Un modo per conoscere lo stato di salute di una coppia, la reale affinità e la giusta combinazione dei desideri dei due soggetti è fare una valutazione con la grafologia di coppia.
Il test di analisi calligrafica non lascia dubbi sia sulla personalità dei partner sia la possibile positiva combinazione o gli eventuali contrasti che insorgono per incompatibilità, di carattere o di vedute, che prima o poi diventano insormontabili instaurando una crisi che non è solo passeggera.
Le relazioni di coppia possono essere definite come un percorso in continua crescita, dove oltre ai momenti positivi possono sorgere anche degli ostacoli che se superati permettono al rapporto di evolversi e migliorare.
Per questo motivo prima o poi possono emergere dei periodi di crisi che mettono alla prova il rapporto e la sua solidità.
Questi momenti vengono vissuti in modo negativo, perché portano con se dolore e instabilità, ma poiché “non tutti i mali vengono per nuocere”, possono esser considerati come delle opportunità per poter cambiare e migliorare la propria qualità di vita, sia che il rapporto di coppia prosegua o finisca.
Dipende tutto dalla solidità della coppia, della buona simbiosi ed affinità e dei comuni interessi che legano due persone, se queste cose vengono a mancare la possibilità che la coppia sopravviva alla crisi sono veramente poche.
Alla base di una crisi in un rapporto di coppia, c’è spesso il bisogno di cambiare degli aspetti che non soddisfano più i bisogni individuali o di coppia e di sviluppare nuove risorse che riescano a consentire di star meglio.
Nella vita di una coppia la crisi può avvenire in diversi momenti della sua crescita e può arrivare da cause interne o esterne alla coppia, il suo esito dipenderà dalla capacità di affrontare costruttivamente i diversi ostacoli che la mettono in pericolo.
Quando due persone decidono di iniziare una relazione, il periodo iniziale dell’innamoramento, viene vissuto in modo molto positivo, perché si tende a vedere l’altro solo nei suoi aspetti positivi e a idealizzare il rapporto.
Dopo la fase dell’innamoramento avviene una sorta di disillusione e delusione nello scoprire che il rapporto non è come lo avevamo immaginato, e che l’altro ha dei difetti che non avevamo colto.
Una volta presa consapevolezza di questo cambiamento, il rapporto non soddisferà più tutte le aspettative e i bisogni della coppia e l’equilibrio che si era creato si modificherà.
I motivi che possono mettere in crisi il rapporto di coppia possono essere diversi:
Per una coppia, non è semplice riuscire ad affrontare in modo costruttivo questi problemi, poiché spesso si trova immersa nel proprio malessere e incapace di vedere in modo obiettivo le strade per poterne uscire; spesso diventa più semplice o inevitabile la rottura del rapporto piuttosto che l’impegno per la sua risoluzione.
Perché una coppia possa funzionare bene deve avere una buona integrazione tra progettualità, passione e intimità, se uno di questi aspetti viene meno, e gli altri due sono abbastanza forti, non è detto che la crisi si presenti, ma se così non fosse, potrebbero emergere le condizioni per avviarla.
Se il rapporto è ritenuto molto importante vale la pena mettersi in discussione e cercare di capire cosa determina la crisi, però è importante laddove il rapporto tende a diventare fonte di malessere piuttosto che di benessere, non ostinarsi nello stare insieme.
Se da soli non si è in grado di trovare una soluzione, è importante chiedere aiuto, ma occorre identificare con correttezza a chi chiederlo.
L’aiuto alla coppia in crisi non lo può dare l’amico di famiglia o un parente, perché possono dare solo consigli che non affrontano il problema non essendo degli esperti, oppure possono essere di parte complicando maggiormente le cose.
Un esperto Counselor che sappia gestire le problematiche di coppia può essere un aiuto risolutivo nel far comprendere ai due partner cosa sia veramente importante per loro e quale scelta è quella che meglio si adatta alle loro personali esigenze.
Dico personali perché lo stare insieme non deve essere né un obbligo né un favore, magari da rinfacciare in un secondo momento, fatto all’altro.
Le scelte sentimentali devono essere consapevoli e coerenti con i propri sentimenti, altrimenti prima o poi la crisi tornerà a farsi sentire e di solito la seconda volta è più forte e dirompente della prima, perché di essa ha già patito tutto il percorso doloroso e penoso.
I conflitti nella coppia, come qualsiasi tipo di conflitto in questo mondo fatto di esseri umani, può avere una più di una soluzione che variano in base a mille fattori sia interni che esterni alla coppia.
Trovare la soluzione, però, richiede impegno e volontà, di amare e di fare, di concedere e di comprendere, la rottura può essere una via d’uscita per un membro della coppia da una situazione che, dal suo punto di vista, è diventata insostenibile.
In molti casi la rottura o una momentanea separazione può addirittura essere una boccata d’ossigeno, più che un vero abbandono, un modo per pensare da soli e ritrovare i sentimenti che facevano da legante ed i sogni che hanno accompagnato la coppia nel tempo, se ciò non avviene la rottura momentanea diventa il passo verso quella definitiva.
