
Le impugnature scorrette
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17/08/2017L’attività di pregrafismo può essere iniziato dai 3 ai 5 anni.
Il termine pregrafismo indica tutte quelle attività di ‘pre-scrittura’ che aiutano i bambini a tracciare segni, riconoscere forme e colori, non solo con gli occhi ma anche con le mani o i polpastrelli delle dita, coordinare il movimento delle mani e degli occhi, abituarsi a riconoscere e memorizzare forme e procedimenti per poi arrivare al difficile compito della scrittura e della lettura vero e proprio.
Essendo la scrittura la rappresentazione grafica dell’attività parlata, per poter scrivere il bambino ha bisogno di raggiungere alcune capacità motorie soprattutto delle mani, una buona capacità di discriminazione visiva, coordinazione e organizzazione spaziale.
Troppo spesso non si tiene conto del fatto che scrivere richiede un grandissimo impegno; perché un bambino possa affrontare l’apprendimento della scrittura manuale è necessario che abbia raggiunto un adeguato livello di competenze in diversi ambiti, a partire da quello visivo, spazio-visivo e motorio.
La scrittura non è, infatti, solo contenuto, ma è anche forma, cioè esecuzione motoria di un gesto fine e specializzato che solo l’uomo è in grado di eseguire, per questo sono utili le attività di pregrafismo.
Allenamento attività motorie
Da questo punto di vista scrivere è un’abilità motoria che deve essere appresa a partire da competenze di base (ad esempio, la coordinazione oculo-manuale e un adeguato sviluppo della manualità fine), attraverso uno specifico allenamento (a partire da attività quotidiane come allacciarsi i bottoni o le scarpe, impugnare adeguatamente le posate fino ad attività didattiche dedicate, come infilare collane, incollare, ritagliare), sulla base di istruzioni corrette e dirette (per esempio, come impugnare le forbici o le matite).
Se nelle attività di pregrafismo e in fase di apprendimento della scrittura il bambino riceve istruzioni imprecise, incomplete o contraddittorie, è possibile che acquisisca e consolidi degli automatismi grafo-motori non funzionali.
Tra le più importanti attività motorie connesse con la scrittura c’è il coordinamento tra occhio e mano.
La funzione della vista non è solo quella diretta ad avere una visuale perfetta delle immagini, ma deve saper permettere una buona capacità di discriminazione visiva (ciò si ottiene attraverso la collaborazione di diverse aree del cervello) e deve anche essere in grado di organizzare lo spazio.
Spesso pensiamo che prima o poi nostro figlio scriverà, ignorando che la scrittura non è un’ attività automatica ma una capacità che si acquisisce con l’esercizio e con l’acquisizione di un certo procedimento mentale.
Il primo spontaneo tratto grafico che il bimbo compie è lo scarabocchio, che in qualche modo traduce i suoi stati d’animo e che possiamo interpretare in base a ciò che traccia.
Il passaggio dallo scarabocchio al segno grafico che corrisponde al grafema, cioè la lettera di cui è composta una parola del nostro alfabeto, può essere aiutato e facilitato da alcuni semplici esercizi di pregrafismo come ad esempio la capacità di riprodurre piccoli segni, aste o curve copiandole da un modello già pronto.
Giochi di pregrafismo
Maria Montessori ha ideato un metodo di insegnamento che rimarrà nella storia come quello più efficace e coinvolgente in quanto ideato a misura di bambino.
Alcune sue indicazioni sono utili per fare delle esercitazioni di pregrafismo anche da casa, anche con strumenti che già disponiamo senza doverli acquistare, mezzi semplici ed efficaci che non costano nulla o pochissimo ma che faranno divertire il vostro bimbo ed al tempo stesso gli permetteranno di apprendere ed imparare giocando, cose che gli saranno utili a scuola ma anche nella vita.
Di seguito vengono suggeriti dei giochi di pregrafismo seguendo le indicazioni della Montessori.
La lavagna di farina
Prendete una scatola di legno o una scatola di cartoncino, vanno benissimo quelle per le confezioni di capi di abbigliamento o delle scarpe o stivali, quel che conta è che possa contenere alcuni centimetri di strato di farina di mais o di sabbia finissima, se la disponete.
Diciamo che la farina di mais è più divertente e coinvolgente, perché colorata, e crea meno polvere, inoltre è più igienica della sabbia (nel caso venga ingerita assolutamente commestibile), ne basta un sacchetto perché si può utilizzare all’infinito.
