La scrittura insulare
06/04/2019La triangolazione del narcisista
13/04/2019Il gaslighting è una crudele e subdola tecnica manipolatoria.
È un percorso di manipolazione con l’obiettivo di far dubitare la vittima della propria lucidità mentale. Si tratta di un abuso emotivo e psicologico, messo in atto tramite un insieme azioni volte a minare la stabilità mentale di una persona portandola a mettere in dubbio la sua percezione della realtà, dei suoi pensieri e del suo giudizio. È un comportamento tipico dei narcisisti.
Cos’è il gaslighting
L’espressione “gaslighting” deriva dal film intitolato Gas Light (1944): la protagonista è vittima di gaslighting da parte del marito, che mira ad impossessarsi di alcuni gioielli di valore appartenenti alla famiglia della moglie senza che lei se ne accorga.
Nel momento in cui la moglie nota l’involontario calo di intensità della luce a gas dovuto alle ricerche notturne del marito – da cui il titolo Gas Light – questi le fa credere che sia tutto frutto della sua immaginazione e inizia a manipolare piccoli aspetti della vita quotidiana per portarla ad impazzire.
Questo avviene in tutte quelle relazioni in cui c’è un partner manipolatore maniaco del controllo dell’altro, tipico delle relazioni con un narcisista.
Pur non basandosi su atti di violenza fisica, il gaslighting è una forma di abuso psichico, una violenza psicologica insidiosa, che lascia profonde ferite psicologiche e che si verifica quando una persona (il gaslighter) ne manipola un’altra per farla dubitare dei suoi giudizi, pensieri, valutazioni, con l’obiettivo di convincerla a considerare le proprie percezioni, credenze o ricordi come del tutto inaffidabili.
Questo obiettivo viene ottenuto negando la veridicità di quanto affermato dalla vittima e insinuando che il suo giudizio sia poco credibile perché è la persona stessa ad avere qualcosa che non va.
Si tratta di un’interazione tra un gaslighter, che ha bisogno di avere ragione per mantenere controllo e potere, e una vittima, che permette al gaslighter di definire il suo senso di realtà perché lo idealizza e ne cerca l’approvazione. Proprio in questa ricerca di approvazione e validazione inizia a manifestarsi il pericolo del gaslighting.
Gaslighting nelle relazioni
Un tipico esempio di gaslighting all’interno di una relazione di coppia è quella in cui l’uomo, coinvolto in una relazione extraconiugale, usa gli stereotipi di genere come ad esempio la gelosia, non solo per distogliere l’attenzione da ciò che egli stesso compie, ma anche per controllare la donna portandola a dubitare delle sue percezioni e sensazioni.
Il risultato delle tattiche del gaslighter fa sì che la vittima sperimenti confusione, dubbi su di sé e senta il bisogno di ritirarsi, allontanandosi così da altre persone significative e dalla vita sociale.
La manipolazione del gaslighting prevede varie tattiche ingannevoli come il diniego di quanto la vittima afferma e sperimenta, oppure il presentare false informazioni in modo da disorientarla e confonderla.
Tipicamente, infatti, il gaslighter modifica la verità sfidando i ricordi e la memoria della vittima in un modo talmente convincente che la vittima stessa inizia a mettere in dubbio la sua sanità mentale.
Alcune espressioni tipiche utilizzate dal gaslighter sono le seguenti:
- Sei pazza
- Non essere così sensibile
- Non essere paranoica
- Stavo solo scherzando!
- Ti immagini le cose
- Stai reagendo in modo esagerato
- Non ti agitare così tanto
- Quello che dici non è mai successo
- Sono preoccupato: penso che tu non stia bene
Gaslighting in famiglia
Il fenomeno del gaslighting non si verifica solamente all’interno di relazioni sentimentali, ma anche nel contesto familiare, amicale o lavorativo. Anche i genitori narcisisti possono essere abili manipolatori. Il fine è sempre comunque lo stesso: destabilizzare la vittima per poterla manipolare e controllare.
Una realtà tipica è quella che vede protagonisti genitore e figlio: si verifica quando il rapporto non matura alle fasi adulte e il genitore continua a relazionarsi con il figlio adoperando un fare autoritario, non permette a quest’ultimo di svilupparsi pienamente nella sua personalità.
