Tradotto dall’inglese il termine Focusing significa mettere a fuoco, in psicologia attesta la capacità del paziente di ascoltarsi, prestare attenzione a sensazioni e desideri interiori che non sono ancora stati espressi in parole.
Il Focusing è una corrente di pensiero della psicologia nata negli anni ’70 ad opera di Eugene Gendlin, psicoterapeuta e filosofo della scienza, professore dell’Università di Chicago e collaboratore di Carl Roger, il fondatore della psicologia umanistica.
La psicologia umanistica è una corrente di pensiero della psicologia che pone alla base del proprio studio l’uomo come individuo, soggetto dotato di unicità e complessità sensitiva ed emotiva, qualcosa di ulteriore rispetto alle valutazioni meramente scientifiche della psicologia teorica.
L’apporto Di Gendlin fu quello di attestare la capacità di alcuni soggetti di valutarsi durante le sedute descrivendo la storia personale non solo attraverso i particolari oggettivi ma raccontando anche le sensazioni, emozioni e sentimenti percepiti nel momento del racconto.
Tali soggetti risultavano avere delle risposte terapeutiche migliori rispetto agli altri, pertanto il metodo dell’ascolto personale percettivo venne utilizzato come strumento di indagine clinica.
Gendlin strutturò il processo in sei passi di facile accesso ed oggi è utilizzato in ogni situazione o contesto in cui il soggetto deve essere sbloccato per rilassarsi, per combattere lo stress, favorire la creatività e la produttività intellettuale ed emotiva.
Di seguito espongo i sei passi del focusing.
Quando il paziente o l’utente è rilassato può dare inizio a qualunque attività terapeutica o creativa.
La mente libera darà modo alla terapia di entrare più nel profondo e nell’intimo, lo stesso vale per la creatività che potrà essere espressa in maniera più piena, ampia e con tante sfaccettature fatte di intensità di emozione e di sensazione.