Prima di tutto fate prendere confidenza con la lavagna “Montessori”, facendo giocare vostro figlio per un po’, dandogli la possibilità di sviluppare la sua capacità sensoriale e sensitiva attraverso le mani, in modo che percepisca la sensazione materiale del mais sotto le mani, di come si può manipolare, e le forme che può creare anche solo appoggiando un dito.
Una volta superata la conoscenza del gioco incominciate a proporgli delle forme da riprodurre, sempre senza insistenza, se non sarà propenso quel giorno si può mettere da parte e riproporre un’altra giornata, proponendo altri giochi comunque acquisitivi ed educativi.
Troppo spesso le mamme sono ansiose dei risultati, invece dovete pensare alla sensazione ed al divertimento del bambino, che coi suoi tempi e disponibilità umorali prima o poi sarà pronto per imparare i primi gesti del pregrafismo per poter incominciare a scrivere.
Si può incominciare a far riprodurre delle forme semplici, come un cerchio, un rettangolo, delle linee a zigzag (come fossero delle montagne, proprio come nella foto) e tante altre forme.
Poi si passa alle forme più complicate ma non troppo difficili, come lettere e numeri facili da realizzare, per poi completare, col tempo l’intero alfabeto anche numerico.
Infine si possono combinare anche delle sillabe o parole brevi e semplici, il cui suono sia facile da memorizzare mentalmente e tradurre altrettanto facilmente, come per esempio casa, cane, rana, mamma e papà, parole che hanno anche un ricordo simbolico perciò la loro realizzazione viene memorizzata molto facilmente.
In questo modo l’attività di pregrafismo è utile per apprendere la capacità di lettura.
Pregrafismo in base all’età
Tra i 3 e i 5 anni è importante, per i bambini, iniziare a giocare con attività che stimolino le capacità di pregrafismo e prescrittura, e già prima che preparino il corpo ad eseguire esercizi di motricità fine.
Non solo per prepararsi ad imparare a scrivere (quello è il completamento del percorso, e la scrittura verrà acquisita piano piano tra la prima e la seconda elementare), ma soprattutto perché imparino ad esercitare la capacità del gesto grafico in sé, ovvero anche la coordinazione oculo manuale di cui abbiamo sempre parlato quando abbiamo giocato con il Metodo Montessori.
Queste attività di motricità fine possono essere suddivise per età.
Tutto inizia dal disegno dello scarabocchio: già verso i tre anni i bambini cercano di imitare il gesto della scrittura e le lettere, ma non per questo sono già pronti a imparare a scrivere.
Noi possiamo rinforzare questo percorso, rispettando sempre i loro tempi, proponendo attività divertenti di pregrafismo e prescrittura e motricità fine.
Le tappe di avvicinamento alla scrittura, infatti, sono fisiologiche, e più o meno seguono questo ordine cronologico:
- da 3 a 10 mesi il bambino osserva le sue mani e le tracce lasciate dalle sue mani, per esempio a contatto con sabbia, acqua, materiali modellabili;
- intorno ai 12 mesi il bambino impugna grossolanamente penne e pennarelli, ma usa il foglio non come una superficie piana: darà dei colpi di pennarello sul foglio, e quindi produrrà tracciati brevi, punti, sfregamenti o buchi nella carta, usando tutto il corpo, e non solo la mano;
- a 1/2 anni, il bambino inizia a ‘slegare’ la spalla, il braccio e il polso, e quindi ad utilizzare meglio la mano per gesti di precisione (ecco che qui possiamo iniziare piccole attività di motricità fine), e quindi può iniziare a produrre scarabocchi con linee continue, dritte o curve;
- a 2/3 anni, il bambino riesce a controllare i tracciati eseguiti con la mano, fino ad arrivare a cerchi completi e angoli, ma supera ancora i bordi del foglio, quindi – banalmente – disegnerà anche sulla tavola;
- a 3/4 anni, il bambino esegue scarabocchi più circoscritti, riesce a mantenersi all’interno dei bordi del foglio, è in grado di rappresentare diverse forme, come cerchi, quadrati, linee incrociate sia grandi che piccoli, può iniziare ad imitare la scrittura e soprattutto iniziare a dare un significato ai suoi scarabocchi (grafismo scritturale, per esempio raccontandoli a voce o inventando una storia di fantasia legata ai segni lasciati sul foglio);
- dai 4 anni ai 6 anni il bambino impara il processo vero e proprio della scrittura, ed è in questa fase che le attività di pregrafismo vero e proprio hanno più senso, e sono anche più apprezzate.