È il paradigma del genitore autoritario e iperprotettivo che tratta il figlio da incapace rendendolo soggetto passivo della sua stessa vita. In quasi tutte le forme di gasligthing è infatti presente anche l’elemento dell’iperprotezione: il gasligther è convinto di proteggere la sua vittima al punto da sentirsi autorizzato a sostituirsi a essa, anche se questo avviene spesso in modo inconsapevole.
Nella sua massima espressione il gaslighting proiettato a livello familiare arriva a strutturarsi in quella che è una permanenza senza uscita dal modello educativo autoritario genitore-bambino. In questo modello l’autorità genitoriale è assoluta: non deve fornire spiegazioni di nessun tipo alla prole in merito alle proprie azioni o ai propri ordini, ed è incapace di riconoscere i figli come soggetti autonomi, che hanno desideri e capacità proprie da sviluppare.
Nonostante lo scorrere del tempo, il gaslighter mantiene i figli in un limbo in cui sono costantemente deprivati delle responsabilità, a favore, invece, di un forte senso di colpa. Il risultato è che la vittima rimane come imprigionata nella condizione infantile del ‘subordinato’, e il manipolatore prolunga un modello relazionale basato più sul senso di proprietà che su affettività ed educazione.
Gaslighting sul lavoro
Una personalità gaslighter può essere presente anche all’interno di una relazione lavorativa.
In questo caso, l’abusatore può essere un collega alla pari oppure un superiore, per titoli o responsabilità. Il gaslighting sul lavoro, quindi, è una forma di violenza psicologica che rientra nel mobbing.
L’obiettivo del gaslighter rimane sempre quello di destabilizzare le sicurezze della vittima, di sottometterla e impedirle di esprimere le proprie idee, facendo sì che essa non possa vivere alcun benessere lavorativo e diventi “dipendente” dal suo carnefice.
Un esempio concreto potrebbe essere quello di un dipendente che, durante una riunione di lavoro, propone un tema per lui importante e successivamente il capo nega completamente di aver ricevuto quella proposta.
Questo provoca un senso di confusione nella persona, che può arrivare a dubitare di se stessa. Il gaslighting farà venire meno la soddisfazione lavorativa che lascerà il posto allo stress e genererà nella persona un senso di incertezza che, come abbiamo già visto, è tipico del fenomeno descritto.
Le fasi del gaslighting
Il gaslighting si sviluppa secondo tre fasi, a seguito di un primo periodo tendenzialmente piacevole dovuto al fatto che il manipolatore si pone inizialmente in maniera positiva e riempie la sua vittima di complimenti.
Il gaslighter è infatti un calcolatore formidabile delle possibili reazioni delle sue vittime delle quali studia i punti deboli. Diviene straordinariamente capace di fornire alla sua vittima sia messaggi positivi che negativi.
Il suo scopo in realtà non è deprimerla o affossarla ma renderla migliore secondo il suo disegno. In pratica la rende totalmente dipendente da lui, ostacolando tutto quello che si discosta dal suo disegno.
Ecco le tre fasi:
- La prima fase è caratterizzata da una distorsione della comunicazione. La vittima non riesce più a capire il persecutore. I dialoghi sono caratterizzati da silenzi ostili, alternati a punzecchiature destabilizzanti. La vittima si trova così disorientata, confusa nella nebbia.
- La seconda fase è caratterizzata da un tentativo di difesa. La vittima cerca di convincere il suo abusante che quello che dice non corrisponde alla verità; prova ad instaurare un dialogo, ostinato, con la speranza che ciò serva a far cambiare il comportamento del gaslighter. La vittima si sente come investita da un compito basilare: le sue capacità d’ascolto e di dialogo riusciranno a far cambiare l’abusante.
- La terza fase è la discesa nella depressione. La vittima si convince che ciò che l’abusante dice nei suoi confronti corrisponde a verità, si rassegna, diventa insicura ed estremamente vulnerabile e dipendente. In questa fase la perversione relazionale raggiunge l’apice: la violenza si cronicizza e la vittima si convince della ragione e anche della bontà del manipolatore che, spesso, viene anche idealizzato.
