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26/04/2018La pressione rappresenta la forza usata mentre si scrive.
La pressione è il segno grafologico che rimanda all’energia vitale espressa dalla persona sotto forma di vigore fisico, di operatività, attività, forza e tonicità fisica, imperiosità di carattere, determinazione, fermezza, tenacia, costanza, resistenza, risoluzione, capacità di scelte decisionali pronte, rapide e determinanti.
Con maggiore pressione è fatto il tratto e con più tali aspetti caratteriali emergono.
Variabili della pressione
La pressione può anche essere variabile a seconda del nostro stato d’animo, se siamo irritati o nervosi certamente tenderemo a premere maggiormente sul foglio lasciando un tracciato più profondo del nostro solito.
Per valutare la pressione è sufficiente dare uno sguardo alla scrittura, anche se l’uso di determinati inchiostri, che macchiano parecchio il foglio, come ad esempio i pennarelli, possono fuorviare l’esame visivo, ecco perchè si consiglia sempre di “tastare” il tracciato della scrittura.
Per sentire la pressione del tratto occorre far scorrere il foglio tra i polpastrelli delle dita dell’indice e del pollice in modo da seguire il tracciato fatto con la penna.
La pressione non sempre è costante nello stesso testo perchè varia leggermente a seconda delle emozioni provate mentre si scrivono determinati pensieri che innescano appunto emotività o tensione.
Con maggiore emotività o tensione è eseguito uno scritto e maggiormente forte sarà la pressione sul foglio.
La pressione non rappresenta un valore sempre stabile durante la vita, può variare in base al vissuto perché è un indice in grado di riflettere direttamente eventuali conflitti emotivi in atto o delle variazioni caratteriali che col tempo si sono rafforzate, e quindi l’intero uso dell’energia fisica e psichica ne ha risentito, così come inevitabilmente la scrittura.
La forza fisica può essere messa in campo dalla persona come funzione difensiva se si sente attaccato dall’esterno; ma la reazione è analoga quando la persona sente una pressione eccessiva su di sé che proviene dal suo interno, per degli stati emotivi provati.
Eventuali variazioni pressorie che si manifestano nel tempo vanno considerate anche alla luce di questa dinamica: quando la scrittura presenta un tracciato molto marcato, è possibile che la personalità si stia difendendo da parti di sé rinnegate.
Al contrario quando la scrittura è molto filiforme, esclusa la possibilità che si tratti di debolezza fisica dovuta a malattia in atto, può rappresentare un indice di evasione: la personalità si ritrae da un mondo materiale che sente inadatto a sé, di cui in ultima analisi ha paura.
La pressione esprime la contraddizione basilare della vita: materia/spirito; razionalità/intuito, evidenza materiale/evidenza energetica.
Una dualità estremamente affascinante, che rende conto del tormento e delle contraddizioni che la personalità affronta nel suo percorso di evoluzione attraverso mente, corpo, emozioni e spirito.
I diversi tipi di pressione
Da questa immagine possiamo rilevare la differenza visiva di una scrittura con i tre diversi gradi della pressione.
Ci sono persone che premono molto fino a lasciare dei solchi sul foglio, che in grafologia è chiamato proprio “solco”, così come ci sono persone che lasciano un tracciato molto fine e leggero, quasi etereo.
Secondo il simbolismo spaziale la pressione corrisponde alla dimensione della profondità: la punta della penna rappresenterebbe la persona dello scrivente mentre il foglio delinea l’ambiente; il grado di pressione definisce la forza di azione nell’ambiente (la punta che solca il foglio), la capacità di penetrare a fondo nella vita o viceversa il desiderio di un approccio delicato su di essa.
Con maggiore forza la punta della penna affonda nel foglio, maggiore è il desiderio della persona di lasciare un segno profondo di sé nell’ambiente.
Ogni grado di intensità della pressione rimanda ad un significato psicologico specifico.
La pressione può essere forte, media, lieve o ineguale.
Pressione forte
La Pressione forte o sopra la media si ha quando viene lasciato un solco più o meno profondo sul foglio, le parole chiave di chi scrive in questa maniera sono: azione e resistenza, imposizione, forza, determinazione, desiderio di farsi notare, ascoltare, desiderio di emergere dal contesto ambientale e nel pubblico.
