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26/11/2019Il senso di colpa può essere logorante come un tormento.
Tutti noi, in quanto esseri umani, siamo vittime del senso di colpa. Anche se ognuno commette errori e si pente di determinate azioni che ha commesso, il senso di colpa viene spesso demonizzato e in certi casi può arrivare a causare tumulti emotivi e fisici che portano a conseguenze anche gravi.
Il ruolo della colpa
I sensi di colpa non sono altro che delle emozioni che si manifestano in maniera tardiva rispetto alle emozioni di base, e sembra che derivino dalla convinzione di aver danneggiato o fatto del male a qualcuno.
Questa convinzione fa insorgere un conflitto interiore, che può essere lieve o profondo.
Il ruolo dei sensi di colpa è quello di inibire azioni considerate immorali e, proprio per questo, rientrano nella categoria delle emozioni cosiddette morali, in quanto promuovono un atteggiamento etico e fanno affiorare nel soggetto la sensazione di aver trasgredito delle regole.
I sensi di colpa non nascono con noi, non sono innati, ma sono una reazione che impariamo intorno ai 4/6 anni dai nostri genitori e servono a tracciare una linea di separazione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Quando si è piccoli e si viene rimproverati perché si va male a scuola o per una parolaccia lo scontento dei genitori produce come effetto quello di far sentire in colpa. La conseguenza immediata è quella di assumere un comportamento che non sia in contrasto con i valori di papà e mamma.
Una volta diventati adulti si tende a sostituire i propri valori a quelli insegnati dalla famiglia, ma accade anche di portare dietro il ricordo delle cose vietate durante l’infanzia. Può anche capitare che il senso di colpa continui a persistere senza motivo, portando l’individuo a non vivere esperienze che potrebbero essere determinanti nel cambiare la sua vita.
Le conseguenze
Non tutti, però, vivono i sensi di colpa allo stesso modo, perché non tutti possiedono in modo spiccato il senso della responsabilità. Infatti, questo fenomeno si viene a creare soprattutto in quei soggetti che, oltre ad avere un senso di responsabilità molto sviluppato hanno anche la tendenza a rimuginare.
Vuol dire che questa sensazione dolorosa di colpa è tipica di coloro che pensano troppo, che ripensano continuamente alle cose del passato, alle scelte fatte, alle discussioni e si giudicano per ciò che hanno fatto oppure non fatto.
I sintomi dei sensi di colpa possono essere percepiti sia a livello emotivo che a livello fisico. Dal punto di vista emotivo è come convivere con qualcuno che per tutto il tempo ti punta il dito contro, che giudica qualsiasi vostra mossa e pensiero.
Quando si tratta di senso di colpa più profondo, la percezione si trasforma e diventa fisica, tanto che si possono avvertire sintomi come tensione muscolare, respiro corto e battito cardiaco accelerato.
La brutta sensazione di vivere con un peso sullo stomaco non è affatto piacevole e non lo è soprattutto quando non è stato commesso nulla di eclatante. In questa condizione è normale essere combattuti fra la parte che ritiene di aver trasgredito dei codici etici importanti e la parte che invece vorrebbe uscire dal senso di colpa e liberarsene una volta per tutte.
Il senso di colpa genera innanzitutto un malessere interiore che si può tradurre in un senso di turbamento più o meno profondo. A questa emozione, se ne possono poi associare altre, quali rabbia, paura e anche tristezza, determinati dall’aver violato i propri principi morali.
Il senso di colpa, a sua volta, può generare anche altri sentimenti come il rimorso per ciò che è stato fatto, il quale può raggiungere diversi gradi di intensità. La persona che prova senso di colpa può patire tensioni interne tali da somatizzare questi sentimenti, che possono tradursi in veri e propri sintomi fisici quali:
- mal di testa
- dolori allo stomaco
Il soggetto che soffre di sensi di colpa può accusare anche ansia con tutta la sintomatologia fisica associata, tra cui tachicardia, respiro corto e tensione muscolare e disturbi del sonno come l’insonnia.
Nei casi più gravi, potrebbe anche arrivare a punirsi da solo.