Caratteristiche del gaslighter
Il gaslighter è motivato da un forte desiderio di neutralizzare l’abilità della sua vittima di criticarlo in modo da assicurarsi il suo consenso e mantenere il controllo su di lei. Caratteristico è il fatto che non è sufficiente per il gaslighter avere il controllo della vittima, né che le cose vadano come vuole lui: egli vuole che la vittima sia davvero d’accordo con lui.
Il fenomeno è quindi diverso dal mettere a tacere l’altra persona, dal creare un ambiente in cui tutti pensano che la vittima sbagli o dall’ottenere il consenso della vittima forzatamente. È qualcosa di ancora più subdolo: vuole togliere alla sua vittima la possibilità di ragionare autonomamente.
Il gaslighter inoltre ha difficoltà a identificare, gestire ed esprimere le emozioni e soffre di un forte senso di vulnerabilità, come molte persone che commettono abusi.
Non tollera la possibilità di un disaccordo o critiche sul suo modo di vedere le cose e il suo scopo è quindi eliminare ogni possibilità che ciò si verifichi minando la concezione che la vittima ha di sé e convincendola del fatto che non deve fidarsi di se stessa in quanto troppo sensibile, dotata di una percezione della realtà difettosa, che non le permette di potersi fidare dei suoi stessi giudizi né di essere competente nel prendere decisioni.
In pratica vuole annullarla come persona, come essere pensante.
La vittima di gaslighting
La vittima di gaslighting si trova davanti ad un dilemma: di chi fidarsi? Chi ha la visione più credibile tra lei e il gaslighter? Un aspetto da tenere presente è come ci sia un legame tra i due e la vittima abbia investito emotivamente nel gaslighter e nella loro relazione: proprio perché il gaslighter è una persona fidata, la vittima è maggiormente portata a credergli.
La vittima si trova a lottare con la sensazione che la sua mente sia stata manipolata, i suoi pensieri influenzati e la validità delle sue percezioni minata, sperimentando forte confusione.
Nel frattempo, il gaslighter porta avanti queste distorsioni dipingendosi lui stesso come la vittima della situazione che rimane a fianco dell’altra persona nonostante le sue presunte difficoltà, assumendo il ruolo di salvatore e benefattore.
La vittima di gaslighting diventa sempre più incerta e confusa riguardo alle sue valutazioni, alle percezioni interne o esterne e alle sue capacità di percepire la realtà e arriva a vedere persino il ricordo del proprio vissuto così debole, da essere relegato a mero fatto immaginato, con conseguenze gravi e profonde sull’autostima, fino addirittura a ritenersi stupida, incapace e pazza; è insidiata ogni certezza e sicurezza della persona.
Si crea così un rapporto tossico in cui la vittima si sente inadeguata, incapace, stupida, ma contestualmente vede nel suo aggressore una ‘fonte di autorità’, perché lo associa a una possibilità di crescita e miglioramento personale.
Per chi vive una relazione di questo tipo ė difficile accorgersene e forse, ancor di più, ammettere di essere manipolato, anche se, a uno sguardo più attento, è possibile individuare veri e propri campanelli d’allarme.
Tra questi, il fatto d’essere sempre d’accordo con il genitore, con il partner o con l’amico, la scelta di rinunciare sempre a esprimere la propria opinione anche in presenza di dubbi legittimi, frutto della scarsa considerazione e della sensazione di inadeguatezza da questo generata.
La prima cosa da fare per uscirne è prendere consapevolezza del fatto di essere una vittima di tale tipo di manipolazione. Una volta capita questa dinamica si può affrontare il gaslighter mettendolo davanti al suo comportamento.
Il gaslighter, infatti, perde ogni potere sulla vittima quando questa acquisisce consapevolezza della manipolazione subita: il primo passo per uscirne sarà diventare consapevoli dei meccanismi che l’abusatore mette in atto. Ciò permette di riconoscerli e di porvi un freno.
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11 Comments
Buon giorno, sono un uomo di 54 anni che due anni fa dopo una profonda crisi di coppia, convivevamo, e dopo che era ormai evidente che ogni mia amorevole attenzione e attività volta al benessere comune non aveva più nessun valore per lei in quanto impegnata a flirtare su vari social, fino a che dopo soli due giorni dalla data “ufficiale” in cui mi lasciò già frequentava un tale che aveva conosciuto on line, lui con prifilo rigorosamente anonimo.