Il pregrafismo si può sviluppare dunque in due modi, in base all’età del bambino:
- dai 2 anni ai 4 anni circa: attività di motricità fine, come ritagliare linee e figure con le forbici, cucinare, creare giochi manuali o esercitarsi con attività che coinvolgano piccoli movimenti, come infilare, chiudere, incollare, avvicinare mettendo insieme e raggruppando.
- dai 5 anni circa: schede di pregrafismo vere e proprie, per esempio abilità nel seguire e tracciare linee rette, curve e dritte, o seguire percorsi o labirinti, o collegare frecce.
Il gioco deve restare gioco
Negli ultimi anni genitori moderni ed ipertecnologici hanno pensato di sostituire il gioco semplice e naturale con la tecnologia che nulla ha di educativo né istruttivo, sostituendo i giochi più semplici con giochi sempre più costosi, pensando così di sviluppare e migliorare le capacità intellettuali dei figli.
Sbagliatissimo, come altrettanto sbagliato è pretendere che i figli diano delle risposte cognitive e mentali al di sopra delle loro capacità o possibilità, mettendoli in competizione coi loro compagni.
Lasciate che i vostri figli crescano felici, meglio un bambino felice che un finto genio complessato.
Ricordiamoci che la fantasia nel gioco e in qualunque altra attività del bambino è sempre importantissima.
E anche nei giochi di pregrafismo in stile montessoriano possiamo coltivarla insieme ai figli, per esempio utilizzando gli strumenti più semplici abbinati a vari colori, sono divertenti, aiutano la creatività e migliorano la capacità cognitive, di prensione e movimento organizzato e di problem solving.
Pregrafismo per motricità fine
Tra i giochi di motricità fine più divertenti, in ordine di difficoltà crescente, vi consiglio:
- travasi di solidi, per esempio con i legumi;
- appaiamenti di colore con le mollette;
- infilare perline e seguire sequenze di colore;
- ritagliare con le forbici.
In commercio potete trovare anche giochi di pregrafismo predisposti per tale allenamento, chiamate le “tavolette di Borgione”, ma non dimenticate che ogni gioco che si può acquistare si può anche realizzare a casa col fai da te, magari coinvolgendo vostro figlio nella realizzazione, rendendolo doppiamente felice perché in questo modo ha creato da solo il suo stesso gioco e perché lo ha fatto col papà o con la mamma.
Giocare coi genitori è sempre un momento impagabile.
Il mercato dei giochi per l’infanzia è vario, propendete per le cose semplici e realizzate con materiali il più naturali possibili, quelli non naturali possono essere tossici e dannosi perché se portati a contatto con la bocca possono causare allergie ed ogni tipo di reazione.
Ecco alcuni giochi che possono essere idonei come attività di pregrafismo:
- i numeri tattili, e anche le lettere, che sono proprio in stile Montessori, basti pensare alle tavole tattili e lettere smerigliate;
- le tavole in legno, che seguono sempre lo stesso principio delle lettere smerigliate, abbinando anche, però, la preparazione alla scrittura;
- i percorsi tattili, che il bambino utilizza seguendo le tracce con le dita;
- le tavolette da pregrafismo con il punteruolo: che non è altro che un grosso matitone per fare i contorni o gli interni, è davvero utile per esercitare la coordinazione oculo-manuale; si usa molto nelle scuole dell’infanzia, all’ultimo anno, per scontornare le figure o per realizzare dei disegni passando all’interno di un percorso già sagomato.
La Mystery box
La Mystery Box è un gioco che rientra nel metodo montessoriano ed aiuta ad ampliare la percezione tattile e la capacità intuitiva del piccolo usando soltanto il tatto.
Potete realizzarla facilmente utilizzando uno scatolone dove farete due fori paralleli per poter infilare le braccia del vostro bambino, posizionatelo poi in modo che non veda il contenuto interno con gli occhi, in modo che l’apprendimento sia efficace per la sua finalità.
Dentro potete introdurre svariati prodotti, il gioco consiste nell’indovinare solo tastando di cosa si tratta.
Il gioco delle cerniere
Gioco di pregrafismo semplicissimo ma che aiuta la manipolazione e la gestione del gesto motorio della mano e delle dita, non solo, ma aiuta anche la funzione visiva nel riconoscimento dei vari colori.
