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Oltre i 5 sensi

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Legge di Weber-Fechner: la misura delle sensazioni
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Pubblicato da Marilena Cremaschini il 03/11/2018
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  • sesto senso

 

 

 

I 5 sensi

 

 

 

Gli organi di senso sono quelle strutture anatomiche collegate direttamente con le aree a loro preposte del cervello di cui è composto il corpo umano e servono a mettere in contatto l’intero sistema con il mondo esterno, traendone informazioni, sensazioni, risposte positive o negative, emozioni, ricordi che vengono elaborate dal nostro cervello e memorizzate.

Ad ogni struttura corrisponde una determinata capacità sensoriale, come il disegno qui seguente ben rappresenta.

 

 

La vista è il senso preposto alla percezione degli stimoli visivi. Permette di distinguere e riconoscere, catalogare e discriminare forme, rilievi, distanza e colori di ciò che viene osservato. La visione binoculare, quella ottenuta attraverso la visione contemporanea di tutti e due gli occhi, è quella che permette la percezione della tridimensionalità degli oggetti e dello spazio.

L’udito è il senso preposto a captare i suoni che provengono dall’esterno ed a trasmetterli, attraverso un complesso meccanismo situato nel padiglione auricolare, alla corteccia temporale, l’area del cervello in grado di riceverli, decodificarli e memorizzarli. Per questo motivo possiamo ricordare il ricordo di una musica come se la stessimo ascoltando pur non ascoltandola realmente.

Il gusto è il senso che fornisce indicazioni sul sapore di ciò che mangiamo e beviamo distinguendo amarezza, dolcezza, sapidità e acidità. Le strutture che permettono di cogliere il sapore di ciò che introduciamo nella bocca sono dei recettori sensoriali altamente specializzati: si chiamano calici, bottoni e papille gustative e si trovano sulla lingua, sul palato, nella faringe e nella laringe. Dall’integrazione dei gusti “primari” originano tutte le sensazioni di gusto più complesse.

L’olfatto è il senso deputato alla percezione degli stimoli odorosi. I chemorecettori sono particolari cellule in grado di reagire alle caratteristiche chimiche delle sostanze odorose situate in una particolare area della mucosa nasale, la mucosa olfattiva. Questi neuroni altamente specializzati sono dotati di un ciuffo di ciglia e le loro basi si prolungano in fibre nervose che, attraversando l’osso etmoide (l’osso che forma il tetto delle fosse nasali) arrivano fino ai bulbi olfattivi; da qui partono altri neuroni che raggiungono il cervello innescando la percezione dell’odore.

Il tatto è quel senso che consente il riconoscimento di alcune caratteristiche fisiche degli oggetti (durezza, forma, calore, dimensione) che vengono in contatto con la superficie esterna del nostro corpo, di tutto il nostro corpo, anche se alcune zone sono molto più sensibili e recettive di altri, come per esempio i polpastrelli delle dita. La trasmissione del senso del tatto dalla superficie esterna del corpo al cervello è resa possibile da complessi meccanismi che hanno origine in cellule altamente specializzate per questo scopo, i recettori del tatto (corpuscoli di Meissner, dischi di Merkel, corpuscoli di Pacini, corpuscoli di Golgi-Mazzoni).

 

 

I sensi ultronei

 

Equilibrio e accelerazione

 

 

L’apparato vestibolare, situato nell’orecchio interno, è responsabile del senso dell’equilibrio e della percezione delle accelerazioni subite dalla testa. In base a queste sensazioni il corpo adatta postura e movimenti.

L’organo è costituito da tre canali ossei, che partono tutti da una struttura a forma di ampolla chiamata utricolo. Sono tappezzati da cellule sensoriali, che percepiscono le correnti che i movimenti del capo generano nell’endolinfa, il fluido contenuto nei canali stessi.

 

 

Temperatura

 

 

Sulla pelle ci sono recettori sensibili al caldo e al freddo. Si chiamano termocettori e sono vere e proprie terminazioni nervose.

Ne esistono di due tipi: uno avverte temperature comprese fra i 5 e i 40 °C, l’altro fra i 29 e i 45 °C. A valori inferiori si attivano invece i nocicettori, che trasmettono al cervello la sensazione di dolore.

I termocettori hanno una caratteristica che li differenzia da tutti gli altri recettori sensoriali presenti sulla pelle, come quelli del tatto o del dolore. Infatti sono sempre attivi, così da informare costantemente il cervello sulla temperatura a cui si trova il corpo. La frequenza delle scariche però varia, ed è questa che comunica se fa caldo oppure freddo.

 

 

Propriocezione

 

 

La propriocezione è la capacità dell’organismo di “sentire” la sua posizione e di adattare di conseguenza la tensione dei muscoli e la posizione delle articolazioni.

A determinarla concorrono l’organo dell’equilibrio e diversi tipi di recettori, presenti nei muscoli (fusi neuromuscolari), nei tendini e nelle articolazioni.

Tutti questi recettori sono collegati al midollo spinale, che a sua volta trasmette le informazioni ai centri specializzati del cervello, fra cui il tronco encefalico e il cervelletto.

Il riflesso miotattico, che regola la tensione dei muscoli contrastando la forza di gravità, è un esempio dell’attività del sistema propriocettivo.