Erano ormai mesi che lei aveva il cellulare in “mute” e sempre con lo schermo rivolto verso il basso.
Io ebbi la dabbenaggine di manifestare la mia rabbia, solo verbale e mai fisicamente violenta, non potrei mai far del male a chi amo, rabbia dovuta alla frustrazione derivante dalle continue menzogne che ritenevo offensive per entrambi e che non riconducevano mai e poi mai al reale stato delle cose.
Lei durante due liti chiamo la polizia senza che fosse accaduto nulla di pericoloso, una normale lite, certamente poco elegante e inutile nel modo di rivendicare i rispettivi punti di vista, una lite dove gli insulti furono di pari entità, nessuna violenza fisica. alcuni mesi dopo riprovammo a risanare il rapporto, oramai ognuno di noi viveva in case separate, ma dopo tre mesi dive io la aiutai anche economicamente in modo importante a cusa della sua perdita del lavoro, aiutai anche nell’affidarla ad un legale di mia fiducia per farle riavere gli stipendi mai pagati etc. dopo aver cercato con le mie misere armi di darle un aiuto morale, scoprii che ancora aveva contatti con quel tale, da li nacque un altra lite, un altra separazione, e un altra chiamata alla polizia, e il mio arresto, davvero stupefacente per modi termini, intenzioni e fatti. Poi lei ritirò la denuncia e io tornai libero dopo tre settimane di domiciliari, una notte in cella e una vita rovinata. La vicenda è molto più articolata, ma mi creda non ho mai commesso nessun reato contestatomi, infatti il ritiro della sua denuncia era inevitabile vista l’inconsistenza dell’accusa e le prove che testimoniavano in modo cristallino come in realtà stavano le cose. Questo malgrado il suo avvocato che insisteva per portare avanti il processo, avvocato donna fasciofemminista della peggior risma. Questo racconto, al quale mi rendo conto mancano molti elementi perchè lei possa avere un’idea più chiara, ma sarebbe davvero un racconto troppo lungo e noioso, solo per sottolineare che alcune volte una donna colta in fallo e magari un pò opportunista, o semplicemente in crisi esistenziale come fu la mia compagna, può usare questa arma devastante che è la sopraffazione e la guerra di genere, tanto di moda in questi anni, e malgrado ogni buon proposito le donne continuano a morire perchè non si distingue un assassino, un aguzzino da chi invece è una persona per bene, ha una storia e una vita specchiata. Grazie ndell’attenzione, scusi la confusione narrativa, scritta di getto… Buon primo maggio
Anche se spesso scrivo dal lato femminile sappia che considero sempre le situazioni verificabili a chiunque, ci sonouomini e donne malvagie, opportuniste e che quando c’è una crisi in atto trano fuori la loro parte peggiore.
Mi dispiace per la sua vicenda, spero si concluda presto e bene in modo da poter lasciare alle spalle tutto quanto ed il prima possibile
Marilena
Buongiorno,
Lasciato il mio paese e lavoro nel
2003 per venire in Italia da un uomo che faceva tante promesse. Ero dipendente di lui, con disprezzo continuo verso di me, poi è arrivata nostra figlia adottata. Ha cercato mettermi contro di lei perché la
Bimba non lo cercava. Sono riuscita dopo 11 anni a fargli credere che voglio
Tornare nel mio paese visto che lui aveva perso tutti soldi delle nostre
Case in borsa e facendogli credere di andare tutto assieme altrimenti mai mi avrebbe lasciato nostra figlia. Dopo minacce di mesi sono riuscita a ricuperare mia figlia fingendo che aspettavo entrambi nel mio paese. Poi mi ha lasciato senza macchina e soldi, iniziato da zero. Continuo mi mandava foto con la sua ragazza in viaggio e poi con le amante, Ferrari ma non mi dava i soldi promessi. Ho subito una malattia durante il matrimonio e cioè la fibrimyakgia che è psicosomatica, tante
Visite durante il nostro matrimonio. Mi ha costretto di firmare un divorzio da un notaio che era tutto nel suo interesse ma io volevo concludere. Venendo a trovare sua figlia a casa nostra mi sono spariti due orologi di valore poi L anno scorso ha fatto finta che i ladri sono entrati durante la mia assenza e ancora mi ha rubato i miei risparmi.