Si gioca in questo modo: su uno scatolone potete incollare delle vecchie cerniere di diverso colore, invitare vostro figlio ad aprire e chiudere quella col colore da voi indicato.
Cercate di incollarne il più possibile, più colori e cerniere ci sono più tale gioco diventa difficoltoso ed impegnativo, se lo volete provare voi stessi vi renderete conto che non è una passeggiata scegliere colore, aprire e chiudere cercando di ridurre sempre il tempo di realizzo del compito dato.
Mi raccomando, sempre senza insistere o forzare, ma attendere i tempi naturali del bambino.
A questi giochi non devono mancare anche i giochi fatti con la stoffa ed il feltro, magari rappresentativi di forme o di lettere e numeri, che poi si possono combinare per creare una parola, un numero composto od associare la forma con i caratteri scritti o le figure di animali con le lettere iniziali, per cominciare, per poi passare alle parole del nome dell’oggetto o dell’animale complete.
Le schede didattiche
Si tratta di schede per pregrafismo su cui si trovano delle tracce accennate, fatte ad esempio di linee puntinate o con punti da unire, che richiamano delle forme o dei disegni e che servono per imparare ad acquisire il gesto dello scrivere e dell’impugnatura della matita.
Vanno scelte in base all’età ed alla abilità di prensione della matita, e possono rappresentare le forme più semplici, come quella sopra , che disegni veri e propri, cioè forme complesse da ridisegnare e completare coi colori.
Con questo gioco è buona cosa insegnare al bambino sia la postura che l’impugnatura corretta della matita, in modo che già acquisisca il corretto modo di scrivere.
Per quanto riguarda le schede per esercitarsi al pregrafismo ci sono molti i siti dove possono essere scaricate o dove possono essere ricopiate se le volete realizzare voi stessi.
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29 Comments
Grazie. Molto interessante.
Grazie a lei Cristina
fa sempre molto piacere scrivere cose che risultino interessanti
A presto
Marilena
sì molto interessante
Mi scusi sono padre di una bimba di quasi 5 anni che sta facendo pregrafismo, volevo chiedere se é importante imporre al bambino un verso nel fare i segni di pregrafismo tipo le x oppure seguire per il momento la naturale inclinazione del bambino?
Lo chieda alla grafoterapisca che sta aiutando sua figlia, le spiegherà le ragioni del metodo
Marilena
Ottimo lavoro sono convinta che è bene non forzare il bambino ma lasciarlo libero .
Concordo pienamente,
peccato che nelle scuole pubbliche, ma anche in quelle private, mi creda, il programma ed i risultati sono gli unici aspetti che hanno precedenza, quando apprendere ed imparare i concetti non vuol dire soltanto ripeterli bene nell’occasione dell’interrogazione, ma purtroppo le carenze che si riscontrano nella scuola sono la pessima dimostrazione della visione sbagliata che il futuro delle generazioni non incominci tutto da lì.
GRazie infinite Adelaide per il suo commento
A presto
Marilena
Gentile dott.ssa, insieme ad altre mamme ci siamo accorte che i nostri figli che hanno appena iniziato la prima classe della scuola primaria, hanno ancora molta difficolta a scrivere vocali e consonanti nel modo giusto (ad esempio, alcuni di loro fanno la lettera O partendo dal basso ed in direzione opposta a come dovrebbe essere).
Fatto salvo che ogni bambino ha i suoi tempi di apprendimento, ci consiglia di integrare ai compiti a casa, delle schede di pregrafia, prese online?
Grazie.
Roberta
Assolutamente sì care mamme, sono schede divertenti che aiutano a sciogliere il gesto dello scrivere del bimbo e a renderlo più fluido.
Posso darvi un consiglio che diverte molto i bimbi e li aiuta a scrivere meglio e a prendere coscienza di quanto possono migliorare.
Soloitamente mi piace far eseguire dei cerchi concentrici uno dopo l’altro senza mai staccare la penna, e poi nelle fasi successive diventano delle “eeee” e poi delle “lelelele”, ma il gioco sta nel far fare una prima prova ad occhi aperti e poi la successiva ad occhi chiusi e vedrete che differenza.
Anceh loro la noteranne e vedendosi èiù bravi saranno anche stimolati a fare la stessa cosa anche da svegli.
Ad occhi aperti il bambino è molto concentrato e teso sull’esecuzione dell’esercizio che risulterà pertanto contratto, mentre ad occhi chiusi diventa giocoso e quindi si scioglie la tensione ed il gesto diventa più bello visivamente ma sopratutto più fluido. Da ripetere nelle varie fasi delle difficoltà.
