Il riccio dell’ammanieramento
12/10/2017Il riccio del materialismo
16/10/2017Il riccio dell’ideazione riguarda il pensiero.
Il Riccio dell’Ideazione o della Fissazione Idealistica è un gesto che riporta alle idee, idee fantastiche o fantasiose, spirituali, della creatività, ma anche dei pensieri ossessivi e maniacali (dipende dall’intensità del segno).
Proprio perché riguarda il pensiero, il riccio dell’ideazione, che parte dal rigo di base, si sviluppa verso l’alto: l’area preposta, secondo il simbolismo spaziale, per la parte ideativa ed intellettiva.
Il simbolismo orizzontale
Quando scriviamo, il movimento sul foglio da destra a sinistra esprime la modalità con cui ci percepiamo, come sentiamo gli altri e come ci relazioniamo loro.
L’ampiezza del campo di coscienza, la disponibilità intellettiva ed affettiva nei confronti degli altri e delle loro idee, un atteggiamento estroversivo ed esplorativo si manifestano attraverso un movimento grafico sciolto, ampio e slanciato. La sollecitazione di un marcatore somatico positivo produce slancio, proiezione verso il futuro.
La preoccupazione di difendere se stessi e le proprie idee, il timore di concedere troppo spazio agli altri e di esserne condizionati, un atteggiamento introversivo, che limita gli spazi di perlustrazione e reprime le tendenze, sono espressi da un movimento grafico ristretto, che ravvicina le lettere e le parole.
La sollecitazione di un marcatore somatico negativo suggerisce di non proseguire perché si profila una situazione di pericolo e di allarme.
In una scrittura è simbolicamente significativo anche il non scritto, in quanto, quando scriviamo, inconsciamente decidiamo come gestire lo spazio bianco.
Il significato, positivo e/o negativo, dei singoli segni non deve mai essere considerato in assoluto, ma sempre e solamente in rapporto al contesto grafico.
Scrivendo le singole lettere, l’Io descrive un proprio “autoritratto dinamico”. L’ampiezza dell’occhiello è proporzionale allo spazio-tempo dedicato al pensiero. Lo spazio interletterale ed il collegamento di una lettera con la successiva all’interno di una parola rappresentano la modalità con cui l’Io si relaziona con il Tu e con la realtà esterna.
Il riccio dell’ideazione è un gesto che si crea proprio in questo spazio, che rappresenta il modo di sentire il rapporto con l’altro, con l’ambiente e col futuro.
La parola, costituita da un certo numero di lettere in cui si raffigura l’Io, rappresenta la concatenazione delle esperienze.
Lo spazio tra parole rappresenta simbolicamente il tempo di riflessione che l’Io si riserva prima di intraprendere nuove esperienze. I significati simbolici sottendono ragioni neurobiologiche del pensiero e delle emozioni ed implicano l’interazione sistemica delle strutture sottocorticali, corticali e neocorticali implicate.
La scrittura come test
La scrittura rappresenta una proiezione grafica della personalità dello scrivente sul foglio. Al pari dei disegni, che sono dei costrutti grafici, anche la scrittura è lo strumento principale per esaminare l’interiorità della persona.
Le forme dei grafemi si realizzano come un disegno, proiettando nelle sue forme quello che passa nella mente dello scrivente, ancora di più lo sono le forme che eccedono l’essenza del grafema scolastico, eccedendo anche nello sviluppo e formazione della lettera.
La scrittura, come il disegno usato per i test cognitivi, rappresenta un’attività costruttiva, un’espressione artistica a contatto con l’inconscio, e al contempo una forma di espressione e di comunicazione. Tra le altre cose, ha la funzione di soddisfare i bisogni lucidi, affettivi ed emotivi.
La creatività della rappresentazione grafica permette a chiunque di comunicare all’esterno ciò che vive nel suo mondo, di concretare una rappresentazione interna con concetti spontanei.
Analizzare la scrittura, come i disegni, è possibile:
- avere delle informazioni sulle caratteristiche individuali e comportamentali
- avere una visione complessiva dei suoi stati emotivi
- cogliere dei segnali che la persona sta lanciando
- comprendere dei momenti di disagio che sta vivendo
- fornire i dettagli del suo costrutto psicologico.
Quando si forma una scrittura o, meglio ancora, una lettera, la sua rappresentazione grafica prende forma da un’immagine visiva, che non è necessariamente la riproduzione fedele di un oggetto, di un modello percepito (che nel nostro caso sono i grafemi con le forme apprese a scuola) ma è una ricostruzione originale, un oggetto interiorizzato, ricostruito all’interno, e questa ricostruzione interna dà origine a quello che viene definito il «modello interno» che la persona ha di sé.
Perciò, qualunque sarà il risultato grafico obiettivo, è fondamentalmente realistico, laddove, per realismo, intendiamo qualsiasi elaborazione personale della realtà percepita, ed è realistico perché ha la funzione di rappresentare sempre qualcosa.
Il riccio dell’ideazione
Il riccio dell’ideazione si presenta spesso nelle scritture lente, flemmatiche, la cui velocità è messa da parte dal ragionamento, dall’ideazione, dalla fantasia che prende il sopravvento.
Facendo parte del pensiero lo sviluppo del riccio dell’ideazione si eleva verso l’alto ma in modo lento, flessuoso, delicato, può trovarsi in finale di parola ma anche all’interno di essa quando diventa una fissazione idealistica.
Il riccio dell’ideazione dell’immagine qui sopra è quello evidenziato dal cerchietto rosso, mentre il quarto indicato, che si sviluppa comunque verso l’alto, è il riccio della spavalderia.
Come detto in premessa l’intensità del segno determina l’intensità dell’evasione fantasiosa e quando essa può dominare l’esistenza: se si trova nella scrittura in forma lieve può determinare una personalità impostata più sul pensare che sull’agire, mentre quando nella scrittura è un segno dominante o molto evoluto nella forma significa che la persona che lo crea confonde spesso la realtà dalla fantasia dal troppo fantasticare.
Nella scrittura riportata di seguito le frecce indicano delle evoluzioni delle lettere verso l’alto, ma non tutto rivolte nella stessa direzione (anche se tutte guardano verso l’alto), inoltre, non tutte hanno la stessa lunghezza ed il grado di chiusura verso la lettera.
È un gesto di interiorità, di profondità, di animo sensibile, verso se stesso ma anche verso le persone che gli sono care, ed il racchiuderle da sopra come un cappello rappresenta la forma di protezione e di riparo più primitiva, semplice ma efficace.
Esempi di scritture
Vediamo insieme alcuni esempi di scrittura dove si evidenziano i ricci dell’ideazione.
In questa prima scrittura il riccio si eleva verso l’alto con un gesto contenuto, quasi timoroso (il tratto diventa evanescente) me si nota l’elevazione del tratto verso l’alto anzichè verso destra.
L’atto di ideare con intensità è presente, costante, ma, proprio come è trattenuto il gesto, si cerca di nasconderlo, per timore di essere giudicati o rimproverati.
Anche in questa seconda scrittura il riccio dell’ideazione è presente, con minore intensità (molte delle finali di parola cedono verso il basso) ma il gesto creato è più evidente, più marcato e sale in maniera più vistosa e vigorosa.
Data l’elevazione verso l’alto del riccio dell’ideazione si può dire che lo scrivente tende a favoleggiare e fantasticare un po’ troppo, col rischio di perdere di vista la realtà dei fatti e della sua condizione.
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