Oggi la sua ragazza L a lasciata e ci sentiamo perché è rimasto abusivo nella sua cada di questa donna, minacce , furti, promesse e soldi prestati anche da lei perche e un giocatore in borsa.
Mi chiedo ma legalmente si può fare qualcosa per almeno fare valere la legge è proteggere chi a vita ha subito un danno psicologico enorme.
Le denuncie hanno nella maggior parte dei reati un tempo stretto per essere depositate: 3 mesi
Per quanto riguarda i danni psicologici sono difficili da dimostrare, tanto per cominciare deve avere una valutazione psichiatrica che l’attesta e ne da prova della sua esistenza, senza prove non si va in giudizio
MArilena
Buongiorno.
Non so se è questa la sede giusta, vorrei sapere gentilmente come è possibile ” svegliare ” una persona vittima di gaslighting, che non se ne rende affatto conto, ed è in grave pericolo: il suo gaslighter lo ha convinto di essere malato mentale, e in collusione con uno psichiatra gli sta facendo assumere da anni massicce dosi di psicofarmaci ipnotici, per cui praticamente vive nel letto, la sua unica aspirazione è dormire.
Ha avuto per questo motivo gravi problemi sul lavoro ( che era la sua unica uscita e fonte di soddisfazioni ) e ora che è andato in pensione, si trova letteralmente agli arresti domiciliari, sorvegliato h24 con i minuti cronometrati persino per buttare l’immondizia, impossibilità di fare e ricevere telefonate, di decidere cosa vedere in televisione etc.
Il gaslighter gli ha fatto terra bruciata intorno, allontanando tutta la sua famiglia d’origine e tutti i suoi amici, inoltre gli psicofarmaci gli hanno tolto ogni capacità di discernimento, infatti gli è stata diagnosticata insufficienza renale, ma non segue la cura ricevuta, non gli viene preparato il cibo della dieta da seguire, al contrario cibi che lo danneggiano sempre più, e sempre più aumentate le dosi degli psicofarmaci, causa primaria di insufficienza renale.
C’è ancora tantissimo da dire, ma ripeto non so se è questa la sede giusta.
Lo scopo del gaslighter è di portarlo alla morte per impadronirsi di una cospicua eredità, nel momento in cui questa persona, che viveva da separato in casa, aveva deciso di rifarsi una vita con una partner con cui aveva un ottimo rapporto, temendo di perdere l’eredità in caso di separazione e divorzio.
Questa persona non è giovane, ha sessantasette anni, oltre all’insufficienza renale ha gravi problemi di prostata, alla schiena e alle articolazioni, ma la gaslighter invece di un ortopedico gli ha procurato una “massaggiatrice” che gli spilla soldi da qualche anno fra “annessi e connessi”, e la vittima è talmente plagiata da non pensare minimamente ad andare da un nefrologo o da un ortopedico, ma ovviamente dalla massaggiatrice si, che riceve la domenica sera, cosa strana considerando che la gaslighter è gelosa pure dell’aria che respira.
Chiedo scusa per il disturbo, ma la situazione è gravissima, non so a chi rivolgermi, se la cosa non è di sua competenza, gentilmente potrebbe indicarmi a chi rivolgermi per ” svegliare ” questa persona, per fargli rendere conto che è vittima di gaslighting, visto che gli psicofarmaci gli hanno tolto ogni capacità critica e decisionale, e gli hanno annullato la volontà? GRAZIE
Può lamentare la cosa alle assistenti sociali del suo paese
Marilena
Buonasera.
Le ho scritto ieri, gentilmente potrebbe rispondermi? Mi scusi se la disturbo ma è davvero urgente GRAZIE
Non vedo suoi commenti nè qui nè via mail, deve essersi perso, potrebbe per cortesia rinviarmi il messaggio via mail? così le rispondo privatamente
info@marilenacremaschini.it
Marilena
Grazie per la sua disponibilità, le ho scritto in privato.
