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07/02/2017L’assertività è la capacità di affermare se stessi.
Assertività è un termine che deriva dal latino “asserere” che significa “asserire”, l’asserzione è l’affermazione di sé, la capacità dell’essere nell’esprimersi compiutamente ed in maniera chiara ed efficace verso l’esterno e l’ambiente circostante.
Secondo gli psicologi statunitensi Alberti ed Emmons l’assertività può definirsi come «un comportamento che permette a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui».
Significato di assertività
L’assertività si sviluppa quando la persona è in grado di conoscere se stessa, sia nei propri punti di forza che in quelli di debolezza ed è in grado di apprezzarsi con una visione realistica delle proprie caratteristiche.
Oltre a queste capacità, è importante sviluppare empatia nei confronti dell’altro a partire dalle abilità di riconoscimento e comunicazione delle emozioni e dei sentimenti personali, fino a comprendere gli effetti della propria modalità di comunicazione sull’interlocutore e sul suo stato emotivo.
Un comportamento assertivo in psicologia è definito come la capacità di utilizzare una modalità di comunicazione adeguata rispetto al contesto relazionale in cui ci si trova e al proprio obiettivo.
Lo psicologo e filosofo Paul Watzlawick sosteneva che “non si può non comunicare”. Diventa quindi fondamentale essere consapevoli non solo del contenuto verbale del messaggio, ma anche delle modalità con cui si esprime quel contenuto.
Il significato di assertività può essere definito anche come la capacità di affermare le proprie opinioni ed emozioni, nel rispetto di quelle degli altri.
L’assertività in pratica
L’assertività in psicologia è un insieme di competenze della persona, che trova equilibrio tra la propria parte emotiva e quella più razionale. Abilità sociali, razionalità ed emotività: l’assertività è l’armonia di queste parti.
Proviamo insieme ad analizzare sia il comportamento che le intenzioni comunicative caratteristiche di un atteggiamento assertivo. La persona con uno stile assertivo:
- è attenta a sé e agli altri, ma non si fa condizionare
- ha una buona autostima
- ha buone doti di leadership, perché il suo obiettivo è raggiungere il successo insieme agli altri
- è motivante e non prevarica gli altri
- compie scelte autonome assumendosene la responsabilità
- ha fiducia in sé e negli altri
- difende le proprie idee nel rispetto di quelle degli altri
- cerca sempre compromessi costruttivi, con un atteggiamento di rispetto reciproco.
Il linguaggio del corpo
Essere assertivi è uno stile comunicativo espresso anche attraverso il linguaggio del corpo o comunicazione non verbale.
Dal punto di vista del comportamento non verbale, essere assertivo vuol dire utilizzare un contatto oculare diretto: saper osservare infatti serve a raggiungere una corretta valutazione della realtà, senza trarre errate conclusioni o falsare i dati con pregiudizi.
Il linguaggio del corpo delle persone assertive riguarda:
- la postura
- la mimica
- la gestualità
- il tono di voce
La postura assertiva è aperta e la mimica facciale aiuta a intuire le emozioni che si stanno provando. La gestualità di uno stile di comunicazione assertivo, inoltre, aiuta a descrivere il contenuto del discorso e ne enfatizza le parti più importanti. Infine, il tono di voce è calmo, chiaro e congruente al messaggio.
Quanto siamo assertivi
Quando abbiamo difficoltà a esprimere le nostre idee e opinioni, tendiamo a subire o siamo condizionati dagli atteggiamenti dell’altro, stiamo avendo un atteggiamento anassertivo, cioè di passività.
In altri casi potremmo voler prevaricare sugli altri e affermare le nostre idee a tutti i costi: stiamo assumendo uno stile comunicativo aggressivo.
In certi casi, ad esempio nei rapporti di coppia, può essere utilizzata la cosiddetta “indifferenza assertiva”, ovvero quell’atteggiamento che nasconde in modo strategico ciò che proviamo realmente.
Può accadere, ad esempio, che chi pratica l’indifferenza assertiva eviti di menzionare come si sente per non cadere nelle trame di un partner manipolatore. Sempre all’interno delle relazioni di coppia, lo sviluppo dell’assertività può essere utile per lavorare sulla costruzione dell’autonomia personale nei casi di dipendenza affettiva.