Un’attenzione particolare sulla postura usata mentre si scrive e il modo di impugnare la penna, anche questi elementi incidono su una disgrafia che non è disgrafia ma errata impugnazione, ci sono dei miei articoli specifici su questo argomento, anche illustrati, così potete seguire meglio ed in maniera completa questo impegno non da poco di insegnare la scrittura.
Spero di esservi state utile, fa sempre piacere sentire che ci sono mamme che ci tengono ad essere le prime assistenti dei loro bambini, e così dovrebbe essere (complimenti!), se ci saranno ulteriori o diverse difficoltà potete sempre contattarmi anche privatamente.
A presto
Marilena
[…] senza mai staccare la penna dal foglio, prima ad occhi aperti e poi chiusi. Lo dicono gli esperti: “Quando si chiudono gli occhi la concentrazione si sposta sulle forme da visualizzare con la […]
Grazie della ciazione sul suo sito (che ho trovato molto interessante), fa sempre molto piacere
Marilena
Ciao, non commento alquanto spesso anche se leggo il tuo sito web
da qualche
giorno. Questo articolo mi ha aiutato molto, non so
come ringraziarti davvero, ciao buon blogging.
Grazie a te Munera e spero di sentirti ancora tra i commenti
A presto
Marilena
Sto cercando un aiuto per mio figli undicenne, ebbene si. Dalla prima elementare ha difficoltà a velocizzare la sua scrittura, purtroppo l’insegnante , pessima non ci ha mai dato modo di poter approfondire la questione etichettando il bambino come lento e distratto, caricandolo di esercizi a volontà che lo hanno reso scostante e insoddisfatto scaricando il malumore sul suo braccio che oggi è rigido e si stanca facilmente. Ora in prima media ha ritrovato pieno interesse per lo studio ottenendo ottimi risultati , ma scrive ancora lento e stancandosi molto. La prof di italiano mi ha chiesto , per le vacanze di farlo esercitare (senza eccedere molto) anche con dei pregrafismi… ha da suggermi qualcosa che non siano infantili per evitare un suo scoraggiamento. La ringrazio da ora per qualsiasi info. Un saluto da una mamma fiduciosa.
Con tutta probabilità suo figlio ha sia una postura che un’impugnatura della penna sbagliata, da qui la lentezza nello scrivere, il dolore alla mano che sopraggiunge a breve ed anche al braccio e alla schiena, incapacità a mantenere la posizione a lungo e quindi il poco amore per lo scrivere.
Le consiglio dei miei articoli che parlano proprio di questi probelmi con dei suggerumenti su come modificare postura ed impugnatura sbagliata e qualche consiglio di pregrafismo, che sono poi degli esercizi per allentare la tensione della mano e del polso.
Ecco gli articoli:
correggere la disgrafia
Impugnature disfunzionali
impugnare correttamente una matita
Un ultimo consiglio: quando fa fare del pregrafismo, e su questo argomento trova molte schede ed indicazioni anche in internet, per divertire il figlio, in modo che prenda la cosa come giocosa distraendolo dalla doverosità dell’impegno, provi a fargli fare delle esercitazioni in scioltezza ad occhi chiusi (tipo una serie di lllll o lelelelel) senza staccare la penna dal foglio per poi rivedere lo scritto che sarà molto più fluido, quindi contento dell’ottimo risultato potrà riprovare più fiducioso ad occhi aperti, ruscendo con la stessa scioltezza.
Gli occhi chiusi servono a togliere la concentrazione sul foglio che crea tensione anche nella mano, in modo da fare un movimento sciolto, quando poi vedendosi il bambino si renderà conto di aver fatto una cosa bella seppur senza guardare lo rifarà anche ad occhi aperti perché ha capito che gli è fattibile e non è una cosa impossibile.
E’ una tecnica distensiva che funziona molto bene.
Spero di esserle stata d’aiuto
Marilena
Interessante ciò che ho letto vorrei essere aggiornata spesso
Confermo l’interesse sul metodo montessoriano che non ha mai perso nel tempo, per la qualità dell’istruzione e la priorità delle esigenze dei bambini considerate prima di tutto, la sua eccellenza sta tutta lì…
Perché non mi da una mano e mi suggerisce un aspetto o una tematica di questo metodo di apprendimento di suo interesse che vorrebbe fosse venisse approfondito? mi faciliterebbe il compito di integrare gli articoli già fatti
Grazie in anticipo per il suo contributo.