Buon giorno, sono un uomo di 58 anni 01 anno fa dopo una profonda crisi di coppia, nella quale convivevamo insiema a casa mia, e dopo che era ormai evidente che ogni mia amorevole attenzione e attività volta al benessere comune non aveva più nessun valore per lei in quanto impegnata a flirtare in continuazione su vari social , ho scoperto che e una rimorchiatrice seriale dopo di che la ho lasciato andare nel ultimo litigio.
Si me permette le acconto un po la mia storia , sono vedovo con figli uno dal quale e disabile al 100%, tre anni fa e deceduta mia amata Moglie dopo 32 anni Matrimonio, il dolore e indescriptibile, mi mancava tanto che dopo 1 anno ho conosciuto una ragazza Colombiana( 48 anni) a Roma sud Tor Vergata, molto bella e disponibile mi sono innamorato subito, l’ho portato a casa mia, ha conosciuto la Mia famiglia Lei mai Mai mi ha presentato la sua famiglia e poi dopo qualche mese siamo stati in America ( io sempre ho pagato tutto) perché mia nipote ci sposava, Lei mai ha viaggiato in America grazie alle mie conoscenze sono riuscito a prendere una Visa per lei cosi potremmo viaggiare in America ,siamo stati anche in austria, germania, svizzera, verona venezia bologna ect, lei non aveva mai conosciuto niente, Lei residente a Roma da piu 20 ann , non ha la cittadinanza Italiana, Vedova ma di un matrimonio annullato per strane ragione, il marito in perfetta salute e morto dopo qualche mese anche in forma misteriosa. Viveva insieme a sua figlia di 18 anni rimasta da sola con sua figlia , non e mai stata sposata (trane quel annulamento)ne a ha vissuto mai con nessun compagno insieme, non ho mai conosciuto sua figlia perché ha litigato fortemente con sua figlia e la ha sfrattato da casa sua senza rimorso,( perché a acquisito fraudolentemente un appartamento) la povera bambina e andata a vivere a casa dei genitore di un amico di scuola, ( Lei non ha avuto mai suo padre perché la colombiana ha fuggito a Italia con la bimba quando appena aveva 01 anno), c’erano molte cose che non me sembrava vero, sempre lei era la vittima, una manipolatrice magistrale, lavora con anziani e disabile, cosi tra litigi mese dopo mesi siamo stati insieme 02 anni, Litigava per cose veramente banale ( trovava un costume di mia defunta sposa e la nominava prostituta ecc,)ma con un linguaggio e carattere molto aggressivo e minacciante sempre nominata suo amico della Guardia di Finanza diceva ; sta registrando tutto e tu andrai en galera , io faccio quello che mi pare con chi mi pare e tu devi stare zito”, io le pregava me inginocchiavo a chiedere scusa sempre, ( era strano) finché un giorno nel suo appartamento nascosto nel soggiorno ho visto una foto di tutte due con tre candele due bianche e una rossa la nostra foto bagnata in un piato,” in termine colombiani si chiama “ AMARRE DI AMORE” pratica di stregoneria, magia nera o vudu e molto comune in Colombia, legare qualsiasi uomo contra la sua volontà, sono rituale di magia lo scopo e legare una persona spiritualmente con magia e costringerla a fare tutto quello che la donna vuole, cosi può sposarci, può avere dei soldi in somma uomini che diventano zombie, cosi ho capito perché era pazzo di Lei, perché lei a volte cercava litigi per cose banale e il giorno dopo mi inviava una foto a cena con un altro amico, e io le pregavo, cosi un mese si con lei un altro se ne andava e io sempre a pregare Lei sempre si vittimizzava sempre, io ero sempre il cattivo a volte rispondevo ma in buona maniera a volte con il suo linguaggio, veramente non sapevo come parlare con lei per convincerla di tornare era molto testarda le piace molto mettere sottomissione a gli uomini, umiliare, denigrare ecc, un giorno mi sono deciso di lasciarla andare e cosi e stato, se ne e andata dopo che si e trasferito a la mia nuova casa, dicendomi “ SEI UN LADRO MI HAI RUBATO LE COSE DI CASA MIA , DEVI RESTITUIRME TUTTO E PORTARE TUTTO COME ERA PRIMA “ ( incredibile cosa da matti) aveva oppure fatto la residenza e avevamo deciso di vivere insieme, e dopo 4 mesi in mezzo di quarentenne per la pandemia lei decide di andare cosi ? , ho saputo che il suo amante la voleva per trascorrere le vacanze insieme ( io mai sono stato in agosto con lei sempre litigava il mese prima ) ALLA FINE ho portato da solo a casa sua tutto e se ne e andato.
