corsi su materiali e attività montessoriani, pur non avendo la presunzione di essere una maestra nè di averne la preparazione, potrei accompagnare mio figlio con questo metodo che trovo geniale soprattutto per l’aritmetica e la geometria, o rischierei solo di fare confusione?
Spero possa aiutarmi a sciogliere ogni dubbio.
Grazie mille
Ce ne fossero di mamme come lei cara Carla, attenta non solo ai bisogni di suo figlio ma anche al metodo educativo e formativo che apprende a scuola.
La scuola montessoriana è la migliore al mondo, infatti è molto presente all’estero ma non in Italia, come spesso succede, e lei ha pure il problema che la sua prossima scuola Montessori ha già delle referenze negative di diverse mamme, a cui le consiglio di dar retta.
Una mamma che segue i compiti a casa coprende se il figlio migliora oppure no, e non tutti gli insegnanti sono persone formate ed adeguate, inutile negarlo.
Se lei è così brava da seguire suo figlio anche se frequenta una scuola pubblica tanto di cappello, ma si prepari perché per suo figlio dovrà riabituarsi ad un metodo completamente diverso, e cambiare sistema ed abitudini non è solo frustrante ma lo farà sentire inadeguato, quando invece ad essere inadeguata è la scuola.
Dovrà inoltre abituarsi al disinteresse delle insegnanti e a dover imparare a memoria un programma senza doverlo comprendere, come invece succedeva alla Montessori, non sarà facile per lui e dovrà frenarsi molto.
D’altronde è meglio che finire nelle mani di pessime insegnanti o che non applicano il metodo come si deve, in tal caso rischierebbe non solo di non essere più avanti come maturità e comprensione intellettiva rispetto agli altri, ma addirittura arretrare e rendere di meno.
Lo potrà capire solo facendogli provare almeno il primo anno, diversamente opterà per una scuola diversa.
In bocca al lupo
Marilena
Buonasera, so che é un post molto vecchio, ma mi sono imbattuta solo oggi perché sto cercando piu nozioni possibili per capire il disagio di mia figlia.
A settembre ha iniziato la scuola primaria montessori in un istituito statale.
Ad oggi la bambina é molto cambiata, é diventata arrendevole, se sbaglia chiude qualsiasi cosa stia facendo dicendomi che lei non é capace, soffre molto la differenza di età con i bambini di seconda (gruppo eterogeneo) perche si trova a confrontarsi con materiali che poi lei non può utilizzare. Ogni mese viene fatto un cambio di gruppo mischiando i bambini dei 2 gruppi eterogenei e la bimba mi va in crisi, mi chiede spesso di portarla in una scuola tradizionale dove in classe tutti sono uguali e tutti hanno a disposizione le stesse cose.
Non so se é il metodo chr non é adatto alla mia bimba o se queste maestre non sono all altezza della classe. Sono in crisi. Secondo lei é una fase di inzio anno o c’è qualcosa che realmente non va?
Dovrebbe discutere tale disagio della figlia con le insegnanti del metodo Montessori, sono le uniche che possono darle delle spiegazioni in base alle modalità di insegnamento ed alle reazioni dei bimbi ad esso.
Marilena
Salve,
Fra poco dovremo fare la scelta della scuola, e fra questi c’è una scuola con indirizzo Montessori. Il metodo ci piace molto ma abbiamo molti dubbi, uno tra questi : se ci dobbiamo trasferire e cambiare scuola, sarà in grado di rientrare in una scuola “classica”. E poi, come si comporterà alle medie, per quanto riguarda i compiti, il seguire i libri e gli insegnanti se non l’ha mai fatto prima? e in caso di DAD, come funzionerebbe?
Grazie mille in anticipo per le sue risposte
Credo, cara Marie, che queste domande dovrebbe rivolgerle alla scuola montessori da voi scelta, in modo da sapere in anticipo i loro metodi e come verrà accolto da suo figlio un eventuale nuovo inserimento in una scuola diversa.
Sicuramente gli insegnanti montessoriani sono i migliori conoscitori di queste dimaniche perché le vivono ogni giorno
saluti
Marilena