Il problema è che, di solito, c’è una parte passiva e una attiva, vale a dire un membro della coppia che vuole questa separazione e che fa tutto il possibile per ottenerla, mentre la parte passiva non la vuole.
Ciò non significa che chi vuole la separazione soffra di meno, né che chi non la voglia ne sia la causa.
Quando si parla di rottura e questa non è dovuta a una terza persona, bisogna cercare di essere autocritici, perché, anche se abbiamo cercato di fare le cose per bene, è probabile che in molti casi avremo commesso degli errori, avremo giudicato e avremo provocato, senza volerlo, situazioni insopportabili.
Ci sono diversi consigli che posso darvi per aiutarvi a far sì che la vostra relazione non arrivi a un punto di non ritorno.
Alcuni di questi sono:
Ogni coppia basa il proprio rapporto su alcune condizioni che vengono esplicitate chiaramente (“guai a te se mi tradisci”) mentre altre rimangono “non dette” ma date per scontate per il buon proseguimento della storia (non si esplicita solitamente al partner che “se diventi uno stupratore non ti vorrò più con me” sebbene lo si pensi).
Un partner può quindi tradire la coppia non soltanto andando fisicamente con un’altra persona, ma anche mancando alle aspettative non dette che vengono costantemente nutrite nei suoi confronti.
Si pensi, ad esempio, alla donna che dice “non ha sposato me, ma il suo lavoro” e per questo si senta tradita dal marito e metta in discussione la progettualità della coppia.
Tali eventi che sono insopportabili o che comunque siano imprevisti, come capita con la nascita di un bambino handicappato.
Occorre qui prestare attenzione a non confondere il trauma con lo stress: il trauma è un qualcosa per cui non siamo psichicamente attrezzati e pertanto quando ci troviamo ad affrontarlo “squaderniamo”, mentre lo stress è qualcosa verso cui, al contrario, siamo attrezzati.
Il fatto che nel corso della nostra vita prima muoiano i vecchi e poi i giovani ha un senso, mentre quando sono i bambini a lasciarci per primi, allora è insopportabile: non abbiamo “spalle psichiche” idonee per sopportare l’accadimento.
Il trauma è un terremoto che ci scombina perché fa traballare le cose che in realtà dovrebbero stare ferme, è ovviamente una situazione che si può gestire, ma resta un evento che così come scuote il singolo, ha un effetto devastante anche nella coppia.
Il lutto di una persona alla quale mi sono sempre aggrappato non è fisiologico, ma traumatico. Una malattia molto grave è un trauma. Un grave tracollo economico è un trauma. Di fronte a questi accadimenti può darsi che la coppia abbia le sue difficoltà e non tenga.
Se uno dei due partner evolve in modo da distanziare l’altro per via di una crescita di consapevolezza, di intraprendenza o di maturità, l’altro non lo riconosce più: “non è la persona che ho sposato”.
Se invece entrambi evolvono (non necessariamente nella stessa direzione) è un discorso diverso.
Ma se cambia solo uno dei due può essere rischioso: nella mia esperienza ho visto che sono più le donne a fare passi avanti, con gli uomini che non le riconoscono e, spiazzati, fanno cose “stupide” per tenerle alla pari (e quindi con risultati scarsi e spesso controproducenti).
La diminuzione dell’attrazione sessuale nella coppia non è in genere un motivo di crisi ma suo un effetto.
Solitamente l’attività sessuale è strettamente connessa al benessere complessivo della coppia, pertanto questa componente (come anche quella della comunicazione) si può spesso considerare come una cartina tornasole.
Alcune coppie riescono a rimettersi in piedi da sole anche di fronte a grossi traumi, altre decidono di rompere e provare a voltare pagina individualmente, altre ancora non hanno questa capacità ed entrano in una posizione di stallo, nella quale si ritrovano infelici e scontenti, incapaci di andare avanti o di tornare indietro.
Quest’ultima è forse la situazione più delicata e può capitare che sia la terza generazione a pagare il conto delle questioni non risolte: la situazione di stallo, generando insoddisfazione in almeno uno dei due membri, rischia di spingerlo (più o meno consapevolmente) a coinvolgere eccessivamente il figlio in problematiche che non gli riguardano, con il rischio di fargli assumere lo scomodo ruolo di partner sostitutivo.
La cosa migliore è rivolgersi ad un esperto di Counseling di coppia che possa aiutare entrambi i partner a capire le loro posizioni e le spinte emotive che sottostanno il disagio o il disappunto e trovare una soluzione che sia quella più adatta ad entrambi, sempre dunque nel rispetto di tutte le parti coinvolte.
4 Comments
Molto interessante!
GRazie Eliana,
nel caso avesse bisogno per qualunque problema mi contatti pure.
A presto
Marilena
Ho letto per seconda volta , credo mi può servire tanto.
Sono contenta Guillermo, se avessi bisogno di un consiglio sono a disposizione.
Marilena