Come essere assertivi
Come abbiamo visto, una comunicazione assertiva e persuasiva è favorita da alcuni elementi fondamentali:
- non imporre le proprie idee e convinzioni
- porsi in ascolto delle ragioni dell’altro
- sentire il diritto di non essere d’accordo e dire di no
- mantenere sempre un atteggiamento rispettoso di sé e dell’altro.
Per avere uno stile assertivo di comunicazione, possiamo per prima cosa cercare di assumere degli atteggiamenti fluidi e flessibili, che ci consentano di adattarci con maggiore soddisfazione ai vari contesti della vita.
Pensiamo a un docente assertivo: nella sua relazione con alunni e colleghi avrà la capacità di esercitare empatia, trovare con più facilità dei compromessi promuovendo la negoziazione assertiva, trasmettere i contenuti con maggiore chiarezza e criticare, quando serve, sempre con un atteggiamento costruttivo.
Comunicazione assertiva
Per sviluppare un tono di voce più assertivo e capire come essere assertivi in ogni situazione, possiamo praticare alcune “tecniche di assertività” provando alcuni semplici esercizi.
Qualcuno ha preparato il pranzo anche per voi ma, a dire il vero, non avete fame. Un atteggiamento assertivo prevede di esprimere la nostra opinione evidenziando ciò che noi stiamo provando, senza denigrare l’altro. In questo caso, una frase assertiva potrebbe essere: “Apprezzo lo sforzo che hai fatto, ma non ho fame. Mangerò più tardi”.
Una situazione che stimola l’assertività può essere anche una discussione tra colleghi: avete opinioni differenti su una determinata questione di lavoro. Una persona assertiva reagirebbe con frasi come “Grazie per aver condiviso il tuo pensiero, resto comunque della mia opinione”.
Alcuni altri esempi di frasi assertive:
- “penso che non sia tanto adatto a me”, al posto di “così è brutto”
- “vorrei vedere altre alternative” al posto di “siete degli incompetenti”
- “che ne pensi se proviamo a fare in questo modo?” al posto di “bisogna fare così perchè è il modo giusto”.
Le ricerche confermano che, nel breve termine, l’adozione di uno stile assertivo si associa alla soddisfazione nell’esprimere i propri punti di vista, i propri bisogni e i propri desideri e alla consapevolezza di avere un ruolo attivo nei rapporti sociali.
Nel lungo termine si evidenzia un aumento del senso di autoefficacia rispetto ai propri obiettivi e una maggior tolleranza alla frustrazione che deriva dal contatto con persone con un punto di vista diverso dal nostro: così si ha la percezione di poter costruire dei rapporti più veritieri e alla pari.
I diritti assertivi
Un comportamento assertivo è quindi manifestazione del pieno riconoscimento, a se stessi e agli altri, di alcuni diritti inalienabili che qui riassumiamo:
- essere trattato sempre con rispetto e con dignità a prescindere dalla propria posizione sociale o ruolo all’interno di gruppi, società o organizzazioni.
- esprimere i propri sentimenti, le proprie emozioni e il proprio punto di vista. Il riconoscere il proprio vissuto come egualmente importante e di valore rispetto a quello degli altri.
- decidere per se stesso gli obiettivi e lo stile di vita. Il diritto di scegliere e di dare priorità e valore a ciò che per ciascun individuo conta davvero.
- il diritto di dire di no ad una richiesta.
- chiedere ciò che si desidera o ciò di cui si sente il bisogno.
- di commettere anche degli errori e di sbagliare, il diritto anche di poter cambiare idea.
- di non dover tener necessariamente conto del giudizio altrui.
- poter scegliere se far valere oppure no i propri diritti.
- scegliere se dare oppure no spiegazioni dei propri comportamenti.
Riconoscersi questi e altri diritti, e riconoscerli agli altri che ci circondano, ci consente di assumere posizioni e comportamenti assertivi. L’assertività è una abilità che si può imparare e che consente di migliorare la relazione con se stessi e gli altri.
