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18/04/2017Il Disturbo della Comprensione del Testo è un deficit che influenza la capacità di assimilazione.
Questo Disturbo specifico, o DCT, è un deficit neurologico che inerisce soltanto la capacità di comprensione ed acquisizione dei concetti dal testo, non riguarda invece la capacità di lettura che può essere nella norma.
In pratica il bambino sa leggere, anche ad alta voce (e questo lo distingue dalla Dislessia), in maniera fluida e scorrevole, ma non comprende il senso di ciò che ha appena letto in quanto il suo cervello non è stato in grado di decodificarlo e di sintetizzare i concetti espressi nel testo letto.
Dislessia e DCT
Esiste dunque una chiara distinzione delle due inabilità: la incapacità della decodifica dei simboli e del linguaggio scritto è tipico della Dislessia, uno dei deficit che rientrano nel gruppo del Disturbo Specifico dell’Apprendimento, o DSA, mentre nel caso del disturbo in questione la lettura avviene normalmente, il bambino legge bene, il disturbo interviene solo nel momento della comprensione di ciò che si è appena letto.
Il disturbo di comprensione può non emergere nei primi anni della scuola primaria, poiché i testi sono prevalentemente di tipo narrativo, la loro lunghezza non è eccessiva e il brano è spesso corredato da immagini facilitanti; proseguendo con la scuola invece, quando i contenuti acquistano una maggiore complessità, questa difficoltà può insorgere anche se la lettura si svolge con scorrevolezza, perchè al momento del resoconto non si è recepito nulla.
Il disturbo in questione va anche distinto dalle semplici Difficoltà della Lettura, che non sono la conseguenza di un Deficit neurologico, ma possono essere causate da una scarsa preparazione scolastica, dalla svogliatezza o mancanza di opportunità, da un ambiente famigliare poco stimolante e non acculturato che non ha mai fornito al ragazzo la possibilità di leggere e apprendere in maniera adeguata, può anche derivare da problemi pratici come la provenienza di una diversa nazionalità e con scarsa conoscenza della lingua italiana, oppure può derivare da uno scarso allenamento alla lettura, poco seguita a scuola e non applicata a casa.
Caratteristiche del disturbo
Il Disturbo della comprensione del testo ha delle particolari caratteristiche:
- Le prestazioni ottenute dalla somministrazione di prove specifiche relative alla sola comprensione del testo sono al di sotto della norma.
- Il livello intellettivo del soggetto è invece nella norma o, comunque, più elevato rispetto all’esito della prova di comprensione del testo.
- I risultati non sono da attribuire a situazioni di svantaggio socioculturale né a carenza di preparazione di base o allo scarso allenamento, per cui la difficoltà osservata risulta, da questo punto di vista, inspiegabile, sono quindi esclusi fattori oggettivi esterni incidenti sulla capacità.
- Il soggetto, inoltre, non presenta deficit di tipo sensoriale (visivo o uditivo), cui possa essere attribuibile il deficit di comprensione, nemmeno presenta altre patologie o deficit che possono essere connesse col Disturbo della Comprensione del Testo, come ad esempio i DSA.
Un buon lettore deve avere la capacità, mentre legge, di compiere delle interferenze: queste consistono in deduzioni, ragionamenti, organizzazione mentale dei concetti più importanti perché siano memorizzati, azioni che consentono di comprendere il significato di una parola in relazione al contesto della frase, di poter comprendere l’essenza, il significato, il pensiero sottostante di ciò che si è letto.
Per comprendere un testo dobbiamo essere capaci di ricavare le informazioni più importanti e principali, senza dimenticare i concetti anche marginali, che sono ad esempio meramente esplicativi e che non hanno contenuti concettuali ma servono da ulteriore precisazione, e che fanno parte dei concetti contenuti nel testo.
Queste capacità normalmente vengono svolte dalla nostra mente mentre memorizza i vari passaggi, in modo tale che restino acquisiti ed incamerati nella cosiddetta “memoria lavoro”, che è il magazzino mentale di tutte le informazioni che accumuliamo durante la nostra vita.
Chi ha tale disturbo, invece, può avere delle difficoltà ad eliminare le informazioni irrilevanti e non sono in grado di individuare e comprendere quelle invece rilevanti.
Conseguenze a scuola
Le prestazioni scolastiche di questi bambini risultano chiaramente deficitarie e insufficienti, in quanto la prevalente informazione che promana dalla scuola è contenuta nei testi che devono essere studiati dagli studenti.
Un bambino con difficoltà di comprensione del testo incontra quindi notevoli ostacoli, il suo percorso scolastico è più lento, i suoi risultati più scarsi.
Le sue capacità intellettive diverse dalla problematica del deficit, sono invece superiori al suo grado di livello di comprensione del testo, e questo fa sì che ci sia buona consapevolezza della propria difficoltà, con conseguenti ripercussioni sul piano emotivo e motivazionale.
Le costanti frustrazioni fanno scaturire la convinzione della propria incapacità, abbassando il livello della propria stima, della considerazione di sé, con gravi disagi interiori che si ripercuotono su tutto il programma scolastico, che è quello in cui potrebbe eccellere, ed anche sui rapporti relazionali sia con gli insegnanti che con i compagni o coetanei.
L’intervento preventivo ed il trattamento di tale disturbo è importantissimo per la sua risoluzione del deficit per l’evitamento di tutti i disagi psichici ed emotivi che ne conseguono.
Pertanto sia i genitori che soprattutto gli insegnanti, che hanno la possibilità diretta di valutare non solo la capacità di lettura ma anche quella della comprensione, devono prestare grande attenzione ed eventualmente segnalare al più presto ai genitori i dubbi o le incongruenze, affinché possano consultare degli esperti per diagnosticare il disturbo ed instaurare un programma di recupero.
La valutazione del disturbo
Il disturbo viene diagnosticato attraverso la somministrazione di determinati specifici test chiamati “Prove di comprensione Metacognizione Testo”, e sono distinti a seconda della fascia scolastica di appartenenza.
Al bambino, a seconda dell’età, viene presentato un brano che si differenzia per contenuto, complessità sintattica, lessicale e per le caratteristiche grafiche del testo.
La metacognizione si riferisce alle conoscenza che un soggetto ha sui propri processi mentali e al controllo che è in gradi di esercitare su di essi, nel nostro caso, visto che stiamo parlando di comprensione della lettura, si riferisce al processo mentale di acquisizione, elaborazione, decodifica e memorizzazione dei concetti letti.
Il brano è seguito da una serie di domande a scelta multipla.
Viene chiesto al ragazzo di leggere il brano e di rispondere in seguito alle domande sempre avendo a disposizione il testo, in modo che la valutazione riguardi solo la capacità di comprensione del testo e non altre abilità.
Per valutare la prestazione ottenuta dal bambino si fa riferimento ai punteggi normativi di cui sono provviste le Prove di Metacognizione.
Per quanto riguarda i trattamenti utili per migliorare il disturbo di comprensione, essi possono interessare due diversi aspetti:
1) Si può lavorare sulle abilità che riguardano il processo di comprensione come: fare inferenze o sottolineare le parti più importanti del testo, quindi porre più attenzione agli aspetti cognitivi che tale difficoltà comporta.
2) Si può cercare di intervenire sulle abilità metacognitive del lettore, potenziando le conoscenze o istruendolo sulle strategie utili per la comprensione.
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