 

 

Dolore

 

 

Il dolore fisico è una sensazione basilare, perché indica che qualcosa sta danneggiando i nostri tessuti e ci spinge ad allontanare la causa del danno.

Responsabili di questa percezione sono i nocicettori, vere e proprie terminazioni nervose libere, che si trovano in quasi tutti gli organi (a eccezione del cervello) e nella pelle.

La sensazione è poi trasmessa al midollo spinale, e da qui ai centri cerebrali specializzati. Esistono diversi tipi di nocicettori. Quelli meccanici rispondono a stimoli come pizzicotti o punture, quelli termici si attivano in seguito a bruciature o al troppo freddo, i nocicettori chimici trasmettono la sensazione di pizzicore (e anche di piccante sulla lingua). I recettori polimodali, infine, sono sensibili a stimoli di diverso tipo.

 

 

Tempo

 

 

Un orologio interno al corpo ci dice quando andare a dormire e quando svegliarci, ci fa avvertire la fame, modifica i nostri tempi di reazione (massimi verso le 15,30 del pomeriggio) e regola i movimenti dell’intestino, azzerandoli di notte.

La natura dell’orologio biologico non è ancora del tutto chiara. Certamente, è influenzato dai recettori della luce presenti sulla retina. Ma sono coinvolte anche proteine che hanno “naturalmente” un ciclo di attività di circa 24 ore.

 

 

I 12 sensi di Steiner

 

 

 

Qui sopra un’immagine di Rudolf Steiner e di seguito il diagramma da lui ideato che rappresenta i 12 sensi del percepire umano.

 

 

 

Di seguito una semplificazione dello schema

 

 

 

Rudolf Steiner partendo dal presupposto che i 5 sensi non potevano rappresentare completamente il percepire umano, nel 1910 rivalutò la loro classificazione individuando ben 12 sensi di cui è munito ogni essere umano.

 

 

Di seguito l’elenco dei dodici sensi studiati da Steiner

 

 

 

I sensi inferiori o sensi della corporeità (sensi della volontà)

Senso della vita

Senso del movimento

Senso dell’equilibrio

Senso del tatto (senso della cute)

I sensi mediani o sensi del mondo esterno (sensi del sentimento)

Senso del calore

Senso del gusto

Senso dell’odorato

Senso della vista

I sensi superiori o sensi della conoscenza

Senso dell’udito

Senso della parola o del linguaggio

Senso del pensiero o dei concetti

Senso dell’Io

 

 

I sensi mediani

 

 

Tali sensi permettono le percezioni sul mondo esterno, quindi dirette verso l’ambiente circostante.

In tal modo l’uomo ottiene l’esperienza sia di ciò che appare esteriormente sia delle qualità interne della materia che proviene dal suo ambiente esterno.

Per il senso dell’olfatto è necessaria l’aria come mediatore. Il senso del gusto permette di avere l’esperienza delle qualità di sostanze disciolte nell’acqua e rende possibile quindi di ottenere informazioni che, a paragone dell’olfatto, incontrano un livello della sostanza fisica più profondo.

Entrambi questi sensi aprono all’uomo un accesso all’aspetto materiale della natura e le sensazioni e le esperienze che con essi vengono raccolte fanno appello in modo preponderante al sentimento.

 

 

I sensi inferiori

 

 

Rispetto ai sensi mediani essi sono diretti verso l’interno, rivolti nel nostro organismo, l’unico a fare eccezione è il senso della vita viene ad aggiungersi a quelli già noti.

Il senso della vita è una percezione elementare ancorata profondamente nell’inconscio (nell’ambito del ricambio), che dà segno di sé come benessere generale (si può sentire di essere a proprio agio), come una sensazione della vita di carattere positivo o negativo.

L’uomo sveglio non è cosciente durante la vita quotidiana del suo senso della vita. Tuttavia i disturbi o i cambiamenti raggiungono la coscienza quando ad esempio noi “non ci sentiamo bene” o “non siamo a nostro agio” in una situazione.

 

 

I sensi superiori

 

 

Solo il senso dell’udito tra quelli appartenenti a questo gruppo, che compare nella tabella, viene nominato nella fisiologia classica. I sensi superiori o sensi della conoscenza aprono l’accesso alla comunità umana, poiché permettono all’Io una comunicazione con gli altri e quindi sono chiamati anche sensi sociali o della socializzazione.

 

 

 

I sensi nei bambini

 

 

Il bambino sin dai primi giorni impara ad usare i sensi ancora in sviluppo per conoscere e conquistare il mondo intorno a sé.

A cominciare dai sensi inferiori o primordiali egli imparerà a distinguere le persone e le cose ed avere delle reazioni ad ogni aspetto, stimolo o richiesta ed a comprendere le sensazioni che ogni cosagli trasmette o gli stimola.

L’esperienza inconscia fatta attraverso i sensi inferiori si trasformerà nel tempo e si rifletterà successivamente sulla qualità dei sensi superiori, quelli sociali.

Un’attenta cura dei sensi inferiori nel bambino piccolo è quindi il presupposto per sviluppare delle mature capacità sociali nella vita adulta.

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Marilena Cremaschini

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