Marilena
Molto interessante
Grazie infinite Filippa
Marilena
Fantastici articoli,
Sono mamma di un bimbo di quasi 3anni (li compie a maggio) e mi piacerebbe aiutarlo ad impugnare per quanto possibile, già bene i pennarelli etc. Mentre scarabocchia.
Vorrei inoltre avere , se possibile, delle indicazioni per avere conoscenze sufficienti a comprendere se il suo sviluppo nel tratto è nel disegno sono adeguate ala sua età e al suo sviluppo psicomotorio e cognitivo in generale. È molto curioso, vorrei avere gli strumenti adatti per dargli la possibilità di svilupparsi al meglio.
Grazie
Serena
Certo Serena, fa bene a controllore lo sviluppo della cresciata anche cognitiva del suo bimbo ed i disegni sono gli strumenti unici ed essenziali.
Alla sua età avrebbe già dovuto arrotondare il tratto, cioè anzichè fare soltanto una serie di linee e punti, i suoi disegni hanno già acquisito delle forme rotondeggianti, coi cerchi e con le forme amorfe di persone, oggetti ed animali, ma che cominciano ad essere tonde, curve, non solo più un tratto dritto che va avanti ed indietro.
Poi ovviamente se volesse fare una valutazione dei suoi scarabocchi sono a sua disposizione
Marilena
Molto chiara ed esaustiva, comprensibile da tutti, anche in questo momento nel quale noi insegnanti dobbiamo contare sulla collaborazione dei genitori.
Questa collaborazione dovrebbe esserci sempre, troppo spesso siete scambiati come i risolutori di un’educazione che i genitori all’avanguardia non sanno più dare ai loro figli.
E mi permetto di dire anche che la scuola dovrebbe insegnare e punire chi non lo fa, con brutti voti e bocciature, e dare punizioni per i maleducati che non sanno comportarsi.
La scuola ormai è sempre più il parcheggio dei figli di chi non se ne vuole preoccupare nè prendere delle responsablità…
Mi perdoni lo sfogo, ma ai miei tempi o studiavi o venivi bocciato, e quando entrava in classe qualcuno, chiunque fosse, il saluto si faceva alzandosi in piedi.
Signori miei fino a quando non ritorneremo a questi sistemi non aspettatevi un granchè dai vostri figli, che crescono copiando l’esempio che hanno in casa.
Marilena
P.S. = Grazie Marco del complimento molto apprezzato.
Interessante. .ho una bambina con disturbo spetro autistico. .5 anni.
Come posso aiutarla x iniziare a scrivere.
Non conosco l’intensità del suo problema, ma credo che le convenga chiedere al medico che la segue, in modo che possa dargli dei consigli adeguati e mirati che tengano conto della sua patologia.
Marilena
Salve vorrei un consiglio mio figlio di 5 anni quando scrive su di un quaderno lo stesso lo gira per scrivere meglio, io correggo la posizione faccio bene oppure lo lascio fare?
Grazie mille
Insegnargli la posizione corretta è sempre buona cosa e se incomincia ora che è molto giovane è più facile che ottenga dei buoni risultati.
Ma è sicuro che non giri il quaderno perché impugnando male la penna altrimenti non riesce a vedere cosa scrive?
In un mio articolo, che deve cercare con internet, digitando cremaschini impugnatura corretta, spiego anche con delle immagini come devono essere le impugnature per non dare problemi sia di postura che di disgrafia da grandi e per rendere più veloce e semplice lo scrivere.
Provi a cercarlo in modo da confrontare il metodo usato da suo figlio e se lo riscontra sbagliato, con molta dolcezza e pazienza cerchi di correggere anche quello.
Buon lavoro e tanta pazienza mi raccomando, non c’è nulla di più difficile che fargli cambiare abitudini acquisite.
Marilena
Sarebbe interessante sapere su quale bibliografia si è basata per scrivere questo interessante e concreto articolo: solo sui testi della Montessori? Ed eventualmente, quali, precisamente? Grazie infinite per l’attenzione.
Grazie per il complimento, fa sempre piacere.
Sono il frutto del mio studio fatto sia sui testi che su articoli trovati in rete, difficile fornire un tomo unico e facente al caso specifico, però in tutte le librerie può trovare manuali che trattano gli insegnamenti della Montessori.
Marilena