Dopo qualche mese 04 mesi che sono sparito della terra senza nessun tipo si comunicazione con lei ,ho visto tramite “lo stato di Whasup” che era molto malata, l’ho scritto subito 01 messagio whasup l’ho offerto di prendermi cura da lei per un tempo dopo se ne puo andare, ma lei mi ha risposto in forma pesante e mi ha provocato come solito , offese pesantissime a mia moglie deceduta, mia madre al estero, alla mia persona e io tra rabia e scherzo l’ho detto che doveva andare a chiedere scusa nel cimitero e che le avevo messo un Gps nel Cu… non sapevo che era una trappola insieme a suo amante della guardia di finanza suo protettore e cosi dopo 4 mesi che non ho avuto nessun tipo di contatto ne telefonico, sms, whasup, niente di niente, mi fa una “diffida” per stalking e minacce ? (E UNA CALUMNIA E FALSO ) perché , perché suoi amici de tor vergata insieme a suo amante sposato della guardia di finanza per farle un piacere e vendetta hanno deciso così senza pensare nelle conseguenze alla fine e la polizia che decide a favore di chi vuole.
Sogno con lei penso a lei tutti giorni ho tanti dolore nella testa nel cuore per causa delle constante rituale di magia nera che mi fa sempre, DA UNA PARTE LA DIFFIDA E SENZA SCANDENZA ,NON POSSO CHIEDERE DI SMETTERE CON LA MAGIA PERCHE SUO AMANTE CON IL SUO DISTINTIVO E LA LEGGE , E MI PUO PRENDERE QUANDO VUOLE E METTERMI IN GALERA, e lacciando da solo mie due figli compreso il disabile che dipende al 100% da me. Da un’altra sono felice perché non c’e più, ma la amo tanto penso sia conseguenza della magia nera, la sofferenza psicologica la tortura di tutti giorni a volte mi fa impazzire del dolore sono in un incubo , DA UNA PARTE CON “MAGIA NERA” MI CONSTRINGE A CHIAMARLA CERCARLA da un’altra ho la diffida, MA NON HO MOLLATO MAI PREFERISCO MORIRE PRIMA DI ABANDONARE MIEI FIGLI PER UNA CATTIVA DONNA , ho tante cose da contare da lei , sempre ho avuto una dash Cam nella mia machina, tante registrazione voce video sms da lei che senza preoccupazione da fede di tutto , “Lei fa quello che le pare perché e protetta da un membro delle forze del ordine della guardia di finzanza” anche di avvocati ecc. ma non voglio denunciarla preferisco soffrire prima che lei e i suoi amanti membro delle forze del ordine mi prendano, che mi minacciano ancora di più . Manipolatrice : ha denigrato la mia famiglia, mia defunta moglie morta da cancro 3 anni fa, mia madre di 80 anni in America che non ha mai conosciuto, ha fatto una campagna diffamatoria, intimidatoria pazzesca e si ha vittimizzato davanti a tutti falsamente senza io avere la più minima possibilità di rispondere a tanta calunnia , a tutti i membri della mia famiglia in forma pesante minacciante anche con la sua famiglia ha parlato da me in forma terribile io per tutti sono un mostro , non ho mai usato la violenza fisica ne di parole , non parlo mai parolacce, Lei invece si, io ho un figlio disabile autistico sindrome di down al quale assisto tutti giorni, sono casalingo e una persona perbene, ho amato tanto a questa colombiana ma cosi mi ha pagato, sono in trappola da lei purtroppo, e devastante psicologicamente.
Grazie mille, mi scuso per lo sfogo.
Mi contatti privatamente, via mail: info@marilenacremaschini.it, potremo valutare attraverso una consulenza cosa le convenga fare in questo momento, sia in termini legali che personali.
Marilena