I livelli di assertività
Il processo per migliorare l’assertività in esercizi pratici finalizzati a modificare il comportamento inizia per opera di Andrew Salter. Salter era uno psicologo del comportamento con una ridotta formazione teorica, ma un approccio molto pratico ai problemi.
La sua ipotesi di fondo era che, quando nei primi anni di vita i bambini ottengono reazioni negative ai loro comportamenti, imparano a inibirlo. Ovvero a non dire quello che pensano e a non fare quello che vorrebbero.
Salter inizia a sviluppare quindi degli esercizi di assertività, divisi in 7 livelli successivi:
Discorsi su emozioni e sentimenti
Scopo di questi esercizi è addestrare la persona a parlare di come si sente e cosa prova. Si intende ovviamente di esprimere qualcosa di più di un semplice apprezzamento per una pietanza oppure una canzone.
Salter inizia a parlare di assertion per intendere l’espressione di qualsiasi emozione che non sia l’ansia.
L’espressione facciale
Il secondo livello è un addestramento a usare una mimica facciale che sia coerente con le emozioni e il contenuto di quello che viene detto.
Questo è particolarmente utile per chi tende a mantenere espressioni neutre o contrariate.
Parlare in prima persona
Chi non ha mai parlato usando l’impersonale alzi la mano – ‘sarebbe meglio fare così…’. La maggior parte di noi impara a nascondersi dietro giudizi riportati con parole altrui o utilizzando l’impersonale (‘sarebbe meglio, ‘bisogna’, ‘potrebbe non piacere’).
Spesso si utilizza il ‘tu’ diventando aggressivi o scaricando le responsabilità sugli altri. E’ il caso di quando dici ‘mi fai arrabbiare’, ‘te l’avevo detto’ oppure ‘tu devi… non dovresti…’
Altro caso è l’utilizzo del ‘noi’ che può essere manipolativo, quando usata al posto del tu. Ad esempio, se dicessi: ‘adesso prendiamo il file e ci rimettiamo al lavoro che dobbiamo finire il progetto entro oggi’, girandomi e andando via a fare altro.
Diventa necessario iniziare a parlare in prima persona in maniera chiara e diretta. Assumendosi anche le responsabilità di ciò che si dice ‘non penso che questa scelta sia adatta’, ‘vorrei che finissi questo lavoro mentre io porto avanti l’altro progetto’.
Sostenere una discussione
Riuscire a sostenere una discussione senza litigare o farsi mettere i piedi in testa è una capacità fondamentale in ogni ambito lavorativo quanto nella vita di tutti i giorni.
A seconda della persona e dell’argomento può essere molto complesso e necessita di pratica e padronanza di diverse tecniche di assertività.
Accettare i complimenti
Ad alcuni può sembrare strano, ma una parte importante dell’assertività è quella di sapersi valorizzare. Quindi si parte dall’accettare complimenti per le persone che sono a disagio da questo, ma il punto di arrivo è riuscire a parlare di sé in maniera positiva e prendersi i propri meriti.
Ovviamente questo va fatto in modo assertivo e non arrogante, per riconoscere a se stessi ciò che è giusto e non per inferiorizzare gli altri.
Essere spontanei
Questo è il livello un po’ meno definito. Salter parlava di ‘saper improvvisare’, per indicare il raggiungimento di un livello in cui la persona non era solo in grado di fare tutte queste cose, ma era spontanea e assertiva senza neanche doversi pensare.
Gli esercizi più utili per imparare l’assertività sono i role-play, ovvero delle simulazioni in cui si recitano dei ruoli. Questo permette di fare pratica in relativa sicurezza dalle reazioni altrui o dalle brutte figure, anche se spesso con qualche lieve imbarazzo o un po’ di rabbia.
Dopotutto parte dell’insegnamento è anche esporsi all’imbarazzo.
Nelle situazioni sociali difficili – trattare col capo, gestire i parenti durante le feste, discutere con amici che ci hanno fatto un torto – ansia e rabbia sono sempre dietro l’angolo. La risposta solitamente è di fuga (ansia) o di attacco (rabbia) e ci possiamo fare poco perché è determinata da migliaia di anni di evoluzione.
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