Liberarsi dai sensi di colpa
Ci si può liberare dai sensi di colpa ma bisogna seguire un percorso interiore. Ecco alcune fasi che rientrano in questo percorso e che devono essere rispettate per raggiungere l’obiettivo.
Esplorare i motivi
La prima cosa da fare è quella di approfondire i sentimenti di colpa percepiti e gli eventi che li hanno causati. È fondamentale capire le emozioni provate e quale significato hanno nella propria vita. Bisogna chiedersi quali sono le cause che le hanno provocate, che effetti hanno sulla propria esistenza e sulle persone che stanno intorno e se è giusto sentirsi in colpa.
Spesso questo sentimento è generato da un’eccessiva autocritica o dalla bassa autostima, per cui ci si assume la responsabilità di un qualcosa anche se non esiste o vi è in forma limitata.
Non si può tornare indietro
Accettare la realtà è un modo per liberarsi dei sensi di colpa. Bisogna convincersi che le cose non possono essere cambiate, il passato è passato e non si può tornare indietro per agire in modo diverso.
Se ci sono stati degli errori bisogna prendersi le proprie responsabilità e accettare di sentirsi colpevoli. Non vale la pena negare l’evidenza o resistere. Piuttosto, bisogna essere onesti con se stessi e capire quali sono i propri sentimenti.
Se c’è qualcosa che si può fare per rimediare occorre attivarsi in tal senso, riparare ad un danno da sempre sollievo, come chiedere scusa se si è in torto, altrimenti conviene passare oltre.
Ampliare i propri orizzonti
Per uscire dal senso di colpa profondo è essenziale guardare oltre e ampliare i propri orizzonti.
Bisogna cercare di capire come sarebbe diversa la vita senza la sensazione spiacevole di aver fatto degli errori e riflettere su nuove alternative per andare avanti con maggiore serenità. Vedere le cose da una diversa prospettiva aiuta ad instaurare un rapporto meno complicato con le sensazioni provate.
Non dimentichiamo poi che errare è umano e che si impara più dagli errori che facendo sempre la cosa giusta.
Perdonare se stessi
Nessuno è infallibile, siamo essere umani e tutti commettiamo degli errori. Per questo bisogna perdonare se stessi, perché non sempre è possibile fare le cose giuste o prendere le decisioni corrette. Gli errori fanno parte della crescita di una persona e da essi si può imparare tanto.
Ecco perché bisogna accettare di averli commessi, perché solo così si può riavere la stima della propria persona. E la stima di se stessi, anche quando si sbaglia, è la cosa più importante.
Mettere a nudo le emozioni
Parlare di ciò che si prova quando i sensi di colpa attanagliano la mente e il corpo è una delle soluzioni più efficaci per aiutare a sradicarle. Confidarsi con qualcuno che sappia ascoltare e che non esprima giudizi aiuta a liberare il peso di qualcosa che, magari involontariamente, si è fatto ad altri.
I sentimenti di colpa a volte nascondono dei traumi e parlarne con un esperto può rivelarsi decisivo per elaborare il proprio vissuto e guardarlo da un’altra prospettiva. Quello che conta, alla fine del percorso, è rafforzare la propria autostima e la propria personalità.
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8 Comments
volevo chiedere: quando una persona, in un’amicizia, ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie.
Un’amicizia vera è un dare spontaneo, di sostegno, aiuto, condivisionesenza rinfacciare nulla e senza farlo pesare…
se una persona ti rinfaccia o ti conteggia ogni cosa che fa non è un’amica ma solo una persona che si sta approfittando di te e che prima o poi ti presenterà il conto.
Meglio evitarle o comunque non farle entrare del tutto nella nostra sfera privata, perché ciò che apprendono in confidenza anziché mantenere il riserbo potrebbero usarlo per denigrare o per diffamare alle spalle.
Ecco perché gli amici veri sono una cosa rara e li riconosci dal fatto che ti aiutano anche quando non lo chiedi, ti stanno vicino anche quando non li chiami e ti saranno sempre amici non tradendo mai la tua fiducia.