Lo scrivente sfodera forza e grinta, tenacia, carattere dominante, spesso irruente, aggressivo, nervoso e poco tollerante, solitamente si tratta di persone molto pratiche e dirette, con poca empatia per il prossimo e più interessati al risultato concreto a cui le loro azioni sono dirette, avanzano sulla strada come dei bulldozer, nessuno e niente li può fermare, decisi e testarti sino a quando non ottengono ciò che vogliono.
L’energia è vigorosa, potente, scattante, travolgente, irriverente, indica forza, vitalità, dinamismo, attività e desiderio d’azione, grande riserva di energie che porta a reggere ritmi intensi, stress prolungati e frustrazioni.
Designa la necessità di agire nel concreto e di realizzare tangibilmente i progetti, gli aspetti pratici sono molto importanti per queste persone.
Si tratta di una personalità strutturalmente solida, portata a superare gli ostacoli e talvolta a imporsi, dotata di forza d’animo, che potrebbe non cogliere gli aspetti più sensibili e le sfumature poiché bada al sodo e al concreto.
Pressione media
Nella Pressione media le parole chiave sono concretezza e delicatezza, la penna penetra il foglio senza inciderlo, manifestando un approccio verso la vita concreto ma anche sensibile, capace di una gestione equilibrata del quantum energetico.
L’energia a disposizione non è oltremisura, passionale e irruenta né troppo delicata e sensibile, bensì una via di mezzo.
Si tratta di una persona portata a vivere e cogliere contemporaneamente aspetti materiali e concreti, intellettivi e spirituali, affettivi ed emotivi, un individuo dotato di discreta resistenza allo stress e alle frustrazioni, capace di vivere in ambienti in cui è richiesto un confronto con gli altri e cambiamenti.
Tale tipo di pressione denota un certo equilibrio tra le energie interiori ed il modo di usarle, ben gestito e controllato, comunque mai al di fuori delle righe ed eccessivo o prevaricante sia gli spazi ambientali che gli spazi vitali degli altri, di cui hanno rispetto e considerazione.
Pressione leggera
Questa immagine riproduce una scrittura con Pressione leggera o sotto media: le parole chiave sono delicatezza e sensibilità, la penna sfiora il foglio esprimendo un contatto con l’ambiente delicato e garbato.
L’energia è leggera, portata a scaricarsi facilmente, scorre nello scrivente in modo delicato, indica grande sensibilità e ricettività, delicatezza d’animo e interesse più per gli aspetti psicologici, emotivi e affettivi che materiali.
È indice di una natura sensibile, empatica, benevola e generosa, portata a spiritualizzare la vita, a cogliere le piccole sfumature con animo fine e sensibile.
Se eccessivamente lieve potrebbe appartenere a un carattere delicato e di volontà debole, che poco tollera frustrazioni e grosse fatiche fisiche o sforzi prolungati sul piano fisico.
Chi ha una pressione sotto media o lievissima vive male le frustrazioni che sono poco tollerate e tendono ad accumularsi, somatizzando anche dei risvolti clinici più o meno gravi.
La persona che ha una pressione molto lieve se scontento tende a rimuginare, a ritornare in continuazione sugli stessi pensieri negativi, esacerbando il pensiero che affligge con il conseguente stress e calo umorale.
C’è da dire che tali persone, spiritualmente e mentalmente molto portate alla riflessione ed alla valutazione di ciò che accade intorno a loro, hanno generosità e buonismo e grande ricchezza interiore.
Pressione ineguale
Si ha una pressione ineguale quando il tratto varia durante la scrittura, creando dei momenti in cui tale forza vitale è molto espressa e punti in cui si alleggerisce alleggerendo anche il tratto scrittorio.
La scrittura che riporta una Pressione ineguale crea dei contrasti anche ad intervalli di tempo molto stretti, persino nella redazione di un medesimo pensiero, questo significa che l’energia vitale è usata male, risulta eccessiva in certi attimi e del tutto evanescente in altri, da qui le diverse modalità scrittorie.
L’energia dovrebbe essere equilibrata ed abbastanza costante su tutto uno scritto, a meno che siano intervenuti fattori esterni che portano tensione che fanno riversare tale tensione anche sulla scrittura, ma solitamente quando si scrive la tensione è più o meno sempre la stessa.
Quando questa continuità e questa costanza nella persona dello scrivente non c’è, viene a crearsi un “cortocircuito energetico incostante e non equilibrato” con improvvise stanchezze, cedimenti, fragilità, stress, repentini scatti di rabbia, incostanza, somatizzazioni.
Sul foglio questo ingorgo di emozioni si materializza.
Può essere transitorio dovuto ad un momento transitorio, perchè è intervenuto un qualche evento che ha creato tensione e disagio che non si riesce a gestire, passato l’effetto dell’evento esterno che ha influito negativamente la scrittura torna ad essere come prima.
Possono essersi verificati eventi quali: la perdita del lavoro, un licenziamento, frustrazioni, lutti, separazioni, malattie, sono tutte circostanze che inevitabilmente influiscono sulla serenità e sul benessere generale della persona, creando temporanei momenti di particolare disagio.
Se però tale variazione non è riferibile ad un evento esterno, vuol dire che il fattore scatenante tale tipo di modalità nello scrivere è qualcosa di interno, insito nella persona stessa.
La pressione ineguale è caratterizzata da un tratto grafico non uniforme ma “bucherellato” da un’energia che a volte c’è e a volte manca.
È costituita da cali pressori nelle parole o nelle frasi, alcune parti hanno una pressione forte e altre una pressione più leggera, parole o lettere sono più calcate e altre più inconsistenti.
È possibile riscontrarla in tutte e tre le pressioni ma in particolare nella pressione lieve o sotto media.
L’impressione è che la penna all’improvviso abbia alleggerito eccessivamente il tratto per poi riprenderlo, questo improvviso alleggerimento pressorio mette in luce il calo improvviso di energia psicofisica e un problema nella circolazione energetica soggetta ad alternanza di intensità pressoria.
Quando si parla di pressione ineguale generalmente si fa riferimento a cali di energia dovuti a debolezza fisica o mentale, stanchezza, umore altalenante, volontà intermittente, stress, insonnia, ansia, preoccupazione, discontinuità, possibili malattie in corso.
È importante che l’energia psicofisica, come il flusso sanguigno, abbia libera circolazione in tutto l’organismo, poiché l’una e l’altro portano ossigeno all’intera personalità.
Con il segno pressione ineguale, osservando il tratto grafico, si può capire se sono in atto ostacoli alla libera circolazione dell’energia.
L’individuo di questo tipo, spesso, presenta sintomi di malattia: malesseri psicofisici, può essere ipocondriaco, data la repentina variazione del suo stato energetico, ansioso, con attacchi di panico e variazioni umorali anche nel giro di pochi minuti.
Quando questo si verifica è buona cosa controllare le condizioni fisiche e mentali di chi scrive.
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8 Comments
Vero, lo sto sperimentando in questi giorni, in cui dopo un lungo periodo di sofferenza fisica oggi che sto bene dentro scrivo più tondeggiante, grazie per l’articolo, buon Tutto
GRazie mille Antonino, sia della conferma sia del fatto che da riscontro alle mie teorie.
Marilena
Salve, vorrei chiedere se ha qualche significato relativo alla personalità il fatto di scrivere il numero otto con due cerchi separati invece che con un unico tratto. Si tratta di un adulto. Grazie
Per poterle dare una risposta devo vedere la sua scrittura.
Se poi fosse interessata ad una analisi grafologica sono a sua disposizione.
Saluti
Marilena
Un giorno mi capitò tra le mani un vecchio quaderno dove scrivevo mie sensazioni del momento. Ho capito quanta sofferenza avevo avuto dentro di me confrontando la scrittura di due periodi differenti della mia vita. Nel periodo buio le lettere dei miei scritti erano piccolissime ed incerte. Nel periodo più sereno rividi la mia scrittura: lettere grandi e svolazzanti, la scrittura mi aveva rivelato con grande sorpresa i miei stati d’animo così differenti. Quei piccoli segni che ci avevano insegnato da banbini mi hanno parlato molto più chiaramente di una persona vera.
Sì, è proprio così, la scrittura rispecchia il nostro modo di essere e di sentire gli altri o l’ambiente, ecco perché cambia col variare delle situazioni che viviano o quando accadono eventi importanti.
MArilena
Salve,
ha qualche significato la tendenza a fare un piccolo cerchio, invece di un punto, sopra la lettera i ? Parlo di un adulto.
Grazie,
Buongiorno
Per poterle dare una risposta ho bisogno di vedere lo scritto coi puntini, solitamente il cerchio serve a trattenere un qualcosa: dove e come li fa indica cosa deve trattenere per sè.
saluti
Marilena