Tutti gli altri sono dei mentitori, dei venditori di fumo, dei millanatori che abusano della parola “amicizia”.
Marilena
Entro in questa situazione di disagio quando parenti fanno leva sui miei sensi di colpa o di dovere per partecipare ad eventi graditi solo a loro. Cioè loro decidono quando è giusto che tutta la famiglia si riunisca e nessuno ha mai pensato quante mancanze io abbia subito senza alzare voce o pretese anche quando ero veramente a terra. Che adesso loro facciano i sensibili o permalosi xche io non soddisfo le loro richieste mi sembra profondamente egoistico. Il problema nasce in me quando non riesco a difendermi!
A parte la pretenziosità dei parenti, esattamente come dice lei il problema è suo perché non riesce a farsi rispettare sentendosi in colpa nel dover invece soddisfarli come loro desiderano, dimendicandosi o non ascoltando le sue di esigenze che mette sempre da parte.
Ma nonostante questa sua generosità nessuno le riconosce i meriti e nessuno le dice grazie come se tutto fosse dovuto.
Deve vincere questa sua debolezza o tutti, anche fuori della parentela, si approfitteranno di lei e della sua troppa disponibiità e bontà.
Cosa ne dice di fare anche un breve percorso in counselling con la possibilità di imparare a dare più valore a se stessa cercando di cancellare i sensi di colpa e mettendoci invece della soddisfazione?
Nel caso fosse interessata provi a visitare la mia pagina dei servizi, dove in fondo, tra le promozioni, trova tutte le modalità del counseling online, cioè via mail o telefonico, scelga il metodo, col tempo ed il costo che più gradisce,sono sicura che in poco tempo riuscirò a farle cambiare prospettiva di vista, avviando anche un cambiamento della sua vita.
Quando avrà deciso mi contatti via mail: info@marilenacremaschini.it
A presto spero
Marilena
mi capita di sentirmi in colpa per un evento che non ho determinato né avrei potuto evitare ( è morto, abbandonato al suo destino dai genitori adottivi, un ragazzo finito a vivere in strada. Conosco la famiglia anche se non ci frequentiamo e mi rammarica pensare che avrebbero potuto – per condizioni economiche e sociali – fare in modo che non accadesse).
Come ne vengo fuori?
Ci sarebbe da capire perché ti senti tu in colpa di un evento che non potevi evitare e cosa ti ricorda….
in tali casi consiglio sempre di fare un breve percorso in counseling per cercare di scoprire tali motivazioni e trovare una soluzione.
Mi permetto, se vorrai provare, di lasciarti il link alla pagina dei servizi, se vai fini in fondo trovi tutte le informazioni su modalità, via mail o telefoniche, tempi e costi: https://www.marilenacremaschini.it/servizi/.
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Vedrai che un modo di capire l’origine del tuo malessere la troviamo
Marilena
Ho fatto un torto grave a una mia amica lo fatta litigare con l uomo che amava in quel momento non so cosa sia successo e l ha bloccata e non vuole più vederla. Ho fatto un gesto bruttissimo lo so lo fatta soffrire e ancora sta soffrendo io sto cercando da 9 mesi di recuperare pagandogli i danni morali oltre a fare di tutto per riappaccificarsi ma purtroppo lei non pensa al mio gesto mi butta sempre la colpa a me è tutti i giorni mi attacca dicendo che lei prima era felice ora per colpa mia ora sta male è vuole sempre di più dell’ aiuto che posso darli mi tratta uno schifo mi dà la colpa maledizione il giorno che mi ha incontrato io non vivo più sto malissimo cosa devo fare? Cosa ne pensate sono una persona schifosa come dice? Mi merito ciò? Grazie.
Mi chiedo invece se non avesse ragione del suo consiglio e di parlare alla sua amica in quel modo del ragazza che stava frequentando e che guardacaso dopo non si è più fatto vedere.
CApisco che la reazione di rabbia sia eccessiva, la sua amica non volendo fare una critica ai suoi consigli ha preferito incolparla e basta
Lei a sua autocritica l’ha fatta, ora dovrebbe essere la sua amica a valutare razionalmente il comportamento dell’ex.
Marilena